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Autore: jess_rose    02/11/2010    1 recensioni
Questa ff è ipirata ad un video che in questa sezione conoscono tutti: "November Rain" (amo quella canzone :)), mi sono seduta al pc è ho iniziato a scrivere...se conoscete il video immagino sappiate già come andrà a finire ma spero che qualcuno la legga comunque!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Axl Rose, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Megan stava cercando di riportare la festa ad un livello umano. Aveva appena fermato due ragazzi che giocavano a lanciarsi l'abat-jour della madre e un tizio che si stava scolando tutta la vodka della collezione di suo padre. Intanto guardava il disordine che tendeva sempre più verso la soglia del disastro totale e sperava che almeno Stephanie si stesse divertendo. Non la vedeva in giro da un po'.

-Ehi tu! Se non lo posi subito te ne pentirai amaramente!- disse minacciosa ad un ragazzino con un antico soprammobile in mano. Per lo spavento lo fece cadere e scappò via. Era pronta ad inseguirlo e spezzargli quante più ossa riuscisse a colpire, ma poi lo vide e si bloccò dimenticandosi totalmente del motivo per cui correva: era seduto a bere una birra in solitudine. Si passò una mano tra i capelli mentre con gli occhi verdi si guardava attorno palesemente seccato. Era bellissimo, pensava, vestito interamente di pelle, il petto nudo sotto il chiodo nero e quel lucchetto che pendeva al collo e che le ricordava tanto il suo idolo. Doveva parlagli a qualunque costo, così prese un respiro e con passo deciso si fece avanti.

-Sid Vicious!- gli urlò decisamente troppo forte. Il ragazzo per poco non fece cadere il bicchiere.

-Oh cazzo...mi vuoi ammazzare?- domandò con occhi accusatori.

-Scusa...non lo faccio apposta.-

-Niente. Comunque mi chiamo...-

-Ti va di ballare? Ho sempre sognato di ballare con il mio Sid!- A questa domanda, il ragazzo sembrava se possibile più seccato di prima. Tuttavia, per non offenderla probabilmente, accettò l'invito -Ehm...ok, ma non mi chiamo Sid.-

-Dai vieni!-

Lo prese per un braccio trascinandolo nel centro del sala dove gli ospiti si muovevano sulle note di “Do you remember rock n' roll radio” dei Ramones. La casa affollata li costringeva a stare vicinissimi e ballare ben poco. Per di più, quel ragazzo era talmente alto che per vederlo in faccia rischiava di farsi venire un torcicollo mentre lui continuava ostinato a guardarsi in giro con con quell'aria scocciata.

-Ti stai annoiando?- gli chiese, sicura della risposta.

-Non proprio.- rispose a sorpresa. -Ma preferirei essere da tutt'altra parte...-

-Tipo?-

-Non lo so....di certo non nella stessa casa in cui da qualche parte c'è la ragazza che ti piace ma che non puoi avere visto che gli piace fare la misteriosa...-

-Sai che non è carino pensare ad una ragazza mentre ne hai un'altra davanti a te!- Lui finalmente abbassò lo sguardo. Ma invece che scusarsi, scoppiò a ridere.

-Non pensavo di piacerti così tanto. Sei già gelosa!-

-E certo che sono gelosa! Sid che balla con me ma che pensa a qualcun'altra, non è proprio il massimo-

-Guarda che non sono il vero Sid Vicious...però il paragone mi piace!- rise ancora.

-Prego...ma se vuoi il mio parere, magari tu e quella ragazza non siete predestinati- La sua risata era ancora più forte di prima ma Megan non si scompose osservando invece il suo bellissimo sorriso.

-Credi pure nel destino! Sei proprio strana...ma almeno mi hai fatto ridere!- la guardò divertito e Megan sperava di restare così vicina a lui per sempre...ovviamente c'è sempre lo scocciatore di turno che deve fare il suo lavoro.

-Ehi man! Hai visto Adler? É completamente ubriaco e sta girando per casa in mutande!-. Era un ragazzo dai lisci capelli neri, che tra l'altro pensò Megan irritata, non era neanche in costume.

-Ancora con la storia di “Surfin' Bird”?- gli chiese il biondo.

