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Autore: KuromiAkira    29/10/2010    2 recensioni
- Sei una sciocca! Cosa cavolo ti è saltato in mente? -
La dolcezza nelle mani di Lituania, che passava le dita tra i lunghi capelli biondi della compagna, era in netto contrasto con l'evidente ira nel tono della sua voce.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Lituania/Toris Lorinaitis, Polonia/Feliks Łukasiewicz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Sei una sciocca! Cosa cavolo ti è saltato in mente? -
La dolcezza nelle mani di Lituania, che passava le dita tra i lunghi capelli biondi della compagna, era in netto contrasto con l'evidente ira nel tono della sua voce.

Polonia, seduta sullo sgabello davanti allo specchio del bagno, roteò gli occhi verso la sua sinistra, imbronciata.

- Cosa diavolo ci facevi fuori a quest'ora? Senza ombrello, poi... - continuò la lituana spegnendo il phon e posandolo sul mobile a fianco a lei.
Alicja non rispose, palesemente annoiata e seccata.

- Mi è venuto un colpo quando ti ho vista sotto la pioggia con quell'espressione! Credevo fosse successo qualcosa di grave! - concluse infine Corinne, guardandola severamente attraverso il riflesso dello specchio, notando l'espressione della bionda.
Sembrava una bambina che pensa di non meritarsi la gridata della mamma.

- Ero io che credevo fosse successo qualcosa. - spiegò la polacca senza spostare lo sguardo.
- Sei comunque un incosciente! - esclamò ancora Lituania - E se ti ammalassi? Te ne sei stata fuori al freddo per chissà quanto tempo, per di più vestita così leggera! -
- Noi Nazioni non ci ammaliamo in questo modo. - le ricordò Polonia

Corinne sbuffò senza aggiungere altro, concentrandosi temporaneamente sulla treccia con cui stava legando i capelli di Alicja.

Doveva essere davvero arrabbiata, pensò la bionda, e sicuramente si doveva essere preoccupata molto.
E dire che era uscita proprio per cercare l'amica.

Non era raro che, a causa delle assurde -e immotivate, visto che la Lituania era ormai una Nazione indipendente- richieste di Russia, Corinne tornasse tardi ma questa volta non l'aveva avvertita e lei, non riuscendo a contattarla in alcun modo, si era semplicemente stufata di aspettarla.
Così, anche se era passata la mezzanotte, era corsa fuori casa, decisa a portare via la nazione baltica da quella approfittatrice di Nina, senza mettersi il cappotto e senza fare caso ai nuvoloni in cielo.

Aveva intenzione di suonare ed entrare subito ma aveva sentito la voce di Lituania e si era ritrovata a sbirciare dalla finestra dove vide la compagna tutta felice in compagnia di Bielorussia.
Proprio non capiva cosa ci trovasse in quell'antipatico che, tra l'altro, o la ignorava o la trattava male, fatto sta che aveva pensato si stesse divertendo tanto da dimenticarsi di lei.
Non l'avrebbe mai ammesso, non con Corinne almeno, ma se, quando si erano incontrate per caso per strada un paio d'ore dopo, aveva quell'espressione era appunto a causa di quel pensiero.
Se non era tornata subito a casa ad attendere il suo ritorno era perchè non sopportava l'idea di rimanere lì da sola e poco le importava che avesse iniziato a piovere.

Alicja, persa in quei pensieri, non rispondeva alle ulteriori domande di Lituania, ancora in attesa di spiegazioni.
Era molto assorta e, sopratutto, senza volerlo assunse la stessa espressione triste di prima e la lituana si preoccupò.

- Polonia! - esclamò la mora, spostandosi accanto lei e poggiandole una mano sulla spalla per attirare la sua attenzione.
Alicja alzò lo sguardo e si accorse dell'agitazione dell'amica.
- Tutto bene? Ti senti male? - le chiese Corinne ansiosa. L'ira di prima era stata completamente dimenticata.
- No. No, scusa. Va tutto bene. - le rispose la polacca, sorridendole.

Lituania la fissò qualche istante, come se cercasse di capire se stesse dicendo una bugia o no poi sospirò, forse intuendo che stesse mentendo, e si voltò, dandole le spalle.
- Non mentirmi. Sei sempre allegra ma ogni tanto diventi triste senza spiegarmi il motivo. - mormorò, un po' delusa.
Perchè non le diceva mai nulla? Non si fidava di lei, forse?

