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Autore: Iurin    29/10/2010    1 recensioni
Oramai è risaputo che presto uscirà nelle nostre sale Potc4, e, nell'attesa, ho scritto questa fanfiction, inventandomi di sana pianta il continuo di Pirati dei Caraibi 3. =)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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_Josephina Jonas_: non ti preoccupare la paranoia mi fa più che piacere, come ti ho già detto xD xD Comunque tocca aspettare un pò prima di soprire per bene se ci saranno ulteriori cambiamenti! Nel frattempo spero ti piaccia questo capitolo!! Ciaooooooo

Barrowman: evvai, viva la suspance! xD e i dubbi, ovviamente xD Comunque sì, il caro Jack in realtà è un uomo molto saggio u.ù Spero che il capitolo ti piaccia! Un abbraccio!!!

 

Samana Cay e un (s)piacevole incontro

La vita gioca brutti scherzi, e con quello che mi era capitato quel giorno potevo esserne più che sicuro, e, ah! Sapete che ne penso di tutta questa storia? Che è vero che la fortuna è cieca, ma che la sfortuna ci vede benissimo. Per carità! Non dico che avere una figlia non sia meraviglioso, ma cavolo! Proprio lei? Perché non un’ altra! Ve lo dico io perché…perché un certo Qualcuno che l’ha con me! Che roba…appena Julia mi annunciò la bella notizia fu più che comprensibile che svenni, giusto? Cavolo, stavamo avendo una relazione! Sicuramente era stato meglio saperlo in quel momento piuttosto che dopo che fosse successo qualcosa di irreparabile, però…porca miseria! Per la prima volta che in vita mia ho creduto di trovare una ragazza speciale a cui tenere in modo particolare , che succede?! Me la ritrovo come figlia!! AAAAAAAAARRGGGGGGGGGHHHH!!!
Ok…allora…mi sono sfogato…adesso faccio un bel respiro e dico tutto ben benino per filo e per segno…allora…per raggiungere Samana Cay ci mettemmo praticamente quasi tutto il giorno, perché infatti iniziammo a scorgere i primi contorni dell’isola solo a pomeriggio inoltrato; sinceramente non mi pareva un gran che: sembrava solo un piccolo sputacchio di terra in un mare desolato…comunque, ci avvicinammo e riuscimmo ad attraccare perfettamente nonostante le coste frastagliate. Scendemmo tutti a terra, nessuno escluso, e ci addentrammo nell’isola attraverso una foresta, percorrendo un sentiero strettissimo e pieno di salite e discese, e fangoso e pieno di piante che sbucavano da tutte le parti! Che roba…e come se non bastasse era affollato da insetti di ogni genere che ti si appiccicavano addosso e che ti davano un prurito allucinante! In tutto quel fastidio speravo che il tormento finisse al più presto, ma all’improvviso mi sorse un dubbio: andavamo almeno nella direzione giusta? Chiamai quindi a rapporto l’uomo che ci aveva assicurato che la fonte si trovasse proprio in quel luogo e gli chiesi:
“La strada che porta alla pianura che ci hai indicato è questa?”
Lui disse un po’ titubante:
“S-sì! Mi pare che sia questa!”
“Ti pare? Come sarebbe a dire «mi pare»? o forse stiamo vagando in quest’inferno inutilmente?”
E detto questo mi diedi uno schiaffo sulla guancia dove si era depositata una zanzara.
“N-no!” disse quello “Sono sicuro che la strada giusta sia questa! Sì sì!”
“Beh, scusa se te lo dico ma non ne sembri molto convin…”
Non riuscii a pronunciare quel “to”, perché inciampai in una radice e mi ritrovai faccia a terra! Iniziavo ad odiarlo quel posto…la cosa buona però era che con la testa ero finito proprio fuori dalla foresta e potei ammirare cinque rocce alte almeno due metri e mezzo che uscivano dal terreno dando l’impressione di una mano semichiusa. Stranamente il morale mi si risollevò…l’uomo con cui stavo parlando, comunque, mi aiutò ad alzarmi e mentre quello ripeteva a tutti con fare vanitoso “meno male che io conoscevo questo posto, altrimenti…”, ci avviammo di corsa al centro di quello mano.
Ok, eravamo arrivati a destinazione, ma adesso? Sapevo che la fonte scorreva sottoterra…ma per raggiungerla? Gibbs evidentemente si chiese la stessa cosa, perché venne da me e mi chiese:
“Uhm…che si deve fare? Si scava?”
Stavo per rispondere, ma arrivò Julia – figlia o non figlia la trovavo sempre bellissima – che disse:
