In questo capitolo viene citato Andrew
Smith, se volete saperne di più potete leggere “Quattro Ragazze” e seguito
nelle originali-romantico J
Buona lettura!
Capitolo
24 – Porte chiuse, Porte socchiuse!
“Quando
la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo
così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per
noi.”
Paulo Coelho
“La
differenza tra speranza e illudersi è una porta aperta e una che non sa
chiudersi.”
La Paura che… Tiziano Ferro…
E’ ora di un happy hour,
e io sono a casa di Andrea. Sono le sei, e io sono davanti al portone del
palazzo in cui abita Andrea. Sono immobile, non so che fare. Ad onor del vero,
non so neanche perché alle sei sia qui. Forse per lasciare Luca e Marta da
soli; è un’ottima scusa presentarsi dicendo ‘ sono dovuta uscire, volente o
nolente’ ; forse perché dopo due ore di giri a vuoto ( biblioteca) le mie gambe
chiedevano pietà, e la casa di Andrea era quella più vicina.
O
forse perché ti mancava più di quanto immaginassi! Diciamo le cose come stanno
Amy! Sono tutti stanchi dei tuoi ragionamenti a dir poco astrusi. Parliamoci
chiaro!
Shut up, El! Non mettermi in bocca parole che non dico!
“Flor!” mi
sento chiamare. “Flor, quanto tempo! Perché non sei
passata prima?” domanda, abbracciandomi con un calore che non aveva mai
espresso.
“Non ho trovato il tempo!” dico, una
volta che si è staccato da me, con aria quasi colpevole. Che risposta stupida.
Che figura del piffero. Cosa significa? “Che fai, Andre?”
è immerso nella ricerca di qualcosa. Non che la mia domanda non sia stupida
almeno quanto la risposta di poco fa.
“Cerco le chiavi! Sono appena rientrato
da un giro in paese!” chiarisce semplicemente. Nessuna faccia strana.
Chiarisce, così. Nonostante l’ovvietà, nessuna faccia strana.
Apre la porta e mi cede il passo. Chiama
l’ascensore, e vuole che sia io la prima ad entrare. E’ il migliore amico di
mio fratello!
Quando ero ancora una tenera fanciulla
mi piaceva, ero cotta di questo ragazzo dagli occhi azzurri. Occhi cielo,
capelli castani! Forse è l’unico Charming Prince con
gli occhi azzurri. Crescendo, il suo sguardo è solo migliorato, e la mia cotta
solo diminuita! Affievolita col tempo! Sì, affievolita col tempo! Già, affievolita…
“Hai presente la trilogia di Mr Darcy gentiluomo?” domanda di
punto in bianco, mentre mi porge un bicchiere d’aranciata. Non ha dimenticato i
miei gusti, fantastico!
“Certo! Letto il primo libro!” Luca non
sa che ho preso in prestito il suo. Se lo sapesse sarebbe la fine. Eh sì, Luca Florent ha letto ‘Per Orgoglio o per Amore’; e se sapesse
che l’ho visto sarebbe la fine.
“Bene!” sembra che sia sollevato dalla
mia risposta. Prende posto sul divano accanto a me, e accende la TV. Accende, e
compare la schermata iniziale di Fast and Furios.
“Semmai dovesse spaventarti ci sono io, eh?” informa, come se fosse il film
Horror dell’anno, cingendo le mie spalle con il braccio.
“Me lo ricorderò, Andre!”
rassicuro, mettendomi comoda. Ammetto che avevo dimenticato anche i suoi occhi.
Avevo dimenticato il suo sguardo, sì!
Perché sono andata in Francia, quando
qui in Italia è pieno di Gentlemen Inglesi? Perché? Perché ho pescato l’unico
dei dintorni che di Gentleman non ha neanche l’apparenza?
Perché sono finita a casa di Andre? Qui posso giocare per una X, non posso sperare in un
2! Rabbia!
Ma io voglio giocare per un 2, o
preferisco un 1?
Quando finisce il film non mi preoccupo
dell’ora: potrebbero essere le nove, come potrebbero essere le undici. Con Andre è sempre successo così: perdo la cognizione del
tempo, vivo in un limbo quando sono con lui.
