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Autore: Smeralda Elesar    12/11/2010    6 recensioni
Dopo la Guerra Sacra contro Hades può essere difficile per i Gold Saint tornare ad una vita normale... soprattutto per Saga e Kanon che normali non lo sono mai stati!
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gemini Kanon, Gemini Saga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tu che sei mio fratello

 

 

                                                                                           *Questo è il posto di una citazione, ma non è ancora il momento giusto per inserirla*

 

 

:-Ma… ma ce n’è uno solo!-:

 

Esclamò Kanon allibito.

Saga si fermò accanto al fratello e dopo un secondo fece la stessa faccia sconcertata.

 

:-No… non può essere… questo vuol dire che…-:

 

I Gemelli d’oro si guardarono in cagnesco.

 

:-MIO!!!-:

 

Urlarono contemporaneamente.

Si lanciarono in avanti e piombarono come falchi sulla preda, ognuno bene deciso a conquistarla per se.

 

:-Saparisci, Kanon! Qua ci dormo io!-:

 

:-Neanche per sogno! Vattene tu!-:

 

Nella Casa dei Gemelli c’erano ancora un mucchio di problemi pratici da risolvere.

Primo tra tutti il fatto che ci fossero due Gold Saint frastornati dal susseguirsi di decessi e rinascite ed un solo letto.

 

:-Sono stato io l’ultimo ad indossare il Chloth dei Gemelli, quindi il letto spetta a me!-:

 

Dichiarò Kanon aggrappato al materasso da un lato.

 

:-Tzé! Io sono stato Saint dei Gemelli per anni, tu solo per due giorni, quindi il letto spetta a me!-:

 

Ribatté Saga aggrappato al materasso dall’altro.

 

:-Balle! Ci sono salito prima io!-:

 

:-E allora ti faccio anche scendere prima!-:

 

Con una spallata Saga provò a buttare giù dal letto il gemello, che però, da guerriero esperto, scansò la mossa e lo mandò a rotolare sul pavimento.

 

:-Visto?  Tu vai a dormire nel divano-:

 

Ghignò soddisfatto Kanon.

Ma un vero Saint non si arrende mai (soprattutto quando si tratta di conquistare un posto comodo per dormire dopo una guerra tra divinità) e Saga si rialzò subito

per tornare a combattere.

 

:-Scendi dal mio letto-:

 

Gli intimò serio.

 

:-No!-:

 

:-Vattene, Kanon, o ti caccerò via con la forza!-:

 

Ripeté Saga con la voce più minacciosa che gli riusciva.

Per tutta risposta Kanon si aggrappò ancora più saldamente al materasso.

 

:-E va bene, lo hai voluto tu! Preparati!-:

 

Guerriero della tattica, oltre che della forza, Saga strappò le coperte da un lato e le usò per far scivolare Kanon come da un telo di salvataggio.

 

:-Ecco! Vacci tu a dormire nel divano!-:

 

Gli disse da sotto le coperte.

Kanon si rialzò furente.

 

“Dannazione, Saga è forte proprio come la reincarnazione di un dio… per sconfiggerlo non mi resta che  attaccarlo con anima e corpo!”

 

Afferrò il bordo del materasso con sopra Saga, il cuscino e quello che restava delle coperte e buttò giù il tutto senza tanti complimenti.

 

:-Allora, fratellino? Stai più comodo adesso?-:

 

Ghignò beffardo.

Grosso errore: Saga si liberò dal groviglio e gli si lanciò contro come un gatto arrabbiato.

Probabilmente avrebbero continuato ad azzuffarsi per un bel po’, ma ingaggiare una battaglia dei mille giorni poche ore dopo essere stati riportati in vita non è un idea

molto salutare e poco dopo i due Gemelli, ancora non rientrati in pieno possesso delle loro facoltà fisiche, si accasciarono stremati sul materasso a terra.

 

:-Sia chiaro, Kanon… ti faccio dormire nel mio letto solo perché non voglio infierire su di te quando sei in condizioni così pietose-:

 

:- In condizioni pietose?! Io? Ti sbagli, Saga: sono io che ti do il permesso di dormire nel mio letto perché mi fai troppa pena!-:

 

:-Tsk!-:

 

 

 

*Questo è il momento della citazione*

 

Tu che sei mio fratello, la mia donna, il mio dio

Tu che vivi in silenzio, non scordare il nome mio

Sono qui mentre dormi, se hai paura di te

Quando come un bambino tremerai

 

(Tu che sei mio fratello - Renato Zero)

 

 

Kanon si svegliò più tardi nel cuore della notte e la prima cosa che percepì fu un battito cardiaco quasi sincronizzato con il suo, poi sentì tra le dita la carezza morbida di capelli

che non erano i suoi.

Evidentemente il sonno non aveva tenuto conto della loro ennesima zuffa e li aveva spinti a rannicchiarsi uno contro l’altro come cuccioli.

Sbuffò contrariato mentre accarezzava leggermente la testa di Saga.

Era vero, si erano accapigliati dopo sole poche ore di vita e probabilmente lo avrebbero fatto tante altre volte, ma Kanon tutto sommato era felice di avere di nuovo accanto

il suo gemellino.

Allungò un braccio dietro di se a recuperare un angolo di coperta e coprì entrambi.

 

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