-Esatto! Non fa altro che cantare...dobbiamo trovarlo prima che faccia la stessa stronzata dell'altra volta!- Il ragazzo parve spaventato al ricordo di qualcosa. Annuì all'amico e se andò con lui lasciando Megan sola e abbattuta.

-Non mi hai detto come ti chiami!- Alzò gli occhi trovandosi davanti il bel ragazzo di prima, tornato in dietro solo per lei. Avvampò visibilmente e per un secondo si dimenticò anche il suo nome. -Meg-megan...- disse balbettando.

-Allora ciao...Meg-megan!-

 

 

 

Alla fine, Gene Simmons aveva capito che era meglio stare zitto con Stephanie così era andato a infastidire qualcun altro. Lei comunque aveva smesso di ascoltarlo da tempo. Le era appena passato davanti Slash così impegnato con una ragazza che non si era nemmeno accorto della sua presenza. Steven invece era arrivato qualche secondo dopo e si era pure fermato a parlare, ma la biondina dalle sue braccia era così impaziente che dovette allontanarsi subito. Comunque era riuscita a chiedergli se Duff e Axl fossero nei paraggi. Quasi sperava di no.

-Saranno in giro...-

Fantastico. Loro erano in giro ma lei non li vedeva. E sinceramente non aveva neanche tanta voglia di farlo. -Cha cazzo di codarda che sono!-. Decise di andare a prendere un po' d'aria e riflettere meglio. Uscì sul retro della casa, fregandosene del freddo che le penetrava fin nelle viscere, mentre cercava di trovare una soluzione alla guerra in corso dentro di lei, una guerra tra Duff e Axl: Duff era un ragazzo fantastico, del genere che una ragazza non avrebbe nessun problema a presentare ai propri genitori. Quando erano usciti insieme l'aveva trattata benissimo, a differenza di Jay e non aveva fatto ambigue battutine come Axl. La prima volta che si erano baciati poi, era stato perfetto e in effetti quando Axl e Steven erano venuti a interromperli si era irritata alquanto. Ma dall'altra parte c'era Axl: un bravo ragazzo, pensava, a volte un po' idiota, porco e cretino ma era simpatico e la faceva ridere. L'aveva aiutata più di una volta, prima con con Jay e poi quando l'aveva trovata svenuta nel suo bagno ed era tornato indietro restando con lei fino a notte fonda. Insomma, fino a qualche giorno prima non aveva dubbi su Duff, o almeno ne aveva molto pochi, ma Axl che era stato così gentile e in qualche modo le aveva salvato la vita...-Cazzo!-.

 

 

 

Axl era al terzo bicchiere di una birra alquanto scadente. E dire che di solito si divertiva alle feste, ma tutti quei casini con Duff e Stephanie gli lasciavano ben poco spazio al divertimento. Avrebbe voluto seguirla quando gli era passata davanti senza vederlo. Gli era parsa frustrata e sapeva che lui centrava qualcosa. La vide andare verso la cucina e chiudersi la porta alle spalle. Esitò un attimo, non sapendo se fosse giusto quello che stava per fare: e se lei non avesse voluto parlargli? Certo, non poteva obbligarla ad aprirsi con lui che conosceva da così poco tempo, ma non poteva nemmeno stare li guardare.

Lasciò la birra per andarle dietro. Vide la ragazza attraverso la porta di vetro che dava sul giardino. Camminava avanti e indietro, mordendosi le unghie nervosamente. Anche in un momento come quello non poté non notare la bellezza di lei, quel corpo sensuale dentro quel vestito incredibilmente sexy -Dio, Stephanie...-. Si accese una sigaretta restando a guardarla ancora qualche secondo e solo dopo aver fatto un tiro più lungo del solito, si decise ad aprire la porta e uscire.

-I'm your c-cherry bomb!- cantò. Stephanie si voltò colta alla sprovvista.

-Ehi Axl! Come...cosa sono quei cosi?-

-Non hai mai visto dei baffi?-

-Sei il Freddy Mercury più ridicolo di sempre- fece ridendo.

