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Autore: AlbusSilenteXX    04/11/2010    2 recensioni
Questa ff è ambientata durante il 2°anno a Hogwarts.
Parlando parlando, il trio si domanda se Piton è mai stato fidanzato, se è innamorato ecc... e Fred e Geroge hanno la brillante idea di farci delle scommesse e scoprire la vita sentimentale del professore di Pozioni!
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: George, e, Fred, Weasley, Harry, Potter, Il, trio, protagonista, Severus, Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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 Ciaoooo!!! Mi fa molto piacere che vi ha fatto tanto ridere la ff!!!
Ecco l'altro capitolo! A presto bacionI!!! xD


 
 
‘’Potter…  Weasley… come avete osato entrare nel mio ufficio!’’ disse la voce tetra e di Severus Piton, proveniente dall’armadio scuro. Harry e Ron erano schiacciati contro la parete opposta, atterriti.
‘’In punizione eterna!’’ ululò la voce tetra.
‘’Sarete costretti a lavarmi i capelli per il resto dei vostri giorni… a insaponarmi mentre faccio il bagno, e aggiustarmi i bigodini la sera… e scaccolarmi quando ve lo dirò io!’’
Harry e Ron si guardarono a vicenda sconvolti.
‘’George, che schifo!’’ disse improvvisamente la voce di Fred dall’armadio.
Harry e Ron scoppiarono a ridere.
‘’Che ci fate voi due li dentro??’’ esclamò Ron. ‘’Per un attimo ho creduto davvero che fosse la voce di Piton… dovevate vedere la faccia di Harry!’’
‘’Ehi! Ma se eri diventato viola, tu!’’ protestò Harry.
‘’Si, va bene amici, ve la siete fatti sotto, ma ora potreste liberarci da qui?’’ disse George.
‘’E come si fa?’’ chiese Ron.
‘’***’’ o almeno è quello che ha detto Piton per chiuderlo. Dovrebbe funzionare anche per aprirlo…’’
Ron alzò la sua bacchetta spezzata e aggiustata col Magiscoch, ma Harry lo fermò.
‘’Fermo Ron, prima che farai andare l’armadio a fuoco!’’ disse velocemente e ripeté la formula magica.
Fred e George si catapultarono fuori dall’armadio.
‘’Grazie! Non si respirava! Mamma mia! Eravamo così stretti da non riuscire neanche ad afferrare le bacchette!’’ balbettò Fred, prendendo aria a pieni polmoni.
‘’Già, è stato tremendo! Siamo rimasti rinchiusi per ore, tanto che ci siamo addormentati, fino a quando non abbiamo sentito le vostre voci…’’ continuò George.
‘’Ci spiegate cosa ci facevate li?’’ insistette Ron.
‘’Oh, ma è ovvio fratello. Stavamo frugando qui intorno. Il mantello l’avevamo lasciato all’ingresso, tanto Piton aveva lezione, non credevamo che sarebbe tornato in camera. E invece l’ha fatto. E io e Fred ci siamo nascosti subito nell’armadio per non farci scoprire. Abbiamo sentito che ha aperto un cassetto del comodino e l’ha richiuso. Poi per sbaglio ho dato un calcio all’anta e questa si è aperta. Piton, credendo ce si fosse aperta da sola, l’ha richiusa con la magia e se ne è andato fischiettando…’’
‘’Fischiettando?!’’ esclamò Harry, che non poteva crederci.
‘’Hai sentito bene, sembrava proprio di ottimo umore… e… ta-dah! Ecco perché!’’
Fred tirò dalla tasca uno slip rosa.
Harry e Ron rimasero a bocca aperta.
‘’Trovato lì dentro!’’ disse Fred orgoglioso.
‘’Ma… dubito che appartenga alla McGranitt, caro fratello! Minimo quella porta un paio di boxer scozzesi…’’ disse contento Fred a George. ‘’Mi sa che hai perso!’’ poi gli cadde il sorriso ‘’Beh… in effetti anche noi tre… ciò dimostra che Piton ha avuto almeno una donna!’’
‘’Già infatti, guarda cosa abbiamo trovato io ed Harry!’’ disse Ron e mostrò il rossetto, e raccontò come lo avevano trovato.
Fred e George erano sconvolti.
‘’E per la cronaca… ehm, io e Harry abbiamo cambiato scommessa! Credevamo Piton fosse vedevo poiché…’’
‘’Bando alle chiacchiere Ronald!’’ disse Fred all’improvviso ‘’meglio fare tutte queste discussioni in Sala Comune… non voglio passare davvero tutta la vita a scaccolare il naso di Piton…’’
 
