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Autore: HachiXHikaru    09/11/2010    1 recensioni
Cosa potrebbe mai succedere se un giorno, un ragazzo e una ragazza, si presentassero dai nostri cari Host dicendo di essere fratelli di Haruhi?
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Haruhi Fujioka, Hikaru Hitachiin, Kaoru Hitachiin, Nuovo personaggio, Tamaki Suoh
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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9. “Karaoke”

-Non vedo l’ora di sentir cantare la mia cara Konata!-

-Sicuramente sarà stonata come una campana-

-Dai Hikaru non dire così!-

-Io spero ci siano tantissime torte!-

I sei host si stavano recando a casa di Haruhi, per poi andare al karaoke con l’amica e gli altri. Quando furono davanti all’edificio, scesero dalla limousine e iniziarono a salire le scale. Tamaki suonò il campanello e dopo poco la castana aprì la porta.

-Ah, siete arrivati…-

-Ciao Haruhi!-

Salutarono i ragazzi sorridendo.

-Finalmente! Ce ne avete messo di tempo!-

Il sorriso del rosso scomparve. Konata era spuntata da dietro la sorella e al suo fianco c’era quello scemo di Kei.

-Siamo arrivati prima possibile ragazzina-

Lei sbuffò.

-Bè potevate fare prima…-

Disse guardando male il rosso. La castana sospirò. Ogni momento era buono per litigare.

-Ma ora muoviamoci, visto che ci siamo tutti, possiamo andare al karaoke, eh Kona-chan?-

Domandò Kei introducendosi nel discorso. La ragazza lo guardò e annuì sorridendo, poi si voltò verso Yu, che era seduto al tavolino col padre.

-Andiamo fratellone…-

Il ragazzo si alzò e raggiunse la sorella e gli altri, poi, dopo aver salutato Ranka, uscirono in strada.

-Possiamo prendere la limousine-

Propose il lord indicando la macchina che era parcheggiata di fronte casa Fujioka. La bionda scosse la testa.

-Il locale non è lontano, possiamo andarci a piedi-

Detto ciò si avviò trascinando la sorella per il braccio. Gli altri le seguirono. Kei camminava di fianco alla ragazzina bionda, Yu era stato preso di mira da Tamaki, che aveva iniziato a parlare allegramente con lui, peccato, però, che il castano non lo ascoltasse. I gemelli e gli altri erano dietro la bionda. Il rosso stava osservando i vestiti della ragazzina. Indossava dei jeans corti che le arrivavano sopra il ginocchio, una maglietta a maniche corte a spalle scoperte di colore grigio e delle scarpe da ginnastica. Anche se era maggio, quei vestiti erano fin troppo corti.

-Ehi ragazzina, prenderai freddo vestita in quel modo-

Lei si voltò e gli fece la linguaccia. Hikaru la guardò male.

-Guarda che lui ha ragione, Konata-

La ragazza guardò la sorellona.

-Non preoccuparti Haru-chan, non mi ammalerò mica per così poco-

Poi si voltò verso Kei.

-Non vedo l’ora di arrivare al karaoke!-

-Già, fortunatamente manca poco-

Hikaru volle introdursi nella discussione.

-Anche io sono molto impaziente, voglio sapere quanto è stonata la nostra cara Konata-

Lei si voltò verso il ragazzo.

-Non sono tanto stonata…-

-Tanto no, però…-

Disse Yu e Kei lo guardò mostrando un sorrisino malizioso.

-Ma come Yu? Non sei tu quello che ogni volta che sente la nostra Kona-chan cantare si commuove?-

Il castano sbuffò e i due ragazzini biondi risero.

-Kei-chan spero che ci sia il ragazzo dell’altro giorno, era così carino!-

L’amico rise.

-Kona-chan vuole andare a caccia di ragazzi…-

Lei arrossì.

-Ma che cavolo dici?-

-Sicuramente sarà orribile…-

I ragazzini si voltarono verso il rosso che aveva parlato guardandolo interrogativi.

-Secondo me il ragazzo che tu definisci “così carino” non deve essere questo gran che…-

Kei lo guardò sorridendo.

