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Autore: RobSten4ever    03/11/2010    1 recensioni
Due protagonisti, due vite che si incrociano.... lui: ventenne simpatico, dolce e amante della fotografia; lei: diciannovenne timida e introversa, dal passato difficile e doloroso, a donato la sua vita alla sua piccolina....
Se volete sapere come andrà a finire, seguitemi.....
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Cap.11


Sentivo dei piccoli sussurri provenire da vicino a me, ancora non riuscivo a svegliarmi del tutto.. << Andea, io ho fame! >> disse la vocina che riconobbi subito << si, piccola.. Ma aspettiamo che si svegli, cosi facciamo colazione tutti e tre insieme.. Ok? >> le rispose qualcun altro a bassa voce << scii.. Pelò ho fame >> ripetè Bea e a quel punto non riuscii a trattenere un sorriso << non c’è niente che la convinca quando ha fame >> dissi aprendo gli occhi << ah ma allora eri sveglia? >> disse Andrea sorridendomi, wow era bello anche appena svegliato! Oddio cosa avevo appena pensato.. << buongiorno! >> esclamai mettendomi seduta. In quel momento Bea iniziò a saltare su letto << è Natale.. È Natale.. È Natale >> iniziò a dire ridendo << Bea, piccola sta attenta che puoi cadere >> dissi prendendola per una manina << ..I legali,i legali.. >> disse, ogni anno era così il giorno di natale, l’esuberanza di mia figlia arrivava alle stelle facendomi ritornare con i pensieri a quando anche io ero come lei.
<< ok ok… dai su andiamo ad aprire i regali >> dissi e lei saltò ancora di più << siiiii che bellooo!! >> urlò e a quel punto come mi alzai dal letto lei per poco non cadde, ma menomale che Andrea era pronto e la prese al volo.. << Bea! >> urlai, ma lei si mise a ridere, visto che Andrea l’aveva presa a mo di sacco di patate << ohoh.. Che abbiamo qui.. Un bel sacco di patate.. Ma come mai non pesa niente.. Forse devo controllare se ci sono le patate >> disse Andrea e inocminciò a farle il solletico. << Ahahahah.. Batta batta.. Il tolletico nooo.. >> diceva Bea mentre si dimenava tra le sue braccia, intanto io li guardavo con il cuore traboccante di gioia. Ultimamente stavo cambiando, la vicinanza di quel ragazzo mi stava cambiando, e a piccoli passi stava ritornando la Giulia di sei anni fa…
Appena arrivammo in salotto subito Bea si fiondò sotto l’albero per aprire i suoi innumerevoli regali.. Io e Andrea ci sedemmo sul divano a guardarla urlare di gioia ad ogni pacchetto scartato; per ultimo scartò il mio regalo e quando lo vide, si alzò e si buttò su di me felice di aver esaudito la sua richiesta, o meglio Babbo natale le aveva fatto la sorpresa.. Poi Bea guardò Andrea con la faccia dispiaciuta e poi chiese << non mi vuoi bene? >> e ci stupì tutti e due << lo sai Bea che ti voglio, non bene, ma un mondo di bene.. Perché me lo chiedi? >> rispose dolce Andrea
<< pecchè non mi hai fatto un legalo.. >> rispose lei con le lacrime agli occhi e si nascose nell’incavo del mio collo… << piccola mi dispiace, io il regalo per te ce l’ho, ma ieri sera me ne sono scordato a casa mia… mi puoi perdonare principessa? >> disse lui accarezzandole la testa, poverino si era preso una colpa che non aveva, per colpa mia aveva dimenticato il regalo a casa << ti prometto che appena torno a casa lo prendo e te lo porto subito… anzi se vuoi vado anche adesso >> continuò e in quel momento suonarono alla porta.
Mi alzai con Bea attaccata al collo, chiedendomi chi poteva essere a quell’ora del mattino; aprii e mi ritrovai tutte le persone a me care sulla porta << buon Natale! >> dissero in coro e mi vergognai terribilmente per come ero conciata, e per come guardavano me e Andrea. << ziaaaa Maua!! >> gridò Bea appena vide la mia migliore amica e subito le si aggrappò al collo << b-buon giorno! >> salutai imbarazzata << prego entrate.. >> dissi mentre facevo spazio. C’erano proprio tutti persino i genitori di Andrea, ma mancava una persona…  Quando tutti furono dentro, mi dileguai in camera per mettere qualcosa di consono e non mi accorsi delle due persone che mi seguirono << oddio ragazze mi avete fatto prendere uno spavento.. >> dissi quando le trovai sulla porta << scusaci non volevamo.. >> disse Ilaria con aria triste simile a quella della sorella << Giulia perdonami per ieri sera e stata tutta colpa mia.. Io non sapevo che fosse >> ma bloccai le parole di Elisa << non è stata colpa tua… non ce l’ho con te e con nessuno.. Io mi sono solo sorpresa di vederlo li dopo tanto tempo che non lo vedevo.. E con i ricordi è raffiorata la rabbia che avevo per troppo tempo compresso.. >> spiegai.. << ok, ma come stai? >> chiese Ilaria sedendosi sul letto di fianco a me, seguita dalla gemella.. << devo dire la verità? >> dissi non riuscendo a guardarle << male, sto malissimo.. Perché nonostante tutto è mio fratello e la gioia di rivederlo e di riabbracciarlo è forte dentro di me >> dissi con gli occhi che pizzicavano, non volevo piangere.. << puoi farlo se vuoi.. >> esclamò Elisa e in quel momento cacciò dalla borsa una bustina bianca e me la porse << questa è per te… ti dico solo di pensarci bene e che non ha dormito stanotte per scriverla.. >> disse e poi insieme alla sorella, uscì dalla mia camera..
Con mani tremanti girai la busta dove trovai scritto in grande: PER LA MIA SORELLINA..
Poi la aprii e vi trovai un foglio e un porta cd, lo presi curiosa di sapere cos’era e vi trovai un post-it attaccato sopra: Sapevo che avresti preso prima il cd… infilalo nel lettore!
Seguii le istruzioni e una dolce e conosciuta melodia riempì la stanza.. Non potevo crederci!
Con il cuore a mille presi il foglio e cominciai a leggere:

