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Autore: Fe85    06/11/2010    5 recensioni
Tutto questo era molto strano, ma Yuriy era sicuro che prima o poi avrebbe chiarito questa faccenda, dopotutto uno dei suoi migliori pregi (o difetti, dipendeva dalle situazioni) era proprio la testardaggine.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Boris, Kei Hiwatari, Rei Kon, Yuri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro.

Leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare

(Arthur Schopenhauer)

 

«Sai che non mi sembra ancora vero?» un sorriso entusiasta accompagnò la constatazione di Rei che stava passeggiando verso una destinazione ignota insieme a Boris.

Una settimana prima, quest'ultimo si era letteralmente precipitato nel suo appartamento ad Harajuku e gli aveva confessato il suo amore.

Non era una candid camera.

Non era  più una stupida recita, in cui lui doveva fare il «soprammobile» in attesa di essere rimpiazzato da Yuriy.

Era la realtà.

Com'è strana la vita, cambia da un giorno all'altro ed è in grado di riservarti delle piacevoli sorprese quando meno te lo aspetti pensò il cinese tra sé e sé, accoccolandosi al suo amante che lo strinse prontamente.

«Anche a me, ma non credere che sia finita qui! Non hai ancora visto niente!»

«Devo preoccuparmi? Questa tua esclamazione può dare adito a diverse ipotesi…» commentò Rei con una punta di malizia nella voce.

Boris rise leggermente e svoltò in una via interna che li allontanò definitivamente dal chiacchiericcio dei passanti e dal chiasso provocato dai clacson delle automobili. Fortunatamente, la casa del cugino di Alfred si trovava in una posizione decisamente tranquilla, lontano dallo stress generato dal centro di Tokyo, e poco lontano da essa vi era un piccolo torrente dove nel weekend si affollavano dei pescatori che speravano di acchiappare qualche carpa.

«Non sono un grande esperto di tradizioni giapponesi, ma recentemente ho scoperto che oggi, oltre ad essere il tuo compleanno, si festeggia anche Tanabata» esordì Boris dopo essere rimasto in silenzio qualche istante.

Non era un silenzio pesante, ma un silenzio in cui l'uno godeva della presenza dell'altro.

«Già, secondo una leggenda cinese al pastore Hikoboshi, che rappresenta la stella Altair, e alla dea Orihime, ovvero la stella Vega, è stato concesso di potersi rincontrare una volta l'anno dopo che il padre di lei ebbe scoperto la loro relazione. E’ una storia un po’ triste» gli raccontò il Drigerblader, soffermandosi poi a rimirare il tramonto. Gli ultimi raggi di sole creavano degli strani riflessi di luce sui suoi capelli neri come l'inchiostro, lasciati sciolti come piaceva a Boris.

«Capisco. Ah, siamo arrivati!» il russo aprì un cancelletto di ferro tramite il mazzo di chiavi che gli aveva prestato Alfred qualche tempo prima e invitò Rei a percorrere il viottolo di pietra che li avrebbe condotti verso il garage, luogo prescelto per i festeggiamenti.

«Ma dove mi hai portato?» gli domandò l'altro vagamente disorientato, osservando con crescente curiosità la villetta in stile occidentale che si ergeva di fronte a loro. La facciata era stata dipinta di un caldo color sabbia e dai davanzali delle finestre spuntavano  dei bonsai che parevano stridere con l'aura europea che avvolgeva l'edificio. Boris gli fece cenno di proseguire verso il giardino, illuminato da un filo di lampadine colorate, dove vi era un bambù di medie dimensioni, sui cui rami erano stati appesi una marea di fogliettini (detti «tanzaku»).

Rei si bloccò, incapace di parlare, tanto era lo stupore che pervadeva il suo corpo. Come sempre, Boris era in grado di regalargli delle emozioni uniche.

Come sempre, la fantasia di Boris superava la sua immaginazione, troppo spesso limitata dalla razionalità.

