Cap.
25
Un
enorme scarafaggio ripugnante
Contro tutti i suoi
buoni propositi, Hugo sentì la rabbia
montargli in corpo mentre la sorella si voltava verso Scorpius.
‘Che ci fa
qui lui?’
si ritrovò a pensare, mentre sentiva chiaro e distinto il
ringhio basso della
sorella.
‘Giuro che
se le ha fatto qualcosa…’
«Hugo! Che
piacere vederti qui! Sei diventato Prefetto?»
trillò
Scorpius, una voce tremendamente melensa a renderlo ancor
più irritante agli
occhi di Hugo. C’erano solo due cose che Hugo detestava con
tutto se stesso, e
una di queste era proprio quel ragazzo. Nonostante varie volte avesse
provato a
togliersi dalla testa quegli inutili pregiudizi sui Malfoy che, a parer
di
Bill, si portava dietro dai tempi di suo padre, Scorpius era sempre
lì, pronto
per rovinargli tutti i pensieri normali
che aveva cercato di fare.
Quell’anno,
Hugo si era ripromesso di evitare quel ragazzo il più
accuratamente possibile. Meno se lo ritrovava davanti, più
possibilità aveva di
mantenere la calma e, in un remoto futuro, apprezzare anche Scorpius
Malfoy. Ma
non aveva messo in conto la probabilità di incrociarlo nel
treno, nel vagone
dei Prefetti, da solo, con Rose.
«Ma…
i Prefetti non si riuniscono tra un’ora? Non sei un
po’ in…
anticipo?»
‘Lo fa
apposta?’ si ritrovò a pensare Hugo, stringendo
forte i
pugni contro i fianchi. ‘Giuro, se lo fa apposta gli stacco
la testa a morsi!’
Hugo era pronto.
Un’altra parola e gli sarebbe saltato al collo.
Fortuna che
c’era sua sorella, allora.
Rose, come se non
avesse minimamente sentito le parole di
Scorpius e avesse visto dietro di sé solo un enorme
scarafaggio ripugnante,
si voltò
verso Hugo e gli sorrise
conciliante. I sua capelli svolazzarono liberi per aria, e Hugo si
ritrovò a
cambiare il sorriso, ritornato incredibilmente calmo.
«Hugo…
Ti vieni a sedere? Ho male le gambe a forza di stare in
piedi» si bloccò un attimo, mentre lo trascinava
letteralmente verso le poltrone. Lo fece sedere
il più lontano
possibile da Scorpius, e Hugo lo apprezzò.
«Oh!
No… Forse è che a forza di schiacciare questo
grosso verme
che si ostina a non voler morire ho sforzato troppo i
muscoli».
Rose
ghignò, lanciando uno sguardo strafottente a Scorpius e
accomodandosi accanto al fratello. Hugo sorrise.
«Già,
dev’essere terribilmente stressante aver tutto il tempo a
che fare con esseri del genere» constatò, mettendo
lì la frase senza neanche
farci caso. Non era il tipo di persona che si diverte a prendere in
giro gli
altri, anche se con Scorpius aveva incominciato a prenderci gusto.
Rose
sospirò, lasciandosi andare contro lo schienale della
poltrona.
«Abbiamo
un’ora» decretò con fermezza mentre
frugava dentro alle
tasche del mantello. Si scoccarono un’occhiata significativa.
‘Odio Scorpius’
diceva Hugo, i suoi occhioni cobalto pieni di irritazione;
‘Vorrei che non
esistesse questa scuola di merda’ diceva invece Rose, gli
occhi color cielo
tristi e rassegnati.
Hugo sorrise,
pensando che in fondo Scorpius poteva anche
ascoltare le loro conversazioni, ma mai avrebbe capito quello che si
dicevano
con gli occhi.
«Solo
un’ora, per poi dover decidere con cura un altro
giorno» si
bloccò ancora, lanciando uno sguardo indecifrabile a
Scorpius. Poi tirò fuori
dalle tasche un pacchetto malconcio e rovinato di sigarette Babbane.
Sia Hugo che
Scorpius le lanciarono un’occhiata torva. Hugo
detestava il fumo in tutte le sue forme, e ancor di più
odiava veder sua
sorella fumare. Scorpius invece odiava vedere le ragazze fumare, anche
se lui
stesso spesso si rilassava con una sigaretta tra le labbra.