-Geloso?-

L’Hitachiin arrossì un poco.

-Certo che no, ma credo che per il canone di bellezza della tua amichetta “così carino” voglia dire che non è questo gran che…-

La biondina sorrise. Allora lui credeva che lei non sapesse giudicare la bellezza nei ragazzi.

-Allora tu, Hikaru, puoi essere considerato il più orribile di tutti-

I ragazzi guardarono Konata non capendo cosa volesse dire, poi lei si voltò verso un edificio.

-Ah, siamo arrivati ragazzi!-

Trascinò dentro la sorella per un braccio e gli altri le seguirono. Il rosso stava ripensando alla frase della biondina. La più piccola dei fratelli Fujioka si avvicinò al bancone per sapere dove fosse la sala che aveva prenotato.

-Nome?-

-Fujioka-

La castana la guardò. Perché non aveva prenotato a nome Toriyama? Era il nome della sua nuova famiglia no? Il ragazzo sfogliò il registro, poi alzò la testa verso la bionda.

-Siete nella stanza 7-

La ragazzina ringraziò e condusse gli altri nella stanza per il karaoke. Con Kei stava spesso in quella stanza, era la sua preferita. Aprì la porta ed entrarono. La stanza non era tanto grande, ma era molto accogliente. C’erano un divanetto, un tavolino con sopra un quaderno con i titoli delle canzoni e, naturalmente, il karaoke. I due ragazzini si fiondarono sul divano e iniziarono a sfogliare il quaderno. Haruhi si guardò un po’ intorno.

-Non c’è molto posto a sedere per tutti…-

Yu si avvicinò.

-Tranquilla, tanto la nostra sorellina starà tutto il tempo al microfono-

La castana rise.

-Lo immaginavo-

Il lord si avvicinò alla ragazza dai capelli castani.

-Canterai una canzone con me vero Haruhi?-

-Scordatelo-

Il biondo andò a deprimersi in un angolino.

-Ehm, il fatto è che non sono brava a cantare…-

Il ragazzo la guardò con gli occhi da cucciolo.

-Ah! Non fare così…-

La bionda si avvicinò al lord.

-Se vuoi, poi possiamo cantare una canzone noi due…-

-Davvero?-

Gli sorrise e annuì.

-Magari possiamo cantare tutti e tre…-

Konata si voltò verso la sorella, che le faceva cenno di no.

-Vedremo…-

Il ragazzo si levò dal suo angolino e alzò in alto il pugno.

-Bene, scegliamo una canzone per questo karaoke!-

La bionda lo imitò e così anche Kei.

-Sìììììì!-

Tamaki si mise a sfogliare il quaderno con le canzoni. Haruhi si avvicinò alla sorella.

-Tu cosa canterai Konata?-

-Ah beh, non lo so…-

Kei s’intromise nella discussione.

-Perché non canti il tuo pezzo forte?-

La ragazza ci pensò un po’ su.

-Beh Kei, prima preferivo farne un altro-

-Ti prego Kona-chan…-

La supplicò il ragazzo. Lei sospirò.

-E va bene, però ti avverto, se non mi viene abbastanza bene è colpa tua che non mi hai fatto provare un po’ prima…-

Lui sorrise.

-E poi apprezzerà anche Yu…-

-Stà zitto Kei-

Lo ammonì il castano. Il biondo rise. Intanto Konata si avvicinò al karaoke e prese in mano il microfono. Digitò qualcosa sullo schermo e si schiarì la voce, pronta a cantare.

-E ora, su grande richiesta di Kei…-

Il ragazzo fece segno della vittoria con la mano.

-…”Sakura Kiss” di Kawabe Chieco-

La musica iniziò.


Kei saltò addosso alla sua cara amica.

-Sei fantastica Kona-chan, come sempre del resto! Ti prego sposami!-

Yu lo guardò male e Hikaru fece lo stesso. Quel Kei era insopportabile. Poi il rosso si guardò un po’ in giro. Aveva sete, ma non c’era neanche un po’ di tè.

-Ehi grande cantante famosa-

Konata si voltò verso l’Hitachiin.

