[…]la principessa
pianse per tanto,tanto tempo…
maledicendo la sua
debolezza,recitando una litania…
“dove sei,mio
principe?Perché non vieni?
Ho tanta paura…tanta
paura…e ora…io sono sola…
mamma…papà………aiuto…”[…]
L’elicottero aveva iniziato a far girare le sue pale,
creando un forte vento,in quello spiazzo.
18 stava immobile,muta.
I suoi occhi grondavano lacrime,e le sue palpebre
rimanevano ferme,
senza sbattere. Lo sguardo era fisso nel vuoto.
Ora sì,che pareva una bambola.
Le lacrime continuavano a scendere,da sole,senza il minimo
sforzo da parte sua.
Suo fratello le era vicino.
Singhiozzava,e come lei,non riusciva a fermare il pianto.
Appena strofinava il lembo della maglia sugli occhi,questi
riprendevano
a lacrimare,come se nessuno potesse fermarli.
Essere forte.
La cosa che gli aveva insegnato papà…
Ma ora che ne papà ne mamma c’erano più…
come poteva esser forte?
L’orco li guardava, a un metro di distanza circa.
Aveva caricato Ghiller sull’elicottero,e aveva acceso i
motori.
Ora,restava solo recuperare i gemelli e 6.
“Forza,piccoli. Salite immediatamente sull’elicottero,torniamo
a casa.”
I bambini rimasero impassibili all’ordine.
Erano traumatizzati,sotto shock.
La notizia che Gero aveva dato loro,li aveva sconvolti in
tutto il loro essere.
E 6 era li.
Inerte,senza la possibilità di muovere un muscolo.
Immensamente furioso.
Non era ancora riuscito ad ucciderlo.
Ma aveva capito come controllarsi.
Di certo,avrebbe tentato ancora di ammazzarlo.
Bastava che tornasse attivo,e lo avrebbe attaccato senza
remora.
Il suo creatore gli si avvicinò.
Stavolta,invece di carezzarlo,come suo solito fare,lo
prese con forza per
i capelli,sollevandolo in piedi.
“Sapevo di non potermi fidare di te,Roku…tu sei stato il
mio più grande
fallimento,parlando di disciplina…un vero peccato,lo sai?”
“Fottiti.”mormorò l’androide,non potendo muoversi.
“Volevi portarmi via quei preziosi bambini,eh?
Allora,suppongo di doverti dare una lavata di capo
sonora,figliolo…”
così dicendo,lo trascinò tirandolo per i capelli,verso
l’elicottero.
Lo posò poi sullo sportello,lasciandolo in piedi,vicino a
Ghiller.
Il ragazzo giaceva senza sensi,riverso in una pozza di
sangue.
Respirava a malapena.
6 desiderava che morisse.
Visto che non era riuscito a uccidere Gero,uccidere il suo
amico poteva
almeno dargli una magra soddisfazione.
In fondo,entrambi erano marci fino al midollo…
Gero intanto si era accostato a 18.
Si era piegato sulle ginocchia,cercando di incrociare lo
sguardo con il suo,
ma senza successo.
Allora,prese il suo mento,e lo sollevò,costringendola a
guardarlo.
“Su,su…non piangere,18.
Ti farò io da genitore d’ora in poi…non ne sei contenta?”
Di tutta risposta,la piccola assunse un espressione
disperata,e, con le sue deboli manine,graffiò la mano
dell’orco.
Questi indietreggiò,tenendosi la mano con l’altra.
Si era procurato un graffio abbastanza
profondo,sanguinante.
“Piccola strega!!!”
Senza aver il tempo di reagire,18 venne presa per
i capelli,e strattonata a forza verso l’elicottero.
Li, Gero la buttò violentemente all’interno del veicolo,
facendola sbattere contro il sedile.
“Allora te le cerchi proprio le botte,eh?!!
Poco importa!!!Tornerai da me,con le buone o con le
cattive!!!”
Detto ciò,prese allo stesso modo 17,
e lo buttò addosso alla piccola.
Il bambino percosse la testa contro quella di sua
sorella,che iniziò a perder
del sangue.
Ora,i gemelli erano nel veicolo ,e singhiozzavano
impauriti.
E ancora,non smettevano di piangere.
6 era accanto a loro,impotente.
Riuscì a piegare la testa verso di loro.
I suoi occhi incontrarono quelli appannati e lacrimanti di
18.
Istintivamente,anche lui si mise a piangere,conscio della
sua incapacità e del suo peccato.
Non era mai riuscito a dirlo.