Rose
ignorò bellamente gli sguardi di entrambi, prese la
bacchetta e accese la sigaretta con un fluido gesto del polso. Rose
poteva dire
di essere incapace quanto voleva nella scuola, ma non si poteva dire
che non
sapesse alla perfezione tutti gli incantesimi utili per accendere ed
utilizzare
una sigaretta. Ogni tanto pensava a quello che le avrebbero detto i
suoi
genitori se un giorno, ritornando improvvisamente nella sua vita,
l’avessero
trovata stravaccata sul letto, lo sguardo vacuo e una sigaretta in
mano. Quando
non era triste, Rose rideva di gusto immaginandosi la scena.
«Che ne
dici se domani sera ci facciamo una bella passeggiata nel
parco?» chiese la ragazza, interrompendo il pesante silenzio
che si era venuto
a creare. Prese una lunga boccata di fumo, giocherellò un
attimo con il suo
sapore acre e la ributtò fuori con un sospiro liberatorio.
Hugo, accanto a lei,
arricciò il naso.
«E tu
credi che saremmo soli? Non ricordi l’anno scorso? Quasi
tutto il castello era fuori il primo giorno di scuola».
Rose
annuì, prendendo un’altra lunga boccata di fumo.
La rilasciò
con lentezza, godendo degli sguardi scocciati dei due ragazzi.
«Hai
ragione… E se stessimo dentro? Nella mia Sala Comune, ti do
la parola d’ordine domani durante le lezioni».
Hugo, mentre
rifletteva, vide Scorpius scuotere il capo. Anche se
odiava ammetterlo, quello che sicuramente il biondo stava pensando era
vero.
«Improbabile»
disse allora, distogliendo lo sguardo da Malfoy. «Ci
sarà sicuramente qualcuno che mi vedrà. E sai
come siete voi Serpi, sempre
pronte a rompere le palle a persone buone e gentili come noi
Grifondoro».
Fu il turno di Rose
di arricciare il naso. Ormai era arrivata a
metà sigaretta.
«Nella tua
Sala Comune, allora!» sbottò, sentendo la calma
andarsi a far benedire, nonostante l’effetto benigno del
fumo. Hugo scosse di
nuovo il capo.
«Nella mia
Sala Comune? La Signora Grassa mi scuoierebbe solo con
il pensiero. Sai com’è chiacchierona quella,
andrà a sventolare questa notizia
ai quattro venti appena le risulterà possibile».
Rose
sospirò, non sapendo dove andare a parare.
Cominciò a
selezionare frettolosamente tutti i luoghi di Hogwarts in cerca di
qualche
posto sicuro dove incontrasi senza dare nell’occhio, ma le
sue riflessioni
furono interrotte dal suo sguardo che si posava sul ghigno compiaciuto
di
Scorpius. Gli lanciò uno sguardo fulminante.
«C’è
qualcosa che non va, Scorpius?» chiese, assumendo un falso
tono melenso. Il ragazzo scosse il capo, il ghigno che piano gli si
affievoliva
in viso.
«No di
certo. Ora, se non vi dispiace, devo proprio andare.
Sapete, ho incontrato una bella moretta disponibile mentre venivo
qui…»*[1]
e così dicendo, si alzò e raggiunse la porta.
«Brucia
all’Inferno» sbottò Rose mentre la porta
si chiudeva.
«Solo se
verrai con me!» si sentì dire di rimando da dietro
i
vetri oscurati.
Rose e Hugo
sbuffarono, quasi in simbiosi. Quindi si guardarono.
Arrivava il vero momento di decidere dove si sarebbero incontrati.
[1] Allora, precisando che io so benissimo che Draco Malfoy non era Dio sceso in terra ai tempi della scuola e che, anzi, forse una delle poche che gli dava corda era Pansy Parkinson, ho immaginato un’Astoria Greengrass molto, molto bella, che mettendo al mondo il suo piccolo erede platinato gli ha fatto acquisire la sua bellezza innata, portandolo ad essere un bel pezzo di ragazzo =) Da qui è derivata anche la sua naturalezza a farsela con ragazze diverse, un po’ come di Rose. Ci tenevo a precisare perché ho visto che molte ff definiscono Draco “un Dio del Sesso” o robe simili, cosa che non mi pare abbia specificato la Rowling, che anzi lo ha dotato di un mento appuntito, capelli piatti e occhiaie. Poi non so come la vedete voi =)
Okaaaaaay,
ehm..... *faccina molto, mooolto imbarazzata*
Non
me la caverò con uno “Scusate”, vero? =|
Allora
dovrò trovare qualcos’altro... *mumble muble...* ß-
*cervello di _ki_
che si mette in moto*.