“Non è che ci vuole una parola d’ordine o qualcosa del genere?”
Chiamai allora con un tono degno di un capitano…cioè urlando…il tizio che ci aveva condotto fin lì e domandai:
“Allora, tu se l’esperto adesso. Che facciamo?”
Quello rispose diventando tutto rosso:
“veramente non lo so…su questo argomento mi trovo all’oscuro di tutto.”
Ma che razza di soggetti mi ha scelto Gibbs per questa ciurma? Comunque, data la risposta Julia disse:
“Io sono sempre dell’idea che ci voglia una parola d’ordine, una specie di formula magica.”
C’erano per caso delle proposte migliori? Non mi pareva, e così tutti quanti iniziammo a dire ciò che per noi poteva significare qualcosa di magico:
Abracadabra! Salakazam! Apriti Sesamo! Bibidibobidibù! Supercalifragilistichespiralidoso! Sazam! Alohomora! Ma non succedeva niente di niente, e io allora, in preda alla disperazione urlai:
“Per la miseria, apriti!!”
E zac! La terra si mosse!
“Per la miseria, apriti?!” dissi “Ma che razza di parola è?”
Feci questa domanda, ma nessuno mi rispose, perché tutti quanti erano concentrati nel vedere ciò che stava succedendo: come ho già detto la terra si mosse e nel centro di quella pianura comparve un quadrato, che poi si colorò di marrone; su di questo comparve poi un cerchio, grigio scuro…alla fine si capì che quello che avevamo davanti era l’entrata di una botola! Bene bene…la faccenda iniziava a farsi interessante…sollevai il coperchio aprendola, e ciò che vidi furono delle scale di legno e chiocciola. Senza pensarci due volte iniziai a scenderle, e dietro di me Julia, Gibbs e tutti gli altri; ci ritrovammo in un corridoio completamente al buio, e camminavamo piano piano non sapendo cosa ci fosse davanti a noi; all’improvviso però sentii il terreno mancarmi sotto i piedi, e precipitai nel vuoto! Di seguito caddi su una superficie liscissima, ma non mi fermai, bensì continuai a scivolare! Il tutto al buio più completo! Alla fine però il suolo tornò normale e mi fermai…di seguito sentii dei rumore dietro di me, che presumibilmente erano tutti gli altro che si erano ritrovati come me a cadere nel vuoto.
“Ehi, lì dietro!” esclamai “Siete voi? Julia? Gibbs?”
Mi sentii rispondere da tutti contemporaneamente e, considerando il posto in cui ci trovavamo, tutte le voci vennero amplificate dall’eco, e si creò solo un grande macello, ma nel complesso riuscii a capire almeno che quello che avevo dietro erano amici e non nemici.
A quel punto della nostra discesa verso “i meandri della terra” tutta l’atmosfera eccitante venne interrotta da Gibbs con una sua importante osservazione:
“Jack, ma qui non si vede un tubo!”
“Davvero?! Grazie Gibbs, non me n’ero accorto!”
Dopo di me Julia disse:
“Scusate se v’interrompo…ma quella laggiù è una luce o sbaglio?”
Aguzzai la vista anch’io ed effettivamente vidi un piccolo puntino illuminato da una tenue luce calda.
“Possibile che è sempre grazie a te che riusciamo a venir fuori dai vicoli ciechi?” dissi
“e che ci devo fare!” mi rispose lei “ se sono più intelligente…”
Ci avvicinammo alla luce…più camminavamo e più quella luce si ingrandiva e assumeva una forma ben definita…alla fine scoprimmo che quella luce era provocata da alcune torce attaccate al muro di una sala!
“A questo punto potei quasi dire che siamo vicini all’eterna ricchezza!” dissi e mi girai verso Julia per vedere la sua reazione, credendo che magari sprizzasse gioia da tutti i posi, e invece la vidi abbastanza esitante. Perché mai doveva essere così? Non era contenta? Beh, tutti i miei dubbi vennero chiariti dalla domanda che fece poco dopo:
“E i guardiani?”
Stavo appunto per rispondere, quando…BADABABOOM!!!!!!
