Film > Pirati dei caraibi
Segui la storia  |       
Autore: Iurin    02/11/2010    1 recensioni
Oramai è risaputo che presto uscirà nelle nostre sale Potc4, e, nell'attesa, ho scritto questa fanfiction, inventandomi di sana pianta il continuo di Pirati dei Caraibi 3. =)
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jack Sparrow, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Barrowman: sono contenta che ti siano piaciuti!! E spero ti piaccia anche questo ;) Ciaoooooo

 

La rivincita di Calypso

Ce l’avevamo fatta. Eh già, dopo tante ricerche alla fine avevamo raggiunto la fonte. Certo con l’aiuto di quelle strane persone di cui il più strano di tutti mi è sembrato quel Barbarossa o come si chiama. Quando lui e Jack si mettevano a bisticciare non sapevo se ridere o esasperarmi dal loro comportamento infantile…chissà poi perché ce l’avevano tanto lìuno con l’altro? Mah! Stranezza maschili…comunque adesso mi sentivo meglio dopo che eravamo liberati di quei guardiani con le asce e dopo che siamo finalmente usciti da quella grotta sotterranea che stava andando a pezzi. Ero appunto lì a guardare quello sfacelo quando mi metto a cercare Jack con gli occhi e non lo trovo. Pensai che a quel punto avrei dovuto farci l’abitudiane ai suoi comportamenti strambi…andai così da Gibbs chiedendogli:
“Signor Gibbs, avee visto Jack per caso?”
“Come? Non è qui?”
E anche lui si mise a cercarlo con gli occhi. A quel punto si avvicinò a noi l’altro capitano, quel Barbossa, che disse:
“Qualcosa non va?”
Gibbs si fece scuro in volto, e non dava segni di voler rispondere, così lo feci io:
“Sapete dov’è Jack? Non lo trovo più.”
“Come non c’è più!”
“Sì, è sparito! Certe volte non riesco proprio a capirlo…dove sarebbe dovuto andare adesso!”
“S’, infatti…la fonte l’ha trovata, cosa potrebbe interessargli anco…” si interruppe di colpò ed esclamò: “Cavolo, la Perla!”
“La Perla? Che Perla? Adesso ci sta pure una Perla?”
“ma sì, la Perla Nera! La MIA nave! Quello lì me la vuole rubare!”
“Oh, ma per favore!” disse Gibbs “con tutto il rispetto quella nave appartiene a Jack! Siete voi che gliel’avete rubata!”
“Ah! Un dettaglio irrilevante…”
“ma si può sapere dov’è questa Perla?” dissi
“Ok, andiamo, prima che quella sottospecie di pirata ci lasci appiedati.”
Mamma mia che angoscia questo tizio! Non mi andava per niente che parlasse di Jack in quel modo, per di più alle sue spalle, così gli dissi:
“Smettetela di parlare così! Non mi sembra una cosa corretta!”
“La correttezza non è il mio forte.” Mi rispose
“Ma si può sapere perché ce l’avete tanto con lui?”
Lui allora si fermò e guardandomi mi disse:
“Prima cosa: mi ha ucciso. Già! Sparandomi al cuore! E non è grazie a lui se ora sono qui! Secondo: a momenti mi faceva uccidere di nuovo, insieme ad altri pirati, i Lord pirati, e terzo: beh, adesso non mi viene in mente, ma sono certo che mi verrà presto!”
Alè! Perfetto! Ma qui tutti hanno l’hobby di morire e di resuscitare? Ma dove ero finita? Su un altro pianeta? Mah! Comunque non foci più nessuna domanda a Barbossa, perché eravamo arrivati a quella che presumibilmente doveva essere la Perla Nera: che nave meravigliosa! Nonostante le toppe sulle vele era di una magnificienza strabiliante; era così scura, così elegante…rimasi lì ad osservara a bocca aperta.
“è stupenda…” mormorai e mi sentii rispondere da un uomo basso, calvo, brutto e…e…madonna, orribie!
