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Autore: The_Makers_Dream    07/11/2010    0 recensioni
Francesca è una ragazza che come tutte nella sua città ha i suoi amici ma soprattutto il suo ragazzo.
Ma quando i suoi la costringeranno ad andare in vacanza in Puglia qualcosa o forse tutto cambierà.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Francesca muoviti siamo in partenza!! - Esclamò mia madre.

- No,e poi NO!!Io voglio restare a casa. - Le risposi decisa.

- Ma perché?! – Ci pensai velocemente..dovevo pur trovare una scusa valida .

- Ehm..lì fa troppo caldo.. -

Ecco una cavolata peggiore non potevo dirla,ora mi dirà “ Francesca su,non dire fesserie,lì fa meno caldo che qui..saremo sul mare.
E ORA SALI IN MACCHINA! ”
Infatti - Francesca su,non dire fesserie,lì fa meno caldo che qui..saremo sul mare.
E ORA SALI IN MACCHINA! – Aveva usato un tono che non ammetteva repliche.

Quindi,pensai,meglio eseguire il volere della grande TORTURATRICE alla svelta..perché è così che per il resto dell’e vacanze avrei chiamato mia madre.

Quell’estate avevo appena finito la seconda media,e mi ero già organizzata di passare un bel mese in compagnia di tutti i miei amici.

Il problema nacque quando mia madre mi disse che avremo passato tutto il mese di luglio e quello di agosto,in Puglia,a Gallipoli,da mia zia.

La mia reazione era stata quella di cominciare esclamare ad intermittenza “ NO,NO,NO”..ma ovviamente non era servito ad un bel niente.

Certo non avevo niente contro mia zia,anzi l’avevo sempre adorata,ma dover lasciare i miei amici non mi rendeva felice.

D’accordo,il vero problema non era questo,ma non l’avevo mai rivelato a nessuno ..perché avevo paura di quello che la gente poteva dire.

Il problema era che sul mare,non riuscivo a farmi amici,perché per diventare amici di una persona devi raccogliere il coraggio e andare a parlarci,io quel coraggio non ce l’avevo.

Tutti gli amici che avevo qui a Pistoia ( o quasi),li avevo conosciuti  quando ero bambina,perché quando si è piccoli non ci si fanno problemi su quello che potrebbe pensare la gente ma ora..

Quindi il mio problema era questo,ma non volevo parlarne con nessuno,soprattutto con gli adulti che avrebbero fatto solo casino..però magari potevo chiamare e chiedere dei consigli alla mia amica Chiara,non la sentivo da molto tempo perchè si era trasferita molto lontano.

Ma l'ultima volta che avevo avuto sue notizie mi aveva detto che aveva un sacco di amici.

Si,era la cosa migliore,quando sarei arrivata,in una stanza,da sola,senza nessuno ad ascoltare ne avrei parlato con lei,perché Chiara mi conosceva e non avrebbe mai pensato male di me.

Così,sentendomi un po’ più tranquilla grazie a questo pensiero,mi misi gli auricolari del mio fedelissimo I-POD nelle orecchie ascoltando a tutto volume,e a ripetizione,le mie due canzoni preferite dei NEGRAMARO : “ Nuvole e Lenzuola ” e “ Estate ”.

Poi riflettei,il mio altro problema era dover lasciare il ragazzo con cui mi ero appena messa,come avrei fatto senza di lui?

Sentii il mio cellulare vibrare e vidi sul display,” Un nuovo messaggio Samuele ”

Lessi :

" Amore come stai?
Come procede il viaggio? "

Che dolce sempre ad informarsi su come stavo io.

Risposi:

" Amore tutto bene grazie,te?
il viaggio procede bene,il problema è sempre lo stesso,non voglio andare e poi te lì non ci sei. "

Aspettai con ansia la risposta:

" Dai piccola,sono sicuro che ti divertirai,
Mica potevi passare tutte le vacanze a Pistoia,
Poi ci rivediamo presto.
Ora però come ben sai io devo studiare perché non ho ancora cominciato.
Ti amo. "

Allora gli dissi :

" Si,probabilmente hai ragione te,come sempre,vabbè buono studio.
Ti amo. "

Poco dopo mi stavo già perdendo per la millesima volta nelle note di ESTATE quando una voce raggiunse le mie orecchie – Francesca..Francesca!! – era il vocione di mio padre,il TORTURATORE,ma probabilmente non risposi abbastanza prontamente che mi beccai un buffetto sul ginocchio.

Mamma mia quanto odiavo quando lo faceva!

- Che c’è ?! – Esclamai togliendomi le cuffie dalle orecchie.

- Siamo in una stazione di servizio.Abbiamo deciso di pranzare!Scendiamo! - Pranzare?!?!Ma che gli era preso? Eravamo partiti alle 10.00 e probabilmente erano le 11.30.

Poi guardai meglio l’orologio..Le 14.00?!?!

- Mamma ho paura di avere le allucinazioni,per favore,puoi dirmi che ore sono? -

- Certo tesoro,sono le 14.01 – Mi rispose,strabuzzai gli occhi,e restai a bocca aperta,non che fosse chissà quale problema certo,ma tanto non c’era niente di meglio di cui sorprendersi..quindi..!

Mia madre probabilmente intuendo il mio dubbio,me lo chiarì – Tesoro mio,ti sei addormentata,niente di più!! – Ah,ora tornava tutto,cavolo,e mi stavo davvero tormentando per questa storia ?!

Come ero caduta in basso!

Ma,quello che vidi nel momento in cui sollevai lo sguardo,fece balenare un idea nella mia testolina.

Un’idea che mi avrebbe salvata dalla noia mortale.

