Così
eccomi qui. Ho fatto un veloce
salto a casa per le ultime cose, sapete... andare in bagno, salutare
e cose così.
Mia mamma si è anche offerta di
risparmiare soldi da parte mia, mi basterà mandargliene un
po' ogni
volta che ne guadagno e lei li terrà per me. Non si sa mai,
con
tutti i ladri che ci sono in giro... ora che poi il Team Rocket
è
tornato sarebbe da sciocchi girare con montagne di soldi nello zaino.
Mi fa piacere soprattutto il fatto che,
mio padre, non avesse ancora posato il giornale. Chissà se
si è
accorto che me ne stavo andando?
Comunque sia, mi basta un passo e
entrerò nel mondo dei Pokemon: l'erba alta. Che qui
è veramente
alta eh, mica ciccioli. Un metro e mezzo circa di vegetazione, pare
di essere in un sottobosco più che in un prato aperto.
Per arrivare a Smeraldopoli, però, ci
devo entrare per forza, e o trovo una mietitrebbiatrice per ovviare
il problema, o mi porto un Pokemon discretamente potente appresso.
Attualmente, la prima opzione, sarebbe auspicabile, dato che la
seconda non è attuabile a causa del fatto che con me ho
solamente un
Magikarp. Un Magikarp che non conosce nemmeno Azione...
E come li vado a catturare gli altri
Pokemon? Facendogli pena? Vado a rubare della Pokeball agli altri
allenatori? Non so, come pensa che io possa fare il Prof Oak?
Fortuna che, uno degli assistenti del
prof Oak, mi ha dato 5 Pokeball in dotazione. Sai che sforzo:
1000£
ti vengono a costare. Taccagni. La cosa più curiosa
è che questo
assistente sia riuscito ad uscire dal suo letargo da NPC per
consegnarmi un oggetto. Ancor più curioso è il
fatto che, dopo
avermi dato le ball, si sia ri-fissato su una frase. Solo a
Biancavilla ci possono essere delle persone che entrano in loop.
Forza e coraggio. Allungo il primo
passo nell'erba alta. Ok, nessuno Snubbull ha tentato di azzannarmi.
Vado avanti. Nulla.
Se continua così Magikarp non mi
servirà. Oddio, non che mi possa servire granché
già di suo...
Son lanciato, mi faccio largo tra i
fusti, sempre più veloce. Ehy, è semplice! In
barba a chi mi diceva
che l'erba alta è pericolosa. Che poi, pericolosa... in
questa zona
più che Rattata e Pidgey non si trovano... più o
meno.
Ed eccolo. Il mio primo Pokemon
selvatico! Per essere sinceri non lo avevo proprio visto: l'ho
centrato con un calcione mentre camminavo. Insomma, mica è
colpa
mia: in mezzo a quest'erba ci potrei nascondere un'utilitaria!
Il Pokemon mi guarda. Non pare contento
del modo in cui ci siamo incontrati. È un Sentret.
Se ne sta ritto sulla coda a fissarmi.
Penso mi mangerebbe volentieri.
“Ehm... scusami Sentret, non l'ho
fatto apposta...” E sfruttiamola questa abilità di
dialogare coi
Pokemon.
Continua a fissarmi. Fa qualche verso,
ma non capisco. Vuoi vedere che funziona solo coi Magikarp la mia
abilità? E che dono del cazzo. Vabbe, mi tocca lottare
insomma. Poi
non ho ben capito, ma dopo che il Pokemon è comparso l'erba
è
calata drasticamente di altezza arrivando a una ventina di cm di
altezza così che lo possa vedere distintamente. Che diavolo
di legge
della natura è? Se son presenti uno o
più Pokemon alla vista di
un essere umano l'erba sparirà automaticamente?
Via, andiamo con la tattica che
abbiamo adottato nel laboratorio.
Mi metto in posizione di lancio. Nella
mia mente compaiono le immagini di qualche partita di baseball, mi
focalizzo sul lanciatore, ripeto gli stessi movimenti. Lancio, e
lancio forte. Quel poco di erba rimasta, dove passa la palla, si
piega per lo spostamento d'aria.
“Vai, Magikarp!”
Sentret la vede arrivare, fa per
spostarsi ma non è abbastanza veloce. Minchia che
secca. Se
possibile l'ho centrato con ancora più violenza di Larvitar.
Sentret
barcolla mentre Magikarp esce dalla ball.
“Ou.” il pesce
si gira verso di me.
Lo guardo.