«Bè, che aspetti a scrivere il tuo desiderio? Se ti occorrono carta e penna, le puoi recuperare in quella sottospecie di garage» gli suggerì Huznestov, indicandogli con un cenno del capo una costruzione adiacente all'albero.

Il mio desiderio più grande è già stato esaudito  

Non appena Kon aprì la porta, fu investito da un coro di voci (non propriamente intonato) che gli cantava «Happy Birthday» : riconobbe Takao, Hilary, il professor Kappa e Max, tornato appositamente dall'America per l'occasione. Vicino a loro vi erano alcuni colleghi di Boris che stavano armeggiando con delle lanterne e in un angolo alla sinistra di un tavolo colmo di stuzzichini e bevande, erano appostati i Baihuzu al completo. Inizialmente, Mao non voleva recarsi in Giappone per ovvi motivi, ma l'affetto che la legava a Rei era talmente forte da permetterle di soprassedere al rancore provato quando lui l'aveva rifiutata tempo addietro.

«Allora, come se la passa il nostro festeggiato? Potresti tornare a farci visita ogni tanto, invece di scriverci delle semplici lettere!» Lai non era cambiato di una virgola, cercava sovente di convincerlo a rimpatriare al villaggio tramite delle palesi implicazioni. Tuttavia, Rei non era arrabbiato, anzi l'aveva interpretato come un estremo gesto di amicizia; la loro unione era talmente solida che nemmeno la lontananza era stata in grado di scalfirla.

«Volevo ringraziare tutti quanti per…» il cinese stava per imbastire una specie di discorsetto, quando vide comparire un uomo in giacca e cravatta, piuttosto trafelato, che obbligò Boris a seguirlo all'esterno.

«Potete iniziare ad abbuffarvi se volete, io torno subito» detto questo si congedò dai suoi invitati e raggiunse il fidanzato, scoccando un'occhiata interrogativa al nuovo arrivato «chi è lei?»

«Scusate se mi sono presentato qui all'improvviso. Mi chiamo Tetsu Hiroyama, e sono l'autista di Hiwatari-sama, nonché sua guardia del corpo personale. Sono preoccupato per il signorino Kei, prima ha ricevuto una telefonata da parte di Andrew Mc Gregor e dopodiché è sparito nel nulla, senza avvisarmi» riferì Tetsu visibilmente angosciato per il suo padrone. Aveva pensato di rivolgersi a Boris perché nella stanza del presidente della Hōno aveva intravisto una foto dei Neoborg risalente all'ultimo campionato mondiale, e non riuscendo a rintracciare Yuriy, aveva optato per lui, informandosi al pub dove lavorava sul suo conto «Ho ragione di credere che Yuriy sia implicato in questa faccenda»

Boris e Rei si guardarono intorno, notando solo in quell'istante l'assenza del detentore di Wolborg. Avrebbe già dovuto raggiungerli da un bel pezzo, eppure sembrava essersi volatilizzato nel nulla. Che avesse avuto un ripensamento improvviso o un contrattempo? Entrambi sperarono che quelle fossero le congetture più plausibili per giustificare il suo ritardo, ma quando Boris provò a chiamarlo al cellulare e non rispose, il timore cominciò a serpeggiare tra i presenti.

Tetsu controllò il suo I-phone, dove gli era appena stata mandata, tramite sms, la breve conversazione avvenuta tra Kei e l'inglese qualche ora prima. Ringraziò mentalmente la tecnologia che gli aveva permesso di ricevere celermente quell'input; il passo successivo consisteva nell'elaborare una strategia per contrastare il nemico.

Se Hiwatari-sama scoprisse che ho volontariamente violato la sua privacy, seppur per una buona causa, suppongo che mi manderebbe a fare compagnia ai pinguini al Polo Sud.

«Ragazzi, non allarmatevi ma il nostro servizio di sicurezza mi ha comunicato una cattiva notizia: il vostro amico Yuriy è stato rapito proprio da Andrew»

Sul volto di Boris si avvicendarono diverse espressioni: dapprima la meraviglia, poi la paura e infine la rabbia. Fu proprio l'ira a prevalere nel suo animo, e istintivamente tirò un pugno contro una parete: se fosse successo qualcosa al suo migliore amico, non se lo sarebbe mai perdonato.

