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Autore: Haibara Stark    02/11/2010    5 recensioni
« Se dovessi fare un viaggio…dove ti piacerebbe andare? » Non riesco neanche ad avere il tempo di interpretare ciò che ha detto,che un raggio di luce fortissimo mi colpisce in pieno petto [...] « Credo che lei abbia capito che non sono il signor Holmes che s’aspettava» « Indubbiamente » Resto piantato nella mia sedia,a fissarlo,cercando qualcosa che lo rendesse diverso fisicamente dall’uomo che conosco. Niente. Nada. Nichts! | EDIT: Dal 7° capitolo cambio radicale di stile e impostazione di pagina.
Genere: Avventura, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sherlock Holmes
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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3. I infer that he is a Holmes

POV di Jude

 

Lasciamo il mio ufficio.
Ho detto vagamente a Katie che non sarò reperibile per tutto il resto della giornata e non ho potuto fare a meno di notare la sua agitazione in presenza di Holmes. Beh,dopo quello che è successo posso biasimarla? Ma questa è un’altra storia…

Lo sguardo attento e curioso del detective nei confronti della mia auto mi fa sorridere.
E’ una meravigliosa Audi bianca ed è certamente diversa dalle auto del suo periodo.
Lo invito a sedersi e gli mostro la cintura di sicurezza,mentre lui assalta il mio stereo,cercando di capirne le funzioni e rimanendone estasiato.

Osserva tutto con gli occhi che brillano,non perdendosi neanche un dettaglio di ciò che accade fuori dall’Audi o anche,semplicemente,seguendo i miei gesti nel guidare.
Mi tempesta di domande e,per un attimo,mi sento come un genitore che risponde ai mille “perché” del figlio. Per chi se lo stesse chiedendo: non è piacevole.
Gli racconto gli aneddoti più importanti della storia ‘recente’ e lo porto a conoscenza dei cambiamenti più evidenti degli usi e dei costumi contemporanei,come,ad esempio,il rivolgersi alle persone dandole del ‘tu’.

Dopo un tragitto che pare interminabile,giungiamo al mio stabile. Ho un attico nel centro di Londra.
Come dite? Sono ricco sfondato? Beh,non mi lamento.

Come ho già spiegato ad Holmes,la mia famiglia si è arricchita grazie e con il signor Arthur Conan Doyle,buon amico di famiglia,che – come certo saprete - permise la pubblicazione dei diari del beneamato dottor Watson. Da qualche anno a questa parte,poi,ci occupiamo del museo. Gli Holmes hanno ceduto a noi questo privilegio. Fortunatamente,aggiungerei: non oso immaginare in che stato sarebbe se se ne stesse occupando l’ultimo erede!

« Si metta comodo. Vado a cercare degli abiti che possano andarle »

Dico distrattamente,lasciando cadere le chiavi sul mobiletto vicino alla porta.
Holmes annuisce appena e si avvicina,curioso,al televisore al plasma.
Panico!

« La pregherei di non toccare niente di cui non conosce l’uso per adesso »

Mi guarda tra il perplesso e l’offeso,ma faccio finta di niente e lascio la sala.
Recupero velocemente un paio di jeans,una camicia bianca,una cintura e un paio di all star a caso,per tornare velocemente dal detective.
Purtroppo tutto ciò che ho raccattato non è di mia proprietà. Sono troppo alto.
Se lui sapesse che ho frugato nei suoi cassetti potrebbe uccidermi.
Ma come dice il detto: occhio non vede,cuore non duole!

« Questi dovrebbero andarle »

Esordisco,rientrando nella stanza. Mi blocco sulla soglia della porta,cercando con lo sguardo il mio ospite e trovandolo in piedi accanto al piano forte,che mi da le spalle.
Si volta lentamente,sul volto un sorrisino compiaciuto.
Non riesco a capire a cosa sia dovuta quell’espressione,finché il mio sguardo non cade su qualcosa che tiene fra le mani. E’ una fotografia.
Oh Cristo!

« Deduco che lui sia un Holmes »

Dice alzando la cornice ed indicando l’uomo ritratto insieme a me nella foto,continuando a sorridere,pienamente compiaciuto.
Sorrido a mia volta,senza riuscire a trattenere un battuta pungente.

