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Autore: ladylala    08/11/2010    1 recensioni
A volte la vita ci riserva delle sorprese è proprio quello che succerà nella fanfiction.
Possono due fratelli gemelli sconvongere la vita a due sorellastre?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il giorno dopo, andando all’università Serena e Manuele videro Andrea in compagnia di una ragazza carina, lei aveva qualcosa di familiare, la osservarono meglio e Manuele disse:

“Sere, ma quella è Simo”
“sì, è lei, ma non posso credere che sia lei, se Michele, la vedesse insieme a lui sarebbe una tragedia”
“sei sicura che sia lei?”
“sì, dobbiamo agire, la chiamò”
“aspetta e se fosse Alessia, ieri sera ce ne ha parlato”
“è vero, mi sono dimenticato, Sere”
“ma tu sei sicura?”
“penso di sì, Manu”
“la chiamo io, se mi passi il tuo cellulare”
“tieni” lui la chiamò, ma Simona non rispose subito.
“pronto”
“sono Manu”
“ciao, come va? Cosa desideri?”
“dove sei?”
“cosa? Cosa te ne importa? E poi non farmi il terzo grado”
“dove sei?”
“dove credi che possa essere? Sono a casa con Michele”
“me lo passi?”
“sì, amore, vieni ti vuole tuo fratello al telefonino”
“cosa c’è Manuele?”
“Andrea è insieme a Simona”
“non è possibile e lo sai”
“lo so, ti dico che è come lei”
“sei smemorato, è la sua gemella è ovvio che è identica a lei”
“parlate, di Alessia?”
“sì, sta con Andrea all’università”
“davvero? Ci hanno separate da neonate, voglio conoscerla, andiamo”
“no, Manuele cosa deve fare?”
“dille di venire a trovarmi”
“Manuele, portali qui”
Dopo un’ora Manuele, Serena, Andrea e Alessia arrivarono, appena la vide Simona sentì un brivido al petto e Alessia disse:
“ciao Simona, sono Alessia”
“ciao Alessia”
“andiamo di là, lasciamole sole” detto questo tutti uscirono dalla stanza
“cosa si prova a vedere la propria metà?” disse Simona
“non lo so Simona”
“io mi sento stranamente bene, Alessia”
“anch’io, Simo”
“e da tanto che sei a Torino?”
“no, da ieri, mi sono trasferita da un amico”
“e chi sarebbe?”
“Fabio Farina”
“e che fa nella vita?”
“fa giurisprudenza”
“davvero? E tu?”
“lettere moderne”
“io scienze dell’educazione, Alessia”
“interessante Simo”
“sì, Alessia”
“chiamami, Ale”
“Ale, sono contenta di averti conosciuta, promettimi che non ti dimenticherai di ma?”
“te lo promesso, ma fallo anche tu, Simo”
“te lo prometto, Ale”
“Simo, vorrei trasferirmi qui con te e la tua amica”
“Ale, lei non è solo un’amica, è la mia sorellastra Serena”
“Simo, ho capito i nostri l’hanno adottata?”
“sì, comunque c’è posto anche per te”
“sei sicura?”
“sì, tu sei la mia metà”
“va bene, ma chi abita qui?”
“io, Michele, Serena, Manuele e Andrea”
“davvero?”
“sì, ho saputo da Serena che parlavi con Andrea Latini”
“sì, è vero”
“come mai?”
“non lo so”
“ti piace, Andrea?”
“no, Simo”
“è il mio ex- fidanzato”
“davvero?”
“visto che non ti piace, Andrea, parlami di sto Fabio?”
“mi piace, ma non so”
“cosa?”
“se gli piaccio”
“ti piace Andrea?”
“sì”
“mi dispiace, ma non è alla tua portata”
“cioè non posso stare con lui?”