-Dici così perché non hai visto quel barile la dentro con la tutina a rombi!-

-Peccato, me lo sono perso...comunque, hai una sigaretta?-

-Che scroccona!-

-Stai zitto- Ridacchiando ne tirò fuori una dal pacchetto che lei prese e infilò tra le sue labbra.

-Hai l'accendino?-

-Ma non hai un cazzo?-

-Ovvio! Questo coso non ha mica le tasche!- Stephanie si avvicinò rubandogli la sigaretta di bocca. Axl guardò la ragazza mentre si accendeva la sua senza accorgersi di essere tremendamente provocante -Grazie...-

Si passò le mani tra i lunghi capelli rossicci, cercando di pensare ad altro. Non era per quello che l'aveva seguita.

-Come mai te ne stai qui da sola?-

-Così...- rispose evasiva.

-Ok....cambiamo domanda. Che cosa è successo ieri?-

-C'eri anche tu. Perché me lo chiedi?-. Si spostò i capelli dietro l'orecchio distrattamente. Axl sapeva che stava cercando di evitare di rispondere ma doveva insistere.

-Non intendevo quello. Voglio sapere perché.-

-Axl...- provò Stephanie.

-Stephanie, cazzo! Me lo devi dire! É per il lavoro, per Jay...Non posso stare così a guardare mentre ti rovini la vita! Ne ho viste di persone che comportavano allo stesso modo e non tutte hanno fatto una bella fine. Non voglio che tu...Stephanie...-

-Bhe, forse lo faccio perché Ashlee è morta per colpa mia, perché sono una totale idiota egoista del cazzo che non fa altro che pensare a se stessa e se ne sbatte altamente degli altri. Forse perché il ragazzo che amavo si è rivelato un brutto figlio di puttana e anche in questo caso la colpa mia. Perché ho fatto una stronzata con te e Duff e non riesco a trovare una soluzione. O forse è l'insieme di tutte queste cose, il che significherebbe che la mia merda di vita sta peggiorando di giorno in giorno e invece che affrontare le cose ho scelto la via più facile, e adesso non riesco ad andare avanti senza dovermi ficcare un cazzo di ago nel braccio tutti i fottutissimi giorni...-.

Axl era sempre più scioccato ad ogni parola. Non avrebbe mai potuto immaginare che la sua vita fosse così incasinata e adesso gli dispiaceva essere stato così esigente. Per un attimo pensò di andarsene e lasciarla li da sola, deluso dal fatto che non gliene avesse parlato prima. Pensò anche di incazzarsi e dirle in faccia che era inutile addossarsi tutta la colpa di quei casini. Ma infine decise che l'unica cosa che poteva fare era abbracciarla e lasciare che gli riempisse la camicia di lacrime come l'altra volta.

-Steph...- tentò, ma le parole gli morirono in gola. La ragazza non disse una parola, chiudendogli invece la bocca con bacio, di gratitudine probabilmente. Axl comunque non la allontanò, grato anche lui che si fosse aperta finalmente.

Stephanie stava ancora piangendo mentre si teneva stretta a lui decisa a non mollarlo. Axl lasciò la sua bocca per baciarle una lacrima salata sulla guancia, ne seguì il percorso baciandole ogni centimetro di pelle lungo il collo, fermandosi sulla clavicola e poi tornare su delicatamente. Quasi si stupì per quel lato di se stesso, che a mala pena pensava di avere, così...dolce. Ritrovò le sue labbra cancellando questo pensiero, intrecciando le dita tra i suoi capelli mentre le loro lingue iniziavano una rabbiosa danza sensuale. Il respiro cominciava ad accelerare. Le mani si liberarono dei capelli per scendere lungo la schiena. Le dita fredde di lui la fecero rabbrividire in modo stranamente piacevole che non fece altro che accelerare il ritmo della danza.

Stephanie si staccò improvvisamente, con un certo disappunto di Axl. Si passò una mano tra i capelli e alzò gli occhi verso il cielo nero. Una goccia le cadde sulla guancia, seguita da un'altra che cadde in testa a Axl. In pochi secondi quelle gocce diventarono una pioggia leggera ma che sembrava dover peggiorare da un momento all'altro.

-Ancora questa pioggia?- esclamò irritato. Possibile che li dovesse interrompere sempre sul più bello?