“Si?”
“Eh, ti sembra cortesia quella di lanciarmi in
battaglia senza nemmeno darmi un secondo di preavviso?”
è seccato.
Uff, ma possibile che debba sempre criticare? Che bestia fastidiosa.
“Non
ho mai sentito di allenatori che prima bussassero alle PokeBall.
Secondo te come dovrei comportarmi?” Faccio il gesto di
bussare
nell'aria: “Knock Knock, 'Sì, chi è?',
'Sono io Magikarp,
potresti uscire un secondo che dovresti combattere?'”
Mi guarda storto.
“Lo faresti?”
La mia mano destra
scatta automaticamente verso la fronte. “Era sarcasmo,
Magikarp:
sarcasmo!”
Continua a
guardarmi storto. “Si, ma lo faresti quindi?”
Arceus, dammi la
forza per non ucciderlo a pedate. “Lascia perdere, comunque
ora
dovresti lottare.”
“La fai facile tu. Io conosco solo lo
Splash, e immagino tu sappia a cosa serva quella mossa. A niente.
Quindi cosa faccio? Lo intrattengo?” Dice Magikarp sguazzando
sul
posto.
“E intrattienilo,
che ti devo dire? Tanto una bella mazzata se l'è
già presa.”
Intanto vedo
Sentret che è rimasto a fissarci tutto il tempo. Scappare
no, eh?
“Ma se non ti
serve che io combatta, perché hai lanciato la mia Pokeball e
non una
Pokeball vuota qualsiasi?” chiede il mio Pokemon. Il mio
Pokemon di
una pignoleria esasperante, per precisare.
“è più pesante,
gli faccio più male con una pokeball piena.”
“Ma
pesano uguali da vuote o da piene! Se variassero col peso come
potrebbe qualcuno portarsi in tasca un Onix?” fastidioso.
Sei estremamente fastidioso.
“Non dovevi
intrattenerlo?”
“Vado” si gira
verso Sentret “Ehy, la sai questa? Ci sono un Jolteon, un
Vaporeon
e un Flareon che vanno...”
Ah, ma bene: lo
intrattiene pure con delle barzellette.
Tiro un sasso.
Ricentro Sentret che, con questo colpo, cade a terra.
“Non essere così
violento! A momenti lo lasci secco! E poi non mi hai fatto finire la
barzelletta!” urla Magikarp
“Che peccato.”
rispondo sarcastico. Vabbe, Magikarp i suoi punti esperienza se li
è
presi, può pure rientrare: “Vedi di tornare nella
pokeball a fare
quello che stavi facendo”
“La
ristrutturazione del bagno?”
Guardo la Pokeball.
Guardo Magikarp.
“Bagno?”
“Eh,
pretenderai mica che ci teniamo i bisogni fino a che non ci chiamate
fuori dalle sfere, vero? Sai che imbarazzo farla durante un match?
Insomma, poi son d'obbligo in tutte le pokeball da anni
ormai.”
Questa cosa mi
sfuggiva. Sarei curioso di sapere dove va lo scarico, ma ho troppa
paura, pensandoci bene.
“Come vuoi, metti
pure a posto i sanitari: il tuo lavoro l'hai fatto”
“Va bene, alla
prossima allora. È un piacere essere chiamato fuori per
nulla.”
Bah, non fosse il
mio Pokemon lo avrei già ucciso.
Prendo una sfera
vuota che mi ha dato l'assistente dallo zaino. Prendo la mira e
lancio.
Ora, chi vedesse la
scena dall'esterno rimarrebbe sicuramente un po' perplesso nel vedere
un ragazzo fissare una pallina. Da dieci centimetri di distanza,
circa. Una pallina che si muove. E fermati, dannazione.
Attimi
interminabili prima che la ball si fermi. E lo fa.
Evvai! Il mio primo
Pokemon! Finalmente potrò combattere usando anche qualche
attacco e
smettendo di tramortire povere bestie a colpi di lanci da baseball.
Ma ecco che la ball
ricomincia a muoversi. Mi pigli in giro, per caso?
Continua a
muoversi, io continuo a fissarla.
“Bella seccatura
eh?”
Mi giro verso dove
arriva la voce: nessuno. Abbasso lo sguardo, affianco a me
c'è
Magicarp.
“E tu che ci fai
fuori dalla ball?” pure uno di quei Pokemon ribelli mi doveva
capitare. Hallelujah.