«Calmati, Bo» Rei aveva cercato di prendere il controllo della situazione, e posò una mano sulla spalla del suo amante con fare rassicurante. L'esperienza gli aveva insegnato ad agire con calma e ad analizzare con lucidità qualsiasi imprevisto, concludendo che nella vita vi era un rimedio quasi per tutto «è a conoscenza del luogo in cui è tenuto prigioniero Yuriy, Hiroyama-kun?»

«Sì, nei laboratori di Naha, la capitale della prefettura di Okinawa. Ci siamo stati una settimana fa»

«Molto bene, lasci a noi il compito di dirigere l'operazione di salvataggio. Le assicuro che saremo discreti» asserì Rei con un sorriso cordiale, ma con un tono di voce fermo. Nei suoi occhi brillava la stessa determinazione che lo animava durante un incontro di beyblade.

«Conosci Kei meglio di me e sai quanto detesti essere aiutato dagli altri» contestò Boris che sembrava essersi svegliato dallo stato di apatia in cui era caduto nell'udire la notizia del sequestro di Yuriy «inoltre, se coinvolgessimo Kinomiya e gli altri, ne scaturirebbe un caso mediatico senza precedenti e noi dobbiamo agire nell'ombra per evitare di insospettire Andrew che avrà dei complici, suppongo»

«Proprio per questo contatterò qualcun altro. Fidatevi di me» dichiarò il cinese con ottimismo, accingendosi a recuperare un numero di telefono dalla sua agenda «inoltre, non possiamo lasciare a Kei il ruolo di protagonista assoluto, no?»

Boris scoppiò a ridere divertito, imitato subito dopo da Tetsu: la tensione si stava via via allentando grazie al buonumore del Drigerblader.

                                                                              ***

Un vecchio autobus, rovinato dalla ruggine e dal tempo, si fermò per permettere ad un ragazzo dai lunghi capelli celesti di poter scendere alla fermata designata.

«Dovrebbe essere da queste parti» sussurrò, consultando una cartina che riportava un elenco dettagliato delle fattorie della zona. Nel frattempo, il veicolo era ripartito lasciando dietro di sé una scia di fumo.

L'Hokkaido, l'isola del Giappone situata più a Nord, era un vero e proprio labirinto per Garland von Cetwald: per un tipo vissuto nel lusso più sfrenato come lui, era difficile abituarsi a tutto quel verde. Nonostante questo, la natura incontaminata della cittadina di Furano lo aveva ammaliato, permettendogli di godere di panorami mozzafiato quali immense distese d'acqua di un colore cristallino abbracciate da colline e valli verdi, decorate da diversi tipi di vegetazione, in certi punti più rada, in altri più fitta.

Il suo era stato un viaggio lungo e a tratti noioso: era partito dall'India e aveva fatto scalo a Sapporo, famosa in tutto il mondo per la sua Festa della Neve, dove ogni anno una miriade di contendenti si sfida per il titolo di migliore scultura ghiacciata. Da lì aveva preso due omnibus per raggiungere la sua meta e rivedere i suoi ex compagni di squadra.

Costeggiò un campo di lavanda, e l'aroma delicato del fiore gli ricordò sua madre e la sua mania di mettere dei profuma abiti nel suo armadio. Si era sempre ritenuto fortunato ad avere una famiglia su cui poter contare e che lo incoraggiava nei momenti di sconforto.

Venne distratto dalle urla di alcuni ragazzini che si stavano allenando a calcio nel cortile della loro scuola, e osservandoli gli tornarono alla mente gli scontri mozzafiato che la BEGA aveva sostenuto contro i G Revolution.

Da quanto tempo  Apollon non ruotava su un beyblade stadium?

Da quanto tempo l'adrenalina non scorreva nelle sue vene?

Da quanto tempo aveva smesso di perseguire i suoi obiettivi?