Che era stato lui.
Aveva permesso a Gero di dirlo,al posto suo.
Ipocrita…
Vigliacco…
Bugiardo…
18 lo guardò,tirando su con il naso.
Quello che disse,lo fece star ancora peggio.
“6…mi dispiace…avrei tanto voluto presentarti i miei…
e farti vivere con noi…mi dispiace…”
Il tono sofferente della bimba,per lui,pareva un’accusa.
---Hai ucciso…e hai mentito a questi due bambini
innocenti…---
---Ora è colpa tua se 18 soffre!!!---
L’androide la guardò profondamente,senza mai staccare lo
sguardo dal suo viso.
“No,piccola…sei tu quella che dovrebbe esser perdonata,non
io…
Mi dispiace,18…mi dispiace così tanto…”
Prima di poter dire altro,una mano afferrò i capelli di
6,lanciandolo lontano,
e facendogli perdere di vista la bambina.
La mano di Gero.
Egli stava proprio in mezzo a 18 e 6,copriva la visuale di
entrambi.
“Se credi di passarla liscia,caro il mio Roku…ti sbagli…
è ora di pagare per la tua indisciplina…”
Senza aggiungere altro,prese l’androide da
dietro,sollevandone le braccia,
e lentamente si incamminò verso la coda dell’elicottero…
Verso le pale dell’elicottero!!!
“Che…che intendi fare,bastardo??!” urlò 6,mentre si
avvicinava piano piano
alla pala in movimento.
Gero all’inizio non disse nulla.
Ma poi,accennando una risata,confessò la sua diabolica
trovata.
“Ho fatto male a costruirti questo tipo di braccia…molto
meglio TOGLIERLE!!!”
così dicendo,si fermò.
6 aveva di fronte la pala.
A meno di 10 centimetri dal volto.
L’aria gli faceva appiattire le guance,e chiudere l’occhio
per la troppa forza.
In tutti i modi,cercò di dimenarsi. Invano.
“NO…NO…NOOO!!!!”
Era tardi.
Gero afferrò la spalla di 6,e la spinse verso la pala.
Si udì un rumore metallico,uno stridio secco e acuto.
E poi, un urlo di dolore.
“AAAAAAHHH!!!!!”
Il braccio sinistro di 6 era stato portato via dall’elica
dell’elicottero.
Dal gomito in su,ora,si intravedeva il moncone d’osso,e un
groviglio indistinto
di cavi,grondanti sangue.
Tutto ciò davanti agli occhi terrorizzati dei gemelli.
18 cercò di allungare una mano verso l’amico,ma
era troppo distante per toccarlo.
“Oh,no…6!!!!!!!!!!!!!”.
Gero rise,mentre toglieva la mano dalla spalla.
“Non è finita…manca l’altro braccio!!!!”.
Così dicendo,porse l’altro arto sulla pala.
La velocità dell’elica lo fece saltare via.
Sangue ovunque.
L’androide urlava di dolore.
Gero gli aveva lasciato i sensori ricettivi del dolore…
Certamente per farlo soffrire…
Ora lui aveva perso entrambe le braccia.
Gli arti erano a circa 10 metri di distanza,tranciati di
netto.
Gero lo girò,e lo carezzò sulla guancia.
“Non preoccuparti,numero 6…non lascerò monco il mio primo
capolavoro…
una volta guarito,chiederò a Ghiller di costruirti nuove
braccia…
e stavolta…
farò in modo che queste mi obbediscano ciecamente,e che non
mi attacchino mai!!!”
6 venne poi caricato sull’elicottero,accanto ai suoi amati
bambini.
In poco tempo,il veicolo si alzò in volo.
Diretto verso la loro prigione.
“6!!!!Le tue braccia!!!!”mormorò 18,in lacrime,mentre con
la sua maglietta cercava
di frenare l’emorragia.
“Come farai senza??!”
L’androide non rispose.
Lanciò un’occhiataccia all’orco,che stava guidando.
A sua volta,Gero lo osservò in uno specchietto
retrovisore,costruito apposta da lui.
“Allora,piccoli…non siete contenti di tornare a casa,dolce
casa?
Chissà come vi sentivate soli,la fuori…
Beh…ora io vi terrò compagnia per tanto tanto tempo!!!”
I gemelli non risposero.
Si limitarono ad asciugarsi le lacrime,in attesa del
ritorno all’inferno.
E così fu…
Ancora una volta,i tre vennero portati i quel
buco.
Ancora una volta in quella prigione…
Gero si era caricato in spalla Ghiller.