“Ero curioso,
capo. Voglio proprio vedere come finisce.” ed anche lui
comincia a
fissare la ball, che continua a muoversi. No, aspetta, la ball non si
muove più! Dannazione, ho perso il momento della mia prima
cattura
cattura per colpa sua. Avessi un Pidgeotto farei in modo che questo
maledetto pesce venga assillato continuamente.
“Ma senti un po',
tu non stavi ristrutturando il bagno?” Chiedo senza
aspettarmi una
risposta coerente.
“Ho appaltato il
lavoro.”
Non ci credo.
“Come appaltato?
E cosa sei, un comune?”
“Che battute
scadenti capo, ho appaltato a una ditta esterna. Ho fatto una gara e
ho trovato chi chiedeva di meno: semplice”
Continuo a
guardarlo, sono abbastanza sicuro del fatto che, il mio sopracciglio
sinistro, si stia muovendo un po' troppo.
“Ok, d'accordo:
anche ammettendo che tu sia riuscito a fare una cosa del genere,
quale sarebbe questa fantomatica ditta?”
Raccolgo la
PokeBall con dentro il mio nuovo Pokemon e continuo a guardare
Magikarp.
“Beh, non ce ne
sono tante in effetti... quella che si è aggiudicata i
lavori però
è una società seria, mica robe di terza
categoria.” E io sto
pure ad ascoltarlo?
“Ok, ma in parole
povere?” Stringi.
“Beh, la società
è la SMB, leader nel settore idraulico. Guarda, dovrebbe
essere
dentro uno degli operai, nonché proprietario di un mezzo
dell'azienda.”
Perché ho
l'impressione che questa situazione diventerà ancora
più assurda?
“Significa che
sta dentro la Pokeball?”
“Certo, dove vuoi
che stia?”
A volte mi chiedo quanto diavolo di spazio ci sia
davvero dentro quelle sfere...
“Mah, guarda: per
me non è una cosa così scontata... comunque me lo
presenteresti?
Son proprio curioso di vedere questo personaggio.”
Magikarp mi guarda
felice come se non stesse aspettando altro: “Ma
certo!”
Detto questo si
avvicina a me e scompare nella sua pokeball. Passa circa un minuto
quando vedo il fascio di luce uscire dalla sfera e Magikarp
materializzarsi di nuovo davanti a me.
“Allora, ha detto
che finisce un attimo di allacciare bene la tubazione del lavandino e
arriva.”
Ah, si fa pure aspettare?
“Bene,
aspettiamo: quanto ci metterà?” chiedo al pesce.
“Non so, conta
che ha allacciato tutto il bagno nel tempo in cui sono entrato nella
Pokeball prima.”
Credo che i miei occhi si siano dilatati fino a
diventare due palle.
“Scusacome? Ma
sei stato dentro solo pochi secondi...”
“Si, si è pure
fatto un caffettino.” Pure.
Mentre parliamo
sento che la sfera comincia a muoversi, veloce la sfilo dalla cintura
e la appoggio a terra. La sfera si apre, solito fascio di luce bianca
e solita sagoma.
Guardo quello che è
appena uscito. Non ci posso credere. No, c'è un limite anche
all'assurdo, per dio.
Davanti a me sta un
ometto alto all'incirca un metro, con indosso una salopette, una
maglia rossa, un paio di scarpe marroni e un berretto rosso con una
grossa “M” stampata appena sopra la visiera. Sul
volto spiccano
un grosso naso tondo e un paio di folti baffi.
“Così è lei
l'idraulico del mio Magikarp?”
“Sì, piacere:
dal tuo sguardo intuisco che già mi conosci, vero ragazzino?
Comunque non posso fermarmi a parlare: ho ancora un paio di sfere da
allacciare e devo andare a recuperare Peach dal suo rapimento
quotidiano. Arrivederci.” E dicendo così tira
fuori dalla tasca
uno strano fungo con un elica con l'effetto di cambiare tutina e
cappello facendo comparire un casco con un'elica. Finita la
trasformazione se ne va via volando.
“It'sa me,
Maaaario!” Una frase migliore per il congedo no?
“Quindi la SMB
sta per Super Mario Brothers, immagino...” mi giro verso
Magikarp:
“Perché sarebbero gli unici a fare tubature nelle
Pokeball? E
perché era così basso?” è
una situazione troppo strana per non
approfondire.
