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Autore: bianfre    28/10/2010    1 recensioni
“Inverno!”“Pomodoro,mozzarella,radicchio e grana!”“Rustica!”“Pomodoro,mozzarella,tonno,cipolla,salamino piccante…e…..”“AH, FREGATO! Olive nere!”e detto ciò il biondo non tardò a fuggire mentre il bruno cercava invano di scagliarvisi contro.
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Sud Italia/Lovino Vargas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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“Devi spiegarmi una cosa…”
Spallata.
“Dimmi tutto nii-san!”
Altra spallata.
“In primo luogo, sai dove stiamo andando?”
Alcolico sulle scarpe.
“Uhm… beh, ecco… effettivamente… no!”
Pugno in testa da parte di Romano.
“Ahiaaaa!!!!”
Spallata.
“Qualcuno mi faccia uscire!!!” ma le sue parole furono smorzate dall’assordante musica house che proveniva sparata dall’interno dell’edificio.
Un ammasso di uomini e donne stava attaccata alla porta d’ingresso, ansiosa di entrare e poter subito immergersi in quella lunga nottata che avrebbe portato loro tutto o niente.
E loro due se ne stavano nel mezzo del ‘tutto’.
“Feliciano…” annaspò il meridionale, fissando malevolo il minore “questa è l’ultima volta che ti do retta!”
“Ma se è stato Antonio a invitarti!” lo rimbeccò questo, scostandosi da una tettona, spiaccicandosi addosso al maggiore.
“E non starmi così attaccato!” sbraitò.
“Credi che lo faccia apposta!?siamo tutti attaccati!”
“Maledizione!” e il vano tentativo di liberare un braccio lo costrinse ad avvolgerlo in vita al minore, che nel mentre si teneva saldo al fratello brandendolo per la cinta.
“Che situazione del cazzo”
“Sssh, ho sentito un rumore, credo che stiano per aprire!”
“Io Antonio lo ammazzo, appena lo trovo lo ammazzo!”
“Ora pensiamo ad entrare per favore!” e avvinghiati l’uno all’altro si fecero trasportare dalla corrente, finendo poi in un grande salone, sfavillate di luci colorate ed epilettiche.
Non appena la stretta fu allentata entrambi emisero un lungo sospiro, mentre un certo spagnolo sputava l’intero contenuto del suo bicchiere alla vista dei due così abbracciati.
“Sono loro?”chiese una voce melliflua al suo orecchio, facendo trasalire l’ispanico che cercò invano di ricomporsi.
“S-si..”disse ripulendosi la bocca con il dorso della mano, mentre fissava imbarazzato i due fratelli dirigersi confusi verso la sala.
“Perché non li chiami qui?” disse il padrone di quella stessa voce, ora intento ad andare verso i diretti interessati.
“F-Francis, cristo, fermati!” ma ciò non bastò a far sì che il bel francese prendesse i due giovani italiani per la vita, accompagnandoli verso l’angolo bar.
O meglio, è quello che provò a fare, ricevendo invece un destro nello stomaco da parte del meridionale che lo definì ‘porco maniaco’.
Antonio sospirò, bevette l’ultimo sorso di gin lemone andò a raccogliere da terra il francese sotto lo sguardo confuso dei due italiani.
“E’ un mio amico…” spiegò mentre sosteneva il biondo per un braccio, mollandogli due sberle per farlo riprendere.
“Ma che cazzo fai, mi ha colpito allo stomaco, mica sono svenuto!”
“Lo so, ma te le sei meritate per averci provato subito con i miei amici” e sorridendo ai due gli fece cenno di seguirlo dentro un'altra sala, ad un tavolo privato.
“Eccoci qua!” esclamò felice mentre riponeva in malo modo l’amico sulla sedia, ancora dolorante.
“Questa me la paghi”esalò questo.
“Su su vedi di ripigliarti presto, ho sentito che tra non molto un certo Arthur…”
A solo sentire quel nome il francese scattò come una molla, ora perfettamente guarito e in forma.
“Questa sarà la mia serata, cherì!” disse passando una rosa (da dove è spuntata fuori?) sotto il mento di Feliciano, che sorrise allegro.
“Scusate la scortesia, non mi sono ancora presentato” disse ritirandosi, poggiando un piede sul cuscino della sedia, guardando i presenti in modo sensuale.
“Io sono Francis Bonnefoy, il piacere è tutto mio” e detto questo tentò di baciare la mano al nordico, ma un sussurro all’orecchio lo bloccò.