“E ne ha passate tante sapeste!” e aggiunse: “ vero, Ragetti?”
Quindi si avvicinò il suo compare, un tizio alto e con la benda su un occhio, che disse:
“Oh, sì! Hai proprio ragione Pintel! Se questa nave potesse parlare ne racconterebbe delle belle!”
“Ehm…ehm…lo immagino…” dissi. Fortunatamente proprio davanti a me passò Barbossa che andava di filato sulla Perla, e così lo raggiunsi…meglio lui che quei due…due…non so come definirli! Fatto sta che mi davano un impressione piuttosto sgradevole…comunque allora andai da Barbossa e di seguito a noi vennero tutti gli altri uomini…poveretti…dopo lo scontro coi guardiani si erano praticamente dimezzati…continuando a raccontare stavo però dicendo che finalmente salimmo a bordo e vedemmo Jak che stava al timone con un’espressione tra l’esterefatto, il turbato e il contrariato. Chissà cos’era successo in quel minuscolo lasso di tempo in cui si era staccato dal gruppo…quando notò la nostra presenza cercò un tantino di ricomporsi; Barbossa intanto non si perse d’animo e cominciò subito ad attaccarlo (verbalmente, ovvio!):
“che…che cosa ti salta in mente di sparire così! E cosa ti salta poi soprattutto di salire su questa nave! Lo sai o no che è proprietà privata?”
E Jack rispose:
“Sai? Sono perfettamente d’accordo con te! Questa è senza dubbio una proprietà privata, perciò…sciò sciò di grazia.”
E fece segno a Barbossa di andarsene.
“Ah!” disse allora il capitano più anziano che avvicinandosi a Jack continuò “questa nave p mia di diritto!”
“Scommetto che parli del diritto barbossiano! La Perla l’ho comprata io! È mia!”
“Beh, chi và a Roma perde la poltrona!”
“E io vado al Campidoglio e la poltrona la rivoglio!”
Barbossa non replicò, bensì i due contendenti si limitarono a guardarsi negli occhi in silenzio. Dal mucchio in cui ci trovavamo noi per goderci quella scena, all’improvviso venne fuori Gibbs, che titubante, come se avesse avuto paura di aprir bocca disse:
“Ehm…scu…scusate se mi intrometto, ma…perché non si fa una giusta ed equa votazione?”
I due guardarono Gibbs, e dopo un attimo di riflessione Jack chiese a gran voce:
“Chi vuole me come capitano?”
Alcuni alzarono le mani, precisamente Gibbs, un tizio con un pappagallo, i due uomini che non mi andavano a genio, un uomo di…ehm…statura molto bassa e qualche d’un altro. Barbossa allora fece:
“E invece chi vuole me?”
Delle mani si alzarono, e all’incirca il numero era lo stesso di quelle alzate per Jack, così quest’ultimo disse seduta stante:
“Se mi farete capitano dividerò l’acqua con voi!”
E alzò al cielo la fiaschetta di Gibbs. Ah! Figuriamoci se l’avrebbe davvero divisa col resto della ciurma! Jack ci teneva troppo! Si vedeva che stava mentendo! Evidentemente però tutti gli altri non erano così intelligenti, perché si fecero abbindolare da Jack ed esultarono insieme entusiansi. Barbossa fu il più lucido di mente, perché con scaltrezza afferrò la fiaschetta dalla mano di Jack e gli disse:
“Per favore! Scommetto che se fossi diventato capitano ti saresti inventato una delle tue solite scuse per tenerti l’acqua tutta per te!”
“Sei proprio cattivo!” rispose Jack “Ogni volta devi sempre trovare qualcosa che non va…uffa.”
“Allora dato che sei così generoso non ti dispiacerà se…” E aprì la fiaschetta per bere l’acqua, solo che non appena fece quel gesto si udì un tuono…
“Ah!” fece Jack “Fermo!”
E riprendendosi la fiaschetta la richiuse e se la strinse al petto come se avesse voluto proteggerla da qualcuno…iniziò a gridare:
“Avanti! Tutti giù dalla nave! Forza forza forza!”
