Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses
Segui la storia  |       
Autore: jess_rose    28/10/2010    1 recensioni
Questa ff è ipirata ad un video che in questa sezione conoscono tutti: "November Rain" (amo quella canzone :)), mi sono seduta al pc è ho iniziato a scrivere...se conoscete il video immagino sappiate già come andrà a finire ma spero che qualcuno la legga comunque!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

-Cazzo cazzo cazzo...- Stephanie stava infrangendo almeno il 200% del il codice stradale correndo come una pazza a bordo della sua auto. Se fosse arrivata tardi di nuovo l'avrebbero sicuramente licenziata e proprio non se lo poteva permettere. Rischiando più volte di investire qualcuno ed evitando un milione di multe, riuscì ad arrivare con soli 10 minuti di ritardo. Entrò piano nel negozio nascondendosi dietro gli stand di vestiti per non farsi vedere dal capo, una signora di quarant'anni con qualche problemino di nervi.

-Ciao Stephanie!- Il cuore le salì in gola per lo spavento.

-Accidenti, Megan! Ma sei fuori?- disse cercando di riprendere fiato. Megan era una collega. Una tipa un po' strana con cui parlava di rado se non per questioni lavorative. Non era strana tanto per l'aspetto, anzi a prima vista era una ragazza abbastanza carina: capelli castani con riflessi biondi, pelle ambrata, con un fisico slanciato, sempre sorridente. Insomma, una tipa normale fino a qui.

Ma questa ragazza “normale” aveva la strana capacità di sbucare dal nulla come aveva appena fatto, e un'altra cosa che Stephanie non trovava poi così “normale” era la ossessione della ragazza per i Sex Pistols. Il primo giorno di lavoro al negozio, per sua sfortuna le fece una domanda sul suo gruppo musicale preferito e quella aveva cominciato a raccontarle l'intera biografia di Sid Vicious.

-Ma non mi hai visto? Ero proprio vicino alla porta quando sei entrata-

-Decisamente no! Scusa ma sono già abbastanza in ritardo-

-Non ti preoccupare Miss faccia-di-culo non è ancora arrivata- Stephanie tirò un respiro di sollievo: il lavoro era salvo. -Tu come stai? In 'sti giorni hai una faccia...- le chiese la ragazza premurosa.

-Ehm...bene...grazie- Stephanie restò meravigliata dalle sue attenzioni, per quel poco tempo che passavano insieme.

-Ok. A dopo!-

Il resto di quelle tre ore di lavoro le passò con la testa tra le nuvole. La sera prima erano successe un sacco di cose che ricordava a spanne, ricordi annebbiati dalla droga forse. Ricordava di essere entrata in bagno e aver fatto la solita cazzata. Poi Axl che la scopriva e per questo le gridava contro incazzato. Ad un certo punto le sue labbra calde sulla bocca e infine gli occhi di Duff addosso che se ne andava seguito da Axl. -Cazzo, Stephanie...cosa hai combinato?- Avrebbe voluto chiamare Duff per spiegasi, ma come al solito lei preferiva scappare che affrontare le difficoltà. E con Axl che ormai sapeva tutto non voleva andare a casa sua. Di sicuro l'aveva già raccontato a tutti e di avere gli sguardi di tutti addosso proprio non ne aveva voglia. E anche se non l'aveva detto a nessuno, lui oramai lo sapeva e anche la loro amicizia era andata a put...

-é finito il turno!- La ragazza sbucò uscì da chissà dove come al solito tagliando il filo di pensieri di Stephanie.

-Megan!-

-Scusa...ti ho spaventato?-

-In effetti...- Buttò su uno scaffale un t-shirt che non si era nemmeno accorta di avere in mano e con la borsa in spalla si preparò ad uscire per quell'ora e mezza di libertà.

-Stephanie! Aspetta! Stai andando a pranzo?- Si girò a guardare Megan con un sopracciglio alzato, senza sapere dove volesse arrivare con quella domanda.

-Si...perché?-

-Ehm...mi stavo chiedendo se potevo venire anch'io. Oggi la mia amica non può e non riesco a mangiare senza compagnia. Posso?- Il “livello di stranezza” di Megan era appena salito di dieci punti, tuttavia non riusciva a trovare un modo per rifiutare.