-Ho seeeteeeeee-

Lei sbuffò.

-E vatti a prendere una bibita-

-Grazie per la gentilezza…-

Gli fece la linguaccia.

-Kona-chan, anche io ho sete…-

La bionda guardò l’amico.

-Io pure…-

Alla fine Konata e Hikaru andarono a prendere delle bibite per tutti. La ragazza venne divisa con forza dal suo amato microfono e Yu venne trattenuto da Kei, che guardò i due ragazzi allontanarsi sorridente. Il rosso e la bionda camminavano uno accanto all’altra per il corridoio, in cerca di un distributore di bibite.

-Potevo venirci anche da sola…-

Lui sbuffò.

-Non saresti riuscita a portare tutte le bibite, sei solo una ragazzina…-

-E tu sei troppo vecchio…-

-Ma sicuramente più forzuto-

Lei ci pensò un po’ su squadrandolo.

-Non credo-

-Parla miss muscolo…-

Lei rise.

-Che c’è adesso?-

-Non potevi inventare battuta più scema-

Sbuffò. Finalmente trovarono un distributore di bibite e la ragazza si mise a scegliere le varie bevande.

-Allora, io tè verde, Kei e Yu una coca, la sorellona…mmmh…tè verde come me! E il lord…anche lui tè verde! Poi…-

-Non vorrai mica prendere tè verde a tutti?-

Lo guardò interrogativa.

-Ma il tè verde è buono…-

-Non è questo il punto!-

Iniziarono a litigare per decidere cosa prendere da bere agli altri, ma ad un tratto Konata smise di parlare e abbassò la testa. Lui la guardò interrogativo.

-E ora cosa c’è?-

-Perché ogni volta che ci vediamo dobbiamo litigare?-

La biondina sembrava sul punto di piangere.

-Ah…Konata…-

Alzò la testa di scatto.

-Mia sorella non vuole che io litighi con te…e neanche io…-

Hikaru era confuso. Ma che le prendeva così all’improvviso? Le si avvicinò.

-Ok…allora potremo prendere quello che vuoi tu…-

Lo guardò sorridendo e fece il segno della vittoria.

-Ahah, non pensavo sarebbe stato così facile…-

-Come?-

Gli fece la linguaccia.

-Era tutta una fintaaaaaa-

L’Hitachiin era shockato. Quella ragazzina lo aveva preso in giro. La bionda stava prendendo le altre bibite, al tè verde naturalmente, canticchiando. Il rosso la guardava male. Konata prese tutte le bibite e si avviò verso la stanza.

-Fammene portare qualcuna, sono troppe-

Lei scosse la testa.

-Ce la faccio-

Hikaru sbuffò. Era proprio una stupida ragazzina.

-Se poi ti cadono non venire a piangere da me-

-Tranquillo non lo fa…-

La ragazza non riuscì a terminare la frase che inciampò. Fortunatamente il rosso riuscì a prenderla, ma non fu lo stesso per le lattine.

-Nooooooo, le bibite!-

Lui sospirò.

-Te lo avevo detto-

-UFFAAAAAAA!!!-

La ragazzina si inginocchiò ed iniziò a prendere le lattine, il rosso fece lo stesso. In silenzio raccolsero tutte le bibite finché non rimase l’ultima, quella al tè verde. L’Hitachiin allungò la mano per prenderla, ma non si accorse che la bionda stava facendo lo stesso. Le loro mani si sfiorarono e di scatto i due alzarono la testa. Per pochi secondi rimasero a fissarsi. Al rosso parve un’eternità. I loro volti erano vicinissimi.

-Hikaru…-

La ragazzina gli mostro una lattina un po’ ammaccata.

-…questa la bevi tu-

Lui sobbalzò.

-Che?-

-È colpa tua se sono caduta, quindi questa la bevi tu-

Konata si alzò, ma lui rimase immobile.

-Bè, ti muovi?-

-Sì, sì arrivo-

Prese il tè verde che era in terra. Lentamente seguì la ragazza. Cos’era quella strana sensazione che aveva provato poco prima? Avrebbe voluto attirare a sé la ragazza e baciarla. Ma perché? A lui piaceva Haruhi…anche se lei aveva occhi solo per il lord…e poi Konata era così carina…scosse la testa. Ma cosa andava a pensare?