“Ha parlato la
stanga.” Grazie. “Comunque
è presto detto: prima di tutto
non sono l'unica azienda ad offrire questo tipo di servizi, in
realtà
sono due aziende: la SMB e la DWA. Il problema, per le altre aziende,
è riuscire ad arrivare alle Pokeball, ma loro, passando per
le
tubature, riescono ad entrare tranquillamente.”
Ma non è possibile!
“Sì, quindi vuoi dirmi che, oltre a lui e immagino
suo fratello
c'è qualcun altro di così strampalato da passare
per dei tubi? E
poi com'è possibile che una sfera poké sia
allacciata alla rete
fognaria? Non ha il minimo senso!”
Magikarp mi scocca un'occhiata di compassione come se stesse parlando
con un bambino che non potrà mai capire. Che nervi. Come se
i
Magikarp fossero dotati di grosse doti intellettuali.
“Allora: la rete fognaria è connessa tramite le
basi della
distorsione spaziale del tuo zaino. Non è difficile,
è lo stesso
trucco che usano lui e Luigi da anni per passare nei tubi: fungono
sostanzialmente da teletrasporto verso un ben definito canale di
scolo. Comunque qualcun altro esiste, cioè le nemesi sue e
di suo
fratello: Wario e Waluigi, titolari della Double W Agency. Solo che
hanno meno successo di loro.”
Ah, mi ero dimenticato delle loro nemesi... personaggi ancora
più
strambi.
“E perché, di grazia?”
Magikarp
allarga le pinne come se stesse facendo spallucce. Non
puoi riuscirci, bestia: non hai le spalle!
“Semplice: Wario e Waluigi son molto più costosi e
si incastrano
nelle tubature.”
“Come si incastrano?”
“Sì, uno è troppo grasso e si blocca
nelle giunture, l'altro è
troppo lungo e si incastra nelle curve.”
Non ho parole. No seriamente, tutto ciò non ha il minimo
senso...
“Ma piantala e tornatene nella sfera, va”
“Ok capo!”
E non chiamarmi
“Capo”, dannazione: sembra di essere in un qualche
tipo di
organizzazione mafiosa.
Richiamo Magikarp nella sfera e sospiro. È proprio un
Pokemon
particolare...
Tiro fuori la sfera del mio nuovo Pokemon e lo richiamo fuori: voglio
proprio vedere che tipo è. Chissà
com'è avere un Pokemon che non
parla.
La sfera si apre, fascio di luce ed ecco Sentret. Mi guarda in
maniera enigmatica dopo essere uscito dalla sfera.
“Tranquillo: ti ho chiamato fuori solo per conoscerti un po':
io
sono Purple e da oggi saremo compagni di viaggio” tento di
essere
il più amichevole possibile: “Ti va bene se ti
chiamo
semplicemente “Sentret”? Sai, non ho molta fantasia
coi nomi...”
“Fa un po' quello che vuoi” risponde Sentret
girandosi dall'altro
lato: “Non me ne frega nulla”
Oh, no... pure questo parla, e pare pure scorbutico. Aspetta, parla?
E perché mai parla?? Prima se ne era stato zitto!
“Ma anche tu parli??”
“Mhbeh? Qualcosa di strano? Insomma,
pure tu parli ma non mi pare di averti fatto troppi problemi a
riguardo.”
Perché nella
mia vita devo trovare solo personaggi odiosi?
“Mi spiego meglio: prima, mentre lottavamo, non hai
spiccicato una
parola... Perché? Cioè, mi pare strano, pensavo
non sapessi
parlare...”
“Tutti i Pokemon sanno parlare, il fatto che voi
umani siate ottusi e non li capiate è un discorso diverso.
Comunque
non parlavo perché non ne avevo voglia.”
Sì, volendo vedere questa cosa è una delle poche
che abbia un
senso, fino ad ora...
“Ottusi eh? Quindi significa che io sono meno ottuso degli
altri se
vi sento...” Finalmente sembra che io abbia una qualche
qualità
che mi faccia spiccare sopra agli altri!
“O, più semplicemente,
hai un qualcosa di strano nel DNA: sei uno scherzo della natura,
insomma”
Ma non mi
smontare in questa maniera!
“Devo muovermi a conquistare qualche medaglia,
sennò qui non me la
cavo più in quanto a ubbidienza.”
“Sì, perché conquistare dei tocchi di
ferro mi farà diventare
più accondiscendente, eh?”
In effetti è sempre parsa pure a me come una gran boiata...
Però
insomma: le medaglie a qualcosa serviranno pure! Cioè....
pensandoci
bene non è che abbiano tutto questo senso: alcune medaglie
fanno in
modo che si possano usare delle mosse all'esterno della lotta.