“no, potrebbe tornare con me”
“va bene”
“puoi trovarne un altro”
“ma a me piace”
“lo so, Ale”
“non devo amarlo”
“è ancora di mia proprietà”
“non è giusto”
“va bene, tienitelo stretto prima che ti scappi”
“grazie, ma lui è occupato con un’altra”
“lascia che gli parli io”
“davvero lo faresti?” e andò di là e disse:
“Andrea, ti devo parlare, vieni con me”
“va bene” e andarono in una stanza
“Andrea, quando ti sei fidanzato?”
“io sono fidanzato con te, schiocchina”
“guarda che non ti ho ancora perdonato per quello che hai combinato ieri sera, sei spiritoso”
“non voglio fidarmi di nessuna, sono rimasto bruciato una volta e mi basta e avanza”
“Alessia, non ti farebbe quello che ti ho fatto io”
“ma ha la tua faccia, me lo ricorderei”
“non sarà così”
“io amo te e ti amerò sempre, Simo”
“non pensare in negativo, è da quattro anni che stiamo assieme”
“lo so, io ti avrei resa felice se non avessi rovinato tutto per una stupida cotta”
“non è una semplice cotta, io e Michele ci amiamo, Andrea”
“va bene, frequenterò Alessia”
“grazie, sei un amico”
“perché ci tieni così tanto?”
“è mia sorella”
“poi, ho capito che vuoi fare”
“esattamente questo” e lo baciò appassionatamente e poi  tornò da sua sorella e disse:
“è tutto a posto, è interessato a te”
“grazie, Simo”
“prego, Ale, tra poco arriverà e io non ci voglio essere, ce la farai da sola?”
“sì, grazie”
“sono tua sorella” e se ne andò recandosi da Michele, Manuele e Serena e disse:
“Michele, ti posso parlare?”
“sì, Simo” andarono in un posto isolato la cucina
“Michy, sono perfida”
“perché?”
“perché, sono una persona  persuasiva, penso a fare del bene a me stessa, ma non mi interessa cosa provano gli altri”
“non sei così, sei altruista”
“non mi conosci, ho convinto Andrea a stare con Ale anche se non le interessa, lui ama un’altra”
“mi stai sconvolgendo”
“non l’ho fatto per lei, ma per me, è stata una specie di vendetta personale”
“non credo alle mie orecchie”
“io sono gelosa”
“gelosa di Ale, ma sei la mia ragazza”
“lo so, ma io e lui siamo stati assieme quattro anni”
“sono tanti lo so, quindi mi stai ingannando?”
“io l’ho baciato prima”
“sei impazzita? Lo dici così, sei superficiale ed egoista”
“non me lo dici”
“non sei la mia ragazza, mi stai facendo irritare, sparisci”
“questa è casa mia, Michele” e se ne andò, trovò Andrea e gli disse:
“non sei ancora andato da Alessia?”
“no”
“meno male, perdonami se ti ho fatto soffrire, avevi ragione, ho rovinato tutto per una stupida cotta”
“non ti preoccupare, è tutto ok, Simo, io ti amo ancora”
“andiamocene da qui”
“sì” e uscirono da lì e andarono a farsi un giro.
Michele la cercò, ma non trovandola, la chiamò sul cellulare ma lei, vedendo il suo numero non rispose
“tesoro chi era?”
“Michele”
“dovevi rispondergli”
“sì, hai ragione”
Dopo pochi minuti le squillò il telefono e lei disse:
“pronto”
“sono Michele”
“ah, sei tu, cosa vuoi?”
“volevo dirti che ti ho perdonata”
“troppo tardi”
“sì, ha ragione, Michele, ha deciso che è meglio stare con me”
“me la passi”
“sì, certo”
“cosa vuoi? Torna a casa immediatamente”
“non ci torno”
“ti do dieci minuti”
“perché, capo?”
“Serena, sta male”
“va bene” e lei riattaccò
“Simona cosa c’è?”
“Serena sta male”
“sei sicura?”