I due ragazzi arrivarono alla loro stanza da karaoke e posarono le lattine sul tavolino. O almeno, quasi tutte.

-Ehi Kona-chan, che ne dici se cantiamo questa?-

Chiese il biondino mostrandole il libretto delle canzoni.

-Ma non l’avevamo già cantata la volta scorsa?-

-Vabbè, ma è quella che preferisco!-

La ragazzina sorrise all’amico.

-Allora va bene Kei-chan, canteremo questa-

I due amici si avvicinarono verso il karaoke. Intanto il rosso stava seduto sul divanetto e fissava la lattina di tè. Per poco non avrebbe toccato la mano di Konata. Arrossì un poco al pensiero.

-Qualcosa non va Hikaru?-

Si voltò verso il gemello.

-No tranquillo…sto bene…-

Kaoru lo fissò non tanto convinto, poi rivolse lo sguardo alla sorellina di Haruhi.

-È davvero brava eh?-

-Sì…-

-Ed è anche molto carina, no?-

Lo guardò interrogativo. Dove voleva andare a parare?

-Kaoru cosa c’è?-

-Bè, magari potresti smetterla di andare dietro ad una ragazza che pensa a un altro e cercarne un’altra…per esempio Konata-

-Kaoru non dire scemenze-

-Ma io lo dico per te!-

Il rosso strinse la lattina tra le mani.

-Non è una decisione tanto facile da prendere…-

-Ma almeno provaci!-

Hikaru decise di finire lì la discussione. Non avrebbe retto un minuto di più. Lui mettersi con Konata. Sbuffò. Che scemenza. Però, non poteva dire di non averci pensato in questi giorni. Scosse la testa. No. Certamente si sbagliava. Guardò la biondina che stava cantando insieme a Kei. Il gemello aveva ragione, ma lui non poteva dimenticare Haruhi tanto facilmente. O forse sì? In fondo lei andava dietro al lord. Stupido! Non poteva mollare tanto facilmente. Per quanto Konata somigliasse alla sorella maggiore, non poteva di certo sostituirla.


-Aaaaaaaah, sono davvero stanca!-

-Ci credo Kona-chan! Hai cantato fino a che non ci hanno cacciato fuori!-

-Non rompere Kei-chan! Pensa piuttosto a portarmi in braccio!-

-Eh? Non se ne parla neanche! Fatti portare da Yu!-

-Ma Yu dice che peso troppo!-

-E come dargli torto? Mangi più dolci te di dieci persone messe insieme!-

-Che antipatico che sei, Kei-chan! Portami in braccio punto e basta!-

-Perché non ti fai portare in braccio dal tuo “paparino”?-

-Perché sennò Yu gli farebbe fare una brutta fine solo per averci pensato!-

-E perché con me sarebbe diverso?-

-Perché tu sei Kei-chan-

-E con ciò?-

-Yu crede che tu sia dell’altra sponda, per questa ti permette di vedermi-

Il ragazzo strabuzzò gli occhi.

-Maledetto Yu!-

Il castano gli lanciò uno sguardo omicida. Konata si avvicinò alla sorella.

-Mi spiace che la serata sia passata così velocemente sorellona-

-Anche a me…-

-Io mi sono divertita tantissimo con voi e spero anche tu Haru-chan-

Le disse sorridendo. La castana sorrise a sua volta.

-Anche io mi sono divertita molto-

La biondina rimase un po’ in silenzio. Si stavano dirigendo tutti verso casa della castana per prendere le limousine e tornare a casa.

-Ah, mi è venuta un’idea!-

Haruhi si voltò verso la sorellina.

-Perché non venite tutti a casa nostra per un pigiama party?-

Hikaru sobbalzò. Yu guardò male la sorella.

