Capitolo
3: Ritorno al Passato.
Sono
in uno stato di beatitudine
assoluta. Il braccio del mio ragazzo mi schiaccia al letto, ma non mi
da
fastidio. Stranamente sento i raggi solari, che attraversano le tende e
atterrano sulla mia pelle, creando calore. È raro che a Londra ci sia
il sole,
così mi godo questa sensazione che non provo da tempo.
Non
voglio aprire gli occhi, tanto
so che Harry dormirà ancora per delle ore. Quindi rimango ancora un po’
così.
Il
cellulare vibra. Di mala voglia
lo prendo e apro a forza gli occhi.
Un
messaggio da un numero che non
conosco. Lo apro e leggo. Improvvisamente il sonno passa. Mi sembra di
fare un
viaggio nel tempo, fino a due anni fa.
È’
da parte di Nicole. “Svegliati e
affacciati. Nicole”
Mi
alzo, avvolgendo il mio corpo con
la coperta, e mi dirigo di corsa alla finestra che da sulla strada.
La
vedo. I suoi ricci rossi, gli
occhi verdi.
Vado
verso la porta e quando la
spalanco, lei è qui.
Dopo
due anni ci guardiamo negli
occhi, senza dire una parola.
-Ciao...-
-Ciao-
Una
conversazione lunga e complicata
direi.
Non
so che dire. Perché è qua? È
successo qualche cosa di grave?
All’improvviso
tutte le possibili
opzioni peggiori mi attraversano la mente. E penso ai miei genitori.
-Cosa
è successo? Mamma e papà stanno
bene?? Nicole perché sei qua?-
-Calmati...
stanno tutti bene...
soprattutto i tuoi genitori-
-E
allora perché sei qua?-
-Beh...
forse c’è qualcuno che sta
male...-
Una
pugnalata al cuore.
Sta
male? Gli è capitato qualche
cosa? Il mio pensiero è rivolto solo a lui. E forse si è intuito dalla
mia
espressione, visto che Nicole sorride come un tempo. Quando eravamo
complici in
tutto e ci capivamo con uno sguardo.
-Sono
io quella che sta male Helen...-
Ora
sto anche peggio, perché mi sono
preoccupata per un uomo che ha solo fatto del male nella mia vita,
invece che
per una ragazza che , nonostante tutto, considero ancora mia sorella.
-Che...
che hai?? Si può guarire??E’
grave??-
Scoppia
a ridere. Un’ondata di
malinconia mi assale. Mi è mancata.
-La
solita tragica eh? Non sei
cambiata vedo, ma comunque posso spiegarti tutto dentro o devo stare a
congelare qua fuori ancora per molto?-
La
guido verso la cucina, ci sediamo
nel bancone che sta al centro della stanza.
-Bella
la tua casetta-
-Nicole,
vai al punto...-
Mi
guarda con uno strano sguardo,
sembra che mi stia studiando.
-Forse
un po’ sei cambiata, oltre
che fisicamente intendo. Sei diventata bellissima Hely-
-Parli
proprio tu. Immagino che Phil
debba stare costantemente con gli occhi spalancati-
-Ecco
proprio di lui volevo
parlarti, o meglio di noi. Ecco vedi... nonostante tutto io ti
considero ancora
la mia migliore amica. E ti amo. Se penso alle persone importanti per
me, non
posso fare a meno di includere anche te. Sei la mia sorellina Helen.
Non voglio
perderti. Siamo state lontane per troppo tempo, ma ora io ho bisogno di
te. Lo
so che non ho alcun diritto di chiederti questo favore, per tutte le
parole che
ti ho detto la sera che sei andata via. Ma quelle parole erano dettate
solo dalla
rabbia. Mentre le dicevo pensavo che ero solo una stupida, che non
capisce
niente. In realtà non ero arrabbiata perché ti eri allontanata da me,
ma perché
non riuscivo più a capirti. Ti vedevo con Eric, ma sapevo che provavi
un
sentimento indefinibile per un certo principe di nostra conoscenza-
Fermo
il suo monologo con una risata
e ovviamente lei mi guarda male.
-Nicole,
ma tu veramente pensi che
me la sia presa per quelle parole? Che sinceramente neanche ricordavo
più-
-Seriamente
non eri arrabbiata con
me per questo?-
-Ma
sei scema? Io non sono proprio
arrabbiata con te-
-Allora
perché non ti sei fatta
sentire?-
-Perché
pensavo che tu fossi
arrabbiata con me, per il mio comportamento-
-Direi
che siamo due idiote-
-Mi
sa che hai ragione-
-Comunque
ora basta parlare del
passato. Visto che ci siamo allontanate solo per un equivoco, direi che
è
meglio non pensarci più. Pensiamo al futuro. Spero che accetterai di
aiutarmi,
altrimenti dovrò rifiutare la proposta di Phil...- mi sorride
consapevole di
aver innescato una bomba.
Non
so che dire. Non so parlare. Le
lacrime scendono dai miei occhi, lacrime di felicità.
-Ni...
Nicole!!- le salto addosso.
Ci stritoliamo nel nostro solito abbraccio.
-Non
puoi capire quanto mi sei
mancata in questi anni-
Ridiamo.
Così... semplicemente,
senza motivo, senza preoccupazioni. Solo noi e la nostra amicizia.
-Ma
tornando un momento alla parte
del favore... non ho capito male, vero?-
-Beh
non saprei... io ti ho chiesto
di tornare in Italia per farmi da testimone, tu che hai capito?-
Occhi
spalancati, bocca aperta,
cervello fuori uso. Avevo capito la proposta, ma non avevo collegato il
ritorno
in Italia
-Devo
tornare in Italia? Per farti
da testimone?-
-Hai
capito benissimo e se rifiuti,
non mi sposo...-
-Non
ci credo, non ci credo... NON
CI CREEEEDOOOOOOOOOOO... ahahahah-
Meglio
concentrarsi solo sul
matrimonio al momento.
Da
qui in poi ci sono solo frasi
senza senso. Urletti isterici e risatine infinite.
Ovviamente
accetto. Sono
immensamente felice per questa mia sorella ritrovata.
Così
felice che per un po’ dimentico
tutti i miei problemi.
Mi
dimentico del perché mi sono
trasferita in un altro Stato. Del perché sono stata male per anni.
Mi
dimentico di Harry, che dorme di
sopra in camera mia. Di Eric, che ho lasciato senza una spiegazione.
Mi
dimentico di Lui.
Non
penso neanche per un istante al
fatto che lo rivedrò. Perché lui è uno degli invitati, ovviamente.
E
io dovrò affrontare tutti i miei
peggiori incubi.