I CAPITOLO
Parole, parole,
parole.
Di Rewind, Still, Play !
Parole,
parole,
parole, parole, parole, soltanto parole… parole tra noi.
(Mina)
«Giuse,
ma che cacchio sta
succedendo, scusa? Io non ci sto capendo più
niente…!» affermò la signorina
concitata, rizzandosi sulla sua
poltroncina rossa.
«Ma
come, Carla? Non vedi
che…» fu interrotto Freiss.
«4,
3, 2, 1… Azione!»
«Dottor
Freiss! Mi vuole
spiegare cosa diamine sta succedendo?» civettò
Carla curiosa.
«E’
successo questo, signorina!»
annunciò trionfante il dottor
Freiss, alzando un telecomando e puntandolo a mo’ di arma
temibile, verso lo
schermo piatto appeso alla parete.
«Eh
??! Sei stato… No… E’
stato lei??» sbarrò gli occhi la signorina.
«Ma
che domande sono,
signorina?! Certo che sì!»
rispose fiero il dottorone.
«Cioè,
mi vuole dire che
lei può gestire il tempo a piacere?!»
«Diciamo
che arrivati alla
trecentocinquantasettesima replica di questa serie che la
‘mia dolce metà’ mi
obbligava a consolarla, fazzoletti alla mano, per il lutto di un attore
molto…-
come si può dire?- apprezzato dalla
popolazione femminile italiana… Ho pensato di autotutelarmi
e tentare il tutto
per tutto!» esplicò con un lieve retrogusto di
invidia lo psicologo.
«Davvero?»
chiese
strabiliata la donna.
«Signorina,
il cappello?»
suggerì lui di sottecchi.
«Ma
ho i capelli sciolti…»
rispose lei, sfiorandosi la chioma castana.
«L’introduzione,
Signorina…» si accigliò lui.
«Ah…
certo! Dottor Freiss,
lei che è un esperto di tragedie imminenti riguardo lutti
improvvisi di attori
molto, molto… fascinosi e particolarmente ambiti dalla
popolazione femminile,
mi dica: cosa può evitare questa tragedia? E
cosa comporterebbe nel corso del regolare svolgimento di una fiction
televisiva
di enorme successo…?» lo introdusse in tono
cantilenante lei.
«Beh,
la prima risposta è,
di per sé, molto semplice! Cosa può
evitare questo calo ormonale di massa da parte delle donne attratte da
un
suddetto personaggio? Questo!!» disse Freiss, sventolando con
orgoglio l’ormai
noto telecomando.
«No,
scusi, scusi, Freiss,
ma cosa vuole aver combinato con un telecomando?» lo sbeffeggiò
inconsapevolmente Carla.
«Rewind,
still, play!»
scandì lui, facendo tornare indietro il video proiettato
sullo schermo, fermandolo e mettendolo nuovamente in moto, mentre
prendeva
forma una nuova dinamica dell’accaduto.
«No,
ma lei ha fatto
tornare indietro il tempo??» sbarrò gli
occhi Carla.
«Certo
che sì! Volevo testare come il pubblico avrebbe reagito
ad un eventuale squanquasso della dimensione spazio
temporale!» esclamò compiaciuto lui.
«Ma
è sicuro che sia
legale?» bisbigliò lei sempre più
allibita.
«Ma
non era lei che voleva
a tutti i costi vedere ancora quell’attoruncolo da
strapazzo?» si innervosì Freiss.
«Prima
di tutto: non è un
attorunculo da strapazzo e, poi, tanto non ci sono speranze: nella vita
è
sposato felicemente e, nella finzione, la fortunata è stata
«Ma
che sto’ qui a
fare??!» si alzò furioso Freiss.
«Ma
Giuse! Dai, sei geloso
di Marcorè?» domandò lei suadente,
mentre lo
imbrancava per un braccio per evitare che si rintanasse in
quell’antro cupo che
lui soleva definire ‘camerino’.
«Lei
non mi sa apprezzare
a pieno, sa? Il sex appeal non è mica tutto nella vita!
Anche io, a mio modo,
potrei diventare un sex simbol di tutto rispetto, in fondo che ci
vorrà mai?»
contestò il grosso psicologo.
«Adesso,
non esageriamo!
Giuse, non è che puoi pretendere… Già
sei tuttologo…» - le fece l’occhiolino
lei, cercando di addolcirlo un po’-«Comunque,
secondo lei come si rivolterà l’ambaradan
adesso?»
«Beh,
diciamo che
potrebbero verificarsi i fatti più disparati, la vicenda
potrebbe evolversi
nelle maniere più assurde e, se, forse, si possono evitare
delle tragedie, se
ne potrebbero verificare altre, così come
per i personaggi: così come qualcuno resta,
qualcuno potrebbe andarsene, qualcuno tornare, qualcuno arrivare dal
nulla… Non
si sa mai a cosa si va incontro…» farneticò
il
grosso psicologo.
«Ma dice davvero? Diventerà il mercato del pesce! Gente che va, gente che torna…!?» domandò retorica lei.
«Gente di mare, gente che va… dove gli pare, ma dove non sa…» canticchiò irriverente lui, volendo risultare forzatamente simpatico.
«Dottor
Freiss, a Sanremo
magari un’altra volta!... Comunque, noi stiamo sempre a
guardare, no? Non
saremo mica vittime dei tagli Rai, no? »
«Signorina,
ma certo che
no! Secondo lei un palinsesto così
prestigioso quale la ‘Rai, radiotelevisione
italiana’ può fare a meno di due tali prodigi
dell’ambito della
scienza dei telefilm italiani?!» rispose secco.
«E da quando io e te siamo tutto quello che hai detto adesso?» chiese incredula Carla.
«Signorina, va bene essere modesti, ma la sottovalutazione di cui è vittima è controproducente!» sbuffò Freiss.
«Secondo me è più controproducente parlare, parlare, parlare…! Io vorrei vedere come va a finire, sa?...» rispose bruscamente la signorina, ormai scocciata.
«Signorina… Tempo al tempo!» ribattè lui.
«Ma che tempo al tempo: adesso! Premi quel diavolo di ‘play’!» strillò istericamente, imponendosi su di lui Carla.
«Va bene, va bene…»- si intimorì il grosso psicologo, dondolandosi goffamente sulla sua poltroncina e premendo il tasto play del telecomando che stringeva in mano- «Te l’ho mai detto quanto mi piaci quanto ti arrabbi?»