Serie TV > Criminal Minds
Segui la storia  |       
Autore: Unsub    05/11/2010    1 recensioni
Lui la abbraccia e lei sposta lo sguardo verso i cespugli vicini. Rimane un attimo interdetta… non può essere.
Un urlo le esce dalla bocca e gli uccelli volano via dai rami degli alberi.
Genere: Azione, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Sarah Collins '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 19 Capitolo XIX. Interview

Ospedale di Biloxi
Emily è seduta sul letto di Derek, lui la sta stringendo mentre la bacia con trasporto. Un leggero tossicchiare li fa voltare. Sarah e Spencer sono sulla soglia della camera e li osservano sorridendo.
-    Spiacente di interrompere il vostro… discorso – esordisce Collins con un sorriso malizioso – ma devo mantenere una promessa.
-    Quale? – chiede Derek senza staccare le mani dalla vita di Emily.
-    Ho promesso a Garcia che l’avresti chiamata appena sveglio e già è mezz’ora che non sei più in letargo – dice lei tirando fuori il cellulare e premendo il tasto della chiamata rapida – Sbrigata questa “formalità” puoi fare quello che preferisci.
Morgan lascia andare Prentiss controvoglia mentre questa si alza per permettergli di parlare con la sua amica al telefono.
-    Intanto noi portiamo Emily a prendere un caffè – lo informa Spencer.
-    Mi lasciate solo?
-    Garcia parla abbastanza per tutti e tre – risponde Sarah strizzandogli l’occhio.
-    Ehi bambolina! – esordisce lui mentre osserva i tre amici uscire chiudendo la porta.
Spencer lascia le due ragazze da sole per recarsi al bagno, mentre Sarah comincia ad inserire le banconote nella macchinetta.
-    Lo sai che a forza di prendere caffè renderai ricchi i proprietari dei distributori? – le fa notare Emily con uno sguardo divertito.
-    Qualcuno dovrà pur mandare all’università i loro figli, no? – risponde l’altra prendendo in mano il bicchiere – Come sta Derek?
-    Bene, è vigile e presente.
-    Anche troppo da quello che ho visto.
-    Smettila – Prentiss spintona leggermente l’amica diventando rossa – Vorrei vederti se io cominciassi a fare questi commenti su te e Reid.
-    Accomodati pure, l’unico che riusciresti a far arrossire sarebbe Spencer. Sai com’è timido. Piuttosto, parliamo di cose serie. Ti ha detto come sono riusciti a drogarlo?
-    Non abbiamo parlato di questo – ammette Emily prendendo a sua volta un bicchiere dal distributore.
-    Appena torna Spencer dal bagno, io vado da Derek e faccio un’intervista cognitiva. Voi non vi separate per nessun motivo.
-    Siamo ancora tutti in pericolo? Cosa diceva quel biglietto?
-    Ne parleremo domani con calma tutti insieme. Comunque, si, siamo ancora tutti in pericolo. Quei ragazzi sono imprevedibili ed estremamente pericolosi nella loro follia.
-    Come gli sarà saltato in mente di aggredire proprio Derek che è…
-    Atletico e muscoloso. Devono averlo visto come il bullo della situazione. Te lo detto prima, probabilmente dopo averlo drogato si sono resi conto che era troppo pesante per loro e lo hanno abbandonato nello sgabuzzino.
-    Ma perché cercare di portarlo via? Voglio dire, sono felice che non gli abbiano fatto del male, però…
-    La loro firma. C’è un luogo dove uccidono le loro vittime. Fa parte della loro fantasia e non possono rinunciarvi.
-    Ma per Whitehouse l’hanno fatto!
-    Si, ma non era un bullo da punire. Era uno di loro che stava per tradirli. Non so esattamente come funzioni la loro mente, ma credo che per loro il luogo degli omicidi sia molto importante.
-    Di cosa state parlando? – chiede Reid appena tornato.
-    Del caso, come sempre. Tu ed Emily rimanete qui ed aspettate gli altri, io vado a parlare con Derek. Avrà finito la telefonata con Garcia.