 
 
‘’Granger, considerati morta!’’ abbaiò Piton, furente. ‘’ E togliti immediatamente di dosso!’’
Hermione balzò su. Si sentiva così piccola rispetto a quell’enorme pipistrellone che si era appena alzato in piedi e la scrutava dall’alto del suo naso adunco, il volto deformato dalla rabbia, la vena sulla tempia che pulsava più che mai.
‘’Non so cosa ti sia venuto in mente, ragazzina, forse Gilderoy e la sua Storia di San Valentino ti hanno dato alla testa!’’
‘’N-no… Professore!’’
‘’Esigo una chiara spiegazione per ciò che hai fatto questa sera. Prima della tua condanna a morte. E niente bugie, Granger. So leggere nella mente.’’
Pochi sapevano di quell’informazione. Ma Piton era troppo furente.
Hermione allora capì che non aveva scelta. E gli raccontò di come aveva creduto che lui fosse innamorato di lei, e avesse cercato di dimenticarla, e come ne soffrisse ancora per questo, stando a quanto avevano udito Harry e Ron dalla conversazione tra lui e Gilderoy; e continuò così per un bel po’, finchè Piton decise di interrompere il monologo.
‘’Mai e poi mai avrei immaginato di incontrare una ragazzina tanto sciocca e idiota!’’ ululò Piton. Poi puntò la bacchetta verso la Professoressa svenuta a terra e le cancellò la memoria.
 
 
 
 
Ci fu un attimo di silenzio. Poi tutti al castello sentirono le urla adirate di Piton.
 
 
Ma torniamo un attimo indietro.
Quel pomeriggio, oltre che Fred e George, furono dati per dispersi anche Seamus e Dean.
‘’Grazie Hermione!’’ disse Seamus. Lui, Hermione e Dean si trovavano in uno sgabuzzino vuoto delle scope. Se qualcuno avesse spiato all’interno, avrebbe visto Hermione parlare con un paio di ragazze Serpeverde. Dean e Seamus avevano rubato un paio di divise Serpeverde dalla lavanderia, e si erano fatti crescere i capelli finti da Hermione.
‘’Sembrano proprio quelli di Mary Tempbell!’’ continuò Seamus, accarezzandosi la lunga chioma corvina e sistemandosi il cerchietto.
‘’Per me sei troppo alto per sembrare una undicenne!’’ commentò Dean. ‘’Io vado bene, e poi mi sono anche depilato le gambe!’’ e mostrò le liscissime gambe. ‘’Queste minigonne comunque sono molto comode! Beate voi ragazze!’’
‘’Dean! Non vorrai mica diventare un travestito!’’ esclamò Seamus.
‘’Shhh, zitti! Sta passando Piton!’’ disse Hermione spiando dallo sgabuzzino. E saltò fuori. ‘’Smettila di tirarmi i capelli, Tempbell!’’ urlò.
Anche gli altri due, o meglio le altre due, uscirono fuori.
‘’E tu smettila di fare la sapientona, Granger!’’ gridò la bionda Dean. ‘’Oh Professor Piton!’’ esclamò con voce da gattina, facendo finta di vedere il professore all’improvviso. ‘’Volevamo chiederle alcune cose riguardo il prossimo compito di Pozioni…’’
Piton guardò il trio sconvolto.
‘’Il Professore non ve ne darà mai!’’ esclamò Hermione ‘’Lui non fa favoritismi! L’altra volta si è rifiutato di darli a Neville!’’
‘’Signorina Granger, le posso chiederle gentilmente di chiudere il becco?’’ disse Piton con voce soave alzando un sopracciglio.
‘’Qui le cose le decido io, se non le dispiace. Tempbell, Dempsey, in ufficio. Granger, 10 punti in meno a Grifondoro per l’arroganza. E tornatene in Sala Comune, se non vuoi altre punizioni!’’
Hermione, con la faccia offesa, saltellò via. Seamus e Dean si guardarono sorridendo.
Piton le scortò al suo ufficio, e una volta dentro chiuse la porta.
‘’Bene, cos’è che non avete capito?’’ chiese, seduto dietro alla scrivania.
‘’Ehm…’’ Seamus cacciò il suo vecchio libro del primo anno.
‘’La pozione della Pace… qui non specifica quanti grammi di essenza di Belladonna vanno versati…’’
Dean cacciò una fialetta di pozione dalla tasca.
‘’Avevamo preparato questa, non so se va bene… ooops!’’
La fece maldestramente cadere sulla mano dell’amica, che urlò esageratamente di dolore. ‘’Bruciaaaaa!’’
‘’Fa vedere, Tempbell, e tu Dempsey, cerca di stare più attenta…’’
Piton prese la mano di Seamus. Seamus sentì il suo tocco delicato.
‘’Mmm… non vedo nulla di particolarmente strano…’’
‘’Professore controlli meglio!’’ esclamò Dean.
‘’Che dolore! Mi sento svenire!’’ esclamò Seamus e si accasciò con la testa sul tavolo.
Dean scoppiò in un finto pianto. ‘’Devo dirlo alla sua migliore amica, forse Mary sta morendo!’’ e corse via.
Piton era sempre più sconvolto.
‘’Signorina Tempbell… ehm, si sente bene?’’ disse, scuotendo la ragazza, ma questa nulla. Erano un guaio quelle ragazzine.
La prese in braccio (sembrava molto pesante per avere undici anni) e stava per scortarla verso l’Infermeria, quando questa si destò all’improvviso.
‘’Oooh Professore, cosa è successo?’’ chiese Seamus sbattendo le lunghe ciglia. Aveva abbondato parecchio col mascara.
‘’Lei è… svenuta…’’
‘’Oh, davvero? Che bello, comunque essere tra le sue braccia… ne deve essere valsa la pena allora!’’
E Seamus scoccò un bacio sulla guancia di Piton. Questo fu colto alla sprovvista e lo lasciò cadere a terra.
‘’Signorina, cosa le è preso?!’’ esclamò, rosso in viso.
‘’Oh Professore, mi scusi’’ disse Seamus da terra. ‘’E’ che… sa, era da un po’ che fantasticavo su certe cose… e non credevo che sarebbe successo per davvero… essere preso, ehm volevo dire, presa tra le sue braccia!’’
Piton guardava la ragazza in terra disgustato.
‘’Signorina, non mi costringa a togliere punti anche alla sua casa. Si rialzi e se ne vada per piacere, e si tolga dalla mente certe fisse adolescenziali.’’
‘’Ma… io credevo… che a lei, insomma… piacessi!’’
La faccia di Piton si deformò dalla rabbia.
‘’Piacermi? Una ragazzina di undici anni come lei? Ma per chi mi ha preso… non si faccia vedere mai più!’’ sputacchiò.
Seamus era terrificato.
‘’Mi scusi mi scusi!’’ balbettò rialzandosi. Poi fece un ultimo sforzo di coraggio.
‘’Ma la prego, se davvero non mi ama… mi dica quale donna ha conquistato il suo cuore… così metterò in pace il mio…’’
Piton era diventato paonazzo.
‘’Tempbell la mia vita sentimentale non la riguarda! Non si azzardi mai più a pormi una domanda del genere o la farò rinchiudere nelle segrete dei sotterranei! Così davvero il suo cuore sarà in pace… dopo che avrà smesso di battere!’’
Piton sembrava emanare un’aura rovente per tutta la stanza.
Seamus fuggì via spaventato.
 