Tutti noi eravamo disorientati dall’angoscia che traspariva dal volto di Jack.
“Si può sapere che ti prende?!” fece Barbossa.
Lui rispose spingendolo in avanti: “Dovete scendere! A terra! Siete sordi?”
Barbossa si decise a scendere, vedendo che Jack era fuori di sé; io invece andai da lui e gli chiesi:
“Jack! Veramente, che sta succedendo?”
“Te lo spiego dopo…”
Mi prese la mano e scendemmo a terra; guardai il cielo e notai che si era improvvisamente coperto di nuvole nere e un forte vento iniziò ad alzarsi; come se non bastasse, appena mettemmo piede a terra, questa tremò! Ma cos’era? Si avvicinava l’ora del giudizio? Il suolo poi non la smetteva di oscillare sotto i nostri piedi! La situazione stava degenerando, e così Barbossa disse:
“Torniamo sulla Perla!”
Tutti noi lo seguimmo, tranne Jack, che continuava a ripetere:
“No no! Venite qui! È solo una piccola scossa!”
Però intanto questa piccola scossa lo fece barcollare violentemente e cadere a gambe all’aria; ri rialzo subito in piedi dicendo:
“Ok, aspettatemo!”
E salì anche lui sulla nave.
“Spostiamoci al largo!” fece Barbossa
“No! Restiamo in acque basse!” disse Jack
“Jack! Più ci allontaniamo da quest’isola meglio è!”
“No, sarebbe uno sbaglio!”
“il tuo sarebbe uno sbaglio! Dobbiamo andarcene da qui!”
La ciurma non sapeva più a chi dare retta…vorrei vedere! Con due soggetti del genere come capitani! Anche se comunque il comportamento più strano rea quello di Jack…era troppo agitato! E lui di solito lo era raramente! Qualcosa non quadrava…andai quindi da lui per parlargli, e Barbossa fu felice di toglierselo di torno, cos’ restammo noi due da soli.
“Insomma, Jack! Perché fai così! Mi devo preoccupare?” dissi
“No, è tutto a posto.” Rispose lui in tutta calma.
“Tutto a posto? Ti comporti come se stesse per cadere il cielo! C’è stato pure un terremoto! Tu sai qualcosa, perché altrimenti non faresti così!”
Lui storse la bocca in una smorfia, ma disse quasi subito:
“Ok, ok…senti…lo so che ti sembrerò uno sfigato o magari un attira guai, però…”
Si bloccò e guardò fuoribordo;
“però…” ridisse e poi esclamò tutto insieme:
“Ma dove siamo finiti?!” E disse disperato: “Barbossaaaa!!!”
Da dietro Jack giunse la risposta di Barbossa:
“cosa ti urli! Sono qua dietro!”
Jack si girò e continuò:
“Dove ci hai portato?!”
“Eh?”
“Dov’è finita l’isola?”
Guardammo anche noi fuoribordo e in effetti l’isola che avevamo appena lasciato non c’era più! Oddio…non era possibile che fosse sprofondata! Oppure lo era? Barbossa allarmato chiamo subitò il nostromo e gli disse:
“Qual è la nostra posizione?”
Quello aprì la bussola e dopo averla guardata rispose:
“é…lo so che può sembrare incredibile, ma…senza che noi facessimo nulla ci siamo spostati…insomma senza che ce ne accorgessimo ci siamo allontanati di parecchie miglia da Samana Cay.”
Barbossa disse con gli occhi fuori dalle orbite:
“Questo…questo è incredibile! Due secondi fa eravamo…e adesso siamo…mamma mia…”
“Eh già!” disse Jack “ehm…strana cosa, eh?”
