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Autore: Rain e Ren    13/11/2010    1 recensioni
Il vento ha sempre mosso le fronde degli alberi quando lei era lì. Che fosse per una risata o una lacrima mai versata. Sembra che il vento l’accompagni sempre e comunque.
Che sia il vento a portarle quest’ultima occasione per vivere com’è giusto che sia?
[RoyAi] L’avevo postata sotto il titolo “I passi del passato. I passi del futuro”. L’ho cancellata e modificata. Buona lettura.
Genere: Malinconico, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Riza Hawkeye, Roy Mustang
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono tornata

Sono tornata!!!

Finalmente si scopre chi è la misteriosa persona che ha bussato alla porta. Spero vi possa incuriosire!!!

 

E ora:

x ChiuEs: Ciao!!! Mi fa piacere che trovi interessante la premessa! Scusa davvero per l’errore di battitura, ma qualche volta mi scappa anche se ricontrollo ^.^… Ad aver bussato alla porta è una persona che non si sospetterebbe mai. Chissà chi???

Grazie mille del commento. Baci Baci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Capitolo 1

 

 

A cup of tea.

 

 

 

 

Fino a pochi attimi fa c’era il silenzio assoluto nel tuo piccolo appartamento.

Ora, a distanza di millesimi di secondo, il caos che vi regna ti estranea quasi da lì.

E ci sono tre bambini – due maschietti e una femminuccia – che gridano il tuo nome, si aggrappano ai tuoi pantaloni e ti abbracciano le gambe perché più in alto non arrivano.

E c’è una donna ancora ferma sulla soglia. Ha una valigia in mano, la posizione leggermente inarcata a causa del pancione che le deve pesare non poco. Ha i capelli neri e ricci che le inframmezzano la pelle diafana del viso e le nascondono in parte gli occhi d’antracite.

E sorride. Un sorriso carico d’affetto che però nasconde anche dell’altro.

Lo vedi. Lo riconosci quel sentimento. E riconosci anche lei.

Alice Mustang.

 

L’hai invitata ad entrare con un gesto della mano. I bambini ancora attaccati saldamente alle tue gambe. Ti sei abbassata alla loro altezza e li hai abbracciati tutti in una volta sola. E loro hanno ricambiato quell’abbraccio.

Non è da te essere così espansiva: solitamente tieni tutti a distanza di sicurezza! Ma quei bambini li conosci. Quei bambini li hai visti nascere. E l’affetto che scatenano in te è qualcosa che assomiglia molto all’amore di una madre. O almeno così credi; hai così pochi ricordi di tua madre.

“ Improvvisata alle undici di sera. È proprio da te.” Dici divertita mentre i tuoi occhi controllano ora i bambini, ora le espressioni che si delineano sul volto della donna che ti sta davanti.

Sono lievi cambiamenti ora degli occhi ora delle labbra, ma tu riesci a notarli senza troppe difficoltà. In fondo non è quello che fai ogni giorno in ufficio con il Colonnello?

“ Mi dispiace.” Dice lei sorridendo sorniona. “ In realtà l’improvvisata doveva beccarsela mio fratello, solo che casa sua sembra vuota.”

“ Forse perché è vuota?!

L’occhiata di Alice dice tutto. Chiede spiegazioni.

Abbassi gli occhi a controllare l’acqua che ha iniziato a bollire. La versi per metà nella teiera di ceramica che usi di rado, e per metà in tre tazze più piccole del normale. Poi prendi delle bustine di colore diverso e torni nel piccolo salotto appoggiando il tutto sul tavolino.

Apri tre di quelle bustine e le immergi nelle tra tazze. L’acqua cambia immediatamente colore e il profumo muta con lei. Ti piace osservare questo mutamento. Hai sempre amato vedere i cambiamenti che si possono portare a ciò che ci circonda.

Alzi le bustine, le sgoccioli e poi chiami i bambini porgendo loro le tazze. Gli raccomandi di fare attenzione e speri che per una volta ascoltino. Poi torni ad osservare Alice.

Ha già preso la teiera e si è versata l’acqua bollente. La bustina di tè già immersa. L’acqua già colorata, il profumo già mutato. Vi aggiunge anche un cucchiaino di miele. Il profumo dolciastro colpisce anche le tue narici.