Polonia si guardò allo specchio, come se volesse vedere la propria espressione.
- Perchè non mi hai avvertita che tardavi? - chiese dopo un po' la repubblica slava, guardando la schiena della compagna.
- Non ne ho avuto il tempo. - rispose lei - La signorina Russia... -
- Eri con Bielorussia! - la interruppe Alicja.
Corinne si voltò e la vide seria, quasi arrabbiata. Raramente aveva visto quello sguardo sul volto della polacca.
Improvvisamente Lituania capì ciò che aveva fatto la compagna e il perchè era uscita a quell'ora.
Distolse lo sguardo. - Sì, però stavo facendo un lavoro per la signorina Russia. - spiegò.
- Dovresti smetterla di fare tutto ciò che ti dice. - si lamentò la bionda.

Corinne pensò che aveva perfettamente ragione e non è che le facesse piacere essere la schiavetta personale di Nina, ma era più forte di lei.
Temeva eventuali, terribili, conseguenze in caso di rifiuto. E poi il modo migliore per tenere calma la nazione asiatica -e riavere la libertà il prima possibile- era assecondarla senza fare storie.

- Comunque non c'era bisogno che tu mi venissi a cercare. Lo sai che se tardo è per quel motivo. - tornò a sgridarla Lituania. - E se lo devi fare almeno cerca di non metterti nei guai come al tuo solito. Non ci sarò sempre io a controllarti quando fai sciocchezze. -

Il bel volto di Polonia si contorse in una smorfia offesa - Certo che no, preferisci stare con Russia e Bielorussia! - sbottò alzandosi di scatto e tentando di uscire dal bagno.
Odiava mostrarsi così gelosa, sopratutto di quei due, ma non accettava quelle parole da parte di Lituania.
Venne bloccata dalla compagna che l'afferrò per la mano e la trattenne.
- Non è vero! - obbiettò la lituana - Lo sai che mi piace la tua compagnia. Ma non posso starti vicina ventiquattro ore su ventiquattro! -

- Questo lo so! - ribatté Alicja alzando la voce - Ma lo dici come se fossi una seccatura per te! E come se avessi bisogno di una baby sitter! Non sono stupida, Liet! Io ti considero ancora la mia patner. Avevamo promesso di esserlo per sempre e di stare insieme per l'eternità! -

Corinne non rispose, conscia che ormai quella promessa, almeno per come l'avevano fatta in passato, non aveva più valore.
D'altronde era passato tantissimo tempo, e le cose erano cambiate e anche le Lituania voleva stare più tempo possibile con Polonia sapeva che ciò non era possibile come un tempo.

Non ricevendo alcuna replica da parte della lituana, Alicja l'abbracciò, stringendole forte le braccia al collo.

- Io voglio stare con te. Per sempre. - dichiarò con tono vagamente infantile, che a Corinne ricordò quello di Russia.
Non per nulla Alicja e Nina erano sorelle, cosa che aveva scoperto solo dopo la fine della confederazione polacco-lituana.
Le due nazioni slave si somigliavano molto.
Erano entrambe capricciose e un po' egoiste eppure il loro modo di fare era l'opposto, almeno per quel che percepiva Lituania.

Russia era terrificante. Bastava la sua sola presenza per far tremare chi le stava attorno e a far capire che sotto l'apparenza dolce e tranquilla si celava una crudeltà di cui solo la stessa russa non era pienamente a conoscenza.

Alicja invece era priva di quell'aura 'oscura' e i suoi occhi erano limpidi e sinceri. Non avrebbe mai fatto del male a qualcuno per capriccio o per 'gioco' perchè era consapevole di tutto ciò che faceva, anche delle cose più assurde. Inoltre, nonostante il suo egocentrismo, la polacca non esitava un istante ad accorrere in aiuto di chi considerava amico, Corinne prima su tutte.

Per questo motivo, se le attenzioni di Russia terrorizzavano Lituania, quelle di Polonia, benché talvolta esagerasse anche lei, le facevano piacere perchè sapeva che quello era un suo modo, po' impacciato, con cui tentava di dimostrarle il suo affetto.

La repubblica baltica ricambiò l'abbraccio.

- Anche io lo vorrei. - le rispose.

Nonostante i numerosi difetti di Polonia, che spesso riuscivano a farle perdere la pazienza, e per quanto dicesse di essere innamorata di Bielorussia, in fondo al suo cuore Corinne sapeva che non sarebbe mai riuscita a stare lontana da Alicja. Non avrebbe sopportato un'altra lunga separazione perchè era la persona alla quale teneva di più al mondo.

- Lo vorrei davvero... - sussurrò malinconica - Ti basta, questo? -

Polonia si strinse appena più forte alla compagna e chiuse gli occhi, percependo in quelle parole l'affetto di Lituania.
Sorrise.

- Sì. Mi basta. - rispose.
Le bastava sapere che anche Corinne provava i suoi stessi sentimenti per sopportare il dolore che le provocava l'idea di vedere la sua Liet con Russia e Bielorussia, lontana da lei e dal sogno di poter tornare a essere, un giorno, una sola, grande, unica nazione dell'est dell'Europa.
  
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