Io guardai Jack e li guardò me a sua volta, ma sulla bocca aveva un sorriso finto…che tutto faceva pensare tranne che lui fosse tranquillo…era come se stesse aspettando chissà che…come se da un momento all’altro sarebbe dovuto accadere qualcosa…voltai gli occhi verso il cielo: nuvole nere come la pece erano proprio sulla nostra testa, e un vento improvviso mi scompigliò i capelli…il fischio acuto dell’aria si insinuava tra le vele, solo che ascoltando attentamente più che un fischio sembrava una voce, una voce che pronunciava parole ben distinte:
“Guai a chi ha osato sfidarmi, guai a chi ha avuto l’imprudenza di non sottomettermi al mio volere…stolto! Cercavi l’immortalità? Adesso avrei tutto l’opposto!”
Bene! Adesso c’era pure una dinna misteriosa che parlava attraverso il vento! E poi con chi ce l’aveva? Eravamo rimasti sempre tutti insieme, chi avrebbe potuto avere l’opportunità di contraddirla in qualche modo? Beh, non so voi ma a me balzò subito in mente una persona, e forse pure agli altri, perchè tutti noi, contemporaneamente, ci girammo verso Jack, e Barbossa disse piano, sicuramente intuendo di chi fosse quella voce:
“Da…da quando hai contatti con Calypso?”
Jack si guardò intorno e poi disse alzando le mani:
“Ehm…ehm…Parlay?”

“Come puoi essere stato così irresponsabile!” Gli urlai in faccia dopo che in due parole ci ebbe raccontato cosa fosse successo “Adesso moriremo di sicuro! Una dea! Ti sei messo contro una dea!”
“Io…io…” fece Jack “che dovevo fare? Voleva che le consegnassi l’acqua della fonte!”
“Che dovevi fare?! Beh, caro mio! Potevi pensare a cosa è più importante per te! La fonteo i tuoi amici? La fonte o…”
Mi fermai, e abbassando sia il volto che il tono di voce conclusi:
“O me?”
Jack allora mi tirò su il viso mettendomi un dito sotto il mento, e poi disse anche lui piano:
“Lo sai che ci tengo a te. Tengo a tutti quanti.”
“Beh, non mi pare, perché ci hai messo tutti in pericolo.”
Si creò un silenzio teso tra di noi, interrotto di tanto in tanto dal rumore del vento; mi accorsi ad un certo punto che Jack stava per parlare, ma richiuse subito la bicca, perché udì il pappagallo gridare a squarciagola:
“ViRaTe La RoTtA!! ViRaTe La RoTtA!!”
Ci girammo verso di lui, e il suo proprietario, un uomo sulla sessantina, stese il braccio davanti a sé e indicò un qualcosa di indistinto che si muoveva sul pelo dell’acqua, non molto distante da noi…
Riconobbi cosa fosse…lo riconoscemmo tutti…
Un tornado!! E si dirigeva dritto verso di noi!! Vidi praticamente tutta la mia vita passarmi davanti agli occhi…
“Avanti cani rognosi!!” urlò Barbossa più forte che poté “Fate muovere questa nave!!”
Tutti si posizionarono ai propri posti, pronti a fuggire, ma il tornado era velocissimo, più rapido del normale, e presto detto entrammo nella sua scia. La nave fortunatamente non venne sollevata, ma non per questo la situazione era tanto piacevole. Lo spettacolo rimaneva comunque dei più terrificanti: casse, botti, cannoni e persino degli uomini venivano sollevati e scaraventati da un’altra parte, rompendo tutto ciò che trovavano; io mi tenevo più forte che potevo all’albero maestro, mentre Jack si era aggrappato al bordo delle Perla, vicino a Barbossa. Tenevo gli occhi chiusi, per non dovermi spaventare ulteriormente, ma con le orecchie sentivo solo grida e distruzione.
All’improvviso, sentii come se qualcuno mi stesse tirando per le gambe e ben presto mi ritrovai anch’io in aria; aprii gli occhi, e tutto girava intorno a me…in preda al panico iniziai a gridare.
