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Autore: Horses are my life    25/10/2010    1 recensioni
Isabella Swan 16 anni e una passione sfrenata per i cavalli... Vive per un sogno ma un incidente le scombussolerà la vita... Lascerà Malibù dove vive con la mamma per andare dal padre a Forks, forse lì i ricordi la lasceranno in pace...!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Il viaggio in aereo fu un vero strazio! Vicino avevo dei ragazzini che non facevano altro che parlare parlare,urlale, piangere!
Così passai il mio viaggio con la musica del mio fedelissimo iPod a farmi compagni.
Stavo andando da mio padre a Forks, una piccola città la definiscono quelli di lì ma bè io direi più un buco di paese sperduto nel distretto di Washington DC dove il sole c’era si e no 7 volte l’anno e se erano 8 dovevi ritenerti miracolato!
 Era da un po’ di tempo che non andavo da mio padre, negli ultimi anni era lui a venire da me,salvo qualche fine settimana estivo, non perché non volessi andare da papà anzi, ma non potevo lasciare Shady per più di due, massimo tre giorni; perciò era Charlie che veniva da me anche perché così mi vedeva andare a cavallo e potevamo andare al mare insieme le RARISSIME volte che non ero al maneggio.
Per questo motivo a Forks ci ero capitata di rado negli ultimi 6/7 anni e non conoscevo nessuno.

Ioho sempre odiato essere al centro dell’ attenzione e speravo vivamente che a scuola non mi avrebbero guardata come fossi un aliena!
Speravo di poter passare un anno tranquillo ecco. Sapevo che la gente di Forks non sapeva nulla del mio incidente perché papà era a Malibù quando tutto è successo e gli avevo chiesto di non pararne in città; andiamo in un paese quante probabilità ci sono che se tuo padre lo dice ad un suo amico il giorno seguente non lo sa tutta Forks? Nessuna!

Volevo ricominciare da zero, in un posto dove nessuno sapeva del mio incidente e dove nessuno avrebbe fatto domande inopportune.Volevo girare pagina.
E potrà sembrare strano visto che ho 16 anni ma non volevo trovare amici e non volevo trovare l’amore perché non volevo raccontare proprio a nessuno quello che mi era capitato!
Non volevo dare delle spiegazioni e tirare fuori le cose più dolorose della mia vita! 
Di amici a Malibù ne avevo, tutti(o quasi) neanche a dirlo del maneggio. Amici che mi avevano cercato dopo tutto il casino che mi aveva investito in pieno,ma con i quali avevo chiuso per mia volontà. Avevo chiuso con loro perché mi ricordavano troppo la vita che amavo e che fin da bambina avevo scelto, mi ricordavano quel posto pieno di cavalli che chiamavo
      LA MIA VERA CASA, mi ricordavano la mia passione, mi ricordavano lui…
E poi non volevo neanche deluderli, non volevo ferire più nessuno e non volevo soffrire quando sarei partita per Forks, perché questa decisione l avevo presa poco dopo
la caduta disastrosa.

La voce del pilota che annunciava l’imminente atterraggio all’ aeroporto di Seattle mi ridestò da quei pensieri.

Presi le valige e uscì fuori, ad aspettarmi trovai il mio papà! Senza pensarci neanche due volte mi fiondai tra le sue braccia lasciando valige  e cose varie in mezzo,fregandomene altamente. Lui rispose energicamente al mio abbraccio.
E mi senti finalmente protetta.

Sciogliemmo l abbraccio e ci dirigemmo verso la macchina, sperai per tutto il tragitto che non fosse venuto con l auto di servizio,anche se dubitavo ne avesse altre.
Non mi vergognavo del suo lavoro anzi, ne andavo fiera,fiera che il mio papà fosse lo sceriffo! Ne ero orgogliosa fin da quando ero bambina e mia mamma mi spiegò,
in maniera direi alquanto originale, il suo lavoro. Vedete da bambina avevo il terrore che nella mia cameretta ci fossero i mostri e che di notte uscissero fuori quindi papà ogni sera li veniva a cacciare; così la mamma mi disse che di giorno andava a caccia di mostri come faceva la notte a casa per me
. E al dire la verità ero un po’ gelosa che cacciasse i mostri dalla camera di qualcun'altra bambina, solo io ero la sua principessa insomma!
Però ero felice perché per me era come un eroe,anzi è un eroe anche se so che non caccia i mostri che si nascondono al buio!
Quando mi ero trasferita è stato un dramma, non dormivo da sola al buio quindi o dormivo con la mamma o lasciavo la luce accesa, così la mamma esasperata chiamo papà che prese il primo aereo per venire da me...