-Sicura che non disturbiamo?-

-Non preoccuparti sorellona, tanto Akira e Yoko torneranno domani mattina…-

-Non vedo l’ora di vedere la tua camera!-

S’intromise il lord nella conversazione. Kei sorrise maliziosamente e cinse le spalle dell’amica con un braccio. Il rosso aveva tanta voglia di strangolarlo.

-Vuoi dire che potrò dormire con te Kona-chan?-

La ragazzina annuì.

-Ma non c’è il rischio che il possente Yu mi faccia fuori nel sonno?-

La ragazzina ci pensò un po’ su.

-Se fai attenzione non ti capiterà niente…credo…-

Il ragazzino rise.

-Bene è deciso, tutti dai Toriyama a fare un mega pigiama party!-

La biondina chiamò la limousine per farsi venire a prendere, intanto gli altri stavano avvertendo a casa. Tamaki non vedeva l’ora di stare con le sue adorate “figliole”, Kyoya credeva di poter trarre profitto dall’incontro con i Toriyama, Honey trovava ciò molto divertente e, naturalmente Mori lo seguiva, Kaoru pensava che ciò avrebbe potuto servire a schiarire le idee al fratello e Hikaru, anche se non lo dava a vedere, era molto contento della proposta della ragazzina. Quelli più titubanti erano i maggiori dei Fujioka, Yu non sopportava l’idea di avere così tanti maschi per casa, soprattutto non sopportava l’idea di averli tutti intorno a Konata e Haruhi, la castana, invece, non aveva voglia di farsi trascinare in queste stupidaggini, ma la sorellina non accettava repliche. Così aveva deciso e così avrebbero fatto.


I gemelli varcarono la soglia della villa dei Toriyama e si guardarono intorno.

-Come mai non c’è nessun domestico?-

-Il sabato lasciamo loro la sera libera-

Rispose la bionda mentre si levava le scarpe.

-Ooooh, quindi in casa ci siamo solo noi-

-Esatto Kei-chan-

-Allora diamoci alla pazza gioia!-

-Non provarci nemmeno-

Il ragazzino sbuffò.

-Yu sei un rompiscatole-

Konata prese la sorella maggiore per mano e la condusse verso le scale.

-Vieni Haru-chan, ti faccio vedere la mia stanza e ti do un pigiama per la notte-

-E noi?-

Le domandò il rosso.

-Vi affido a Yu, vi darà lui i pigiami-

I sette ragazzi sentirono un brivido lungo la schiena.


La bionda trascinò Haruhi in camera sua. I muri della stanza erano rosa confetto e anche le coperte e i cuscini del grande letto a baldacchino. Di fronte alla porta c’era una grande finestra che dava sul giardino e a ridosso del muro un grande armadio. Nella parete opposta c’erano la scrivania con la sedia e alcuni libri. Sul letto e sull’armadio vi erano tantissimi peluche. Alcuni erano anche sparsi per la stanza. La ragazzina spalancò le ante dell’enorme armadio e iniziò a frugarci dentro.

-Uffa! Dove l’ho messa?-

La bionda iniziò a lanciare fuori dei vestiti.

-Eppure dovrebbe essere qui…-

-Cosa stai cercando Konata?-

Chiese la castana avvicinandosi alla sorella.

-Una scatola bianca…che dovrebbe trovarsi…ah, eccola qui!-

Disse tirandola fuori. Haruhi poté leggere l’etichetta appiccicata sopra: “Vestiti mamma”. Perse un battito.

-Qui dovrebbero esserci dei pigiami sorellona, quale vuoi?-

-Konata, questi erano della mamma?-

Annuì.

-Papà insistette tanto per farceli avere…-

Aprì l’enorme scatola.

-Allora, io prendo questo!-

Konata mostrò alla sorella un pigiama a due pezzi di colore arancione con la faccia di una scimmietta disegnata sopra. I pantaloncini arrivavano sopra alle ginocchia e la maglietta era a maniche corte con scollatura a V.

-È adorabile non trovi?-

La castana annuì.

-E poi era anche la preferita della mamma…-

La ragazzina tirò fuori un vestitino bianco.

-Che ne dici di indossare questo?-

Lo guardò per un momento e rimase in silenzio.