Sarah entra sicura nella stanza di Derek, che le porge il cellulare. Lei lo rimette via e prende una sedia che posizione vicino al letto per guardare in viso il suo collega. Si accomoda e lo scruta attentamente.
-    Interrogatorio cognitivo? – chiede lui sospirando.
-    Se te la senti, si. Potrebbe essere importante.
-    Lo so.
-    Pronto?
-    Si – risponde lui chiudendo gli occhi – Entro nella mia stanza…
-    No. Partiamo da prima. Siamo appena usciti dal ristorante.
-    Ci incamminiamo verso i SUV, guido io come al solito. Reid è di fianco a me, dietro ci sono Emily e JJ.
-    Parlate?
-    No, stiamo tutti in silenzio. C’è tensione nell’aria.
-    Per via del caso?
-    No, c’è tensione tra JJ e Reid. Non so cosa si sono detti usciti dal ristorante, ma quando mi sono avvicinato sembrava che stessero litigando.
-    Vai avanti.
-    Arriviamo in albergo e scendiamo dal SUV. Prendiamo l’ascensore.
-    Rallenta. Siete scesi dal SUV, dove avevi parcheggiato?
-    Davanti all’albergo.
-    C’è nessuno in giro.
-    Si, un sacco di gente. Ci sono due ragazzi che amoreggiano vicino ad una macchina. Una signora che porta a spasso il cane. Due motociclisti che discutono. Un ragazzo che parla al cellulare. Aspetta! Il ragazzo ci sta osservando mentre parla al cellulare!
-    Lo vedi in volto?
-    No, porta una di quelle felpe con il cappuccio. Riesco a vedere solo le labbra che si muovono e una mano che regge il cellulare vicino all’orecchio.
-    Non importa. Poi che succede?
-    Entriamo nella hall dell’albergo e prendiamo l’ascensore. Io e Reid scendiamo per primi… JJ gli dice di chiamarla non appena entriamo in camera. La cosa mi sembra strana ma non faccio commenti. Reid mi lascia davanti alla porta della camera e io aspetto che lui arrivi alla sua. Poi passo la tessera magnetica ed entro.
-    Accendi la luce?
-    Si. C’è qualcosa di strano, mi sembra che qualcuno abbia spostato le mie cose. Mi avvicino al tavolo e sento qualcosa premermi sul viso. Sento due mani che mi premono un fazzoletto sul naso, c’è un odore strano. Cerco di liberarmi della presa, ma mi sembra che i miei muscoli non rispondano. Sento la vista annebbiarsi e le gambe cedere. Prima di perdere conoscenza intravedo una figura uscire dall’armadio.
-    E’ uno degli S.I.?
-    E’ una ragazza. Anche lei ha una felpa con il cappuccio tirato su.
-    Come fai a dire che era una ragazza?
-    La sua voce.
-    Cosa dice?
-    “Ottimo lavoro Mikael”.
-    Ok, Derek. Penso che possa bastare.
Il profiler riapre gli occhi e si volta a guardare l’amica. Non si era reso conto di averle stretto la mano durante la ricostruzione della propria aggressione. Ci sono dei segni rossi sul polso della ragazza.
-    Scusami, non mi ero reso conto…
-    Non preoccuparti – dice lei alzandosi e posandogli un bacio leggero sulla fronte – Sono contenta che tu stia bene. Ti hanno drogato con del cloroformio, era quello l’odore strano che veniva dal fazzoletto.
-    Sarah, dobbiamo prenderli.
-    Lo faremo, Derek, lo faremo.

Hotch, Rossi e JJ tornano dall’aeroporto poco dopo. Si avvicinano a Morgan chiedendogli come si sente. Sembrano tutti sollevati dalla notizia che verrà dimesso in mattinata. Hotch prende la parola.
-    Direi di tornare in albergo e riposarci.
-    Derek non può rimanere da solo – fa notare Sarah – Io rimango con lui.
-    Veramente toccherebbe a me rimanere – interviene Spencer – Lui fa coppia con me.
-    Ok, Reid e Collins rimangono qui – acconsente Hotch – Il resto di noi torna in albergo per dormire. Appena lo dimettono ci raggiungerete alla stazione di polizia. D’accordo?
-    Si, capo – risponde pronta Collins.
Escono tutti dalla stanza, Emily lancia un’ultima occhiata a Derek che sta mettendo la propria pistola sotto il cuscino. Vorrebbe parlargli ma sa di non potere davanti a tutta la squadra, cosi si avvia lungo il corridoio seguendo il resto del team.
-    Cerca di dormire – dice Sarah a Derek.
-    E voi?
-    Dormiremo a turni, non preoccuparti. In fin dei conti non siamo noi quelli che sono stati aggrediti da tre adolescenti fuori controllo – gli dice Sarah.
Derek vorrebbe ribattere ma sente le palpebre pesanti e si appisola. Spencer fa cenno a Sarah di uscire in corridoio.
-    Dormi prima tu e poi ti sveglio io intorno alle tre – dice il ragazzo prendendole la mano.
-    Prima perché non mi dici per quale motivo tu e JJ stavate litigando?
-    Non so di cosa…
-    Spencer, se vuoi dirmi le bugie almeno cerca di controllare la spalla sinistra.
-    Te l’ha detto Derek?
-    Durante l’interrogatorio cognitivo, si. Allora? Il motivo?
-    Era arrabbiata con me.
-    Per la nostra gita a Falmouth?
-    Ha parlato anche con te?
-    Ci ha provato ma io non le ho dato spago. Le avevo detto che non erano fatti suoi…
-    Sai che io e lei siamo amici, si è sentita esclusa.
-    Tu non ti sei sentito escluso quando hai saputo di Will? – chiede lei sollevando un sopracciglio.
-    Infatti è quello che le ho detto.
-    E lei cosa ti ha risposto?
-    Mi ha chiesto se io ti frequentassi solo per ripicca nei suoi confronti.
-    Che significa? Ripicca in che senso?
-    Lascia perdere – le dice lui affondando una mano nei suoi capelli – Ha detto cose senza senso.
Lei si lascia baciare e poi rientra in camera accomodandosi sul divano. Cerca di dormire qualche ora, ma non le piace quello che ha sentito poco fa. Perché JJ ha detto che Spencer la frequenta solo per ripicca?

Continua…

Per Gixi: si, Sarah è decisamente Mary Sue^^ Non mi offendo, non preoccuparti. In fin dei conti molte protagoniste di serie letterarie famose sono mooolto Mary Sue (vedi Scarpetta e Brennan)^^. Sono contenta che ti piaccia la trama.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Criminal Minds / Vai alla pagina dell'autore: Unsub