Antonio si sporse veloce verso il francese: “Francis se fossi in te non lo farei, è roba di Ludwig” e si ritirò senza aggiungere altro, lasciando l’amico con i sudori freddi.
“Molto bene!” disse infine lo spagnolo, alzandosi dalla sedia. “vado a ordinare da bere, cosa volete?”
“Te cosa ci consigli?”chiese spensierato il giovane italiano.
“Mmmh, ora vado a parlare con il barista e mi faccio dire… e te, Romano?”. Si voltò in direzione del meridionale che lo guardava in malo modo. “ehi, che c’è?” chiese allarmato.
“C’è che ci hai fatto sudare quattro camicie per venire qui sta sera, e per cosa? Un banalissimo drink e qualche troia di turno?” alluse a un gruppo di ragazze che lanciavano ai suddetti sguardi ammaliatori.
Antonio sospirò. “Ho capito, ho capito… dai vieni con me” e senza lasciare il tempo all’altro di ribattere lo prese per il braccio e lo trascinò in mezzo alla calca, scomparendo nel mezzo.
“Certo che tuo fratello è proprio un tipetto rose e fiori!”commentò sarcastico il francese mentre stappava una bottiglia di vino (anche quella spuntata da chissà dove).
“Si si! poi delle volte è anche peggio, ma sta sera l’ho visto più agitato e scontroso del solito… non credevo odiasse così tanto le discoteche”
“Non credo che sia un problema di discoteche…”
“Ah no? E secondo te che ha?”
“Beh è abbastanza evidente”
Feliciano lo guardava senza capire.
“Oh andiamo!” esclamò di cipiglio il biondo “vuoi dirmi che non ti sei accorto di nulla???”
Il nordico sembrò pensarci per poi rispondere che, seriamente, non ci stava capendo nulla.
“Cristo santo, è Antonio, Antonio!” spiegò esasperato il francese mentre porgeva un bicchiere di vino all’amico. “Si vede lontano un chilometro!”
“E’ arrabbiato con Antonio? Questa non è certo una novità, è costantemente in collera con lui anche se non mi spiego il perché, è così simpatico…”e bevve un goccio di quel denso liquore blando, sentendo caldo al petto.
Il francese si chiese seriamente se c’era o ci faceva.
“Feliciano, giusto? Non credo che Romano sia davvero arrabbiato con Antonio…” ma il discorso venne interrotto dai due diretti interessati che erano tornati al tavolo con almeno 8 bicchieri di alcolici diversi.
“E quelli?!” esclamò accigliato il biondo.
“Romano non sapeva decidersi e allora ho pensato di prenderne di vario tipo” e con un sorriso grande come una casa mise i bicchieri sul tavolo, sedendosi subito dopo.
“ehi, Antò…” sussurrò sorridente il francese dall’altra parte del tavolo “con questo ti sei già organizzato la serata a quanto vedo”.
“Piantala Francis” rispose seccato, arrossendo leggermente, sotto lo sguardo curioso dei due fratelli.
Feliciano ingurgitò un altro sorso del vino del francese, sentendo già la testa girargli. Antonio si accorse dello sguardo spaesato del giovane italiano.
Prima guardò lui, poi il francese, poi di nuovo lui e di nuovo il biondo. Il bicchiere, la bottiglia…
“FRANCIS, CRISTO!” imprecò agitato, prendendo il bicchiere dalle mani dell’italiano che lo assecondava passivamente, sorridendo.
“hahahaha su su Antonio non è nulla hahahaha” rise il francese allo sguardo allarmato dell’amico che era corso a buttare via la bevanda.
“Quante volte ti devo dire non portarla quella roba, vuoi farlo andare in coma???”
“e che sarà mai, con un goccio di questo ti risparmi almeno 6 caraffe!”
Romano intanto osservava preoccupato il fratello.
“Feliciano?”lo chiamò e questo si voltò sorridendo.
–Beh sembra normale- pensò –perché se l’è presa quel modo?-
“Lovinooooohhh!!!”
SMACK
Impietrito, il meridionale sentì improvvisamente le labbra del nordico premere umide sulle sue, lasciandolo completamente di sasso.
Quando il minore si staccò quasi cadde dalla sedia, troppo sconvolto dall’accaduto. Feliciano lo guardò sornione. “Veeehh, ti voglio bene nii-san!” e lo abbracciò.
E mentre il maggiore, ripresosi, cercava in tutti i modi di staccarsi il moretto di dosso, Francis se ne stava nell’angolo sospirando ‘ah, l’amour’ e Antonio… beh… stava morendo dissanguato.


 

Continua…
 

   
 
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