“Amy!” Andrea. “ Vuoi che ti accompagni
a casa? Forse tuo fratello è preoccupato!”
“No, se sa che sono con te!” rispondo
senza badare al tono e al contenuto.
“Ma lui sa che sei con me?” ribatte. No,
non lo sa!
“No, Andre! Ma
non è mio padre! E’ mio fratello!” continuo, con l’intenzione di chiudere il
discorso.
“Si, ma…”
Andrea non vuole chiudere nulla. Uff! “Io non posso
lasciarti andare a casa da sola!”
“Allora resto qui, per stanotte! Hai una
camera per gli ospiti, giusto?”
“Come preferisci!” acconsente
finalmente. “A tua disposizione!” conclude, inchinandosi.
Non è il famigerato Andrew Smith (
dovrei scrivere a Jo); non è Andrè ( non che io sia Oscar); ma è Andrea ( e io
Amy)! Forse è il nome ad essere unico, in tutte le lingue del mondo! O
semplicemente lui!
Aspetta,
aspetta, aspetta! Cosa vuoi dire con ‘non che io sia Oscar’? Una rosa rimane
sempre una rosa anche che essa sia bianca o rossa. Sì, ma non è inerente alla mia domanda! L’innamorato respinto non è
inerente, hic et nunc! Appunto, El! Non farmi
dire cose che non penso. El 0 Amy 1. Palla al centro!
Povera El,
farla passare per il grillo parlante un po’ mi spiace. Amy Florent
a rapporto. E richiamo con tutte le forze io, me, e me stessa.
Wenthworth, Maggio, Taurus!
Grazie
di esistere, Amy! Peccato, non riuscirò mai a farti innamorare di me! Scusami,
forse ho tirato troppo la corda! Ho rovinato tutto!
Robert, Maggio, Taurus!
Ti
amo! Domani mai, con un noi! Sei unica!
‘Per
me, Rob’ Lilie Mourier!
“Andreee!” no!
Non doveva succedere! “Andreee!” continuo a chiamare,
non curandomi dell’ora.
“Ehi, ehi! Che è successo?” è
preoccupato, sto sudando freddo.
“Andre!”
ripeto come un registratore rotto che non ha alcuna intenzione di essere
aggiustato.
Ecco cosa succede se allontano El! E’ la mia salvezza, dopo Luca! E’ la mia salvezza, dopo
Andrea! El, è la mia salvezza!
“Shhh,
tranquilla! E’ stato solo un sogno! Nessun incubo! Shhh,
tranquilla!” mormora come una ninna nanna. “Va tutto bene!”
“Me lo prometti?”
“Certo! Vieni in cucina!” e lo seguo
come un automa. Come se fosse il mio centro gravitazionale.
Andrea sa cosa ho passato con Wenthworth ( il suo vero nome lo ignoro, ho imparato ad
ignorarlo: il suo vero nome non si saprà né qui né altrove).
Andrea sa come ho passato gli ultimi
anni, gli ultimi quattro anni. Quattro!
Perché Wenth è
stato il regalo del mio diciottesimo compleanno, il mio regalo più grande dopo
Luca! Sì, perché grazie a Wenth ho scoperto quelle
meravigliose equazioni d’amore! Forse non è mai stato amore, ma il nostro
rapporto è stato importante. Forse più forte di una relazione! Ho imparato
tanto, grazie a lui!
Ho imparato a fidarmi, a sperare, a
disilludermi! Ho imparato che le lacrime versate per un uomo sono sempre
inutili! Lacrime perse, e le lacrime sono troppo preziose per essere sprecate
per un uomo ( o stupido maschio) ! Sì, anche se si piange per il proprio padre:
lacrime perse! Inutili! Perché gli uomini non hanno mai pianto, e mai
piangeranno per noi! Siamo due mondi paralleli! E noi siamo troppo orgogliose
per ammettere di continuare a piangere per loro!
Wenth è stato il primo
ragazzo che mi ha fatto piangere davvero! E’ grazie a lui, se in questi ultimi
quattro anni, ho pianto davvero una volta sola! Due anni fa! Non per lui!
Grazie a Wenth,
ho scoperto che uno studente può essere più attore di un attore stesso!
