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Autore: Mia Swatt    13/11/2010    2 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciao a tutti! Come state, tutto bene? Eccomi con il nuovo capitolo e come vi avevo preannunciato è un Pov. Edward! Spero di averlo scritto nel modo giusto... Entrare nella testa del bel vampiro della Meyer è complicato, quindi spero di averlo "interpretato" nel migliore dei modi. Ditemi voi! Posso dirvi che questo non sarà l'unico capitolo visto dalla parte di Edward, ce ne saranno altri.
Ora... per quanto riguarda la pubblicazione dei nuovi capitoli, per non rallentare troppo la narrazione, avrei pensato (anche sotto suggerimento) di postare un paio di volte alla settimana. Precisamente il Lunedì e il Venerdì.... Ma chiamatemi pallosa o quello che volete, ma non vedo recensioni! E vedo che l'ultimo capitolo non è stato letto da molti, i lettori sono scesi :( non vi piace? Se la storia non è più di vostro gradimento mi fermo qui. Fatemi sapere, please!
Ringrazio comunque tutti! Grazie alle 8 persone che hanno la mia storia tra le Preferite, alle 3 che l'hanno messa in quelle da Ricordare e ai 23 che ce l'hanno tra le storie Seguite! Ma soprattutto a quelle persone che mi hanno Recensita in queste settimane! Ora rispondo alle due recensioni e poi vi lascio al capitolo! Baci!

belnina :  Ciao!! Come vedi ho seguito il tuo consiglio e non ho aspettato troppo nel pubblicare il nuovo capitolo e se leggi sopra vedrai che sarei intenzionata a raddoppiare la pubblicazione (ovviamente dovete darmi anche il tempo di scrivere xò ;P) certo è che dipende anche un pò da voi, perchè non vedo molta partecipazione credo che non piaccia e anche l'ispirazione si perde per strada... Ti ringrazio per i complimenti e spero vivamente che continuerai a seguirmi! Spero che questo capitolo ti piaccia e chi lo sa... Svelerà qualche mistero? O confonderà ancora un pò? Dimmi cosa ne pensi mi raccomando! Un bacio!
lilyanne89masen : Ciao tesora! Comunque si in effetti Edward è stranuccio... Chissà perchè! Mhà! Per quanto riguarda i tuoi beniamini chissà magari mi sono ispirata a qualcuno! Ahauhauahauahuahu grazie per i commenti! E per seguirmi e sostenermi sempre! Un bacione!

Se alcune vite formano un cerchio perfetto,
altre assumono delle forme che non possiamo prevedere
né comprendere appieno,
il dolore è stato parte integrante del mio percorso,
ma mi ha fatto capire che niente
è più prezioso di un grande amore. 
~ film Le parole che non ti ho detto ~

Settimo Capitolo :  Pensieri.

Pov. Edward

Noia. Questa vita era un’interminabile noia. La cosa che davvero mi infastidiva di più era la routine. Sempre le solite cose. Alzati, vestiti, vai a scuola, torna a casa, vai a letto e poi tutto da capo. Non so quanti diplomi avessimo preso io e mia sorella, ma questo era l’ennesimo. Ma se volevamo vivere come persone normali era indispensabile.
Ero sdraiato sul mio letto e guardavo il soffitto. Indosso avevo solo un paio di pantaloni della tuta e pensavo. Non capivo perché l’universo ce l’avesse con me. Cosa avevo fatto, in fondo, di così sbagliato? Mi ero innamorato. Molto tempo fa. E adesso? Chi era lei? Isabella… Cosa voleva da me? Stava diventando il mio inferno personale. Ma non dovevo cedere, non dovevo. Non potevo. Non potevo sbagliare, un’altra volta.
Dei passi mi fecero voltare verso la grande porta chiusa.