         Flashback
Era notte e nuovamente facevo storie per andare a letto,avevo una paura tremenda; così quando suonò il campanello e la mamma andò ad aprire corsi su per le scale infilandomi nel suo lettone.
Ad un certo punto sentii la porta aprirsi allora mi nascosi ancora di più sotto le coperte.Aspettavo solo che la voce della mamma esasperata mi arrivasse alle orecchie dicendomi che ero una signorina e dovevo andare nel mio letto e dormire al buio come i grandi, invece sentì una stretta ferrea e calda afferrarmi e fulmineamente prendermi in braccio stringendomi in un abbraccio.
Ancor prima che aprisse bocca sapevo chi era,avrei riconosciuto tra mille quel profumo e quel modo protettivo di stringermi.
<< Ei principessa di papà ma che fai non dormi da sola come le brave principesse? Guarda che i mostri non ti potranno mai fare male perché sanno che tu sei la mia bambina! >>
Soffiò dolcemente queste parole sulla mia testa,allora alzai gli occhi incontrando i suoi,così simili ai miei nel colore << sei sicuro?>>
 << ma certo angelo mio, però per farti stare tranquilla ti ho portato un acchiappasogni che terrà i mostri lontano da te! Ora ci andiamo a letto? Dai che papà per oggi dorme con te>>

          Fine flashback

Ok come no detto è venuto con la volante della polizia, modo perfetto per passare inosservanti insomma.

Mio padre solitamente è un uomo silenzioso… a punto di solito -.- non faceva altro che parlare parlare parlare, l ho giù detto che parlava?!
Era talmente euforico dal fatto che fossi a casa che non si accorse che mi limitavo a dire si e qualche segno di assenso col capo senza capire veramente cosa stesse dicendo.
Così continuò a parlare finche non arrivammo a casa; mi è sempre piaciuta la casa di Forks, non era grande come quella di Malibù certo però era cosi accogliente, così…Casa… 
Entrai e subito fui sommersa da quel buon odore, da quella casa che era come sempre.
Stavo per salire in camera quando mio padre, che si era azzittito per fortuna, mi fermò per un braccio << Emh tesoro vedi io volevo, c’è cambiarti i mobili insomma sono quelli di
quando avevi 2 anni, il letto no chiaro però se ti va noi potremmo andare a comprarne di nuovi,anche ora, se non sei stanca e potremmo riverniciare, compare delle mensole
e poi le cose per scuola inizi lunedì sai? Non so se sarai indietro spero di no ma tu sei così brava… >>
<< Papà papà anche io sono felice di essere qui eheheh ok mi cambio e andiamo a comprare i mobili>> E fermai così la sua parlantina. 
Feci due scalini e mi rigirai << papà?>> <> << ti voglio bene>> << anche io principessa!>>
Salii di corsa le scale e aprii la porta della mia camera… O MIO DIO! O.O la camera era come me la ricordavo chiariamo, solo… nei miei ricordi era bella,bellissima, ma ora che ce l avevo davanti era così… da principessa!  Non era rosa,no per carità io odio il rosa, però aveva disegni fiabeschi sui muri, gli gnomi, i fiori,il castello della principessa, un cavallo…
Un cavallo dipinto dai miei quando avevo 2 anni… il cavallo dei miei sogni, che vi giuro potrebbe essere l esatta foto di Shady…
Abbassai subito lo sguardo imponendomi di verniciare almeno quella parte di muro, afferrai i primi vestiti e senza alzare più lo sguardo dal pavimento mi cambiai e uscii.
Possibile che tutto mi ricordasse lui? Che lui fosse ovunque io guardassi? La risposta era SI, perché lui era dentro di me, era la parte più importante di me, solo non volevo accettarlo, non volevo accettare che senza di lui non potevo stare, chissà quando e se l avessi capito, perché ne ero certa appena capito sarei tornata di corsa da lui!

Passammo la giornata tra mobili,vernici,mensole,oggetti assurdi! Ci divertimmo davvero tanto.
Cenammo in un ristorante e tornammo a casa con la promessa di papà che avendosi preso il week-end libero dal lavoro avremmo sistemato la camera.

E così facemmo. Ridipingemmo tutti i muri e li feci verdi con qualche disegno qui e lì,nulla che si riconducesse ai cavalli! Attaccano le mensole, sistemammo i mobili…
Insomma un bel finesettimana tra padre e figlia! Stavo meglio con papà, stavo meglio lontano dal sole californiano e i suoi ricordi, ma non stavo bene.
La notte gli incubi tornavano prepotenti cancellando ogni traccia del buon umore di fine giornata…

Finito il week-end mi aspetta solo la scuola…
 

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! stanno cominciando a diventare un pò più lunghetti! baci e grazie a tutti quelli che hanno recensito ma anche quelli che hanno letto e conitnueranno a farlo!!!!  GRAZIE!

  
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