« Molto perspicace da parte sua »

Inarca un sopracciglio,fingendosi offeso.
Si,fingendosi. Quell’espressione la conosco fin troppo bene.

« Che fa? Mi prende in giro? »

Mi avvicino,non staccando gli occhi dalla fotografia.
E’ stata scattata un anno fa,ma a me sembra sia successo solamente ieri.
Insieme a me,davanti alla fontana di Trevi,vi è il mio migliore amico.

« Qual è il suo nome? »

Alzo lo sguardo su Holmes e mi scopro a sorridere al ricordo di quel mese a Roma.

« Robert »
« Sembra un uomo molto affascinante e carismatico »
« La sua modestia è leggenda,Holmes. Ma non pensavo di trovarmi a doverla affrontare così presto »
« Noto con piacere che le piace sempre avere l’ultima parola »

Arrossisco leggermente.

« No,non sempre »

Sorride ancora e il mio stomaco si stringe leggermente.

« Scommetto che la stava cercando »
« E’ esattamente così,amico mio! Oh,mi scusi. L’abitudine »
« Si figuri »
« Dalle sue reazioni e da quelle della sua segretaria,posso asserire tranquillamente che il signor Robert non si trova a Londra attualmente »
« E’ così. Lui viaggia molto per lavoro ed adesso si trova a Los Angeles »

Ingoio a vuoto,mentre la malinconia mi attanaglia il cuore.
No,Jude! Questo non è il momento di sentire la sua mancanza!

« Comunque. Come stavo dicendo poco fa,questi dovrebbero starle tranquillamente »

Gli porgo gli abiti.

« Può cambiarsi in camera mia. E’ la prima porta a destra »

Accompagno ogni parola a un gesto.

« Appena si sarà cambiato possiamo iniziare le ricerche »

Rimane immobile,coi vestiti in mano ed un espressione furba sul volto.
Mi sento un titinino preoccupato.

« Che c’è? »
« Sa,avere a che fare con un Watson così intraprendente mi suona strano ed eccitante allo stesso tempo »

Ah,allora è a questo che pensava.
Un momento…
Ha detto eccitante???

Avvampo.

« Ehm. Okay »

Mi passa a fianco,sorridendo.
Io non muovo un muscolo.

« Jude? »

Mi volto e lui è fermo sulla porta che da sull’atrio.

« Dato che mi ha detto che vi date del ‘tu’ in questo mondo,non le pare il caso di farlo anche fra di noi? Non vorrei destare sospetti »
« C-Certamente »
« Bene. Allora chiamami pure Sherlock »

Detto questo,sparisce nell’altra stanza.

Perché ho la strana sensazione che questa convivenza sarà più dura del previsto?

 

*

 

« Che te ne pare? »

Alzo lo sguardo verso l’ingresso ed il mio cuore perde un battito.
Sherlock mi guarda,a braccia aperte,in attesa di un mio commento sul suo nuovo look.
Dio,è uguale a Robert.

« Perfetto! Avete proprio la stessa corporatura »

Mi sorride ancora una volta.
Il cuore non pare aver intenzione di riprendere il suo ritmo regolare.
Lascio scivolare lo sguardo sul suo corpo,senza poterne fare a meno.
Okay. Questo non va bene.
Non va bene per niente!
Accidenti. Perché anche a lui quei jeans stanno così dannatamente bene?!
Forse è per questo motivo che li ho scelti… No! Mi rifiuto di crederlo!

« Bene »

Batto le mani alzandomi e bloccando il flusso dei miei pensieri.

« Da dove dobbiamo cominciare? »

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi qua!
So che mi stavate dando per dispersa,e,in un certo senso,l’idea di scappare a Los Angeles c’è stata. Invece eccomi qua!
E’ stata dura. Non ho mai scritto niente che implicasse Holmes – tranne una piccola raccolta mai pubblicata su EFP – e tutto ciò che scrivevo mi faceva oibò.
Non che ora mi piaccia,ma è il meglio che ho saputo fare xD
Spero di non avervi deluso troppo..

Questo capitolo sarebbe dovuto essere più lungo,ma ho deciso di mantenermi sul breve e conciso,per iniziare le indagini dal prossimo.

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli e coloro che leggono,preferiscono,ricordano e seguono.
Spero di ritrovarvi anche al prossimo capitolo x)

 

Bye bye!

  
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