Edward posso entrare? I pensieri di Alice erano sempre forti e chiari.
<< Certo Alice >> dissi mettendomi a sedere sul grande letto d’oro, a gambe incrociate << entra pure >>.
La sua eleganza non mi fece attendere. Aprì la porta con grazia e quasi danzano si sedette vicino a me. Aveva addosso un paio di Leggins bianchi e una magliettina arancione. Scalza. Come sempre.
<< Alice, non credi di dare troppo nell’occhio? >>
<< Perché fratellone? >> chiese facendo la faccina da cucciola innocente
<< Alice siamo quasi a fine Ottobre. L’aria è fredda. E tu te ne vai in giro vestita come se fuori ci fossero 30°. Se arrivasse qualcuno all’improvviso? Come spiegheresti tutto questo? >> mi guardò per un attimo e poi rise.
<< Edward! Ma chi verrebbe mai qui? Nessuno sa dove abitiamo! E anche se dovesse venire qualcuno, io capterei la sua decisione. Lo vedrei arrivare in tempo e mi cambierei >> bhè come darle torto? Aveva indubbiamente ragione. Le sue doti di preveggenza erano molto utili.
<< Va bene >> dissi. Con lei perdevo sempre.
<< Edward hai fatto la valigia? >> mi chiese alzandosi e guardandosi in torno
<< Alice staremo via solo tre giorni. Più tardi metto qualcosa nel borsone e sono apposto >> era fissata per queste cose! << tu piuttosto… non ti porterai mica una valanga di vestiti, vero? >>
<< Ehi! Non offendere i miei bambini! Come osi chiamarli valanga? E poi io porto sempre e solo lo stretto indispensabile! >> rispose risoluta
<< Ah si? >> chiesi alzando un sopracciglio << come l’ultima volta? Per due giorni ti sei portata tre valigie, Alice >>
<< Infatti! Lo stretto indispensabile! >> rise mentre si avviava verso la porta
<< Sei impossibile! >> risposi ricadendo sul letto
<< Edward? >> mi chiamò senza voltarsi, avendo tra le mani la maniglia della porta
<< Dimmi mostriciattolo >> scherzai
<< Secondo me stai sbagliando con Bella >>.
Il mio sorriso svanì all’istante. La corazza dura che avevo, momentaneamente, tolto per parlare con lei, ritornò integra ricoprendoti in mezzo secondo. Lei non capiva. << Non sono affari tuoi >>
<< Ah non sono affari miei? >> mi voltai sconvolto. Stava urlando << non sono affari miei, Edward? Sei sicuro di quello che dici? Dopo tutto quello che IO ho fatto per te all’epoca! Adesso vieni a dirmi che non sono affari miei! Ma ti sei completamente bevuto il cervello? Se fossi intelligente ti avrei dovuto odiare! Avrei dovuto odiare LEI! Adesso dovrei odiare Bella! Ma sai cosa c’è? Che non vi odio! Anzi, IO mi sono schierata dalla tua parte perdendo tutto! TUTTO, capisci? Io credevo nel vostro amore, Edward! Ed ora credo in Bella! E se tu la smettessi di fare lo stronzo egoista, ci crederesti anche tu >> sbatté la porto e scomparve.
Una parte di me voleva andarle dietro. Calmarla. Dirle che mi dispiaceva. Che lei aveva ragione. Che stavo facendo davvero lo stronzo egoista, ma che era meglio così. Ma non lo feci.
Restai come un povero imbecille sul letto a fissare il soffitto.
Quando chiusi gli occhi, cercando di riposare, me ne pentii all’instante.
Immagini lontane mi colpirono all’improvviso. E lei era lì. Bella come non mai. I suoi capelli lunghi e ondulati, erano tenuti un po’ su in un mezzo chignon, mentre alcune ciocche le ricadevano sulla schiena e sulle spalle. L’abito lungo, color celeste chiaro, quasi da sembrare bianco, era candido, proprio come lei. Le labbra piene che sorridevano ogni volta che mi vedeva, riuscivano ad influenzare anche gli occhi. Era timida. Molto timida. Ma anche molto sola. Essere l’unica figlia di un ricco Borghese non l’aiutava. Specialmente perché era in età da marito e rifiutava chiunque.
Mi faceva tenerezza. Ma mi affascinava al tempo stesso. Sapevo che era una cosa sbagliata, che io e lei non potevamo avere un futuro. Era sbagliato. Lo impediva tutto. Eppure non riuscivo a stare lontano da lei. Passavo con lei più tempo del dovuto. La accompagnavo nelle sue passeggiate pomeridiane o passavamo tempo insieme nel contemperare le stelle nel suo giardino. E poi non so come successe, ma me ne innamorai… Le sue labbra sulle mie, i nostri corpi vicini, i vestiti lentamente fatti scivolare via, le sue mani sul mio copro, le mie sul suo… E amarla tutta la notte. E ancora, ancora e ancora…
Mi alzai di scatto aprendo gli occhi. << NO! >> lei non c’era più! Lei era morta, per colpa mia! Il nostro era un amore impossibile ed io avevo infranto tutte le regole.
Mi alzai andando alla grande vetrata. La luna splendeva in cielo. Grande, bianca. E le stelle le facevano da sfondo sublimemente. Era tutto così perfetto. << Perché non sei qui con me? >> chiesi guardando la luna.
Quando il volto di Bella mi sfrecciò davanti fu come prendere un colpo al centro del petto. Stavo impazzendo! Non mi sarei mai avvicinato a Bella! E avrei dimenticato anche… lei.

