-È in camera.-
La ragazza diligente si sente presa in giro. Lui si diverte la sera. Sale le scale nere. Alle sei di mattina poi la Brown si stanca di averlo nel letto e chi chiama? Hermione Grenger. Perché tanto lei non ha nulla da fare. Dannato Ronald.
Il ragazzo, in camicia e mutande giace ad un lato del letto sfatto. Non può essere vero, si trova in una camera da letto con LUI semi-vegetale per colpa di una ragazza come Lavanda. Una situazione davvero insostenibile.
-Ti ha nominato.-
La bruna si volta verso la voce. Lavanda, in vestaglia, si appoggia al muro della stanza.
- L’ho incontrato al bar. Mi ha offerto da bere- Accende una sigaretta e aspira profondamente, ad Hermione infastidisce ma è troppo interessata per fare qualsiasi cosa.
-Poi, meno di un’ora fa si scrolla la mia mano di dosso, afferra l’ennesimo bicchiere ed ingoia tutto di un fiato.- Sempre Lavanda apre una finestra che da sulla piccola terrazza, così il fumo non entra tutto in stanza.
- Dice di sentire solamente il desiderio di muoversi, ridere, ballare. La bocca è impastata, le palpebre iniziano a cedere lentamente e si sente sempre più fiacco.- sedutasi sul comodino di lato a Ron gli tenta di accarezzare i capelli, lui si scansa e bofonchia qualcosa di incomprensibile.
- Diventa tutto rapido in pochi attimi. Il soffice piumone, gli faccio per dare un bacio e lui si avvicina sempre di più a me e mi sussurra “’Mione”-
-’Mione..- Ripete l’addormentato.
Disteso sul letto Ron si ruota verso il cuscino e lo afferra con forza. Lavanda inclina il capo con rammarico. Tutta fatica sprecata con lui. -Che spreco di energie.-
Ha una fisico affusolato ed elegante, due occhi languidi e i capelli raccolti fanno risaltare il collo lungo e fine. Lavanda mordicchia il labbro inferiore. La seconda volta che tenta di averlo ma vince sempre l’altra. -Portatelo via ora.-