-Che c’è? Non ti piace?-

Scosse la testa.

-No, no…questo va bene. Grazie Konata-

-Di niente sorellona!-

Dopo essersi messe i rispettivi pigiami, la più piccola delle due decise di andare a vedere cosa avevano combinato gli altri.

-Non credo sia una buona idea…-

-Dai Haru-chan, solo una sbirciatina…e poi ho visto mille volte Yu in mutande!-

-Non è di Yu che mi preoccupo…-

Ma la biondina non sembrò sentirla e aprì la porta della camera del fratello. Dentro vi erano gli otto ragazzi, tutti con il rispettivo pigiama. Anzi, quasi tutti. Hikaru, infatti, aveva indosso solo i pantaloni e stava discutendo con il castano.

-Io non me lo metto quel coso orribile-

-Come sei noioso Hitachiin, abbiamo giocato a morra cinese e tu hai perso, quindi questo lo metti te-

Il rosso sbuffò.

-Quante storie per un pigiama!-

Si voltarono tutti verso la porta. Il ragazzo arrossì.

-Cosa cavolo ci fai qui ragazzina?-

Ma lei parve non sentirlo. Gli si avvicinò e prese il pigiama dalle mani del fratello.

-Vediamo cos’ha di tanto orribile…-

-Ha un disegnino da bimbo delle elementari! È troppo ridicolo!-

Lei osservò l’indumento. Era uguale a quello che indossava lei, solo che era di colore blu. Era quello che la mamma aveva preso per papà.

-Non è affatto ridicolo, vedi? Lo porto pure io!-

Gli disse indicando quello che aveva indosso.

-Ma tu SEI una ragazzina delle elementari-

Lei s’irrigidì.

-Comunque se non lo vuoi mettere non importa-

Lui sbuffò. Non voleva farla arrabbiare.

-E va bene, hai vinto tu Konata-

Detto questo uscì dalla stanza per cambiarsi.


-Yu che diavolo stai facendo?-

-Secondo te? Sto sistemando i materassi, no?-

-Veramente li stai gettando per terra uno a uno-

Sbuffò.

-È uguale-

-La verità è che non hai voglia di spostarli-

-La verità è che sei noiosa-

Gli fece la linguaccia e Haruhi sospirò. Pure col fratello doveva litigare?

-Ti va bene così, principessa?-

-Certo mio schiavetto Yu-

-Bene, allora buonanotte!-

Detto ciò il castano si distese su uno dei quattro materassi. I ragazzi li avevano presi dalle varie stanze vuote. Vicino a lui si mise il lord che, ancora prima di iniziare a parlare, venne zittito dal cuscino di Yu. Honey, Mori e Kyoya andarono su un altro materasso, Kei voleva finire vicino all’amica, ma lei si mise accanto alla sorella che dal lato opposto aveva Hikaru. La ragazzina si attaccò al braccio della castana.

-Buonanotte sorellona!-

-Ehm Konata, puoi lasciarmi il braccio?-

Obbedì, poi guardò male il rosso.

-Và via Hikaru, potresti dar noia alla sorellona-

-Che? Pensa a te piuttosto-

-Come ti permetti? Haru-chan è felice di stare qui con me!-

Intanto la castana si stava spostando per raggiungere Kei e Kaoru in un altro materasso.

-Sorellona dove vai?-

-In un posto più silenzioso-

-Hai visto Hikaru? È colpa tua se si è arrabbiata!-

-Non dire scemenze-

-FINITELA VOI DUE!-

-Ma fratellone…-

-Voglio dormire, quindi ora zitti e fate la nanna da bravi bambini-

La biondina sbuffò. Ora era faccia a faccia con il rosso e, fortunatamente per lui, non riusciva a vedere il lieve rossore che era spuntato sulle guance del ragazzo.

-Allora buonanotte Konata-

Lei rimase in silenzio.

-Sei arrabbiata con me?-

-Che t’importa?-

-Che noiosa…-

Lei abbassò lo sguardo.

-Ci tenevo tanto a dormire con mia sorella…-

Lui fece per alzarsi, ma venne fermato.

