Eccoci
qui, ragazze. So di aver
fatto un po’ tardi stavolta ma in mia discolpa posso dirvi
che questo capitolo
era già scritto e pronto ad essere pubblicato domenica
sera… quando ho deciso
di cambiarlo completamente per evitare un infarto alle mie amate
lettrici… (si
avevo un’idea un po’
“sconvolgente” in mente)
È
volutamente più corto, era
necessario che il capitolo finisse così : )
Adesso vi lascio al capitolo. Good
read.
Capitolo 12
La
sua ragazza???
Booth aveva una ragazza. Una ragazza bionda, fastidiosamente
sorridente,
insopportabilmente cortese; che adesso aveva teso la mano verso di lei.
“Ciao!
Io sono Hanna Burley. Piacere di conoscerti!”
le disse allegra.
“dottoressa
Temperance Brennan.” Era stata fredda, brutale, senza un
briciolo di cortesia…
lo sapeva. Ma non poteva fare a meno di comportarsi così,
con quella donna che
era venuta lì a rubargli il suo patner.
Non
è tuo
No,
non era suo.
Quando,
quella maledetta sera di quasi 4 mesi, lo aveva rifiutato, sapeva che
prima o
poi sarebbe successo. Sarebbe arrivata una donna che avrebbe potuto
amarlo per
trenta, quaranta o cinquant’anni. Lo sapeva e pensava che
sarebbe stata capace
di accettarlo… questo prima di dover fare i conti con se
stessa, con il dolore
che gli procurava la sua lontana, con la gioia che provava
nell’averlo vicino a
vegliare su di lei, con l’incredibile attrazione che sentiva
nei suoi confronti
e la spingeva ad agognare ogni contatto. E quei sogni poi, un sublime
contatto
con tutto ciò che avrebbe potuto esserci…
Lo
guardò negli occhi, stava fissando Hanna. Era ancora un
po’ shockato per la sua
presenza, ma non gli sembrava dispiaciuto, anzi…
Forse
era il caso di lasciarli soli, così anche lei avrebbe potuto
riflettere e
analizzare in tutta calma quello che si stava agitando nel suo animo.
“credo
che andrò a casa, Booth. Mi sento un po’
stanca…” Hanna la interruppe “ mi
dispiace molto per quello che ti è successo. Sono contenta
che tu stia
bene…” la
guardò annuendo appena con la
testa, poi rivolse di nuovo lo sguardo a Booth
“finalmente mi dai ascolto…ci
sentiamo dopo Bones?”
“si…
ci sentiamo dopo”
Booth
la guardò allontanarsi
a passo svelto e
la seguì con gli occhi, finché non
svoltò l’angolo. Poi si girò verso
Hanna “
wow… Questa sì che è una
sorpresa!! Non avrei mai immaginato che saresti venuta fino a
Washington…”
“spero una gradita sorpresa”
gli disse sorridendo “Mi sei mancato,
Seeley” e gli mise le braccia
attorno ai fianchi, poggiando la testa sul
suo petto.
Lui
poggiò il mento sulla sua testa, confuso. Non sapeva cosa
dirle.
“penso
che tu sappia perché sono qui…”
oh,
sì che lo sapeva. Lei era lì per una risposta e
lui in quel momento non sapeva
quale darle. Era come se tutti i passi avanti, verso una nuova vita,
che aveva
fatto nei tre mesi precedenti con Hanna… fossero stati
cancellati in una
settimana. Eppure lui era certo dei suoi sentimenti nei confronti di
Hanna, lei
lo aveva riportato in vita.
Ma
in quel momento si sentiva
come
sdoppiato in due: c’era una parte di lui che desiderava la
sua vecchia
vita lì,
a Washington, con Bones.
Credeva di poter tornare e cercare di dimenticarla. Un’altra
parte gli diceva
che questa utopia non sarebbe durata a lungo: così
assuefatto dalla sua
presenza, inerme davanti al potere che la legava a lei. Sapeva che ci
sarebbe
stati altri momenti come quello della sera precedente, quando,
così vicino a
lei sul divano, avrebbe voluto baciarla e baciarla e baciarla. Un
giorno
sarebbe crollato, lei lo avrebbe di nuovo rifiutato e il suo cuore non
avrebbe
retto un altro colpo del genere.
“Hanna,
mi dispiace non averti chiamato…”
“non
importa.” “Sì, invece. Lasciami finire.
Non l’ho fatto, non perché non ti ho
pensato o non mi sei mancata in questi giorni…” “Seeley, sul
serio. Non importa che tu abbia chiamato o meno.
Importa solo che tu sappia quello che vuoi . Lo sai?”
“sono
confuso… mi dispiace , sul serio. Non voglio prendermi gioco
dei tuoi
sentimenti.” “ lo so, lo so. Ascoltami, sono venuta
qui solo per dirti che ti
amo, dovevo essere certa che tu lo sapessi… così
non ci saranno
fraintendimenti. Sai quello che provo, ora devi solo capire cosa provi
tu.
Rimarrò qui ancora un giorno. Pensaci, pensa a
ciò che vuoi… o forse dovrei
dire a chi vuoi.” gli
diede un bacio a
fior di labbra e lo lasciò da solo in mezzo al corridoio.
Booth
si appoggiò le mani sui fianchi e sospirò stanco,
fissandosi la punta delle
scarpe… e adesso?
Così
non va, Temperance.
Si
disse, mentre scalciava via le scarpe e si lasciava cadere sul divano.
Così
non va proprio. Ti stai lasciando condizionare da sentimenti effimeri e
irrazionali.
L’amore.
Non è proprio il tuo campo.
No,
non era brava con i sentimenti lei, con le persone. In quel periodo le
sembrava
di essere un’estranea nel proprio corpo. Veniva invasa da
sensazioni che non
sapeva spiegarsi, aveva comportamenti estranei alla sua natura.
Aveva
bisogno di qualcuno che le spiegasse cosa sentiva, perché
lei da sola non
riusciva a farlo.
Prese
il telefono e compose veloce un numero “Angela?
Ciao… Ti va di mangiare
qualcosa insieme, questa sera? Dovrei parlarti.”
Spero vi sia piaciuto e soprattutto che non sia OC… ci tengo davvero.
RECENSIONI
0o0Felicity0o0 grazie per i complimenti ^_^
è sempre un piacere avere una
nuova lettrice, sono contenta che ti piaccia la storia. A presto !!
wta87 Hi, darling… beh, se il solo
nominarla nell’episodio
precedente ti ha fatto abbassare la glicemia, non voglio pensare a cosa
ti ha
causato questo capitolo. XD
non preoccuparti, tutto si
sistemerà…. La sua presenza serve per smuovere un
po’ i nostri adorati
protagonisti. : ) a
presto.
Grazie
a chi segue, recensisce e
apprezza questa storia :D