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Autore: Ginnever    10/11/2010    6 recensioni
Hermione stette in silenzio.
“Cosa vuoi da me Malfoy?”
“Quello che vuoi tu da me, Granger. Non credere di essere diversa.”
“Io non sono come te.”
“Come vuoi, non mi importa tanto."
Hermione guardò in basso.
Malfoy si avvicinò e con una mano le sfiorò il mento.
“Puoi provare a convincerti quanto ti pare, ma alla fine, dopotutto, noi due non siamo poi così diversi.”
*Salve a tutti! Spero d avervi incuriosito almeno un po'^^ spero che chi leggerà recensirà.. è la mia prima long fic con questo pairing e mi servirebbero consigli!^^ Grazie, Gin
Genere: Romantico, Suspence, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!


In queste ultime settimane non ho potuto aggiornare in quanto prima sono andata in gita e poi mi si è rotto il pc.

Purtroppo ho visto che le recensioni sono scese tantissimo. Non piace più? Mi piacerebbe saperlo, mi servirebbe di più che non leggere più recensioni a parte Zafry, che ringrazio.

Vi lascio al capitolo con la speranza che sarà più considerato in futuro.


Gin






Malinteso e Vendetta


























Abbracciati, lei coperta solo da un lenzuolo e lui nemmeno da quello, Hermione e Malfoy passavano così l’appuntamento nella Stanza delle Necessità, nudi e sdraiati sul letto.

A dispetto dei pregiudizi che tutti avevano su Draco Malfoy, Hermione scoprì in lui una persona piacevole, divertente e simpatica - tutto a modo suo, ovviamente.

Era la prima volta che, dopo aver consumato, i due si ritrovavano a parlare tranquillamente, come una vera coppia di fidanzati.
Hermione non sapeva se essere spaventata dalla cosa o semplicemente contenta che tutto ciò stesse succedendo a lei.

Decise di non affrontare l’argomento con Draco, che si era trovato evidentemente a suo agio con lei in quella situazione, e si buttò con lui in tutt’altra riflessione.

“Malfoy, cosa ne pensi di Blaise e Ginny?”

Il biondo guardò il soffitto per qualche secondo, prima di sciogliere l’abbraccio con la ragazza e sistemarsi su un fianco, in una posa che sapeva molto di statua greca.

“Credo che Zab sia interessato a lei perché la Weasley è sveglia, bella e, con tutto il rispetto, fa sesso.”
Hermione fece una faccia strana. Fa sesso?

“Oh, capisco.”, disse semplicemente.
Draco osservò la sua espressione e alzò un sopracciglio.
“Ti aspettavi un’altra risposta?”

Hermione fece spallucce.
“Forse sì, - cominciò - ma dopotutto si sta parlando di Serpeverde, giusto? Non ci si può aspettare nessuna risposta.”

Malfoy ghignò.
“Esattamente.”, disse, poi la baciò con ardore.






















Ginny Weasley aprì la lattina di coca-cola con un sonoro stok che fece voltare tutti i presenti della sala comune.
Alzò una mano a mo’ di scuse, prese i suoi libri e andò in Dormitorio.

Era davvero indietro con i compiti e quella era la sua prima vera serata libera, dopo tutti i casini successi con Hermione e Malfoy.
Beh, si disse, però almeno lei aveva qualcuno.

Alzò le spalle e aprì Storia della Magia. Che materia inutile era!
Sbuffò e segnò pagina 300 col dito mentre con l’altra mano afferrò la lattina sul comodino.

Era botanico il giardino che oggi viene usato come luogo di studio per la maggior parte degli studenti della scuola. Venivano coltivate rose, fiori aperrilici, nicini e pollini rossi.

Ginny sospirò e bevve ancora un po’ di coca. Era buonissima a suo parere. Suo padre gliel’aveva consigliata dal mondo babbano e lei, per una volta, aveva accettato di provarla.

Aveva letto tre righe e non ne aveva già più voglia. Della botanica del 1500 non gliene importava un fico secco.

Si alzò, ma, goffa come era, scontrò la lattina che aveva posato sul cuscino e cadde rovinosamente a terra, inzuppando le sue ciabatte turchesi di spugna e il tappetino su cui erano appoggiate.

Ginny imprecò e, preso uno straccio dal bagno, si apprestò a pulire il disastro.
Si accorse che un po’ della bibita era andata anche sotto il letto e, sbuffando, passò lo straccio anche lì.

Asciugando, però, non si accorse che qualcosa di carta e bianco era sotto il letto ed era molto più importante della coca-cola…































Aveva indossato la maglia nuova, si era messo il gel nei capelli, aveva aggiustato i jeans strappati: aveva fatto tutto questo per lei.

Ma si chiese se non fosse stato inutile, dato che era lì al Lago Nero che l’aspettava da più di mezz’ora e di Ginny neanche l’ombra.

Cominciò a credere che non sarebbe mai venuta.
Ripensò allo sguardo che gli aveva lanciato oggi in giardino. Era un ‘no’ come risposta all’appuntamento?

Con quel dubbio, decise di aspettare ancora un quarto d’ora, poi avrebbe saputo cosa fare.
























“Spero che non la farà soffrire.”, disse Hermione con un sorriso.
“Blaise con le ragazze ha un rapporto strano. E’ molto possessivo e anche un po’ ingenuo.”

“Davvero?”

“Ha sofferto tantissimo la morte della madre quando era piccolo e una figura femminile gli è sempre mancata, a parte sua nonna.”
 
La riccia si portò una mano alla bocca.
“Mi dispiace, non credevo avesse perso sua madre.”
“Già. Comunque è un Serpeverde, quindi non devi aspettarti nulla.”

Hermione guardò gli occhi tristi del biondo fissi su un lembo della coperta che aveva addosso.

Voleva davvero bene a Blaise. Questa cosa la rassicurò. Voleva dire che Zabini era una brava persona, per bene e che gli sapeva tener testa, proprio come lei.

Pensò all’appuntamento e si chiese come stesse andando…






















Purtroppo però non ci fu alcun appuntamento. Blaise, ormai spazientito, decise che aveva anche aspettato troppo.
Tornò al castello, ma non si diresse subito verso i sotterranei.

Fece cinque piani di scale in più e imboccò un corridoio piccolo e stretto. Alla fine di esso, bussò a una porticina piccola di legno.

“Chi è?”, sbottò una voce irritata e roca all’interno della stanza.

“Zabini.”

Ci fu un attimo di silenzio, poi un ometto smagrito, con pochi capelli e un sorriso inquietante aprì la porta.

“Prego, prego, signorino Zabini, entri.”
Blaise entrò nel piccolo studio di Gazza e si sedette sulla sedia mezza rotta davanti a una scrivania.

“Ha qualche rapporto per me, finalmente?”, chiese, avido di punizioni.
“Ginevra Weasley stanotte era fuori dal castello oltre l’orario consentito dal regolamento.”
Gazza sorrise malignamente e sghignazzò.

“Perfetto, perfetto!”
Prese un registro e guardò le possibili punizioni per il reato.

Blaise, sapendo che il suo compito era terminato, si alzò e fece per andarsene.
“Se ne va già? Non mi consiglia niente?”
Il moro si morse un labbro.

“Ho sentito che la Weasley tiene molto ad andare a Hogsmeade.”

Poi aprì la porta e uscì dal sudicio ufficio del guardiano.
Provava solo rabbia e rancore.











AUTRICE*






Piaciuto?


_Zafry_: Grazie del tuo commento ^^ spero che anche questo ti sia piaciuto.. Eh sì, Ron è osso duro! Al prossimo chap, un bacio

















   
 
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