Grazie al mio passato sono la ragazza
che sono ora. E di questo devo solo ringraziare tutte le persone che ho
incontrato e che sono entrate a far parte della mia vita, in silenzio! Senza
pretese!
“Amy! Io ci sono, okay?” Andrea mi
riporta in cucina. Sorride affettuosamente, accarezzandomi!
“Lo so!” Andrea mi ha sempre fatto
sorridere, anche nei momenti peggiori. “E non ti ho mai ringraziato! Scusami!”
“Eh sì, sei in debito!” continua,
offeso. “Mi hai svegliato nel pieno della notte! Peggio di Funghetto-Nel-Boschetto!”
sempre più offeso.
“Funghetto-Che-Cosa-Mi-Dici-Mai?”
non immaginavo che conoscesse quei racconti. “Signor Serpillo! Tu conosci il
signor Serpillo?”
“E signora…e
lo scoiattolo Flash, e il gallo, e la gatta!”
“Tu sei unico, Andre!
Lo sai?” e folle. Completamente adorabilmente folle.
“Lo so! Sono il migliore amico di Luca!”
ammicca. “E solo io posso seguire i ragionamenti di Luca, seriamente!”
continua. “Dopo di te!” conclude.
“Grazie della concessione, Charming Prince!”
“You’re
welcome, My Princess!” e
l’abituale inchino conclude il discorso. Un discorso sconclusionato! Lo
ammetto!
Ma sono le tre di notte! Elinor Dashwood dorme beatamente!
Sono le tre di notte, e sono sola con
Andrea! Tranquillamente!
Ricorda
il passato, continuando a vivere! Andrò avanti, rimanendo qui!
Sorridi,
sempre! Sorridi sempre, se non vuoi vedermi soffrire! Sorridi, se vuoi che la
vita ti sorrida! Canta con lo specchio! Canta!
Supercalifragilistichespiralidoso!
La mattina seguente Andrea si presenta
con la colazione in camera.
“Luca ha telefonato! Voleva sapere se
fossi ancora qui!” mi informa divertito. “Gli ho risposto che hai dormito come
un agnellino tutta la notte!” come se dovesse giustificarsi, per non so cosa!
E’ quello che ho fatto! Dopo le quattro! “Temeva fossi partita!” oh cielo! Come
ha potuto solo pensarlo? “Sai, a quest’ora Luca sarebbe stato a Londra, se non
lo avessi fermato io!” Luca cosa? Laura aveva ragione! Luca era diretto a
Malpensa? Incredibile!
“Come, quando? Cosa? Perché?”
“Luca, quando ha letto quell’articolo,
quello in cui…”
“Sì ho presente quale articolo:
quell’articolo! Allora? Che ha fatto quello stupido di un Darcy
mal riuscito?”
“Era solo preoccupato, così ha
telefonato, ricordandogli una promessa!” quale promessa?
“Quale promessa?” sono curiosa, e
preoccupata. Troppe rivelazioni, per essere solo le otto di mattina.
“Ha detto ‘marmo pietrificato’! ‘Tassorosso, ti avevo fatto una promessa: sei un marmo
pietrificato!’ Ecco, così!”
Amy, respira! Non è successo niente! Era
solo preoccupato! Respira, Amy!
Un’ ora dopo sono pronta per tornare a
casa! Saluto Andrea, ringraziandolo dell’ospitalità, promettendo che avrei
chiamato quanto prima!
E io che lascio casa libera per
quell’uomo!
Sono proprio una stupida!
LUCA
POV
Sono le nove quando sento suonare il
campanello. Chi può essere a quest’ora? E’ l’alba! Non si può fare colazione in
pace, che subito qualcuno disturba!
Lascio il vassoio pieno in cucina e vado
ad aprire! Sapevo che sarebbe tornata!
“Ciao fratellino!” saluta. “Disturbo?”
“Stavo preparando la colazione!”
informo. “Sei a casa tua, non disturbi mai!” non dovevo telefonare, lo so!
Entra senza aspettare altro. “Colazione?”
“No, grazie! Ho preso un caffè da
Andrea!” declina con un sorriso tirato. Era una frecciata? Non la capisco
proprio!
Torno in cucina, prendo il vassoio e mi
dirigo in camera.
