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Autore: Fiamma Drakon    07/11/2010    4 recensioni
Tre brevi shot incentrate su tre diverse forme d'arte.
01. Musica: the apogee of perfection [Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis] - «Ha sbagliato le ultime tre note, signorino».
02. Fotografia: modern way of painting [Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis - Sebastian/Grell] - «Sebastiàn vorresti posare per me?».
03. Recitazione: yourself expression [Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis] - «La recitazione è inutile».
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Ciel Phantomhive, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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2_Fotografia - Modern way of painting Non capiva perché, tra tante persone a cui poter andare a dar fastidio, avesse scelto proprio lui.
Erano due cose assolutamente incompatibili, sotto ogni punto di vista.
Eppure, pareva non preoccuparsene - a giudicare dal lieve scatto ripetitivo che giungeva ben nitido alle sue orecchie.
Sebastian fissò pazientemente il cespuglio di cui si stava occupando, ponderò l’ipotesi di continuare e infischiarsene altamente dello spettatore che era venuto ad assisterlo senza alcun invito e rialzò le cesoie, deciso a proseguire nell’adempimento della sua mansione, poi desisté.
Abbassò con gesto stanco le cesoie - a quel punto divenute una possibile, anzi ottima arma - e disse un semplice: «Ti ho sentito... Grell».
Da dietro una siepe alle sue spalle sbucò lo shinigami di rosso vestito, un’espressione di femminile indignazione stampata in viso.
«Da quanto sai che sono qui?» domandò, come se la cosa lo ferisse.
«Dall’inizio, direi» replicò il moro «Lo scattare di quella macchina fotografica è rumoroso» aggiunse.
Grell diede un’occhiata all’oggetto che teneva tra le mani e sorrise.
«Visto che ora non posso più nascondermi...» esordì, portando gli occhi sul suo amato interlocutore «Sebastiàn vorresti posare per me?» lo supplicò, con un tono che lasciava presupporre cose non troppo pulite.
Non che a Sebastian importasse veramente qualcosa di quanto fossero sporche le intenzioni dello shinigami: era un demone, aveva esperienza in fatto di cose poco pulite, forse persino troppa.
«No, ho del lavoro da fare» disse, poi estrasse dal taschino l’onnipresente orologio e aggiunse: «Tra poco devo andare a preparare il thé per il signorino, per cui devo far presto».
«Ti pregooo! Solo una o due!» insistette Grell, squadrandoselo ben bene da capo a piedi: se avesse potuto decidere che genere di foto fare, ovviamente qualche pezzo di quell’uniforme che lo faceva tanto sexy sarebbe stato sacrificato in nome di una bellezza superiore.
Soprattutto quella giacca sempre perfettamente abbottonata...
«Non ho tempo, per cui puoi andartene» rimarcò il demone, voltandosi per riprendere il lavoro.
«Dai, Sebastiàn non farti pregare! Ci vorrà solo qualche minuto...».
«Magari più di qualcuno...» aggiunse tra sé, esaminandogli con sguardo lascivo il posteriore.
Senza degnarlo di alcuno sguardo, né particolari attenzioni, Sebastian commentò casualmente: «Se hai tanto tempo da perdere, allora fai un ritratto. Verrebbe molto meglio di una semplice fotografia».
Grell pestò con fare infantile un piede a terra.
«Ma Sebastiàn! La fotografia è la via moderna per dipingere! Molto più facile e veloce» esclamò.
Il demone volse il capo, inarcando perplesso un sopracciglio: da lui, un’affermazione simile non se la sarebbe mai aspettata.
Era anche vero, però, che lui doveva lavorare, e certamente con quel lamentoso shinigami tra i piedi non avrebbe concluso niente.
«Se mi faccio scattare una foto, te ne andrai?» domandò, una vaga nota esasperata nella voce.
«Sì!» promise l’altro, impugnando meglio la macchina.
Sebastian allora si arrese: si volse totalmente a lui, rimanendo immobile.
«Mmmh... non potresti fare una posa migliore, Sebastiàn?» si lagnò Grell.
Il demone cambiò posizione, girandosi di spalle, tirando coi denti l’indice del dito destro, sfilandone in parte il guanto. Lo sguardo, penetrante e misterioso, fissava di sbieco l’obiettivo.
Grell emise un acuto strillo d’adorazione.
«Perfetto! Sebastiàn sei così sexy...!» commentò, mentre scattava.
«Bene» esordì il maggiordomo, tornando serio e composto «Ora vattene».
E, detto ciò, gli diede le spalle e se ne andò, diretto alla villa.
«Solo un’altra, Sebastiàn!» lo chiamò Grell, facendo per corrergli dietro, quando un paio di cesoie - le tanto amate cesoie del demone - gli volarono pochi centimetri sopra la spalla - quasi sfiorandogli la montatura degli occhiali - andando a sparire nella siepe dietro di lui.
«Per oggi basta...» disse lo shinigami, scosso dall’attentato appena subito.
«... ma non finisce qui!».





Angolino autrice
Questa shot penso mi sia uscita un po' meglio della precedente... non so, è un'impressione ù-ù (forse perché c'è Grell XD).
Comunque, ringrazio
Lady Phantomhive13 per la recensione alla scorsa shot e chi ha aggiunto la fic alle preferite/ricordate/seguite.
Alla prossima ^^
F.D.
   
 
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