-...ok...ti va bene una pizza?-

-Grande! Io amo la pizza. La mia preferita è quella alla diavola ma anche la margherita non mi dispiace. Hai mai provato...-

-Puoi venire basta che non parli più del necessario- Megan si chiuse la bocca con un lucchetto immaginario e si lanciò alle spalle una chiave invisibile. Il livello salì di altri dieci punti.

La pizzeria era a quindici minuti di macchina dal negozio ma a Stephanie quei minuti parvero un'eternità. Fu costretta a sorbirsi “Tutti i successi dei Sex Pistols no-stop” raccontati da Megan alternati a qualche pausa canora in cui cercò, senza successo, di coinvolgerla. Quando ormai desiderava solo aprire la portiera e gettarsi dalla macchina in corsa, la pizzeria apparve come un meraviglioso miraggio davanti ai suoi occhi.

-Una margherita e una coca light- ordinò Stephanie al cameriere.

-Anch'io una coca light. E una pizza americana con tanti wüster e poche patatine. E che siano tagliate fini mi raccomando, ma non troppo perché ne risentirebbe il sapore. E i wüster li puoi aggiungere a metà cottura? Non mi piacciono troppo cotti...-

-Siamo in una pizzeria non in ristorante extra-lusso- Detto questo, il cameriere se ne andò parecchio seccato. Megan invece era confusa -Ma che ho detto?-

-Tu fai sempre così?-

-Stavo semplicemente ordinando, uffi!- Stephanie ridacchiò: era completamente pazza. -Cambiando argomento, che programmi hai per giovedì?- chiese Megan.

-Giovedì? Mi sono persa qualcosa?-

-”Giorno del ringraziamento” non ti dice nulla?-

-Aaaah...-esclamò cadendo dalle nuvole. Con tutti i problemi di quei giorni le sembrava impossibile che ci fosse ancora qualcosa da festeggiare.

-Comunque, approfittando del fatto che i miei vanno da alcuni parenti (quest'anno mi sono rifiutata), do una festa un po' alternativa. Tema: il tuo musicista preferito. Ti ispira?-

-Mmm...-

-Se ti va puoi portare anche degli amici. Sarà una cosa ultra mega fighissima!-

-Ma quanti anni hai?-

-Diciotto! Allora, vieni? Dai dai dai dai dai...-

-OK! Sei proprio una tipa assurda Megan-

-Grazie! Dopo vieni a casa mia così ti faccio vedere il mio costume e...- Smise di parlare e cominciò a squadrare Stephanie dall'alto in basso con gli occhi le brillavano per l'emozione.

-Perché mi guardi così?- Megan sembrava così eccitata che non riusciva nemmeno a star ferma sulla sedia.

-Ho qualcosa che su di te sarebbe perfetto! Vieni giovedì alle sei! Sarai bellissima e...oh, che emozione!- I suoi occhi non le piacevano affatto.

 

 

 

Quel giovedì Stephanie era ancora li che si chiedeva cosa avesse fatto di male per ficcarsi una situazione del genere.

-Te lo scordi! Io quello non me lo metto!- e con le braccia incrociata sul petto guardava scontrosa il vestito che Megan le stava mostrando.

-Ma tu hai detto che ti piacciono le Runaways! Come faccio a fare Joan Jett senza Cherie Currie?-

-Non c'è qualcosa di più...coprente? Sembrerò una sgualdrina!-

-Non è vero! Dai mettilo!- Sopra le mutande nere Stephanie indossò un corpetto bianco bordato in pizzo nero. Le gambe erano coperte solo dai collant leggerissimi e ai piedi i tacchi a spillo neri.

-Allora?- Megan non rispose, rimanendo invece a guardarla con una faccia strana. -Sembro una sgualdrina-

-No fermati! Stavo solo guardando quanto sei favolosa! Ti invidio!-

-Ma smettila! Anche tu sei bellissima- Megan era vestita tutta in pelle nera: gli stivali, i pantaloni e il gilet borchiato cortissimo dalla profonda scollatura a “V”.

-Grazie!- le scoccò un bacio sulla guancia beccandosi una delle sue occhiate e uscì dalla stanza sorridendo come una bambina. Stephanie ancora non era convinta del suo costume però. Sbirciando tra le cose di Meg trovò una minigonna nera. Non era lunghissima ma almeno avrebbe impedito a tutti di vedere il suo fondo schiena.

