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Autore: Herm735    31/10/2010    5 recensioni
Aveva avuto una giornata molto dura. Ma avere giornate molto dure era entrato a far parte della sua routine. Ormai i metodi magici non erano più sicuri. Potevano essere quelli a farti beccare.
Era paranoica, ecco la verità.
Certo, se loro non avessero continuamente tentato di uccidere la sua gente, forse non lo sarebbe stata.
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Hermione, Luna/Ron
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Da Epilogo alternativo
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- Questa storia fa parte della serie 'WANTED'
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Ragazzi, scusate il ritardo, ho avuto degli impegni con la scuola per tutta la settimana, chi di voi ha contatti con me può capirlo, sono sparita anche da msn...Comunque eccomi qua finalmente a postare un nuovo capitolo.
Spero che vi piaccia!





Il Castello - Scozia - Il giorno della notizia, il mattino

Si era svegliato presto. Si svegliava sempre presto, e nessuno era mai alzato a quell'ora di mattina.
Quel giorno, però, qualcuno c'era.
Seduta fuori dal castello ammirava l'alba che trionfante annunciava un nuovo giorno, quasi proclamando la sua vittoria sul tempo, che ancora una volta riusciva a sconfiggere, mostrandosi agli occhi di coloro che pazienti la aspettavano.
“Buongiorno” sussurrò arrivando alle sue spalle.
“Albus...” lo salutò lei velocemente.
Il vecchio mago rifiutò gentilmente, quando lei lo invitò a sedersi al suo fianco.
“Dubito che riuscirei a rialzarmi.”
Le sorrise col suo solito fare tranquillo.
“Andiamo. Dobbiamo preparare la pozione.”
Silente annuì, mentre la strega si alzava.
“Perché non le hai detto che anch'io sono a conoscenza del tuo segreto?” chiese riferendosi a ciò che aveva deciso di rivelare o meno ad Hermione.
“Sono sicura che lo sa. Che lo sente...nelle ossa. È un'espressione che usa spesso, quando si sente qualcosa, vero?” chiese curiosa.
Silente annuì distrattamente, finché realizzò a cosa mirasse la strega.
“Tu credi...credi che abbia dei leggeri poteri di premonizione, è così?” chiese come illuminato. “Ma certo che è così. Vuoi darle la pozione perché i suoi poteri si amplifichino, così che lei possa vedere. Come ho fatto a non capirlo prima!”
Amanda sorrise vagamente.
“Sappi che te lo impedirò. Lo impedirò con tutte le mie forze. Finché io sarò vivo lei non saprà mai cosa l'aspetta.”
“E perché no. Dovrebbe scegliere in fondo.”
“Assolutamente no. Nessuno dovrebbe scegliere. Nessuno.”
“Calmati, Albus. Quando ti agiti la pressione ti schizza alle stelle.”
“Oh, non cercare di distrarmi con malattie babbane, Amanda.”
“Tranquillo. Non ha poteri di premonizione. È solo sesto senso, il suo.”
“Certo, ma sai che con la pozione...” lasciò la frase in sospeso, tanto sapeva che lei aveva capito.
Per un po' non parlarono.
Si incamminarono all'interno del castello e lei lo condusse in una delle stanze dove l'accesso ad una qualsiasi persona che non fosse lei, o che non fosse accompagnata da lei, era negato.
Vi entrarono, riprendendo il discorso.
“Credi che non capirà che lo sapevamo? Credi che non ci odierà se non l'avvertiamo prima? Credi davvero che una volta compiuto il fatto, riuscirà a perdonarci? Io non credo. Nossignore. Ci porterà rancore in eterno.”
“Non essere sciocca, Amanda. Non sono un illuso, so che ci odierà per sempre. Tuttavia solo tacendole una delle conseguenze di ciò che sta per fare riusciremo a salvare la magia, dalla più completa e totale distruzione...”
Amanda sospirò.
“Ascoltami, Albus. Sei sempre stato il più saggio di tutti noi. Quindi a te, e solo a te, spetta questa scelta, visto che sei il suo maestro. Però ti prego, ti imploro di non farlo senza pensarci per bene. Non farlo solo per salvare il resto del mondo dalla guerra. Perché non ne sarà valsa la pena, se poi noi non saremo in pace. Non pensare che sacrificherai semplicemente una persona per salvarne centinaia di migliaia. Pensa a lei. Pensa che lei è Hermione Granger. Sei il suo maestro. La persona di cui lei si fida di più al mondo.”
“Lo so. Ed è per questo che non le permetterò di scegliere. Lei, per tutto il resto della sua vita, odierà me. Ma se rinuncerà e non salverà tutti gli altri, odierà se stessa. E come potrei mai permetterlo?”
Si persero per qualche attimo l'uno negli occhi dell'altra, finché una voce li riportò alla realtà.
“Non devi mentire per me, maestro.”
Dalla porta, Hermione li guardava.
“Non dovreste lasciare la porta aperta durante una conversazione privata.”
“Hermione, sei già in piedi, vedo. Molto mattiniera.”
Hermione annuì appena, ma era più che intenzionata a non lasciar cadere il discorso precedente.
“Maestro, non devi mentire per me.”
Poi si rivolse ad Amanda.
“Silente mi ha parlato della conseguenza a cui vi riferite. Ed io gli ho chiesto che le mie confessioni rimanessero private. Ma suppongo che siano destinate a non esserlo.”