Erano le quattro di mattina.
<< Edward! Sei pronto? Tra mezzora dobbiamo essere a scuola! >> gridò Alice dal piano inferiore
<< Si, eccomi, ho finito >> dissi prendendo su un piccolo trolley blu scuro e scendendo di sotto << Fatto! >>
<< Fratellone sei lento >>
<< No mia cara sorellina, sei tu che sei troppo euforica questa mattina >> dissi spettinandole i corti capelli neri
<< Ehi! >> disse spostandosi << non ti allargare, sono ancora arrabbiata per quello che mi hai detto ieri! >> e mi fece la linguaccia
<< Veramente, se i miei ricordi non fanno acqua da tutte le parti, sei tu che hai sbraitato contro di me >> le risposi fingendo un’aria seria
<< Solo perché tu hai detto quella frase tanto brutta! >>.
Oh no! Gli occhioni languidi da cucciolo no! Ecco. Fregato.
<< Mi dispiace Alice, davvero >> dissi in tono colpevole << non volevo risponderti in quel modo. Potrai mai perdonarmi? >> la vidi riflettere. Aveva un’aria seria e pensierosa. Una mano sul fianco e l’altra sotto il mento, lo sguardo rivolto all’insù.
<< Va bene! Ti perdono! >> disse dopo un tempo interminabile
<< Ti voglio bene Alice >> le dissi abbracciandola
<< Te ne voglio anche io fratellone! >> mi rispose ricambiando l’abbraccio e dandomi un bacio sulla guancia <> mi chiese afferrando la sua valigia e dirigendosi verso la porta d’ingresso
<< Oui, oui ma petite mademoiselle! >> le risposi aprendole la porta per farla uscire. Un gran gesto da cavaliere.
<< Merci mon beau garçon >>.
Caricammo le valigie in auto e partimmo. Direzione: Forks High School.
<< Che orario ridicolo per partire >> dissi mentre guidavo la mia bellissima Volvo s60.
<< Andiamo Eddy… Come se ti desse fastidio alzarti così presto. Inoltre dobbiamo prendere due aerei e devi tenere conto del fuso orario! >>
<< D’accordo! >> dissi sbuffando
<< Comunque… >> disse lei cambiando tono. Da divertita era tornata seria << non riesci ancora a leggere la mente di Bella? >>
<< No >> dissi semplicemente. Era vero, non riuscivo a leggerle nella mente e questa cosa mi faceva impazzire! Avrei voluto sapere cosa pensava. Cosa pensava del mondo, di se stessa… di me. Improvvisamente mi venne in mente una cosa << e tu? >> chiesi ad Alice << riesci a vedere qualcosa? >>
<< Purtroppo no. Il suo futuro è completamente buio >>
<< Capisco >> risposi
<< Edward tu sai cosa penso. Non posso vedere il suo futuro, ma sai cos’ho visto. E sai cosa penso. Se solo la guardassi davvero, te ne renderesti conto anche tu. Sai che ho ragione. Ammettilo! >> e mi puntò il dito contro
<< Ok Alice, forse hai ragione. Ed è per questo che le starò lontano. La tua supposizione è diventata ormai una certezza. Per me >>
<< E allora perché Edward? >> il suo tono era confuso << perché la tieni così lontana? >>
<< Lo sai il perché >>.
Per il resto del viaggio nessuno parlò più. Sentivo solo i pensieri di mia sorella, tutt’altro che dolci e gentili, nei miei confronti.