Scesa ad aiutare la ragazza trovando già dei ragazzi rumorosi e con costumi eccentrici molti dei quali faticò a riconoscere il personaggio. Verso le nove la casa era piena di gente rumorosa e con costumi eccentrici: una mal riuscita imitazione dei Doors, era stravaccata sul divano, i cui componenti erano tutti completamente ubriachi. Un tipo, che a suo detto doveva essere Joey Ramone, non la smetteva di pedinare Stephanie al punto che lei fu costretta a nascondersi tra John Lennon e Ringo Starr che la immischiarono in un dibattito sull'importanza musicale di una canzone come “Yesterday”. Quando per sua sfortuna, osò esprimere il suo parere, la guardarono prima con due occhi assassini per poi darle le spalle isolandola completamente.

-Che palle!- Si sedette a fianco di una ingombrante e logorroica copia di Gene Simmons che parlava solo di quanto fosse stato difficile trovare il suo costume, di quanto gli era costato e blah blah blah... La serata sembrava andare di male in peggio: Megan sembrava essere scomparsa e Stephanie cominciava a pregare che la serata finisse il più presto possibile.

-Dove sono i ragazzi?- pensò annoiata. Li aveva invitati ma di loro non c'era ancora traccia. Aveva chiamato il giorno prima. Per sua fortuna fu Steven a rispondere, e dalle sue parole, parve molto eccitato all'idea.

-Cazzo, una festa a tema! Sarà pieno di fighe...cioè, non che tu non sia figa ma...sai cosa intendo-

-Certo Steve...non ti dispiace avvisare tu gli altri? Sono di fretta.-

-Certo! Verremo di sicuro-

E dopo questo, aveva aspettato quel giorno con impazienza. Inizialmente aveva pensato di dare buca, ma Megan la tartassava in continuazione, anche per telefono. Alla fine, piagnucolando con una faccia da cucciolo a cui Stephanie non riuscì a dire no, era riuscita a convincerla. Almeno così, pensava che avrebbe potuto sistemare tutto il casino con Duff e Axl, con un piano ancora ignoto, ma c'è l'avrebbe fatta. Sfortunatamente quelli ancora non erano arrivati e se Gene Simmons non la smetteva di parlare, avrebbe fatto presto una brutta fine.

 

 

 

-Sicuro che sia l'indirizzo giusto? Io non vedo nessuna festa- fece Axl guardandosi in giro.

-Così la prossima volta ce lo ricorderemo: mai far rispondere Adler al telefono!- disse Izzy saggiamente.

-Guai a te se non la troviamo! Non mi sono vestito così per niente!- si lamentò Slash vestito da Jimmy Page, che tremava dal freddo.

Era a petto nudo con indosso solo un paio di pantaloni a zampa e un archetto per violino in mano che continuava ad agitare distrattamente.

Izzy non si era impegnato molto. Avrebbe dovuto essere Keith Richards, con una bianca camicia a righe, una leggera sciarpa attorno al collo e un paio di jeans con uno strappo sul ginocchio, ma sembrava solo un tipo vestito normalmente che andava ad un festa in costume. Accanto a lui c'era Duff che, con gli anfibi, i pantaloni in pelle, il chiodo e il solito lucchetto al collo, era Sid Vicious.

-Se state zitti magari riusciamo a sentire della musica!- Steven tese l'orecchio scrutando delle case illuminate in fondo alla via. Si era truccato come Peter Criss, il batterista dei Kiss, ma al posto del costume appariscente aveva optato per qualcosa di più pratico vestendosi semplicemente di nero.

Freddy Mercury, alias Axl rose, era qualche passo più avanti con i capelli legati, gli occhiali da sole e dei baffi finti sulle labbra. Si era vestito all'ultimo momento riuscendo a trovare per miracolo una giacca gialla, un paio di pantaloni bianchi e quei baffi ridicoli. In verità avrebbe voluto fare qualcun altro ma Izzy gliel'aveva impedito dicendo -Guarda che, Axl Rose non può essere il tuo musicista preferito!-. Imprecando a gran voce, si era cambiato in tutta fretta d'abito.

