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Autore: Hayley Black    28/10/2010    7 recensioni
«Ancora una volta abbiamo visite, signorina Granger.» trillò, sedendosi, mostrando che, ancora una volta, Fred Weasley era stato messo in punizione con lei.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Neutron star collision ~ '
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Hermione, per quanto amasse Fred, non poteva negare che a volte era davvero sfacciato. E la faceva sempre arrabbiare. E la cosa che più la arrabbiava, era che lui si divertiva nel vederla  arrossire e balbettare, e poi scappare via in preda alla rabbia. Ma non avrebbe mai potuto negare che le piaceva stare insieme a lui, che era bello bello bello, che quando lo vedeva l’unica cosa che le volteggiava nella testa era “Fred Weasley: bello, bello, bello…”. Doveva darsi una calmata, o avrebbe perso la testa. O l’aveva già persa?
Percorse velocemente quei corridoi, finalmente le lezioni erano finite e quel pomeriggio sarebbe andata ad Hogsmeade con Ron e Harry, e probabilmente anche i gemelli Weasley sarebbero venuti. Ovviamente. Doveva cambiarsi, non ne poteva più di sentire il frusciare della divisa, le stava urtando i nervi. Già, quella mattina si era alzata di nuovo con la luna storta.
Il problema era che si stava alzando troppo spesso con la luna storta, e a volte neanche Fred riusciva a farla calmare. Raggiunse la torre dei Grifondoro e salì in fretta nel dormitorio delle ragazze, mettendosi un jeans e un maglione troppo grande, che però teneva caldo, fuori c’era un gran freddo. Dicembre stava appena cominciando.
Si guardò allo specchio, il maglione le arrivava quasi alle ginocchia e i capelli erano spettinati.
-Fa niente- disse, posando la divisa nella cassapanca. E, sotto un groviglio di vestiti, vide i libri che le aveva preso Fred. Gliene aveva presi altri due, stavolta senza farsi beccare. Sapeva che lei stava impazzendo senza libri, non poteva stare senza di loro, però la regola della biblioteca non potevano cambiarla. Sorrise, quindi chiuse il baule e uscì, seguita da Grattastinchi. Il gatto stava diventando parecchio protettivo nei suoi confronti, seguendola dovunque andasse al di fuori delle lezioni. La ragazza rise, lo prese in braccio e si sedette su una poltrona, al torpore del camino acceso. A quanto pare non era stata l’unica ad avere quell’idea, perché nel giro di poco un sacco di poltrone erano occupate davanti al camino, e alcuni avevano abbandonato le abituali partite a Spara Schiocco o a scacchi per riscaldarsi al fuoco.
Come avrebbero fatto ad andare a Hogsmeade con quel freddo? Hermione rabbrividì al pensiero, quando qualcuno piombò sulle poltrone accanto a lei. Harry e Ron tremavano violentemente, le facce pallide e le labbra viola
-Ma dov’eravate?- chiese Hermione, accarezzando Grattastinchi
-Eravamo agli allenamenti di Quidditch, domani c’è la partita- spiegò Harry, balbettando per via del freddo.
-Ah, capito… sempre a pensare al Quidditch voi maschi- disse, una nota d’irritazione nella voce
-Chi è che penserebbe solo al Quidditch?- Fred Weasley e il gemello comparvero accanto a loro, facendoli sobbalzare
-Voi maschi, è ovvio- ripetè Hermione
-Non solo noi maschi, Granger- sbottò Fred, guardando con ostilità Grattastinchi, che si leccò una zampa annoiato.
-Voi ragazze pensate sempre a studiare…- mormorò Ron, George rise
-Credo che lei sia la sola che pensa sempre a studiare- disse sorridendo. Oh, era così uguale a Fred… e.. e se quello era Fred? Se si erano scambiati come facevano così tante volte? No, lei lo riconosceva Fred… Fred le faceva battere il cuore, quando era vicino a lui sentiva quel simpatico battito d’ali nel suo stomaco. A Fred quando sorrideva brillavano gli occhi, sempre il sorriso sornione sulle labbra. La ragazza aveva già una risposta tagliente da dare, ma Harry si affrettò a cambiare discorso
-Oggi come andiamo ad Hogsmeade?- chiese, scaldandosi le mani al fuoco
-Non c’è una bufera, Harry, è solo un po’ di neve…- rispose Fred noncurante, sorridendo. In quel momento il tronco di un albero passò, trascinato dal vento, davanti alla finestra della torre dei Grifondoro.
-Ok, forse tanta neve…-.
Rimasero lì, nella Torre, aspettando che la bufera di neve smettesse. Man mano la Sala Comune si riempì di persone che volevano riscaldarsi al camino, e le poltrone furono occupate da studenti infreddoliti e tremanti, e il fuoco fu ravvivato, in modo che potesse riscaldare tutta la stanza, anche quelli che giocavano a scacchi o leggevano un libro in un angolo, non avendo trovato un posto vicino al fuoco.
-Allora, che si fa? Io non voglio rimanere qui- disse George, che se ne stava spaparanzato sulla poltrona.
-Di certo non possiamo uscire con questo freddo…- ribattè Ginny, che stava leggendo un libro di Pozioni. Piton ci stava dando sotto con i compiti, nei periodi festivi li sovraccaricava di esercizi e rotoli di pergamena.