Ciao sorellina,
so che non ti aspettavi che ti scrivessi una lettera, e come ben sai non sono mai stato bravo con le parole, quella brava sei sempre stata tu..
Dopo il nostro incontro, o per meglio dire scontro, circa venti minuti prima dello scoccare della mezzanotte, sono stato tutto il tempo al freddo e al gelo pensando e ripensando a ciò che era appena successo, a tutto ciò che mi avevi appena rivelato.. E sai una cosa?  Dopo cinque anni mi sono sentito veramente un verme, uno schifo per ciò che avevo fatto, per averti abbandonato quando tu avevi più bisogno di me.
So che ora non vorresti vedermi o sentirmi, ma sento che devo provarci a chiederti scusa, per non buttar via lo splendido rapporto che avevamo.
Scusami se quella sera non ho avuto il coraggio di difenderti, ero troppo scosso; scusa se il quel momento ho solo pensato a me e non a te, che avevi bisogno di me più che mai.
Vorrei tanto avere una clessidra, piena di fine sabbia dorata, che mi permetta di tornare indietro nel tempo, che mi permetta di non ricommettere gli stessi errore e di cancellare,se non del tutto, almeno in parte, i brutti ricordi. Anche per questo ho messo questa musica nella busta, ricordo ancora quando a causa degli incubi, ti infilavi nel mio letto e mi obbligavi a sentire questa melodia.. Devo essere sincero, da quando sono andato via è stata la mia compagna durante il passare dei giorni, un pretesto per sentirti più vicina.
Se non vorrai perdonarmi, lo capirò; se non vorrai più vedermi, comprenderò le tue ragioni, in fin dei conti non mi sono fatto ne vedere e ne sentire per cinque anni; l’unica cosa che non riuscirò mai a spiegarmi è come ho potuto ferire, proprio te, la persona più importante della mia vita, la mia sorellina, la mia piccola Lily. Ricordo ancora quando appena nata non riuscivo a dire il tuo nome per intero, così mi venne in mente quel nomignolo e da allora non l’ho più scordato. A dir la verità non ti ho mai dimenticata, anche se ti ho potuto dare quest’impressione, sei sempre stata nei mie pensieri, giorno e notte.
So che ti ho deluso, ti ho insultato, ti ho disprezzato, ti ho fatto del male, troppo, tutte cose terribili e ne sono consapevole, ma ti giuro e ti prometto che sono pronto a fare qualsiasi cosa per farmi perdonare da te, per guadagnarmi di nuovo la tua fiducia, e se alla fine non riuscirò nel mio intento, sappi che rimarrò lo stesso al tuo fianco, anche se starò nell’ombra e non al tuo fianco.
Vorrei che capissi quanto bene ti voglio e quanto te ne vorrò nel futuro.. Sei tutto ciò che mi rimane della mia famiglia, della mia vita…
Ti prego pensaci, e se mi darai una possibilità, vieni fuori e abbracciami forte come quando, da piccola facevi quando avevi paura.. Io intanto pregherò che tu apra quella porta.