 
 
Molte ore dopo, Piton se ne tornava in camera, più sconvolto che mai. Non aveva più fame. Quella Festa di San Valentino doveva aver dato in testa a molte persone. La mezzosangue che gli era saltata a dosso, l’undicenne Serpeverde che gli aveva scoccato un bacio sulla guancia… ma cosa avevano tutte quante?!
Che Gilderoy per scherzo avesse dato alle ragazzine dei primi anni una pozione d’Amore?!
Di certo quelle pesti non potevano essersi innamorate davvero. Lui era brutto, arcigno, inquietante, non era mai piaciuto a nessuno… ricordava ancora la sua prima Festa di San Valentino.
Era al suo quinto anno. Ci aveva messo tanto tempo per prendere coraggio e andare a chiedere alla persona che tanto gli piaceva di ballare insieme… E ovviamente questa aveva riso. Lo aveva rifiutato e per di più lo aveva saputo tutta la scuola, e tutta la scuola lo aveva deriso. Era stata la cosa più umiliante della sua vita. E così, non aveva partecipato al Ballo di San Valentino, ma era stato in un angolo buio della Sala d’Ingresso, buio abbastanza per nascondersi, vicino abbastanza alla Sala Grande per poter vedere quella persona ballare con un'altra…
 
Quant’era stato sciocco, a credere che avrebbe accettato di ballare con lui. Chi, chi avrebbe mai accettato un ballo con Severus Piton, il ragazzino magro e scheletrico, dai capelli unti, sempre seduto in un angolo a studiare, sempre nascosto nell’oscurità? Da quel giorno, aveva giurato di non partecipare mai più a una Festa di San Valentino.  
  
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