“Fai quel che devi! Io aspetto qui!”
perché mi sembra una minaccia? E sorridendomi si siede a capotavola.
“Bene!”
“Bene!” quando inizia così, mi fa paura!
“Porto questo a Marta, e torno!”
“Bene!” sì, mi fa paura! Non vorrei
essere nei miei panni, adesso!
“Ho il tempo di togliermi il pigiama?”
domando.
“Certo!” un sorriso a trentadue denti si
fa strada sul viso della mia sorellina.
Okay, Luca! Respira! Sei un pirata,
santo cielo! Vai e colpisci!
Okay, Luca! Respira, e stai zitto!
Con l’espressione ‘togliere il pigiama’,
intendo ‘vestirmi’! Perché dormire a petto nudo non coincide proprio con la
frase ‘ dormire in pigiama’ ! Ebbene sì, dormo in boxer! E’ Agosto! Estate! Non
che a Settembre dormi diversamente!
Un ‘entra’ precede il mio bussare.
“E’ permesso?”
“Certo! La colazione può sempre
entrare!” e cerca il mio sguardo dallo specchio. I suoi occhi brillano,
davvero! Finalmente!
“Dunque, vediamo cosa propone lo chef…” comincio, scoperchiando il vassoio. “Caffè corto,
biscotti integrali, succo d’arancia rossa!” troppe arie, lo so! Non mi
divertirei altrimenti.
“Faccia i miei complimenti allo chef,
signore!” Marta osserva stupita il vassoio. “E tenga questo per lei!” aggiunge.
Bacio leggero, bacio buongiorno. “Ti amo!”
“Io di più!” ricordo, sistemandole un
ciuffo ribelle dietro l’orecchio.
Quando torno in cucina a ringraziare lo
chef, Amy è ancora seduta a capotavola.
“Non dovevi toglierti il pigiama?
“So che mi preferisci così!” ribatto. Se
fosse per lei potrei stare tutto il giorno in pigiama, con questo pigiama.
“Dimmi tutto! Sono pronto!” dico, fingendo rassegnazione e disperazione.
“Non fare quella faccia da patibolo!”
cerca di rassicurarmi. “E poi, non è vero che io ti farei stare tutto il giorno
in pigiama!” continua scuotendo la testa, e un sorriso che esprime il
contrario.
“Dai Amy, non dire cose che non pensi!
Sei saggia!”
“Marta?” è sorpresa di vederla. Eppure
aveva risposto 'Bene' quando l'ho nominata. “Marta, hai passato la notte qui?”
e senza aspettare risposte, si rivolge a me. “Luca, ha dormito qui?”
“Anche tu hai dormito da Andrea!” cioè,
non ho capito. Amy può dormire da Andrea, mentre Marta non può dormire qui?
“Oh Dio del Cielo! Oh cielo! Oddio!” è
agitata. Finge indifferenza, ma le esclamazioni inconsce non la aiutano.
“Nel tuo letto!”
“Nel mio cheeeeee?”
ma Amy sta impazzendo? Che reazione del piffero è, questa?
“Amy! Abbiamo dormito in camere
separate!” precisa, divertita, Marta.
“Ah, bene!” sospira come se avesse
passato gli ultimi dieci minuti in apnea.
Ripeto: che reazione del piffero è? Non
che le tue siano migliori. Devo forse ricordarti… No!
No, grazie!
“Bene!” ripete, dopo aver ripreso fiato.
“Bene!” ribadisco.
“Bene!” è il turno di Marta. Abbiamo
chiuso il giro! “Cambiamo argomento?” suggerisce, sbattendo le ciglia come se
fossimo in una conversazione su msn. E’ fantastica!
“Amy!” ed è come se la mia voce l’abbia
riportata sulla Terra. “Senti ancora Mia, Haley,
Caterina e l’allegra combriccola?” ricordo solo tre nomi, i più corti!
“Mia è a Londra; Haley
a New York, Caterina è immersa in non so quale ricerca! Ti mandano i loro
saluti, Luca!”
“Ricambio con piacere!”
Donne!
Mondo misterioso!
AMY
POV
Ah, quasi dimenticavo grazie al mio
fratellino e al mio passato Robert Thomas Pattinson
non avrà un’altra possibilità!
Uomini!
Mondo ridicolo!