Ti voglio un infinito di bene
Il tuo fratellone
Luca



Le ultime righe le lessi male, avevo gli occhi pieni di lacrime che avevano bagnato anche la lettera.. Non sapevo cosa fare, cosa pensare, l’unica cosa che mi veniva in mente era di seguire il mio cuore, che in quel momento mi urlava di muovermi, uscire di casa e ritrovarmi tra le sue braccia. Cosi non ci pensai due volte e uscii di corsa dalla camera e una volta in salotto tutti mi guardarono; non dissi niente, mi limitai a raggiungere la porta di casa e ad aprirla, per poi ritrovarmelo di fronte… si trovava a pochi metri da me, ci guardammo negli occhi e prima che potessi fare qualcosa, lui sussurrò << sapevo che saresti venuta! >> e mi sorrise, il suo fantastico sorriso che non avevo dimenticato.. E fu in quel momento che presa da non sapevo quale forza, mi precipitai fra le sue braccia, piangendo a dirotto tutte le lacrime che avevo in corpo.. Lui si limitò a stringermi forte tra le sue braccia consolandomi come solo lui sapeva fare, alternando ad ogni carezza dietro la schiena un << mi dispiace >>.
Quando mi le lacrime smisero di uscire, mi staccai da lui e notai una grossa macchia sul suo giubbino << mi dispiace per il tuo giubbino.. Te l’ho tutto bagnato >> dissi asciugandomi le guance << oh, nessun problema si asciugherà… >> mi rispose lui sorridendo. << mi sei mancata… non sai quanto >> esclamò dopo un attimo di silenzio << anche tu.. Mi è mancato il mio fratellone >> risposi e lui mi riabbracciò << ora non me ne andrò più via.. Te lo prometto >> sussurrò tra i miei capelli << se ci provi ti meno! >> esclamai << e come ci riusciresti? >> domandò ma invece di rispondere incominciai a ridere seguita da lui…
Solo dopo poco mi ricordai che eravamo all’aperto e io indossavo una misera maglia a maniche lunghe di cotone… mi venne un brivido e Luca se ne accorse << cavolo starai gelando così… dai entriamo >> disse strofinando le sue mani sulle mie braccia, solo in quel momento mi ero accorta che stavo tremando.. << ok, così ti faccio conoscere tua nipote.. >> dissi e lui fece una smorfia bloccandomi << se solo lo avessi saputo prima, forse non sarei andato via e mi sento in colpa per non averti protetta e capita abbastanza… sono stato un emerito deficiente >> disse con la tristezza dipinta sul volto << ehi, non prendertela con te stesso, tu non c’entri e ormai è passato.. Io sono andata avanti, con qualche problema e non lo nego, e dovrai farlo anche tu.. Sto cercando di dimenticare, anche se è difficile per me, anche per via di Bea e dei suoi occhi così simili a lui, ma per fortuna il suo carattere è nettamente diverso.. Sai somiglia molto a nostra madre: sempre con i sorriso sulle labbra, dolce, coccolona e molto esuberante.. Se non fosse stato per lei, forse non starei qui in questo momento.. >> spiegai << lo so, ieri l’ho vista anche se di sfuggita e ho notato il particolare degli occhi.. Sai da quando sono andato via non l’ho più sentito, l’ho cancellato dalla mia vita, anche se lo consideravo come un fratello.. Ma in questi anni ho avuto modo di