Praticamente delle specie di patenti. Il bello è che non ti
serve
essere responsabile nell'uso delle suddette mosse: basta che ficchi
di mazzate un capopalestra e puoi andare in giro a tagliare la gente
in tutta sicurezza e legalità. È un mondo
strano...
Comunque qui il problema è un altro: nella mia squadra
è entrato un
altro stramboide.
“Se ti chiedessi di lottare per me lo faresti?” Mi
informo. Sia
mai che lo butto in battaglia e finisco col avere un due contro zero
al posto di un normale scontro di Pokémon.
“Certo che no” Ok, segnamocelo: Sentret
è inutilizzabile.
“E c'è un motivo particolare o semplicemente non
ti piaccio?”
Informiamoci: se c'è un motivo posso riuscire a metterlo a
posto.
“Semplicemente non sei alla mia altezza: io sono il
Pokémon più
potente che ci sia, è inammissibile che il mio allenatore
sia una
mezza calzetta.” è convinto. Fin troppo convinto.
Ora, mi sta bene il “mezza calzetta”, visto che
fino ad ora è la
cosa più gentile che mi abbiano mai detto, ma “il
Pokémon più
forte”... cioè, è un Sentret! Come
può anche solo pensarlo??
“Ma sei sicuro? Cioè, non per sminuirti, ma sei un
Sentret... vuoi
dirmi che saresti più forte di un Dragonite?”
Vediamo cosa mi
risponde.
“Certo che sì: io i Dragonite me li mangerei a
colazione” è
senza speranza.
“Vabbe, comunque sia ora io sono il tuo allenatore, quindi
vediamo
di andare d'accordo, ok?”
“No” Risponde pronto il Pokémon.
“Perfetto, ci intendiamo al volo vedo.”
Sdrammatizzo. Questo
Pokémon mi manderà nei casini al più
presto, lo sento.
Richiamo Sentret nella sfera: ho già abbastanza problemi di
mio, è
inutile aggiungerne altri tenendolo fuori. Ora la mia squadra
è
composta da due Pokémon. Due Pokémon inutili. Mi
domando se, per
vincere, debba cominciare ad usare Magikarp come una mazza...
Continuo la mia camminata nell'erba. Di Pokémon nemmeno
l'ombra,
meglio così. Per ora, la cosa che più mi preme,
è arrivare a
Smeraldopoli il più in fretta possibile. Mi hanno detto che
lì c'è
la palestra di Blue, palestra che è sempre e perennemente
chiusa,
però...
Cioè: per poterlo sfidare, Blue, pretende che si abbiano
tutte le
medaglie di Kanto. Tipico suo: spaccone fino alla fine.
Quindi, in sostanza, la palestra di Smeraldopoli è inutile
anche
solo guardarla, per ora.
Questo mi fa venire un certo dubbio.
Insomma, i Capipalestra dovranno pur mangiare, mantenersi, pagare le
bollette et simili, giusto? Quindi, devono avere un introito
sufficiente a soddisfare almeno i propri bisogni primari. Mi son
sempre chiesto, questo introito, da dove venga.
Pensandoci bene, ci sono tre possibili fonti di guadagno per un
Capopalestra, ossia:
Sponsor: Le palestre sono sponsorizzate da qualche ditta. Questa possibilità è degna di nota e spiega più o meno tutto, cioè più un Capopalestra è forte, più soldi riceve dallo sponsor per esporre il suo marchio o prestare la sua immagine. Il punto forte di questa teoria è proprio la vincita in denaro che si ottiene battendo il suddetto Capopalestra: più è forte, maggiore la vincita. Peccato che io non abbia mai sentito parlare di palestre sponsorizzate da una qualsiasi azienda. Che senso avrebbe dare soldi ai Capipalestra se poi il tuo nome non viene pubblicizzato? Insomma, è una soluzione assurda, la scarterei.
Razzia: I Capipalestra rubano soldi ai perdenti, come tutti gli allenatori. Personalmente ho sempre trovato che, questa prassi, sia molto barbara ma nel nostro mondo è una cosa normalissima. Anzi, se ti rifiuti di pagare una volta sconfitto, gli allenatori, riempiono di botte pure te. Da qui si capisce perché ci siano così tante bande criminali partendo dal Team Rocket e arrivando al Team Galassia... L'idea c'è, insomma: più un Capopalestra è forte, più vince. Più vince, più guadagna. Più guadagna, più perde nel caso di sconfitta. È matematico. Peccato che, questo, non spieghi come faccia Blue ad avere tutti quei soldi quando viene battuto. Insomma, se non accetta mai sfide se non da avversari molto forti, la sua quantità di vittorie deve essere minore di qualche altro Capopalestra, quindi dovrebbe avere meno soldi da dare quando viene sconfitto... invece è quello che ne da più, in quanto Capopalestra più forte. Questo ci porta direttamente alla terza ipotesi, scartando la seconda.
