-andiamo fuori?- si
ritrovò a proporre, poco dopo.
Uscirono fuori dal
locale. Il paesino era piccolo e buio: era calata la sera e un’ aria
frizzantina si scontrava sui due passanti, come a voler spingere indietro
Livia, che lottava stoicamente contro il vento negli occhi e i pensieri nella
mente. Lo so che non dovrei, non c’ è
bisogno di farmelo ancora presente, borbottò all’ aria, che continuò
imperterrita a schiaffeggiarla. Infatti non avrebbe dovuto, secondo lei. Non
avrebbe dovuto prenderselo per sé, portarlo in giro, sottrarlo ancora una volta
a Clarissa. Ma le era sembrata la cosa più prudente da fare, la più ovvia:l’
ira dell’ amica gli avrebbe di sicuro fatto ancora di più del male. E poi, come
lasciarlo così?
Si voltò verso di lui: il
vento sferzante gli faceva divenire le guance rosse e gli occhi tentavano di
proteggersi alla meglio, socchiudendosi. Quegli occhi. Quegli occhi che avevano
fatto girare la testa a così tante persone, quegli occhi che aveva provocato
tanti danni, ma proprio quelli a cui non si riusciva a resistere. La domanda le
sorse spontanea, e le scivolò dalle labbra senza che nemmeno Livia riuscisse a
controllarla.
-ti sei mai chiesto perché
nessuno ti resiste, Billie?-
Lui sospirò, parve
riflettere per lunghi attimi e poi, annuendo dolcemente, rispose:
-sì, tante di quelle
volte che non riuscirei a contarle. Ma ti giurerei su ciò che mi è più caro che
non mi sono dato mai una risposta soddisfacente. Secondo te qual è il motivo?-
Per la prima volta si
arrestò di colpo nel mezzo di una stradina lastricata, voltandosi verso Livia,
che avvampò di colpo:
-beh, forse perché sei
bello. Ma se te l’ ho chiesto è perché non lo so.-
-spesso le domande sono
solo un tentativo di confermare le proprie risposte. Se la risposta dell’ altro
è uguale a quello che è il tuo pensiero, allora è giusta, se è diversa, la
risposta è sbagliata, ma il pensiero, per te, rimarrà sempre giusto. Sai, credo
che sia ipocrita affermare che quello che pensiamo non è la verità assoluta, perché
per noi lo è. Se pensi fortemente una cosa, se credi in un concetto, quello per
te è la verità, e, se gli altri non la pensano come te, sbagliano. Lo so che
suona strano ma, se ci ragioni su, è così. E’ tutta questione di ipocrisia:
sulle bugie si basa tutta la nostra società. Le bugie sulle morti dei soldati
in guerra, le false promesse dei politici in campagna elettorale, il prendere
in giro la povera gente.. è la base di tutto. Perciò, il fatto che tu mi dica
che non sai perché nessuno mi resiste, denota il fatto che sei una bugiarda,
come lo sono io. Ci si nasconde sempre, è normale.-
-allora dimmi la verità.-
-è difficile, perché l’
ho detta già prima. Io non lo so, Livia, non so perché faccio questo effetto,
ma mi piacerebbe saperlo, e tanto. Dimmelo.-
Livia prese fiato, come
se stesse per scalare una montagna:
-credo che sia perché sei
bello, sei unico, sei il diavolo e l’ acquasanta insieme, hai negli occhi la luce
della lussuria e dell’ innocenza insieme, della malinconia e dell’ ilarità, del
fuoco e dell’ aria. Sei chiaro e scuro insieme, sei lo zucchero il fiele, sei
avvincente perché non si saprà mai che strato c’ è sotto, perché sei da scoprire,
perché sei tutto, e sei nulla, perché sei come l’ aria, sfuggente, irreale, ma
così bella da tenerci vivi. Nessuno ti resiste perché siamo deboli, e tu sei
più debole di noi, perché ti lasci prendere, ammaliare. Nessuno ti resiste perchè
sei al centro di un circolo di iene che si contendono la preda più grossa, perché
la voglia cresce all’ aumentare del prezzo d’ asta, perché bisogna portarsi a
casa il premio finale, e bisogna dimostrare di essere forti, di saper competere
ed averti. Susciti gli istinti più primitivi dell’ uomo, lo fai ritornare
selvaggio, fai crescere in lui la voglia di prenderti e spogliarti lì, come
millenni fa.-
Billie non sapeva che
rispondere. Era immobile, pietrificato, e ascoltava il discorso di Livia come
se ascoltasse qualcuno parlare per la prima volta. Poi si scosse, e disse:
-ma perché? Perché sono
così ammaliante? Perché le iene? Perché il premio più grosso?-
-perché sei stato tu a
metterti nelle condizioni di essere considerato un premio. Questa è la verità. Mi
dispiace.-
Lo so, lo so perfettamente che adesso mi maledirete perché
vi ho fatto aspettare tantissimo per un capitolo striminzito come questo ma, vi
giuro, ci ho messo tutto il mio impegno! Spero di non avvertire frustate a
lontananza e vari sproloqui, anche se so PERFETTAMENTE che li meriterei.
Un saluto a tutte le lettrici assidue e non, e un bacio a
Drunky Bunny, che spero di ritrovare a recensire,
dopo due capitoli che mi lascia in bianco (sennò mi ritroverete cavalcando un
lama puro stile “Billie quando Mike non glielo dà”, e so che non sarebbe una
visione piacevole ù_ù)