riflettere e ho capito che con lui non avrei fatto molta strada, che mi sarei rovinato la vita continuando a frequentarlo e ho capito che tu avevi ragione su tutto.. Ma ero troppo codardo da ammetterlo >> disse << ma ormai è passato, ora preferirei guardare al presente e al futuro.. Ok? >> risposi e lui si apri nel suo bel sorriso << ok.. Dai su andiamo dentro che voglio conoscere mia nipote >> disse e fece un passo in avanti, ma lo bloccai << aspetta devo dirti una cosa… >> dissi e lui mi guardò esortandomi a parlare << vedi, non tutti sanno la mia storia, o meglio non tutti sanno chi è Bea veramante.. Anzi solo una persona non sa la verità li dentro >> spiegai << si lo so… Andrea è l’unico che non sa niente >> mi disse e lo guardai interrogativa << bhè sai le gemelle non sanno tenere la bocca chiusa >> si scusò e io sorrisi, le conoscevo fin troppo bene. << ma posso chiederti il perché glielo tieni nascosto? >> mi chiese e io abbassai la testa << io.. Io ho paura >> ammisi << perché? Di cosa? >> domandò non capendo << io ho paura di lui, della sua reazione, che si possa allontanare da me, da Bea.. Ho paura per Bea, che possa soffrire, perché vedo che hanno creato un bellissimo legame, a volte mi sembrano padre e figlia.. E poi, ho >> dissi ma lui mi anticipò << hai paura di soffrire un’altra volta.. >> disse e io annuii << sappi che d’ora in avanti non dovrai più aver paura.. Ci sarò io a proteggerti da bravo fratello che, purtroppo non sono stato per cinque anni.. >> << grazie.. E stai sicuro che da buona sorella ti scoccerò.. Comunque riguardò Bea, lei è nostra sorella, affidata a me dalla morte dei nostri genitori.. Quindi vedi di non far trapelare niente >> dissi e lui da attore qual’era, fece la mossa da soldato esclamando << si, signore, comandante!! >> e poi incominciò a ridere.. Non era cambiato per niente in tutti questi anni..  << comunque vedi di trattarlo bene quel povero ragazzo.. Ti vuole molto bene e ci tiene molto a te >> aggiunse prima di entrare; lo seguii dopo un attimo di perplessità, cosa voleva dire?
Comunque entrammo abbracciati e quando arrivammo in salotto tutti ci guardarono sorpresi ma felici… subito Bea mi corse in contro << chi è quetto lagazzo? >> domandò curiosa guardando lo zio, la presi in braccio e la portai in cucina seguita da mio fratello.. << Bea amore, questo ragazzo è mio fratello Luca.. Ti ricordi di lui, ho una foto in camera >> spiegai e lei annuì sorridendo << e quindi lui è mio zio? >> chiese e annuii; poi rivolse il suo sguardo su di lui e timida gli domandò << posso chiamatti zio? >> chiese e Luca sorridendole le rispose << certo.. Puoi chiamarmi come vuoi, piccolina.. >> e da quello scambio di parole, mi sentii finalmente a casa.. Passai il più bel Natale, dopo quattro anni passati da sola a ricordare il passato, e fui felice che finalmente avevo ritrovato un buon equilibrio..

 

 

 

vestiti Giulia   http://www.youtube.com/watch?v=AyCDKKjO-Yo&feature=related Video della musica del cd

 

L'abbraccio

  
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