Stipendio: I Capipalestra hanno uno stipendio pagato dalla Lega Pokémon. Questo spiegherebbe tutto nel caso, lo stipendio, fosse proporzionale alla forza dell'allenatore: più è forte, più è pagato. Si capirebbe perché Brock, primo Capopalestra, dia portachiavi omaggio ai vincitori mentre Blue, in confronto, regali ville con piscina. Il problema, in questa cosa, è “Dove prende i soldi la Lega se le iscrizioni ad essa sono gratuite?”. Questo è un problema non da poco, e ci sono diverse possibilità anche qui.
Come nel caso delle palestre, la Lega, non ha sponsor. Ha
però
contratti televisivi che fanno entrare in cassa diverse
quantità di
soldi. Gli incontri ufficiali, specie i più importanti, sono
trasmessi in tutta la regione grazie alla televisione. Tuttavia,
dubito fortemente che bastino questi introiti a mantenere in piedi
una baracca di certe dimensioni. Inseriamo quindi anche i soldi
guadagnati dalle vincite dei Capipalestra e ipotizziamo che vadano
tutte nelle casse della Lega mentre, le perdite, vengano pagate di
tasca loro (anche se sempre in maniera proporzionale allo stipendio e
alla disponibilità di denaro dei diversi Capipalestra).
Abbiamo così
un certo introito a favore della Lega: il costo è infatti
pari a
quello che già dovrebbero pagare ai Capipalestra, il
guadagno
totale, invece, è pari alle loro vincite. Se un Capopalestra
non
vince abbastanza... beh, viene tolto dal giro o gli viene fornita una
squadra più potente. Un'altra ipotesi, se questi soldi non
bastassero, è che la Lega abbia contatti con le varie
associazioni
criminali e che prenda soldi dalle loro azioni. Per quanto sia stato
spesso tacitamente accettato da tutti, l'appoggio alla distruzione
del Team Rocket da parte di Lance qualche anno fa, ha in parte
attenuato e reso meno plausibile l'ipotesi. Insomma, Lance era il
Campione al tempo (nonostante tre anni prima fosse stato battuto da
Red e Blue, ma questa è un altra storia) e distruggere
un'organizzazione che dava soldi ai suoi datori di lavoro sarebbe
stato un azzardo.
Sinceramente non mi frega granché, ma ogni tanto mi piace
fermarmi a
pensare su come funziona il nostro mondo. Quello che capisco, ogni
volta, è che siamo in un equilibrio poco chiaro e precario:
incredibile che, ancora, non siamo caduti in una profonda crisi...
Pensando a tutto questo, nel frattempo, sono arrivato a Smeraldopoli.
Una città piccina, il cui edificio più grosso e
importante è la
Casa Allenatore, dove sfidare un bel po' di gente parecchio forte.
Una volta, al suo posto, sorgeva una Scuola ma visto che,
all'età di
10 anni, i bimbi vengono buttati fuori di casa con un
Pokémon, la
scuola è stata chiusa e abbattuta per mancanza di iscritti.
Siamo un
paese profondamente ignorante. Si spiega così il successo
del Tavolo
Cardo.
Beh, è comunque una tappa del mio viaggio. Dalla palestra
non ci
passerò nemmeno, tanto Blue mi rifiuterà di
sicuro, quindi tanto
vale fare un giro al centro Pokémon e fare dare un occhiata
a
Sentret e Magikarp.
“Ehi, giovanotto” una voce. Sembra chiamarmi, mi
guardo intorno
ma non vedo nessuno.
“Dico a te, giovine: sono qui.” Abbasso lo sguardo
e vedo un
nonnino bassissimo appoggiato ad un bastone. Il nonno da
l'impressione di doversi spezzare sotto il suo stesso peso da un
momento all'altro. Ditemi che non sarò
così da vecchio!
“Giovine, sei un allenatore vero? Bene: lascia che ti spieghi
come
catturare un Pokémon” e detto questo mi afferra
una manica e mi
trascina via.