Sono
passati quattro giorni da quando ho ricevuto la “bella” notizia.
Nicole
è ancora a casa mia. Abbiamo deciso di passare una settimana insieme,
per recuperare
un po’ del tempo perduto.
Il
suo incontro con Harry è stato abbastanza particolare.
Stavamo
chiacchierando accoccolate sul divano, non mi sembrava vero di rifarlo.
Di
solito ci si accorge di quanto si tiene ad una persona solo quando
questa si è
persa. Io soffrivo prima, ma mi sono resa conto di quanto ami la mia
migliore
amica solo quando l’ho ritrovata. E lo stesso vale per tutti i miei
amici in
Italia. Per questo non vedo l’ora di rivederli, anche se significa
rivedere
Ryan.
Ad
un certo punto un urlo interruppe le nostre parole.
Vediamo
correre Harry giù dalle scale, rischiando di uccidersi inciampando
negli ultimi
gradini. In quel momento mi accorsi di essere ancora avvolta nel
lenzuolo. Ci
feci caso solo perché Harry era praticamente nudo davanti a noi. A
coprirlo
c’era solo un minuscolo asciugamano, che serviva a nascondere giusto la
parte
critica.
Gocciolava
acqua sul pavimento, doveva essere appena uscito dalla doccia e, anche
se il
momento non era il più indicato, il suo corpo mi fece fare pensieri
poco casti.
Ci
guardava sconvolto. IO lo guardavo sconvolta. Nicole invece tratteneva
le
risate.
-HARRY
VAI SUBITO A COPRIRTI!!-
E
in un secondo era già scomparso.
-E
lui era?-
Ero
diventata rossa peperone, così Nicole scoppiò definitivamente a ridere.
-Dai...
smettila. Lui è Harry, il mio fidanzato-
Le
risate finirono e mi guardò con sguardo serio.
-Lo
ami??-
So
cosa intende. L’ultima volta che ho detto di amare un ragazzo l’ho
lasciato,
dopo averlo tradito.
-Si-
è un amore diverso rispetto a quello che ho provato in passato, meno
travolgente e passionale, ma non saprei definirlo con un’altra parola
il
sentimento che mi lega ad Harry.
-Bene,
se ne sei sicura, sono felice per te- mi abbraccia.
-Ma
ora mi devi raccontare tutto di lui. Come, quando, dove, perché, primo
bacio,
dichiarazione, com’è lui?-
Così
le racconto tutto. Stiamo una mezzoretta a parlare, finché il soggetto
della
discussione non arriva. Vestito.
-Harry
lei è Nicole, la mia migliore amica, te ne ho parlato-
-Ah
si... come mai qua a Londra? Non sarai venuta per portarmi via Helen,
vero?-
-No
no... tranquillo. Sono qua per invitarvi al mio matrimonio- risponde
lei, con
un accento strano.
Mi
ricorda me ai primi tempi. Quando ancora non sapevo mezza parola di
Inglese.
-Harry
perché hai gridato prima?-
-Ehm...
ecco... ti avevo chiamata per chiederti dov’era il mio shampoo... poi
sono
scivolato nella doccia, mi sono fracassato la schiena... ho visto
un’ape nel
bagno e sono corso giù, scivolando nei gradini- e sorride a mille denti.
Dopo
questo breve racconto c’è il silenzio più totale.
-Esci
subito fuori da casa mia... io non ti conosco-
Nicole
libera le risate che stava trattenendo da qualche minuto.
Harry
mi segue in camera con gli occhioni da cuccioletto, lamentandosi per il
mal di
schiena. Mentre io mi vesto, facendo finta di non sentirlo.
Cosa
che faccio anche ora, dopo una settimana.
Sto
per accompagnare la mia migliore amica all’aeroporto, mi salgono le
lacrime
agli occhi.
Ci
siamo divertite tantissimo e ora che se ne va, mi sembra di dirle
addio. Anche
se fra due settimane la raggiungiamo, io ed Harry, in Italia.
Mia
mamma è scoppiata di felicità, appena le ho detto che sarei tornata per
qualche
tempo.
Phil
ha cominciato a preparare la camera per noi, anche se mancano ancora 14
giorni.
Hanno deciso che dobbiamo stare da loro.
Tutti
si danno da fare per il mio ritorno a casa, ma ormai quella non è più
la mia
casa.
Io
sto bene qua a Londra, con i miei nuovi amici, la mia nuova famiglia,
il mio
fidanzato.
Ho
paura che tutto ritorni come prima. Ma, allo stesso tempo, sono decisa
a
dimostrare a tutti quanto sono cresciuta e migliorata. Che Harry è il
ragazzo
giusto e che è stata la scelta più giusta allontanarmi da tutto e da
tutti,
creandomi una nuova vita qua.
Arriviamo
al momento dei saluti.
Dallo
sguardo di Nicole, capisco che lei prova le mie stesse paure.
-Tranquilla
tesoro... ci rivedremo fra due settimane-
-Verrai
vero?-
-Ma
certo scema... non potrei mai mancare al tuo matrimonio. Ne parliamo da
quando
avevamo sei anni praticamente-
-Ecco
brava. Anche perché se tu non vieni al mio, io non verrò al tuo- mi
risulta
difficile al momento pensare al mio matrimonio.
Ci
stringiamo in un abbraccio, che sembra una promessa. La promessa di
esserci
sempre l’una per l’altra.
La
vedo allontanarsi.
Come
vedo avvicinarsi il momento di tornare ad affrontare tutti i miei
problemi. E
lui.