Lanciò un occhiataccia,poi un sorriso ai bimbi.
“Ora vado a portare il mio amico in ospedale,piccoli.
Quanto a te,6…ho posto un codice alla porta d’ingresso…
quindi,anche se voleste…non potete uscire fino al mio
ritorno.
E dato che ti mancano le braccia,dubito tu possa
sfondarla.”
così dicendo,si postò sulla porta,e prima di
chiuderla,disse,ironico
“Buona permanenza qui,piccoli…credo vi piacerà!”
Un rumore sordo accompagnò la chiusura della porta.
Erano di nuovo li.
Tutta la fatica per tentar la fuga…
e questo era il risultato.
Inutile…
Era stato tutto inutile…
Si era tornati al punto di partenza.
Anzi,peggio…
Si era tornati al punto di partenza,E i piccoli avevano
saputo la morte dei genitori.
E quel che era peggio,Gero aveva mentito ancora una volta…
“Maledizione…” borbottò 6,sedendosi a terra.
Le lacrime di sconforto avevano ripreso a scendere.
“Mi dispiace,bambini…non ce l’ho fatta…”
17 e 18 erano in piedi,in silenzio.
18 piangeva ancora,mentre 17 faticava a non farlo.
6 li guardò tristemente.
Poi si rivolse al bambino
“17…so che è inutile,ma…se devi piangere,non sforzarti a
non farlo…
piangi,finché puoi…piangi più che puoi…sfogati…”
Il bambino però fece cenno negativo con la testa.
“P…papà…mi aveva sempre detto di esser forte…
così…lo deluderei…non posso…”.
Ma,poco dopo,il bambino contorse il volto,
e scoppiò in un pianto dirotto.
6 sorrise malinconicamente.
“Bravo,così…la vera forza di un uomo sta proprio nel
mostrare le sue emozioni…”
Poi,rivolse lo sguardo verso 18.
Era semi-nuda,si era tolta la maglietta per tamponare le
sue ferite.
Ora aveva solo i pantaloni e le calze.
Il suo petto di bambina era scoperto.
6 vide il taglio sulla schiena.
La cinghiata di Gero…
Si stava cicatrizzando,grazie a Dio…
---Questa bambina è forte…è molto forte…la invidio…---
Lei continuava a piangere.
6 cercò in qualche modo di scusarsi.
“Mi dispiace…non sono riuscito a portarvi via di qui…e non
sono sicuro di poterlo fare ancora…mi spiace…”
Gli occhi azzurri di lei erano spenti,velati dal pianto.
Ma rispose al suo miglior amico in modo sorprendente.
“Non importa…mia mamma e mio papà non hanno
sofferto,quando
sono morti,vero? Allora…va bene…l’importante è che non
abbiano sofferto.”
L’immensa resistenza psichica della piccola sorprese 6.
Chiunque,di sicuro,sarebbe crollato.
Ma lei no.
“No,18…non hanno sofferto.” rispose 6.
Avrebbe voluto abbracciarla.
Stringerla a se,con 17.
Ma non aveva più le braccia.
Non poteva…
Quel bastardo gli aveva strappato le braccia anche per
questo.
Ma di certo,gliel’avrebbe fatta pagare.
---Non importa che tipo di braccia mi installerai,o se mi
taglierai anche le gambe…Io mi rialzerò sempre in piedi,oppure imparerò sempre
ad usarle
per conto mio…batterò la tua stupida tecnologia,stanne
certo…---
Nei suoi pensieri,firmò il contratto.
Morte all’orco.
17 si alzò,nel frattempo.
Aveva asciugato le lacrime,ma gli occhi ancora erano
lucidi.
“6…”
“Dimmi,17…”
Quella frase che pronunciò,sarebbe rimasta nella mente di
6 per
sempre.
“Giuro che quando sarò grande…ucciderò quell’uomo cattivo…
lo giuro…”
L’androide ebbe un sussulto.
Un bambino di 6 anni,provava davvero ciò?
Si sarebbe trasformato in un assassino?
Non riuscì a ribattere.
---Ma che dici?Non puoi,17…---
---Non devi!Non devi sporcarti le mani!!!---
Gli occhi di 17 luccicavano di una luce oscura.
La luce che splende negli occhi di chi è sicuro di se.
Era davvero determinato a farlo.
Lo avrebbe fatto!
6 rimase impietrito,così come la sorella.
Allora,Gero stava riuscendo in parte nel suo intento?
Trasformare i fratelli in spietati assassini?