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Autore: Iris of Goodbye    25/10/2010    3 recensioni
Komm und hilf mir fliegen Leih mir deine Flügel
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Scusate il ritardo.
Spero di aggiornare il prima possibile (:



Capitolo 11


-Georg!- urlai alzando una mano per farmi notare tra la folla.

Una delle mie non-caratteristiche era proprio l´altezza.

Mi sorrise appena facendomi segno di avvicinarmi - Buongiorno-

- ´Giorno- ricambiai accomodandomi al confortante caldo del Bar.

- Dovevi fare qualcosa di importante?- domandó

scossi la testa - No, anzi mi hai salvata da Tom e Bill..-

- Erano a casa tua?-

- Giá, colazione in famiglia..- Dissi ironica

Ridacchió e chiamó il cameriere ordinando un latte macchiato anche per me

- Come mai mi hai inviato il messaggio.?- curiosai con una punta di imbarazzo

- Ti dispiace?-

- Nono! e che non me lo aspettavo..- lo guardai

 Le sue labbra si piegarono all´insú. Adoravo le fossette che gli si creavano agli angoli della bocca.

- Ehi testolina! Non ti vedo mai e per una volta che siamo ad Hamburg ne voglio approfittare!-

Scrollai le spalle accennando una posa da diva - mmh, va bene faró questo sforzo.-

Storse appena il naso -Sforzo- ripeté.

Mi sporsi a lasciargli un bacio sulla guancia liscia e perfetta.

Potevo solo immaginare la sensazione che avrei provato se mai avessi sfiorato quelle labbra.

Le sue labbra maledettamente invitanti..

-..signorina, ci vuole lo zucchero?- mi chiese il cameriere con tono appena esasperato.

Non doveva essere la prima volta che me lo domandava.

Dovevo essermi incantata.

- Si..si grazie.- mi affrettai a dire.

Dire che quella mattinata fu la piú bella della mia vita era un eufemismo. Stavo cosí bene quando lo vedevo ridere, quando mi accarezava la guancia dolcemente,

che dimenticavo perfino il mio nome.

- Ti va di andare al lago?- chiese pagando

- Non c´é troppa gente?-

- Fa freddo, non dovremmo trovare intoppi- sorrise

- Va bene allora- mi alzai con lui e lo seguii al freddo della Germania.

Ricordavo perfettamente quel parco giochi che contornava il piccolo lago. Era stato compagno di avventure quando Tom e Bill erano ancora "loro".

- Andiamo fifona! l´acqua é bassa!-

- Non mi va di fare il bagno, ho paula- borbottó una bambina di etá decisamente inferiore ai dieci anni.

- Avanti!- la incitó uno dei due gemelli giá bagnato - ci siamo noi!-

- Voi mi fate affogale-

Il rasta alzó gli occhi al cielo e a passi lenti si diresse fuori dal lago. Sua sorella era piú testarda di un mulo quando ci si metteva.

-avanti Ví, ti terró io- si piegó sulle ginocchia aprendo le braccia -vieni- le mormoró dolcemente.

Si sentí una presa leggera al collo e strinse le sue braccia attorno all´esile corpo della bambina.

- Non mi lasciale va bene?- farfuglió vedendolo dirigersi verso l´acqua

- non ci penso nemmeno- le accarezzó i capelli immergendosi nuovamente, con il corpo di Violette avvinghiato al suo.

Sorrisi dolcemente a quel ricordo.

Tom avrebbe dato la vita per me, e chissá se era ancora cosí.

- La settimana prossima ti tocca venire allo studio?- domandó il rosso guardandomi appena.

- No, non credo- mi voltai verso di lui - diciamo che le cose si stanno complicando-

- i tuoi genitori?-

. non proprio. Diciamo che mamma vuole che io stia un po´con papá- spiegai.

Lo vidi aggrottare la fronte, cercando di collegare

-Ma...Gordon viene con noi..-

- Appunto- annuii

-vieni...- sgranó appena gli occhi - in tour con noi?-

Annuii nuovamente

- Ah..- rispose seplicemente.

La sua espressione lo tradí e potei notare che, in effetti, non ne era poi cosí entusiasta.

Che mi aspettavo.

- non é sicuro!- scossi le mani in aria

- okok!- scrolló le spalle tirando un sorriso.

Restammo ancora un po´ in silenzio, forse imbarazzati per la situazione non del tutto normale.

- E con la scuola come farai?-

- Non lo so Ge..Non so piú nulla-

Mi accarezzó i capelli piano, capendo il mio disagio - Vedrai che, se proprio devi venire, ti faremo divertire!-

Storsi il naso strappandogli una lieve risata.

- Non ti fidi di me?-

- Mi fido. É solo che non ci trovo tanto divertimento ad essere sballottati per mezzo mondo-

Ancora, la sua risata invase le mie orecchie, contaggiandomi poco dopo

- Andiamo Nana, adesso é meglio se ti riaccompagno a casa-

Si alzó tirandomi poi  a cavalluccio sulla sua schiena.

Le sue mani sulle mie gambe, il suo viso accanto al mio e, poco dopo, le sue labbra posate sulla mia guancia.

Come potevano quei semplici gesti significare cosí tanto per me?.

Nascosto dietro ad un albero, mio fratello spense la sigaretta schiacciandola con la scarpa bianca e costosa.

Strinse forte le chiavi della sua audi e si apprestó a tornare a casa.

Io e Georg, semplicemente ignari di quegli occhi color nocciola che ci avevano spiato.

 

Allora due Note:

- Non pensate male di Georg, lui vuole che Violette venga.

- Tom é ancora Molto molto molto geloso della sorella.

 

 

  
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