E quando anche lui alzò lo sguardo,fu un colpo di fulmine per tutti e due.

Io gli corsi incontro,sotto lo sguardo stupito dei miei TORTURATORI,

Lui mi corse incontro,anche se era molto più veloce di me.

Eravamo sempre più vicini,quando finalmente ci raggiungemmo,io lo raggiunsi,lui mi raggiunse e..mi saltò addosso.

Cominciò a leccarmi il viso e io gli accarezzavo il musino dolce.

Si avevo deciso quel cane doveva essere assolutamente MIO.

Così lo presi in braccio e mi diressi dai miei genitori.

Arrivata prima che potessero aprire bocca esclamai – Posso tenerlo ?! vi pregoooooooo! -

- NO! – Fu la pronta risposta di mio padre,mia madre invece era incerta,quindi disse – Non lo so caro,è un povero randagio,avrebbe bisogno di una casa,abbiamo un giardino,ce lo ha anche mia sorella, così potrebbe stare sa lei durante le vacanze e Francesca ormai è grande e responsabile,secondo me..- Ma mio padre non la fece finire – E con quali soldi gli daremo da mangiare ? Chi lo porterà fuori ? E dal veterinario ? – A quest’ultima frase gli occhi di mia madre diventarono due fuochi –
Tesoro che lavoro faccio io ? – disse con un sibilo.

Proprio così,mamma faceva la veterinaria e mio padre se ne dimenticava tutte le volte perché riteneva che il veterinario fosse un lavoro stupido,ma ovviamente sia io
che mamma ci arrabbiavamo quando lo diceva perché io lo ritenevo un lavoro fantastico,aiutare gli animali doveva essere bellissimo e comunque mio padre faceva il meccanico,quindi doveva stare zitto secondo mamma.

A me però venne un’idea – Ascoltate che ne dite se : i soldi che mi date di solito voi per uscire,io li uso per dargli da mangiare ?  E vi prometto che lo porterò sempre fuori e farò tutto io.-

Mamma annuì – A me va bene,basta che mantieni tutte le promesse.-

Dopo aver detto questa frase mi fece l’occhiolino,e mimò la frase “Tanto i soldi te li do anche io“.A questo punto mi sentii in colpa era vero che mia madre quando faceva qualcosa che a me non andava bene la chiamavo TORTURATRICE e non la sopportavo,però molte volte si metteva dalla mia parte e mi sentii in colpa per il soprannome che le avevo dato.

In tutta questa conversazione il cucciolo si era accoccolato ai miei piedi..come era tenero.

Ma mio padre distrusse tutta la mia felicità con 5 parole e 12 lettere (e un punto esclamativo) – Quando è NO è NO!- Così,andammo a pranzo.

Tenni il broncio per tutto il pranzo,ma mio padre era irremovibile.

Entrammo in macchina dopo che io ebbi salutato il cucciolo.

Mentre viaggiavamo,non aprivo bocca,non che di solito parlassi molto,ma lo facevo per farli sentire in colpa,si,tutti e due.

Mio padre perché mi aveva detto di no,mia madre perché non aveva detto nulla dopo quell’ultimo no .

Mi girai indietro,dalla parte della strada,c’era pochissime macchine,strano,anzi no,per niente strano,io e la mia famiglia siamo gli unici sfigati che di martedì alle 15.24 girano per l’autostrada da Pistoia a Gallipoli.

Ma quello che vidi mi lasciò a bocca aperta.

Quel cucciolo ci stava rincorrendo.

Allora non mi trattenni più,urlai – ACCOSTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Mio padre si fermò e scesi.

Il cucciolo si adagiò ai miei piedi sfinito.

- Mamma dell’acqua!! -

Mia madre prese la bottiglia d’acqua e me la diede,io me la versai nella mano e gliela avvicinai.

Lui cominciò a bere.

Dopo aver fatto riprendere il cucciolo guardai mio padre con occhi imploranti e così fecero anche mia madre e il cucciolo.

- Se me lo fai tenere non mi lamenterò più di questa vacanza..GIURO!! – Tentai.

- Ah,d’accordo,basta che gli fate il trattamento anti-pulci.Sennò in macchina non entra.-

Detto questo,risalì in macchina.

La mamma andò in macchina a prendere la sua borsa da veterinaria,che portava sempre con sé,e gli fece il trattamento.

Poi esclamò –E’ maschio!!-

Mah,mia mamma a volte era strana,nemmeno fosse un bambino,quelle esclamazioni si fanno durante il parto,ma vabbè,dovevo pensare che se non c’era lei,al MIO cane gli dicevo “Ciao,ciao”

Così salimmo in macchina,tutti e quattro

Il mio piccolo mi si mise sulle gambe.

Era piccolo,probabilmente un cucciolo.

Ma anche piccolo di taglia.

Lo osservai più attentamente era tutto nero con una macchia bianca a mascherina intorno agli occhi.

Avrei potuto chiamarlo Zorro..Nah..non mi convinceva.

Macchia!!..No..troppo banale.

Ed ecco l’ispirazione.

Non mi importava cosa pensassero gli altri del nome che stavo per dargli.

Gli si addiceva e questo mi bastava.

Allora esclamai – Tu ti chiamerai CAVALIER!!-

Mia madre si girò verso di me – Cavalier ?! Perché ? –

-Perché ha una macchia sul muso a forma di maschera..insomma..un cavaliere mascherato!!-

Dopo queste parole mi rimisi le cuffie nelle orecchie e accarezzai il mio piccolo Cavalier che dormiva beato.

Così chiusi gli occhi anche io e sognai le mie giornate di questa estate,forse un po’ più serene grazie al piccolo angioletto che mi dormiva beato in grembo.

  
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