Salve a tutte/i.
Avevo già postato questa storia sotto il
nome “ I passi del passato. I passi del
futuro”. Rileggendola ho trovato parecchio su cui lavorare e ho
deciso di cambiarla completamente, sia nel titolo che
nel contenuto. Adesso mi soddisfa assai di più.
Fatemi sapere che ne pensate.
Buona lettura!
Prologo.
Lo spiro
del vento
Infili la
chiave nella toppa. La serratura scatta con suono metallico.
Apri la
porta. I cardini cigolano. Ti sembrava quasi il gemito di qualcuno.
Sciocca!
È solo che ne hai sentiti davvero tanti di cigolii in questi giorni che
ormai ti riempiono le orecchie anche quando non ci sono.
Black
Hayate ti si avvicina, festoso e agitato: l’ora di cena è passata
da un po’ e, soprattutto, è troppo che non si sgranchisce
le zampe. Ti dispiace per lui, davvero. Ma gli ultimi
giorni sono stati troppo strani –
non ti viene nessun altro termine in mente – che pensare di tener
d’occhio anche un cane oltre a tutto il resto sarebbe stato troppo anche
per te.
Gli versi
la cena nella ciotola e ti dirigi nella tua stanza abbandonando la pesante
giacca della divisa sul letto. Spalanchi la finestra ed esci sul piccolo
– minuscolo – terrazzo di casa tua.
Il vento ti
colpisce forte il viso.
Vento…
C’era
il vento anche quando è morta tua madre. Lo ricordi bene. E sferzava
molto più forte di adesso. Al suo funerale è stato lo stesso. E
anche a quello di tuo padre. C’era vento persino quando lui è arrivato a casa tua!
Proprio per
questo non puoi fare a meno di socchiudere gli occhi e chiederti se per caso
non possa essere un avvertimento. Non sei mai stata una persona superstiziosa,
ma quando i casi si ripetono…
Se lui sapesse di questi tuoi pensieri sicuramente ti prenderebbe in giro. Un tempo lo
faceva sempre. Si divertita a burlarsi di te. E si divertiva vedendo il broncio
infantile – almeno per l’epoca – che mettevi su.
Ad
interrompere il flusso dei tuoi pensieri ci pensa il campanello. E
l’abbaiare insistente di Hayate.
Lo zittisci
con un gesto e apri la porta. Un attimo dopo ti chiedi
se non sia il caso di diventarlo, superstiziosa.