Amanda si incuriosì.
“Albus, dimentico sempre quanto sai mentire bene, quando la situazione lo richiede.”
Silente le sorrise. “Lo prenderò come un complimento.”
“Non lo era affatto” sussurrò Amanda.
“Non intendo tirarmi indietro” disse fiera Hermione.
Amanda riportò su di lei l'attenzione. “Ne sei del tutto certa?” chiese con premura.
Hermione, nuovamente, annuì.
“C'è un luogo, dentro di noi” iniziò Amanda “dove risiedono i nostri sentimenti. Uno spazio indefinito e al tempo stesso illimitato, dentro cui viene descritto il nostro essere. Dentro quel posto chiudiamo insieme a noi stessi la persona che amiamo di più al mondo. È da lì che la magia prende le immagini che poi mostra attraverso me. I babbani la chiamano anima. Io penso si tratti semplicemente di magia. La fonte della magia contenuta in tutti i maghi viene da quel luogo dentro di noi. Se vuoi, potremmo mettere tutti d'accordo, dicendo che la magia è contenuta nella nostra anima. Ed insieme ad essa vi risiede il nostro essere. Chi siamo, la persona che amiamo, le persone che ci amano, e così via. Nel momento in cui berrai la pozione, tutto quel luogo, tutta la tua anima, sarà inondata dalla magia.”
“Niente spazio per l'amore. È chiaro” rispose attenta Hermione. “Lui verrà buttato fuori da quel luogo dentro me.”
“Non lui. Non i ricordi che hai di lui, almeno. Ma ciò che lo rende così speciale, così unico e indimenticabile, quello sì, potrebbe sparire.”
“Potrebbe?” chiese scettica Hermione.
“Sì. C'è la possibilità che lui rimanga. Dipende da una serie di fattori troppo difficili da calcolare. Una goccia in più o in meno di un dato ingrediente potrebbe scombussolare tutto.”
“E come lo sapremo?”
“Suppongo che se mi togliessi la maschera non vedresti più lui riflesso nel mio volto.”
“Diventerò esattamente come te?” chiese ancora.
“Assolutamente no!” affermò Amanda indignata. “Io ho bevuto l'acqua pura. La tua sarà più mirata. Io mi sono totalmente e stupidamente fusa con la magia. Dalla mia anima sono stata spazzata via anche io. Voglio dire, la magia ha tutto di me. Tranne un piccolo pezzo. Un pezzo dove ancora conservo le persone che mi hanno amata e mi amano e...”
“...E lui” concluse Hermione al posto suo. Allo sguardo perplesso di Amanda aggiunse “C'è sempre un lui.”
“In ogni caso, non sappiamo quali effetti potrebbe avere. Lo scopriremo solo quando l'avrai buttata giù.”
“Amanda, è un piacere vedere che nonostante tu sia molto probabilmente la persona più potente del mondo magico, ancora usi questo linguaggio. È rincuorante sapere che, almeno certe cose, non cambiano mai” le disse Silente, in un misto tra il divertito e il rilassato.
Amanda sospirò, scoraggiata.
“Come fate ad essere sicuri che quella pozione non mi ucciderà?” chiese Hermione con la calma più assoluta.
Amanda fece spallucce.
Silente tentò di tranquillizzarla. “Tranquilla, abbiamo un metodo infallibile. Terrò le dita incrociate” rispose con un gran sorriso e mostrando l'indice intrecciato al medio.
“Ovviamente lui scherza. Lo sappiamo perché ho avuto una visione. Ti assicuro che i tuoi poteri erano...” tentò di trovare le parole giuste. “Sensazionali.”
Hermione sgranò leggermente gli occhi.
Poteri sensazionali.
Lei non li voleva. Non li aveva mai voluti.
Ma ciò che voleva era irraggiungibile.
Quella sembrava, tutto sommato, la seconda miglior soluzione.
Se non poteva averlo con sé, lo avrebbe cacciato da quel posto piccolo, ma fondamentale, che si era ritagliato dentro la sua anima.
E dopo?
Senza di lui cosa le sarebbe successo?
Sarebbe finalmente stata libera?
O si sarebbe semplicemente svuotata?
Provò a immaginare come sarebbe stato dopo.
Senza che lui fosse dentro di lei.
Senza che la accompagnasse in ogni attimo come aveva fatto negli ultimi cinque anni.
Da quando si erano conosciuti, dal primo anno, niente era mai riuscito a portarglielo via.
Neanche Voldemort era riuscito a strapparlo da lei.
Ma quella pozione davvero avrebbe potuto.
C'era questa possibilità ed andava affrontata.
Eppure, bevendola, avrebbe salvato tutte le persone innocenti che la guerra avrebbe ucciso da quel momento in poi.
Così capì che non aveva mai riguardato lei.
Era qualcosa di più grande.
Andava oltre la sua scelta. Non era importante se lei davvero volesse cancellare o meno Harry dalla parte più profonda e intima di lei e della propria anima.
La verità era una, semplice e pura.
Non voleva.
Eppure il fatto che non lo volesse non era abbastanza per impedirle di bere quella pozione.
Perché era qualcosa che andava oltre ciò che lei voleva.
Si trattava di centinaia, di migliaia di vite.
Quindi doveva farlo. Anche se non voleva. Anche se il suo cuore la implorava di fermarsi prima che lui non fosse più parte di lei.
E poi, anche se la pozione lo avesse cancellato, niente avrebbe mai potuto portarle via il ricordo di quando profondamente lo aveva amato.
Era parte di lei.

