Capitolo
5.
Morgana
e il Principe Azzurro
Arthur
la trovava
irritante. Estremamente irritante.
Soprattutto
quando
saltellava in giro per il castello qua e là, seguendolo in
qualsiasi posto andasse;
una volta l’aveva scoperta mentre lo spiava dallo spiffero
del bagno in un
momento decisamente inopportuno. Lui non capiva come mai non fosse come
il
resto delle bambine del villaggio, ovvero come mai non giocasse in
continuazione con le bambole o qualsiasi altra cosa da femminucce!
Perché
doveva sempre
stargli tra i piedi?
«Ehm,
ehm» la sentì
schiarirsi la voce, quella fresca mattina d’autunno.
Non
aveva alcuna intenzione
di distogliere lo sguardo da quell’interessantissimo libro
che stava leggendo,
per darle bada... dopotutto, qualsiasi cosa avrebbe voluto dirgli,
avrebbe
potuto tranquillamente esporgliela più tardi.
«Ehm,
ehm...?».
Quella
sarebbe stata di
certo una meravigliosa giornata: dopo pranzo sarebbe andato a cavalcare
nel
bosco con Sir Frederick e nel tardo pomeriggio si sarebbe cimentato
nella sua
abilità con la spada.
«Ehm,
EHM!».
...d’altronde
non sarebbe
stata una piccola spocchiosa a rovinargli tutto e...
«Quando
dico ‘ehm, ehm’
significa che tu devi ascoltarmi»
inveì la piccola Morgana, squadrando il fratellastro
infastidita.
Arthur
sbuffò, infastidito
dall’usuale insistenza della sorellastra.
«Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, non
puoi aspettare che finisca di leggere il libro? Oppure puoi sempre
andare a
porgere i tuoi arcani quesiti a quella tua amichetta,
com’è che si chiama? Ah, Katrina...
ecco, va’ da lei a giocare
con le bambole, su su!».
Morgana
incrociò le braccia
e sbuffò talmente forte che alcune pagine del libro che
stava leggendo Arthur
svolazzarono ribelli, facendogli perdere il segno.
«Ma
insomma!» sbottò poi
lei, «T-tu sei mio fratello e-e-e dovresti essere sempre
disposto ad
ascoltarmi...» continuò con un tono falsamente
– molto falsamente
– supplichevole e piagnucoloso.
«Hai
ragione, Morgana»
rispose pacato lui posando lo sguardo fuori dalla finestra, pensieroso.
«Però
ora fila via, lasciami finire il capitolo!».
La
piccola incrociò le
braccia, alquanto offesa dal comportamento maleducato del fratello:
prese a
fissarlo insistentemente perché sapeva benissimo che a lui
dava fastidio il
modo in cui lo scrutava.
Infatti,
poco dopo, lui
sbuffò e chiuse il libro con un tonfo, senza tener conto del
segno.
«Ci
sarà mai un giorno in
cui potrò almeno restare immune dalle tue stupidaggini per
almeno due o tre
ore?» disse più a sé stesso che a
Morgana, che in quel momento esibì un
sorrisetto compiaciuto.
«Ehi,
le mi non sono
‘stupidaggini’!» sbottò la
bimba, «Sono venuta per parlarti di una cosa
importante».
«Sarebbe?»
domandò Arthur
per nulla interessato.
Morgana
sospirò, cercando di
trovare il tono più pratico per esporre quella delicata faccenda.
«Esiste
il Principe Azzurro?».
Prima
di chiudere
pazientemente gli occhi e cercare con tutto sé stesso di non
mollarle un
ceffone, Arthur sbuffò tutta la sua rabbia: era andata da
lui per chiedergli se
esiste il Principe Azzurro?! Cosa
gliene importava a lei, dato che aveva appena cinque anni!
«Morgana...
perché non mi
porgerai nuovamente la domanda tra una quindicina d’anni,
eh?» ribatté il
principe, portando lo sguardo sul soffitto, che momentaneamente era di
certo
più interessante dei farfugliamenti della sorella.
«I-io
vorrei tanto
trovarlo, Arthur» sospirò sognante lei, non
badando al tono sgarbato del
bambino. «Sai come me lo immagino?».
«No
e non mi interessa,
sinceramente» inveì lui.
«Me
lo immagino biondo»
riprese la piccola Morgana facendo finta di non aver ascoltato
l’intervento del
fratello, «poco più vecchio di me e con gli occhi
azzurri come il cielo. Un carattere
particolare, sempre pronto ad aiutare il prossimo! Dovrà
avere un carattere
forte, pronto a ribattere, non un pappamolle!
Ma so già che non lo troverò mai...».
Arthur
non si prese la
briga di farle notare che lo aveva appena descritto.
«Mmh,
interessante»
commentò, trattenendo a stento una risata, «beh,
quando verrà il momento te ne
troverò uno, ora smamma».
Morgana
si rabbuiò. «Ma
Arthur, tu non capisci! Io ne ho
bisogno ora!».
«Sì,
non capisco... Non
capisco come mai tu desideri ardentemente un ‘Principe
Azzurro’, ammesso che esista.
Pensa prima a farti
crescere gli attributi e poi ne
riparleremo, eh?».
Ma
Morgana aveva lo sguardo
perso e non lo ascoltava; lui avrebbe preferito che lei la smettesse
con quelle
domande fuori luogo! Insomma, prima la questione
‘bambini’ e ora questo... ci
mancava pure che gli chiedesse come fare per diventare una maga!
Angolo Me.
Eccomi ritornataaa
:D
Come promesso,
eccovi la storia di Morgana e il Principe
Azzurro: che ne dite? Abbastanza demente? xD
Ammetto che non
è
la mia preferita della raccolta, ma mi sono divertita a scriverla. La
prossima
sarà Morgana e
l’igiene... quella sì
che sarà buffa!
Bene, ora passo ai
ringraziamenti: ringrazio di cuore tutti coloro che hanno recensito lo
scorso
capitolo, anche se sono stati meno del solito (sigh
ç.ç), ovvero _Saruwatari_,
_ishigo_85, Gigettina, Murasaki,
elyxyz, GiulyB, vogue, Lyla_sly, mistica ed Egle.
Mi fanno sempre tanto piacere i vostri complimenti, davvero!
Siete splendide ♥
Ringrazio anche
tantissimo tutte coloro che
hanno aggiunto la storia tra i seguiti e/o preferiti... siete davvero
molte e
mi piacerebbe ascoltare anche il vostro parere ogni tanto ^o^
Non mordo ancora ;D
Bene, ora vi lascio
perché oggi ho una giornata
di cazzegging assieme a mistica :)
Spero a presto!
Lin.
ps: lo so che non vi interessa una cippa, ma ieri ho comprato un criceto e l'ho chiamato Merlino xD Non sono adorabile? *-*