Sospirò, decidendo di accantonare momentaneamente quelle riflessioni scomode e, tramite un cartello di legno, notò che era giunto nei pressi della fattoria che stava cercando, la fattoria «Kamiya».

Ci siamo!

Si appropinquò ad un frutteto, dove gli saltò subito all'occhio una figura famigliare che con il suo bey fece cadere a terra un'infinità di nespole. Aveva i capelli biondi, spettinati come quelli di un porcospino e gli occhi cerulei nascosti da una maschera.

«Ehi, Mystel in forma come sempre, eh?»

«Ciao Garland, benarrivato! Ti faccio fare un giro della fattoria del signor Kamiya, ok?» Mystel non aveva perso la spontaneità e il brio che anche in passato erano caratteristiche intrinseche del suo essere.

 «Il signor Kamiya ha accolto due vagabondi come noi nello stesso modo in cui ci si prende cura dei propri figli, insomma è diventato quasi un padre per noi. Qui nessuno ci obbliga a seguire delle noiose regole, possiamo condurre un'esistenza pacifica e fare quello che più ci piace, capisci?»

Il timbro vocale del possessore di Poseydon era limpido tanto quanto i laghi che Garland aveva potuto ammirare dalla corriera. Mystel gli mostrò i recinti in cui pascolavano le mucche, i cavalli e le pecore, il pollaio in cui le galline depositavano le loro uova, i conigli e i cani che scorazzavano nei dintorni.

«E lui dov'è?»

Sentendo quella domanda, Mystel non poté fare a meno di arricciare le labbra in un sorriso.

«Nella stalla»

                                                                                              ***

Vita.

Di recente Brooklyn aveva accarezzato e fatto suo quel concetto così astratto alla maggior parte degli esseri umani.

Lui aveva appena cominciato a vivere, a muovere i primi passi nel mondo circostante dopo la finale del campionato di beyblade.

Si sentiva come un pulcino quando esce timidamente dall'uovo, o come un neonato che si alza in piedi con difficoltà dopo essere caduto decine di volte. Gli era stata concessa l'opportunità di voltare pagina e di dimenticare le brutte avventure vissute durante l'infanzia e non solo.

Come una farfalla si liberava dal suo bozzolo e si librava in cielo, lui era uscito dalla sua prigione dorata, dove fingeva di vivere.

E si era reso conto di quanto fosse altrettanto emozionante assistere alla nascita di una nuova vita.

«Coraggio, Yuki ancora un piccolo sforzo» disse Brooklyn sorridente, mentre accarezzava la criniera di una puledra bianca e gravida, sdraiata su un letto di soffice paglia.

Dal momento in cui aveva messo piede nella fattoria, si era creata una sorta di complicità tra lui e quell'animale, consolidata poi da lunghe cavalcate o da piacevoli scampagnate.

Gli animali erano diversi dagli uomini.

Gli animali riuscivano a capirlo al volo, benché non potessero contare sul dono della parola.

Fin da piccolo, Brooklyn amava la natura, arrivando addirittura a fondersi con la sua bellezza e a diventarne parte integrante. Essa offriva dei doni speciali, e non emetteva aspre sentenze come le persone.

La cavalla nitrì ripetutamente, spingendo con tutta la forza che aveva in corpo, aiutata da Brooklyn che stava delicatamente estraendo il suo piccolo.

«Complimenti, è un maschietto!» il ragazzo si divertì nel vedere come il nuovo arrivato cercasse stoicamente di reggersi sulle sue zampe, invano.

Garland aveva assistito esterrefatto all'intera scena dall'uscio: trovava Brooklyn maturato rispetto a quando facevano entrambi parte della BEGA.

Ed è ancora più bello

Stava per parlargli, quando venne anticipato da Mystel che si era dovuto assentare in precedenza a causa di una telefonata improvvisa da parte di Rei che l'aveva messo al corrente di ciò che era capitato al povero Yuriy.

«Dobbiamo dirigerci all'aeroporto Narita di Tokyo per aiutare Rei e Boris, pare che Yuriy Ivanov sia stato rapito dai Majestic. Sei dei nostri?»