La parete affianco a noi esplose letteralmente! Ma che era?! I famigerati guardiani della fonte?! Fatto sta che noi ci ritrovammo per la maggior parte scaraventati a terra immersi in un enormi polverone…guardai allora, non appena mi fui ripresa, nonostante fossi ancora a terra, in quel buco che si era creato, e notai che da lì filtrava la luce dl sole vera e propria! Altro che scivoli e buio pesto! Se lo avessimo saputo saremmo potuti benissimo arrivare da lì! Comunque, che stavo dicendo? Ah sì…c’era la luce del solo, e in controluce si potevano vedere delle figure (umane) che camminavano verso di noi…di corsa mi alzai in piedi mettendo mano alla spada, non sapendo chi potessero essere quegli individui. Molto della ciurmi mi imitarono, e rimanemmo in attesa, solo che…quando il polverone si diradò vidi che a capo di quegli uomini c’era lui…un uomo che conoscevo bene…e fui costretto ad abbassare la spada…era lui…l’uomo dalla barba incolta…
“Hector Barbossa?!?!”
E già! Quello che avevo davanti era proprio il tizio che mi aveva abbandonato a Tortuga! E con lui c’era quasi tutta la ciurma.
“Jack Sparrow!” disse lui “Divertente come il destino ci faccia sempre incontrare, non credi?”
“Oh, ma salve! Guarda chi si rivede! Comunque direi che più che divertente è maledettamente angosciante avere sempre il tuo muso davanti!”
“Oh, guarda…su questo sono perfettamente d’accordo.”
“Che hai un muso da far paura?”
“Ahaha! Caro vecchio Jack…non cambi mai, eh? Ma dimmi…stavolta sono veramente curioso…come hai fatto ad arrivare fino a qui?”
“Oh, niente di che…una mappa qui, una mappa lì…il tutto contornato da qualche piccolo colpo di fortuna…e così eccomi qua! E tu invece? Non avevi la mappa o sbaglio?”
“Oh sì…hai perfettamente ragione…ne sarai orgoglioso, vero Jack?”
“Solo un pochino.”
“Però devo dire che la fortuna non ha abbandonato neanche me, perché sai…l’altro giorno stavo sul ponte, e cosa vedo svolazzare?”
Prese qualcosa in una tasca e disse:
“Questa!”
Mi mostrò cosa fosse…non potevo crederci…quella era…cioè! Lui teneva in mano la mappa che a mia volta io avevo preso a Barbossa!
“Non è possibile…”mormorai.
“Non è probabile!” mi corresse lui.
Feci una smorfia e osservai gli uomini che Barbossa si era portato dietro: c’erano ancora tutti: Cotton e l’odioso pappagallo, Marty, Pintel e ragetti con i loro denti gialli, e poi…due facce nuove!”
“Iiiiiiih!” esclamai “la marina!!”
Erano quei due tizi…gli imbranati…com’è che si chiamavano? Ah sì! Murtogg e Mullroy!
“No signor Sparrow!” disse Mullroy“Non siamo più della marina!”
“Dopo la morte di Beckett ci siamo arruolati! Fece Murtogg
“Ma cosa dici? È stato dopo la morte di Davey Johnes!”
“Vuoi dire che ci siamo arruolati per non essere uccisi?!”
“Ma và?”
“Ehi, ehm…silenzio, prego.” Dissi io “Quindi…adesso siete nella mia ciurma.”
Barbossa si intromise:
“pardon, nella mia ciurma, vorrai dire.”
E ci risiamo…
“Perché? Mia la nave, mia la ciurma!”feci.
“Ah! Bella questa! Tu di ciurma al massimo hai loro!”
E indicò gli uomini che c’erano con me. Poi disse:
“Vedo che comunque ti è rimasto Gibbs!” e rivolto a Gibbs disse: “Signor Gibbs! L’orsacchiotto dove lo avete lasciato?”
Si alzò una risata generale, dopo la quale Barbossa continuò a dire:
“E poi…Ohibò! E lei chi è?” disse indicando Julia “una tua nuova fiamma?”
Bbbbbbbppppppfffffff…ah! Tralascio i commenti…
“No!” esclamai “lei è…è…”
Eddai! Che male c’era a dirlo? Nessuno! Eppure non ci riuscivo…
“Ebbene?” chiese Barbossa
“Lei è…è mia…”
“Tua cosa? Tua sorella?”
Fu Julia, che sorprendendomi, senza esitazione disse:
“Sono sua figlia.”
Vidi lo stupore instaurarsi su molte facce a quella notizia…sia su quella di Barbossa che su quella di Gibbs e degli altri.
“Tua figlia? Lei è tua figlia?!” fece Hector
“Ma Jack!” disse Gibbs “Voi due…voi due eravate…”
“Sì, Gibbs!” lo interruppi “Non c’è bisogno che me lo ricordi!”
“Non ci credo.” Continuò Barbossa “ ti lascio da solo per qualche giorno e mi ritrovo te con tua figlia! Non finirai mai di sorprendermi.”
Mentre Barbossa diceva così, poi, sentii Pintel che sussurrava a Ragetti:
“Comunqueè una bella bambolina…”
“Eh sì, c’è da rifarsi gli occhi, cioè…l’occhio.”
Io lo fulminai con lo sguardo e poi dissi per far tacere i commenti:
“Adesso, se avete finito di parlare e di farvi gli affaracci miei…”
E iniziai a camminare a passo veloce verso un corridoio che partiva dalla sala in cui ci trovavamo. Barbossa allora mi disse da dietro:
“Jack! Ma dove vorresti andare! Sono arrivato prima io!”
E così, dopo l’uomo dalla barba incolta, mi vennero tutti dietro.

   
 
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