Quale grande potenza è la natura: così bella, che dà tante volte un sollievo immergersi in essa, tra i colori e i profumi, tra il fresco o tra il caldo…la natura è la realizzazione della bellezza: guardate un ragno che tesse la sua tela, così accurata e geometricamente perfetta; oppure i gigli del campo, così delicati e vestiti come il più grande dei re. Ma tante volte, come stava accadendo allora, poteva diventare davvero spietata: considerate il fuoco, il più grande dei prodigi, che scalda quando fa freddo, che illumina mentre è buio, che rilassa nelle allegre serate in salotto, quando scoppietta nel camino; ma anche il fuoco può seminare distruzione: incendi, dispersione, paura, morte.
E così come il fuoco, anche l’aria, che ci dà vita, che ci riempie i polmoni, si stava ribellando.
Io ero lì, in quel momento, ormai senza speranza, quando però tra il rumore assordante del vento e del legno che si frantumava, anche se non potevo vederlo, udii la voce di Jack, che gridava verso il cielo:
“Basta!! Basta!! La vuoi? Prenditela!!”
E all’improvviso nel tornado entrò un oggetto minuscolo, che mi passò vicino: la fiaschetta di Gibbs, che da sola si aprì, e come per magia risucchio tutta l’aria…tutto il tornado, tutte le nuvole, facendo in modo che il cielo tornasse sereno. E dopodiché svanì, senza lasciare alcuna traccia.
Io caddi a terra, già preoccupandomi per il dolore che avrei sentito, quando qualcosa però attutì il colpo, e io sollevata mormorai:
“Oh, meno male che c’era…che c’era…”
Guardai su cosa fossi caduta e mi resi conto che quel qualcosa era Gibbs! Mi alzai subito in piedi scusandomi nel migliore dei modi, ma lui non sembrava aver subito qualche danno tanto grave, così mi girai, e vidi Jack con i gomiti appoggiati sul bordo della Perla, che guardava verso il vuoto.
Gli andai vicino.
“Jack…” bisbigliai; lui si voltò verso di me e allora lo abbracciai dicendo:
“Oddio, Jack…è davvero finita?”
Lui rispose al mio abbraccio e mi rispose:
“Sì…sì, è finita…” E con un sospiro aggiunse: “È davvero finita…”
Eravamo lì…con il vento che ci avvolgeva…un vento buono stavolta…un vento consolatore…
Già, consolatore…perché non tanto io, ma soprattutto Jack aveva bisogno di essere consolato…aveva spontaneamente rinunciato all’immortalità, per una giusta causa ovvio, ma non poteva non avere almeno un po’ di insoddisfazione, di amarezza in bocca. Almeno, anche se non ha l’eternità, ha comunque la vita, una vita mortale, ma è sempre Vita.

Iniziammo a prendere in considerazione tutti i danni che aveva subito la nave: l’albero maestro alla fine aveva ceduto, alcune vele erano volate via, il timone era completamente rotto e temevamo che ci fosse persino qualche falla nello scafo. In quelle condizioni era ovvio che non potevamo assolutamente navigare. Come potevamo fare? La nave non si poteva riparare, perché non avevamo il materiale…eravamo stati graziati da Calypso…non potevamo avere un po’ di tranquillità ora?
Barbossa venne da me e mi disse:
“E’ un bel guaio…sinceramente non so che fare…”
Arrivò anche Jack, che aggiunse:
“Non disperate…insomma…cosa siamo noi?”
“Reduci da uno scontro?” dissi cercando di capire perché mai Jack avesse fatto quella domanda;
“Sì, certo…ma cosa siamo anche?”
Il volto di Barbossa si illuminò ed esclamò:
“Naviganti in difficoltà!”
“Ma và?!” pensai io.
“Esattamente…” disse Jack annuendo.
“Non credevo che l’avrei mai detto,” fece Barbossa “Ma sei intelligente!”
“Oh, grazie!” disse Jack cercando di sorridere.
Naviganti in difficoltà…beh, sì, lo eravamo, e allora?
All’improvviso, però, mentre stavo lì a rimuginare, sentii un boato; Jack e Barbossa si girarono verso il punto da cui proveniva, in mare aperto, e così mi voltai anch’io…i due capitanti avevano l’aria più tranquilla del mondo, ma io non sapevo perché! Si fossero almeno degnati di dirmelo!