-E ora dove vai?-

-A recuperare tua sorella-

-Stupido, così Yu scannerà tutti e due-

Deglutì.

-E allora che pensi di fare?-

-Dormire, ovvio-

Disse chiudendo gli occhi. I due non erano vicini, c’era ancora lo spazio lasciato vuoto dalla castana che li separava. Il ragazzo fissava la biondina. Non riusciva ad addormentarsi, a chiudere gli occhi. Doveva avvicinarsi a lei oppure no? La ragazza si strinse nelle spalle. Aveva freddo. Si avvicinò un poco.

-Ti prendo una coperta?-

-No-

Silenzio.

-Ti faccio così schifo Hitachiin?-

-Che?-

Aprì gli occhi.

-Perché non ti avvicini e mi scaldi te?-

Sussultò. Che le prendeva? Si avvicinò ancora un po’. Lei sbuffò.

-Scemo-

Lo abbracciò. Lui rimase immobile.

-Sei caldo-

La abbracciò.

-E tu sei congelata-

Sorrisero, ma nessuno dei due poteva vedere l’altro. Konata aveva la fronte poggiata al petto di Hikaru. Lui era rosso, rossissimo e il cuore gli batteva forte. Chissà se lei poteva sentirlo. Si addormentarono così, abbracciati.


Hikaru venne svegliato dai raggi del sole che filtravano dalla finestra. Quello scemo di Yu si era scordato di chiudere le tende. Sentì qualcosa premere contro il suo petto. Gli ci volle un po’ per realizzare. Avvampò e rabbrividì di paura allo stesso tempo. Come minimo Yu lo avrebbe ammazzato. Cercò di vedere chi fosse sveglio. Nessuno a parte lui. Bene. Poteva staccarsi dalla ragazza prima di venire scoperto. La guardò. Non ci riusciva, non voleva. Forse poteva svegliarla. No, era così carina addormentata. Lei si strinse più forte. Deglutì. Come aveva fatto a trovarsi in una situazione del genere? La ragazzina aprì lentamente le palpebre. Cosa stava abbracciando? Alzò lentamente la testa. Gli sguardi dei due ragazzi s’incrociarono. Silenzio.

-Ehm…’giorno Konata-

Si ricordò e sussultò. Oddio. Oddio. Oddio, oddio, oddio.

-Che hai?-

-Ni…niente…-

Era diventata rossa. Si staccò velocemente dal ragazzo. Sentiva caldo. Troppo caldo.

-Konata…-

Le si avvicinò.

-C…che stai facendo?-

-Voglio controllare una cosa…-

I loro volti erano vicinissimi.

-Che stai pensando di fare Hitachiin?-

Rabbrividì. Si era svegliato Yu.

-Ehm, ecco…io veramente non…-

-Hikaru mi chiedeva se potevamo andare a mangiare-

Rispose prontamente la bionda.

-A me non pareva che…-

-Non brontolare Yu! Su, andiamo a mangiare tutti insieme-

Prese il fratello per il braccio e lo trascinò in cucina. Gli altri si svegliarono poco dopo a causa della discussione dei tre e raggiunsero i padroni di casa nella cucina. Konata stava finendo di apparecchiare.

-Buongiorno a tutti!-

-‘Giorno-

-Servitevi pure e non fate complimenti-

I dieci ragazzi si sedettero al tavolo e la bionda fece in modo di non essere vicino al rosso. Si mise tra Yu e Kei. Hikaru non riusciva a capire il suo comportamento. Sbuffò. Le donne. Dopo aver finito colazione, gli ospiti ringraziarono e se ne andarono da casa Toriyama.

-Tornate presto a trovarci-

Disse la ragazzina salutando gli amici e la sorella dall’uscio della porta. L’Hitachiin la guardò. Aveva gli occhi lucidi. C’era qualcosa che non andava.

-Konata sei sicura di stare bene?-

-Tu ti preoccupi troppo scemo-

Sbuffò.

-Ci si vede a scuola-

I due fratelli rientrarono in casa.

-Yu, mi gira la testa…-

-Come?-

La ragazza gli svenne addosso.


  
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