Per tutto il resto della sua vita, non dimenticò mai le parole che le disse Silente quello stesso pomeriggio, poco prima che bevesse la pozione.
Lei lo guardò sperando che percepisse il grazie non detto dallo sguardo nei suoi occhi.
E Silente, serio come poche volte lo aveva visto, si limitò a risponderle in un paio di frasi.
“Non preoccuparti, Hermione. Per ogni segreto, il tempo che passa da quando lo si seppellisce a quando qualcuno lo scopre, è inversamente proporzionale alla sua grandezza. Più il segreto è grande, prima qualcuno lo riporterà in superficie.”
Ma Hermione sapeva che il suo segreto, da quel momento in poi, sarebbe stato al sicuro.
Seppellito nei suoi ricordi e diluito da una pozione che sarebbe penetrata fin dentro la sua anima.
Il suo segreto era seppellito abbastanza in profondità.
Afferrò la fiala contenente la pozione e la fissò.
Il suo segreto era al sicuro.
Perché stava per essere cancellato.




Un ringraziamento doveroso a Roxy e Namy_Lights, che hanno recensito il capitolo precedente.
Ma un ringraziamento speciale va anche a tutti quelli che hanno recensito dall'inizio della storia.
Lights, Knight of Harmony, Harry_Jo, luca76, CassiopeiaAraBlack, Pecky, sonoqui87, Myosotis.
Anche chi ha lasciato una sola recensione, come elliepotter, edocast92, Jose007, Koe, chandelora.

Se state ancora seguendo la storia, mi raccomando, lasciatemi una recensione come segno del vostro passaggio, mi accontento anche di poche parole ^_^

Non fate i pigri e fatemi sapere cosa ne pensate! A presto!!




  
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