Ok,
beh, non saprei cosa dirvi. La scuola, il bruttissimo tempo, la
pochissima
voglia, gli odiosi professori, sono tutti fattori che mi hanno portato
a
trascurare questa storia. Già lo scorso capitolo
è arrivato in ritardo, e ho
notato come qualcuno abbia smesso di seguirmi, e lo capisco appieno! In
più
avevo detto che mi sarei fatta perdonare, e farvi aspettare dei mesi
non mi
sembra proprio un buon metodo... O_o
Comunque,
alla fine eccomi qui. Non mi resta che chiedervi scusa, pregare che mi
perdoniate e ascoltare i vostri insulti. Spero di non essermi fatta una
brutta
reputazione (già prima non era molto buona comunque... -__-)
O.o
JuliaSnape:
Sono molto felice
dei tuoi complimenti, mi
fari arrossire... =)
Essì,
la mia storia è parecchio incasinata, ma farò in
modo che prima o poi tutti i
nodi vengano al pettine =)
Per
ora, spero vivamente che questo mio ritardo non abbia danneggiato
l’opinione
che aveva su di me e sulla mia storia =|
Un
bacio, spero alla prossima
lucia_hp:
Ehii =) Una nuova
lettrice? (Nuova, se avrà ancora voglia di leggere dopo
questo enorme
ritardo... -___- )
Beh,
comunque. Sono contenta che la storia ti piaccia, e grazie per i
complimenti. So
che adesso è parecchio confusionaria, ma vedrai che piano
piano tutto si
risolverà e capirai bene cosa succede =) Spero di rivederti
al prossimo
capitolo! =)
ashelia_96:
Ehilà! =) Quella di
sputare in un occhio quando si pronunciano la G e la J spagnole non
l’aveva mai
sentita, nonostante abbia fatto ben tre anni di questa lingua xD.
Già da questa
frase la tua prof mi ispira =) Per me la scuola tutto apposto, compagni
stupendi, scuola enorme e mi alzo relativamente tardi, solo alle sette
o sei e
mezza quando proprio voglio strafare =) Mi dispiace per te, io sono
fortunata
perché ho l’autobus diretto che passa proprio
davanti casa =)
Per
tornare alla storia... mi piace vedere che consideri Scorpius uno
stronzo xD So
che non dovrebbe, dato che conto di fargli assumere un atteggiamento
migliore
in futuro, ma accolgo questa come sfida, per vedere se andando avanti
coi
capitoli riuscirò a farti cambiare idea =) (lo so, sono
completamente
deficiente =P). Per Fred... Immagino tu possa aver pensato male, ma...
*risatina sadica* Ho deciso di non dire nulla =) Ti lascerò
bollire in pentola
fin quando non capiterà un’occasione per
raccontare la sua storia xD
Spero
di poterti vedere ancora, e che questo mio ritardo non ti abbia
irritata a tal
punto da non “leggermi! Più ._.
Un
bacio!
P.S.:
ahah! Io non faccio latinooooo! Ahahah! xP
Bene,
e ora non mi resta che salutare.
....
Ma....? Cosa sto dimenticando? O_o
Oh,
già! Che sbadata! *si tira uno schiaffo in fronte, forse un
po’ troppo forte...
=| Rovinato anche quello che rimane del cervello di _ki_ -.-*
Lo
Spoiler!!
“«Odio
quando mi costringete» sbottò Rose, che aveva
incrociato
le braccia al petto e ripensava all’espressione da cucciolo
bastonato della
cugina.
«E
dai, Rose! Cosa vuoi che succeda!» esclamò Hera,
sorridendo.
«Nessuno
si accorgerà di noi. Torneremo in tempo per mangiare
abbondantemente» annuì Dempsey.”
Un
bacio grande a tutti quanti quelli che avranno ancora voglia di
seguirmi =)
_ki_