-Fosse per me tornerei anche a casa. Non capisco perché ci dobbiamo andare tutti, poi. É una cosa così infantile...una festa a tema...ma fatemi il piacere!- Duff era uscito solamente perché gli amici lo avevano trascinato di peso.

-Dai Mike! Solo perché hai beccato Stephanie con il tuo migliore amico, non è mica la fine del mondo!- Slash gli batté una mano sulla spalla con fare amichevole.

-Grazie per avermelo ricordato, Slash!- disse sarcastico. Non se l'era proprio dimenticato, ma sentirselo dire così ad alta voce gli dava non poco fastidio.

-Che coglioni Duff! Ti ho già detto che tra noi non c'è niente. L'ho trovata con quel cazzo di tipo che la stava trattando di merda e l'ho portata via. Poi sai com'è...la musica, lei che aveva bisogno di essere consolata...e la cosa ci è sfuggita di mano.-

-Non è quello che mi da fastidio, ma se ti piaceva tanto avresti anche potuto dirmelo. Hai aspettato apposta che uscissimo insieme per poi scopartela di nascosto?-

-Che cazzo dici McKagan?-

-Su ragazzi, non litigate...stiamo andando a una festa!- provò Slash sventolandogli l'archetto davanti al naso per interrompere la il litigio.

-Smettila con quel coso!- dissero Axl e Duff all'unisono. -E poi dove l'hai preso? Non mi sembra cosa per le tue tasche...-

-Oh...bhe, conosco un tizio che conosce un altro tizio...-

-ECCOLA!- urlò Steven. Da una casa illuminata all'angolo della strada proveniva della musica ad alto volume. Impaziente, Steven accelerò il passo arrivando alla porta prima di tutti. Al contrario di lui, la voglia di Duff scemava ad ogni passo. Axl, invece era in apparenza tranquillo ma in realtà non aspettava altro che vedere Stephanie e parlarle di ciò che solo loro due sapevano.

Steven suonò almeno dieci volte il campanello mentre da dentro le note di “Satisfaction” dei Rolling Stones gli arrivavano all'orecchio. Uno tipo completamente ubriaco vestito come il cantante degli Aerosmith aprì la porta con un sorriso da ebete stampato in faccia.

-Ehi là, Peter Criss!- e dopo averlo salutato, cadde a terra ridendo come un pazzo. Ridacchiando i cinque lo scavalcarono entrando così nella casa. Non era tanto grande eppure c'era una marea di gente ed era difficile muoversi.

Una biondina sculettante, vestita come Madonna passò davanti al gruppetto lanciando un bacio al riccio. Lui lo afferrò al volo e se lo mise in tasca.

-Non mi cercate, Slash sarà occupato per mooolto tempo! Like a virgin....- e canticchiando sparì dietro la biondina. Anche Steven se ne andò poco dopo,correndo dietro una ragazza vestita da Blondie che non sembrava tanto sveglia.

-Vado farmi una birra- e con questo anche Izzy sparì lasciando Axl e Duff da soli.

-Allora?-

-Allora cosa?-

-Che intenzioni hai con Stephanie?-

-Rose...secondo te? Già non ci volevo venire, per te ho voglia di correre dietro a una tipa che butta le braccia al collo di tutti? No grazie.-

-Ti ho già detto che non è così. Stai solo guardando le cose dal verso sbagliato...-

-Ma visto che tu non mi vuoi dire come stanno le cose, mi sa che vado anch'io a bere qualcosa! Ci vediamo...- Il bassista si intrufolò tra due componenti dei Twisted Sister impegnati un'animata conversazione e che non furono molto contenti di essere interrotti. Guardò l'amico mentre mandava tutti e due in quel posto e scompariva dalla sua visuale. Allora, rimasto solo, Freddy Mercury, alias Axl si tuffò tra tutte quelle strane persone alla ricerca della problematica Stephanie.

 

 

Anche a costo di essere ripetitiva, thanks a chi ha recensito, aggiunto a preferiti/seguite (sono aumentati, che bello :)!!!) e a chi silenziosamente legge. Spero che questo capitolo non sembri troppo idiota comunque. Ah ah ah, Axl coi baffi XD!

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Guns N'Roses / Vai alla pagina dell'autore: jess_rose