-A me piace...- Stephanie tirò fuori uno dei suoi sorrisi a cui Axl rispose divertito. Si tolse la giacca per usarla come ombrello su entrambi e tornò a baciare la ragazza con desiderio ignorando totalmente il freddo e l'acqua da cui nemmeno la giacca riusciva a riparli. La gettò a terra liberando così le mani per infilarle di nuovo tra i suoi capelli ormai zuppi mentre lei gli intrecciava le braccia dietro al collo.

-A-well-a don't you know about the bird?- cantò qualcuno aprendo di colpo la porta. Axl e Stephanie tornarono alla realtà, ricordandosi appena in tempo di trovarsi a una festa piena di gente, fradici e congelati mentre si davano un bacio che se non fosse stato per l'intervento di Steven sarebbe diventato presto qualcos'altro.

Intanto il batterista, in mutande, si era avvicinato a Axl e con un braccio attorno al suo collo continuava a cantare stonato. Stephanie scoppiò a ridere quando Axl rivolse all'amico un occhiata rassegnata.

-Steven...sei un coglione-

-è la stessa cosa che mi ha detto Angus Young! Tu lo sai che li dentro c'è Angus?-

-Certo Adler...ora te ne vai che sono leggermente occupato?-. Si liberò del braccio di Steven tornado poi da Stephanie. Stava per appoggiare le labbra sulle sue quando un rumore sordo seguito da un -Ahio!- lo fece sbuffare sonoramente. Steven era seduto per terra con l'aria confusa mentre con una mano si strofinava la fronte.

Axl si rivolse al cielo con le mani alzate -Perché a me?- piagnucolò seccato. Si avvicinò all'amico che si reggeva a mala pena sulle sue gambe, per aiutarlo ad alzarsi.

-Potresti anche aiutarmi invece che star li a ridacchiare!- disse rivolto a Stephanie che si copriva la bocca dietro una mano.

-Ma così non è più divertente!- Diede un bacio a Axl sulla guancia e sparì all'interno della casa. Axl tirò su l'amico trascinandolo dentro a fatica. Vide Slash venirgli incontro con un sorrisetto divertito sulla faccia.

-Ho visto Steph e mi ha detto che forse avevi bisogno di una mano...-

-é colpa di questo idiota!-

-Il solito Adler...- Slash si passò il braccio di Steven sulle spalle e insieme a Axl si fecero strada tra la gente per uscire dalla casa. Izzy arrivò qualche secondo dopo e gli fece un cenno con la mano -Ecco dov'era!- disse seguito a ruota da Duff.

-E vedo che ha ancora le mutande...appena in tempo!- aggiunse il bassista.

-Bhe, direi che la festa è finita...- decretò Axl guardandosi in giro. Stephanie era sparita ma comunque per quella sera le bastava.

-Concordo!- disse Slash salutando una ragazza che la passava davanti. Lei gli fece l'occhiolino per poi andarsene ridacchiando.

-Finalmente...mi stavo rompendo le palle!-

-Guarda McKagan, che ti ho visto con quella ragazza...e mi sembrava che ti stessi divertendo!- Izzy guardò l'amico con un sorrisetto sulle labbra.

-Già, ma qualcuno...- puntò gli occhi su Steven -...era talmente ubriaco da rischiare di combinare qualche cazzata. Così me l'ha fatta perdere di vista!- Steven lo guardò senza capire mentre gli altri cominciavano a ridere. Uscirono dalla casa e si incamminarono verso casa, appena in tempo visto che una macchina della polizia stava parcheggiando li davanti. Cercarono di assumere un atteggiamento normale e cambiarono strada.

-Perché ho freddo al culo?- domandò Steven completamente ubriaco.

-Stai zitto!- dissero gli altri all'unisono. Fortunatamente la polizia non fece caso a loro entrando invece in casa. Videro alcuni ragazzi, molti dei quali minorenni, scappare di corsa da tutte le parti, altri che entravano nelle macchine e sparivano in varie direzioni. Loro invece, continuando con l'atteggiamento “normale”, si allontanarono prendendo la via da cui erano arrivati continuando a cercare di zittire Steven che aveva ripreso a cantare più stonato di prima.

 

 

 

 

 

  
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