Comunque da quel punto in cui si sentì il rumore, l’acqua ribollì, e qualcosa venne fuori dal mare!
Era una nave!! Una nave!! Come fa una nave a venire fuori così!! Era…era stregata? Oddio…qualsiasi ipotesi era possibile…ci avrei fatto l’abitudine alla fine…
“Cos’è?” chiesi a Jack;
“E’ qui per aiutarci.” Fece Barbossa.
“E’ l’Olandese Volante.” Rispose Jack.
“L’Olandese Volante?” dissi
“Sì,” fece Jack “Il suo capitano è…sì, beh…capitano! Parola grossa! Comunque è governata da William Turner…un ragazzo che ho conosciuto una volta…ma è una storia lunga…considera però che il suo compito è aiutare i naviganti in difficoltà.”
“Un compito nobile!” dissi
“Una schiavitù, caso mai…e, ah! Lui è immortale, sai?”
Guardai Jack…ero sicura che la ferita causata dalla perdita di quell’acqua della giovinezza fosse ancora aperta…ma ero sicura che si sarebbe rimarginata…
Allora guardai l’Olandese e vidi che veniva verso di noi, e quando ci raggiunse un ragazzo saltò da quella nave alla nostra, e subito si diresse verso Jack dicendo:
“Jack Sparrow! Sempre nei guai, eh?”
“Oh, Will! Lascia perdere che è meglio…”
Così quello era Will, cioè William…beh, era un bel ragazzo dopotutto…
Mi presentai:
“Ciao, io sono Julia…piacere.”
“Oh, piacere!” rispose Will “Che ci fa una ragazza come te tra questi balordi?” disse in tono scherzoso indicando Jack e Barbossa.
“Oh, ehm…giro turistico?” risposi…avevo detto così perché avevo visto la faccia di Jack mentre Will mi aveva fatto quella domanda, ed era piuttosto cupa, così risposi in quel modo per evitargli di sentirsi ripetere le stesse cose che aveva sentito da Barbossa.
“Comunque!” fece proprio quest’ultimo “Ci tiri fuori da quest’impaccio o ci vuoi lasciare così?”
“No, no! Venite, salite a bordo dell’Olandese.”
Passammo così tutti sull’altra nave, e Will diede un ordine ai suoi uomini, cioè quello di allontanarsi un po’ dalla Perla. Dopodiché…boh! Restammo tutti in silenzio a guardare la Perla, senza che succedesse niente di particolare. Aspettavamo…e alla fine vidi i pezzi distrutti della Perla uscire da soli dall’acqua e andarsi e rimettere al loro posto! Incredibile…e dopo qualche secondo la Perla era tornata come nuova! Erano persino comparse delle nuove vele nuove! L’ho già detto e lo ripeto: incredibile…
L’Olandese si riavvicinò alla Perla e così noi potemmo rimettere piede a bordo; venne sulla nostra nave anche Will, che si avvicinò a Jack e gli chiese:
“Senti, Jack…ecco…non è che potresti farmi un…un favore?”
“Quale?”
“Potresti, si insomma…passare per Port Royal e dare una cosa ad Elizabeth? Non posso mettere piede a terra per 10 anni…”
Jack se lo guardò da capo a piedi e poi disse:
“E va bene, tanto non ho niente da fare.”
“Ti ringrazio.”
Will prese qualcosa dalla sua tasca e lo mise in mano e Jack, il quale lo guardò e disse:
“Un ciondolo?”
Era proprio un ciondolo, a forma di cuore…che dolce che era Will!
“Va bene.” Fece Jack “lo porto io alla tua bella.”
“Grazie ancora Jack.” Rispose Will, e detto questo tornò sull’Olandese Volante, e dopo essersi allontanato di un centinaio di metri si immerse nuovamente, sparendo sotto il pelo dell’acqua.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pirati dei caraibi / Vai alla pagina dell'autore: Iurin