Arrivati alla scuola parcheggiai nel grande spazio, presi le valigie e ci recammo vicino all’autobus che ci avrebbe portato a Seattle. All’aeroporto.
<< Coraggio Alice >> le sussurrai all’orecchio << pensa a Parigi e a quanto ti piace! Non preoccuparti troppo per me… O ti verranno le rughe! >> le dissi scherzando toccandole il nasino
<< Sono tua sorella. È ovvio che il tuo bene mi sta a cuore >>
<< E a me sta a cuore il tuo. Perciò, almeno per questi tre giorno, smettila di crucciarti! >>
<< E va bene! >> disse riprendendo il suo bel sorrisone << ma quando rientriamo cercherò di far tornare un po’ di sale in quella zucca vuota! Edward Anthony Masen! >> mi diede un bacio e corse dai suoi amici.
La vidi lanciare uno sguardo a Jasper Hale Cullen e la cosa non mi piacque molto. Io la vedevo sempre come la mia piccola sorellina. Innocente ed indifesa. E doveva restare tale. Aggiungi il fatto che i Cullen erano vampiri e la mia preoccupazione cresceva il triplo!

Alice, Alice… In che guai ti stai cacciando? Non abbiamo già troppi problemi? Pensai. Cacciai i miei pensieri e raggiunsi Ben. L’unico che mi stava simpatico in quella gabbia di matti egocentrici.
Un’auto nera arrivò sfrecciando a tutta velocità. Quella piccola Micra si faceva sempre notare! Quando le sue passeggere scesero dall’abitacolo sorrisi. Bella aveva una faccia stravolta e dei capelli totalmente scombinati.
<< Non siamo in ritardo, vero? >> urlò sua cugina. Una domanda rivolta ai professori.
<< No, Elisabeth, siete precisissime! Quattro e mezza spaccate signorine! >> rispose la professoressa di Francese
<< Ci scusi! >> rispose Bella dando una gomitata alla ragazza vicino a lei.
Imbarazzata cercò di dirigere il suo sguardo altrove e incrociò il mio. La vidi arrossire, mentre si spostava una ciocca di capelli dietro all’orecchio e mi sorrise. Avrei voluto ricambiare il suo sorriso, ma non lo feci.
Girai lo sguardo altrove. Da perfetto stronzo.
Con la coda dell’occhio la vidi abbassare lo sguardo tristemente, ma subito mia sorella le fu accanto, trascinando le ragazze da Jasper e company.
Quando il professore richiamò la nostra attenzione ci recammo tutti vicino a lui, fece l’appello, per vedere se mancava qualcuno, e poi ci fece salire sull’autobus.
Parigi, Francia. Da quanto tempo mancavo da quel posto? E perché ritornarci proprio ora? Il destino ce l’aveva sempre avuta con me.
Quando l’autobus partì mi resi conto che non potevo più scappare.

Parigi sto tornando. Per un pò.

Allora cosa ne pensate? Ditemi le vostre impressione! Spero di postare Lunedì, altrimenti al week end prossimo!
Ricordo come sempre la pagina di fb in collaborazione con l'Ely: Betrayed and Lilyanne's stories. Se vi va passate! Buon Sabato e buona Domenica a tutti! Bacioni! B.

  
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