Garland annuì determinato, richiamando poi l'attenzione di Brooklyn che stava giocando con il cucciolo.

«Brook, rispolvera Zeus. Si torna a combattere»

 

FE SCRIVE…

Eccomi con un nuovo aggiornamento^^ Vi sarete sicuramente accorte che la storia si sta avviando verso la conclusione, ormai non mancano tanti capitoli. Confesso che mi dispiacerà tantissimo scrivere la parola “Fine” alla fic che ha segnato il mio ritorno nel fandom di beyblade…

Tornando a “Vodka e Mojito”, in questo capitolo entra in scena la BEGA, la mia squadra preferita dopo i Neoborg*__* Ho voluto dedicare un piccolo spazio anche a loro, benché li abbia solo accennati, ma va bene così dato che in questo caso sono personaggi secondari^^ c'è un lieve accenno di GarlandxBrooklyn, ma non credo che il primo sia ricambiato :P il fatto che Garland sia indiano, me lo sono inventato di sana pianta^^''

Come sempre mi sono documentata per descrivere al meglio gli scenari giapponesi: per quanto riguarda la festa di Tanabata, ho sbirciato sulla fedele Wikipedia, invece per l'Hokkaido ho fatto riferimento a questi due siti http://www.turismo-giappone.it/Scoprire-il-Giappone/Mappa-del-Giappone/L-Hokkaido/Escursioni-nel-Hokkaido  e http://www.turismo-giappone.it/Scoprire-il-Giappone/Mappa-del-Giappone/L-Hokkaido. Poooooi, perchè ho deciso di ambientare a Furano la seconda parte del capitolo? Adesso ve lo spiego XD Sono una fanatica di Captain Tsubasa (in Italia “Holly e Benji”) e una delle squadre di calcio che partecipano al campionato (la Flynet, per intenderci) proviene proprio da Furano, dove i ragazzi si allenano sotto la neve (ma nella mia fic è estate). Ecco spiegato anche l'accenno ai ragazzi che si allenano nella scuola ;)

Last but not least, il nome della puledra che Brooklyn accudisce, Yuki (in giapponese significa “neve”), deriva da Yuki di Vampire Knight^^

Ok, mi sono dilungata abbastanza, è giunto il momento dei ringraziamenti:

-Aphrodite: mi spiace che la spiegazione del titolo non ti abbia soddisfatta del tutto, ammetto che devo migliorare ancora molto nell'analisi dell'introspezione e degli atteggiamenti dei personaggi >__< spero di rifarmi con la spiegazione dei bit power umani che troverà spazio in uno dei prossimi capitoli ;)  spero che apprezzi quest'altro, piccolo momento BorisxRei XD grazie, e un bacio!

-Iria: non sapevo di essere in grado di uccidere la gente XD sono contenta che Alfred ti piaccia come personaggio, io mi sono affezionata a lui man mano che scrivevo la storia :P effettivamente Yuriy è lo sfigato di turno, chissà come si comporterà quell'asociale di Kei…grazie, e un bacio!

-lexy90: in questo capitolo Kei non compare, ma ci sarà sicuramente nel prossimo! :P Grazie, e un bacio!

-BenHuznestova: che piacere risentirti ^.^ sono contenta di sapere che gli ultimi colpi di scena ti abbiano incuriosita, spero che anche questo capitolo in cui compaiono alcuni componenti della BEGA possa essere altrettanto stuzzicante;) grazie, e un bacio!

Ringrazio Dark Knight21 per aver inserito la storia tra le seguite, chi legge solamente e tutte le persone che  continuano a leggere la mia storia e a commentarla^^

Critiche( costruttive), pareri, consigli, suggerimenti e quant'altro sono sempre ben accetti, ora scappo a preparare le ultime cose per il Japan Anime Live di stasera.

Alla prossima!

PS. Per chiunque fosse interessato, settimana prossima pubblicherò una raccolta (non quella riguardante i segni zodiacali precedentemente annunciata) ^^

   
 
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