-Ma insomma, gli altri escono, e poi nei Tre Manici Di Scopa non si gela- sbottò Ron, che stava finendo i compiti di Trasfigurazione che Hermione aveva già finito.
-Però nel tratto per arrivarci saremo fortunati se non moriremo congelati- ironizzò Harry, facendo sghignazzare Hermione.
-Io direi di andare…- propose, voleva stare con Fred. Bello bello bello.
-Io devo fare un salto dall’emporio degli scherzi di Zonko, magari poi vengo ai Tre Manici di Scopa- disse George, alzandosi.
-Io e la Granger andiamo ai Tre Manici di Scopa, chi viene con noi?- chiese Fred, Ron e Harry alzarono la mano. Hermione avrebbe voluto ucciderli, sarebbe stata da sola con Fred, e si mettevano loro due in mezzo –Perfetto!- esclamò Fred, e, tutto pimpante, andò verso i dormitori dei ragazzi.
La Grifondoro fulminò i suoi due migliori amici, quindi andò nei dormitori delle ragazze, non poteva andare ai Tre Manici di Scopa conciata in quel modo.
Grattastinchi stava ronfando beatamente sul suo letto, giocando con il gomitolo di lana che la ragazza gli aveva portato in una precedente gita ad Hogsmeade. Aprì la cassapanca e prese un jeans e un altro maglione, molto più curato, che le andava bene. Si vestì, si pettinò i capelli, e quando ebbe finito “volò” giù in Sala Comune, prendendo la sua borsa dalla poltrona, che ora era stata occupata da alcuni ragazzini del primo anno che rabbrividivano.
Andava con Fred a Hogsmeade! Saltellò fino alla Sala Grande, quindi, con rammarico, ricordò che con loro due venivano anche Harry e Ron, che sorridevano contenti.
Dovettero aspettare un po’, quindi Fred comparve sulla cima delle scale, che scese in fretta.
-Andiamo!- disse allegro, prendendo sottobraccio Harry e Hermione, e alla catena si unì anche Ron.
Quando spalancarono la porta, un vento gelido li invase. Cavoli, quanto faceva freddo! Hermione rabbrividì nei suoi diversi strati di lana, e Fred la strinse a sé per non farla morire di freddo. Era tutto bianco, il vento sibilava forte tra le cime degli abeti che costeggiavano il cortile.
-Dobbiamo sbrigarci!- gridò Harry, cercando di sovrastare l’ululato del vento.
Affrettarono il passo e arrivarono entro qualche minuto ad Hogsmeade, per colpa della neve e del vento. Fortunatamente non stava piovendo, altrimenti col cavolo che ci arrivavano vivi lì.
Afferrò la mano di Fred e la strinse, quindi andò a sbattere contro una porta. I tre manici di scopa.
Erano arrivati sani e salvi!
Trattenendo un urlo di felicità, spalancò la porta e entrò, lasciandosi invadere dal calore della stanza.
I tavoli erano tutti occupati da omaccioni grossi che bevevano le loro burrobirre, ma fortunatamente intravidero un tavolino vicino alla finestra, il più lontano dal camino.
Harry, Ron e Hermione si sedettero, mentre Fred andò ad ordinare, e tornò poco dopo con quattro calici di burrobirre in mano. Si sedette, e li diede ai tre ragazzi, che incominciarono a berli.
-Mi ci voleva proprio- sospirò Harry, posando il calice mezzo vuoto sul tavolo
-Confermo- aggiunse Ron, posando il suo, vuoto.
-E dopo dobbiamo riattraversare la bufera- disse Fred ilare, incominciando a sorseggiare il suo.
Hermione ascoltava in silenzio i ragazzi che parlavano di Quidditch, in fondo a lei non  interessava minimamente, quindi poggiò il bicchiere vuoto sul tavolo, e si pulì la bocca. Le burrobirre facevano miracoli quando si trattava di riscaldare. Si appoggiò con la schiena alla sedia, quindi guardò i tre ragazzi, che parlavano di due squadre di Quidditch dal nome impronunciabile. O forse era l’effetto della birra che non le stava facendo capire niente. Ne ordinò un’altra, sotto lo sguardo stupefatto dei tre amici, e si scolò l’ennesimo bicchiere di burro birra prima che la trascinassero via. La ragazza non poté contare quanti ne aveva bevuti, Fred e Harry la stavano trascinando via dal locale. Salutarono, e uscirono nella bufera di neve, nel turbine di vento, tra la neve e il freddo.
Arrivarono di nuovo sani e salvi ad Hogwarts, e entrare dentro fu un sollievo, erano congelati. Harry e Ron corsero in Sala Comune dei Grifondoro, per fiondarsi davanti al camino, e Hermione si accorse che Fred la squadrava perplesso.
-Sei tutta coperta di neve- rise, quindi avvicinò la faccia al suo viso, e con la bocca tolse un fiocco di neve dal suo naso. Sorrise, quindi se ne andò gongolando, le mani in tasca, lasciandola lì sconvolta, ancora sotto l’effetto della burrobirra, e di quello che normalmente noi uomini chiamiamo amore.

 

Allora, premetto che questo capitolo non mi soddisfa. E scusate il ritardo, ma sapete, la scuola... >.<
Comunque... si, il capitolo non mi soddisfa, ma ho aggiornato, e sono fiera di me.
Hermione sotto l'effetto della sbornia non me la immagino xD e Fred che la fa arrapare così, magari la storia si potrebbe concludere con una bella scopata di gruppo alla quale si aggiungeranno anche Ron e Harry, che fanno yaoi.
Il prossimo capitolo avrà una bella sorpresa... muhahaha!
E non aggiornerò prima di martedì, dato che sono via *w*

Sayonara!

 

 

 

   
 
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