Tè al limone con il miele. Un sapore acre e dolce al contempo. Proprio come lei.

Ti siedi davanti e ripeti l’operazione compiuta da lei solo pochi istanti prima. Solo il gusto cambia.

“ Menta…” Sussurra Alice sorridendo appena.

Già, menta come sempre.

Ti è sempre piaciuto il gusto della menta. Quel calore intenso che sembra quasi bruciare subito interrotto dal freddo – quasi gelido – della menta. Un gusto forte e deciso.

Mescoli con calma la bevanda fumante, e nel fare questo gesto mille e più ricordi ti assalgono. Ricordi di serate simili a quella. E al contempo così diverse.

“ Un altro taglio…” La senti sospirare. T’irrigidisci di colpo. Come hai potuto dimenticartene? Come hai potuto pensare che lei non se ne accorgesse?

E quello è il preludio. Sai che Alice vuole sapere. Pretende di sapere. Perché anche lei, al pari tuo e suo, è stata vittima e carnefice contemporaneamente. E ora vuole sapere l’origine.

E allora tu le racconti. Tutto. Non tralasci nulla: non puoi farle questo! Lei merita la verità! Anche se questo non cambiasse nulla, anche se peggiorasse soltanto la situazione. Perché siete entrambe consce che non potete scaricare la colpa su terzi, anche se sono loro ad aver dato il via a quella giostra di morte e sangue. Perché voi siete state artefici del vostro futuro. Mettere la divisa è stata una scelta vostra, ben sapendo a cosa andavate incontro. E le colpe di cui vi siete macchiate non possono essere cancellate.

Continui a parlare. Sai che Alice ti crede: lo ha sempre fatto e sempre sarà così! E sai anche che, benché faccia male, sapere come sono andate veramente le cose le da un po’ di sollievo. Perché Alice, al pari di suo fratello, è un’Alchimista. E gli Alchimisti non sono forse coloro che ricercano la verità?

“ Mi dispiace.” Esordisce lei quando tu taci. “ Avrei voluto esserci.”

E sai che non lo dice tanto per dire qualcosa. Lei avrebbe voluto esserci per davvero.

Non le rispondi. I tuoi occhi vagano un attimo per la casa fino ad incontrare le figure di quei tre bambini, ora seduti sul tuo divano sfondato e addormentati l’uno accanto agli altri. Deve essere molto tardi.

“ Per essere con noi in quel momento avresti dovuto abbandonare loro. O forse, addirittura, fare una scelta completamente diversa quel giorno. Ma hai scelto loro.” E calchi forte su quelle parole. “ So che per te sono la cosa più importante.”

Si, è così. E lo sai bene.

Non puoi dimenticare i suoi occhi che brillavano come stelle alla nascita di ciascun bambino. Lei non rinuncerebbe mai a loro. Sai che non tornerebbe indietro, che non cambierebbe il passato se potesse farlo. Nemmeno quello che vorrebbe dimenticare.

Guardi l’orologio appeso al muro: le tre! Si, effettivamente è davvero tardi.

Nel frattempo la donna che ti siede davanti ti osserva. Osserva i cambiamenti che il tempo ha portato al tuo fisico e al tuo cuore.

E nota che, nonostante ci sia del sollievo per la fine di tutta quella storia, una linea di dolore e nostalgia più netta segna i tuoi occhi. Fino a pochi anni fa non era così evidente. Oggi si. Lei lo vede, ma tace. Ti conosce bene.

Sospira piano, Alice. Oggi ha visto i tuoi occhi. Domani vedrà quelli di suo fratello. Ma forse non ne ha nemmeno bisogno; lei sa già cosa vi troverà dentro. Quei sentimenti così difficili da contenere che ha visto rispecchiarsi nei tuoi durante tutto il racconto. Ed è cosciente anche che, persino i suoi, di occhi, sono simili ai vostri.

Ma per il momento non vuole pensarci. Il tempo ci sarà poi.

 

 

 

Grazie mille a chi ha commentato.

Grazie mille a chi ha letto.

   
 
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