“sì”
“andiamo” ritornarono a casa e Michele disse:
“ti accompagno da Serena”
“grazie, Michele” la condusse in cucina
“sei fuori?”
“perché tu e Andrea siete usciti?”
“perché volevo fare due passi con un amico”
“beh, potevi farli con me due passi”
“sono maggiorenne, Michele”
“tu non dovevi uscire con quel cretino”
“e perché di grazia?”
“sei la mia ragazza”
“mi hai lasciata”
“non è una scusa attendibile”
“guarda che io posso stare con Andrea, non credo che tu e mia sorella me lo impedirete”
“se sto con te, lo faccio solo per tua sorella Alessia”
“io non lascio, Andrea a mia sorella, te lo puoi proprio scordare, lui mi appartiene a me e poi non ho intenzione di discutere ancora, aspetta un po’, da quando ti interessa la felicità di mia sorella, Alessia?”
“dal momento che la ferisci”
“perché non ti metti con lei visto che ti piace tanto?”
“non mi piace lei, ma tu”
“certo, sono la più cattiva”
“sì, ma devo sopportare anche il tuo lato oscuro”
“sei geloso?”
“sì, lo ammetto”
“non cambierò per farti piacere Michele, primo non lasciare il certo per l’incerto?”
“io sarei l’incerto?”
“l’incerto, in questo momento”
“beh’, se è così, allora non devi stare con me, Simona, hai paura di staccarti dal passato”
“lasciami stare, hai ragione, ma devi rispettare la mia decisione. Se io non fossi andata a quella maledetta festa, sicuramente non ti avrei mai conosciuto e sarei la persona più felice, hai fatto crollare tutte le mie certezze, so cosa voglio”
“e cosa vuoi?”
“stare con Andrea come sempre”
“non stai dicendo la verità”
“mi rendi tutto più difficile, Michele, vorrà dire che mi cercherò un altro”
“vuoi stare con un estraneo?”
“sì, mi dispiace, la mia vita è importante. Non gira tutto attorno a voi due, sto frequentando un ragazzo che mi piace, si vedrà”
“chi è?”
“non sono affari tuoi”
“tu esci con mio fratello?”
“perchè me lo chiedi?”
“sei capace di farlo”
“non è lui, vai a chiamarlo e portalo qui”
“lo farò” uscì, chiamò Manuele e lo portò lì dicendo:
“Manuele, tu e Simona avete una relazione?” Manuele guardò Simona perplesso e disse:
“Michele, hai delle prove?”
“sì, lei ha un oggetto della nostra famiglia addosso e calcola che io non gliel’ho dato”
“scherzi?” chiese Simona spaventata
“no, affatto. Guarda quel braccialetto, dove l’hai preso?”
“me l’ha regalato una mia amica”
“sì, infatti. Guarda caso, è proprio identico a quello di nostra madre”
“Simo, mi dispiace, non riesco a mantenere il segreto”
“Manuele, non devi parlare, altrimenti peggiorerai le cose”
“Simo, lo sai che non si può nascondersi per sempre” a quel punto Simona si avvicinò alla porta preoccupata.
“dove stai andando, Simona?”
“da nessuna parte, Michele”
“dammi il braccialetto di mia madre”
“non è di tua madre, è mio, smettila  di dire assurdità, sono stufa dei tuoi giochetti psicologici, con me non attaccano, Michele”
“non hai capito che ha un valore affettivo, non è un semplice oggetto”
“se pensi che l’ho rubato ti sbagli”
“non ho detto che lo hai rubato, ma se Manuele te l’ha dato vuol dire che la vostra è una storia d’amore ufficiale”
“cosa stai dicendo? Michele, queste sono assurdità, comunque anche se non è di tua madre, te lo regalo, non ha alcun valore è un semplice braccialetto”   se lo tolse
e lo gettò a terra, Michele lo raccolse irritato, non disse altro e uscì.
 
 
  
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