Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
Segui la storia  |       
Autore: itsbrie    15/11/2010    1 recensioni
"Non vi preoccupate, se dovessero esserci problemi con voi, sarò io a crearveli" intervenne lei, alzandosi dal dondolo e lasciando cadere lì la rivista in maniera goffa.
Il giovane in camicia sorrise sghembo, e si avvicinò al muretto che divideva le due case "Ti ringrazio, perché sai, questi due non sono esattamente due stinchi di santo"
Il modo in cui la guardava, lasciava trapelare un vivo interesse nei confronti di Juliet e lei, non tardò a ricambiare la sua attenzione, aggiustandosi i capelli più volte i capelli.
Aveva letto da qualche parte che agli uomini piace.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Neighbours2 Eccomi qua con l'aggiornamento!
Scusate il ritardo, ma tra una settimana termina il trimestre, e sono sommersa di compiti e verifiche praticamente ogni giorno.
Ma adesso ho trovato un attimo per aggiornare, quindi ne approfitto subito :)
Sono felice che la storia vi sia piaciuta, o che perlomeno l'abbiate trovata interessante, per me significa tanto!
In questo capitolo avremo modo di vedere Juliet e Nick più da vicino, ma non solo come singoli, in particolare come coppia.
Il prossimo capitolo sarà l'ultimo, quindi, fatemi sapere!
Ora passo a ringraziarvi singolarmente:
liz14: grazie mille! Spero che questo capitolo ti piaccia! Fammi sapere eh! ;)
josiehaveanidea: Ahahah ho ben inteso i tuoi pensieri su Nick e ne sono felice, visto che era il mio intento! Beh, continua a seguirmi! Un bacione!
LadyBird27: oh Giuliaa! E' dalle due e mezza che sto studiando, ora sono nelle mani di letteratura inglese, quindi pensa come sto! Comunque, ti ringrazio per la splendida recensione e per la pazienza che hai avuto a rileggere la storia (che non è cosa da niente!) Il tuo commento mi ha reso davvero soddisfatta perchè significa che almeno un pò, sono stata in grado di trasmettere qualcosa. Vedremo in questo cosa succede (anche se già lo sai, e vabbè ci arrangiamo!)
Ci sentiamo dopo credo! Un bacione.
Nickless_: beh grazie! Fammi sapere di questo capitolo ;)
Grazie a tutte coloro che hnno solo letto, inserito tra preferite e seguite!
Siete la mia forza!
Un grande abbraccio,
Letizia.



Dopo circa un quarto d’ora di auto, Nicholas arrestò il motore e invitò Juliet a scendere.
Si trovavano proprio di fronte il porto, che in quel momento era tutto illuminato da tante piccole luci messe sulle passerelle.
Lo spettacolo era semplicemente mozzafiato: nonostante non fosse ancore del tutto buio, la luna illuminava leggermente il mare, e le luci si riflettevano sul mare, facendo sembrare quasi che ci fossero scintille.
Juliet restò ad osservarlo per qualche secondo, poi Nicholas le si avvicinò sorridendo << Dai andiamo >> le disse, cingendole le spalle con un braccio.
Lei annuì appena, ma rimase ancora lì a fissare il mare.
In quel momento Nicholas, a vederla così, semplice, bella e ai suoi occhi, perfetta, le posò un delicato bacio su una tempia, stringendola forte a sé.
Il battito cardiaco di Juliet andò leggermente fuori norma, facendola sussultare.
Non ebbe la forza di muoversi, perché non voleva interrompere quel momento così intenso.
Si girò appena verso di lui e gli sorrise << Sto morendo di fame >>
Nick rise, annuendo con forza << Vieni >>
Le passò una mano sul braccio scoperto  facendola rabbrividire.
La condusse fin dentro una barca di almeno cinquanta metri, dove campeggiava l’insegna di un ristorante cosiddetto “galleggiante”.
Una volta saliti a bordo, presero posto ed ordinarono secondo un menù fisso a base di pesce.
Rimasti nuovamente soli, entrambi sentirono l’imbarazzo fin sopra le proprie teste, specie Juliet, perché Nicholas la osservava insistentemente, con sul volto una espressione enigmatica.
Avrebbe voluto prendere la parola, ma lui la precedette << Allora, cara ragazza della porta accanto, dimmi un po’ chi sei >>
Quelle parole spiazzarono di parecchio la giovane, che, nonostante avesse capito in che tono e riguardo cosa fossero state dette, si ritrovò disarmata.
Tossicchiò, poi iniziò a dire << Vorrei dirti che sono veramente negata a parlare di me, ma comunque ci proverò.. Ho venutn’anni, studio architettura, vivo con alcuni miei amici e nonostante io sia mantenuta dai miei genitori, per sentirmi più indipendente, lavoro per un architetto come segretaria.. Sono figlia unica e il mio colore preferito è il blu, il mio film preferito è il mago di Oz con Judy Garland e odio l’egoismo e la falsità, insieme ai ragni e i cavolfiori >> dopo queste ultime affermazioni, Juliet rise, alzando gli occhi al cielo << Bene, eccoti accontentato >>
Nick sorrise, avvicinandosi verso di lei << Io credevo che tu fossi come tutte le tue amiche ventenni che studiano giurisprudenza, che hanno fratelli maggiori in Europa, che non lavorano e hanno jet privati, che non hanno un colore preferito e seguono la moda, che il loro film preferito è Titanic e che sono false ed egoiste, odiano gli insetti e mangiano i cavolfiori per la dieta >>
Juliet scoppiò a ridere, passandosi una mano tra i capelli << Mi spiace deluderti, magari mi aspettavi diversa e adesso ne sarai deluso >>
A pronunciare quella frase, Juliet quasi si sentì male.
E se fosse davvero così?
Ma Nicholas scosse il capo convinto << Sono così felice che tu non sia come loro, e non sai neanche quanto >>
Lei sospirò << Mi fa piacere >> disse, mentre intanto, venivano serviti di una magnifica cena.
Dopo i primi minuti, che entrambi passarono a mangiare silenziosamente, Juliet si sistemò meglio sulla sedia, e rivolse i suoi occhi a Nicholas << Posso farti una domanda? >>
Lui si pulì le labbra sporche di salsa e rispose << Sarebbe il tuo turno, tecnicamente >>
La giovane annuì, poi iniziò a dire << Qualche giorno fa, abbiamo parlato di tutti i miei vecchi fidanzati con mia nonna, e tu hai voluto sapere quanti ne avessi avuto, come fosse andata, perché ci fossimo lasciati, chi fossero costoro.. Beh, signor Casanova, che tipo di rapporto hai con le donne? >>
Nick alzò le spalle, passandosi una mano tra i ricci << Io con le donne ho chiuso, Juliet, non riesco a capire cosa vogliate. C’è sempre qualcosa che non va, e siete sempre altezzose e pretenziose nei nostri confronti, volete la luna, ma non volevate niente. Allora sai cosa? Ho deciso di diventare uno di quelli che si adatta, se c’è qualcuna che mi interessa – detto ciò, si avvicinò ancora di più alla giovane, allungando una mano verso il suo viso – cerco di attirarla a me, ottengo ciò che mi interessa, e poi, aspetto che vada via, dicendomi che sono uno stronzo >> sorseggiò un po’ del suo champagne << Ma c’è una cosa di me che non capisco >>
Nel sentire quella parole, Juliet si irrigidì notevolmente, deglutendo ogni volta che l’espressione di Nick si faceva più maliziosa.
Era chiaro che gli interessasse solo portarla a letto.
Dopotutto, l’età non mentiva.
<< Co- cosa? >> domandò lei con un sussurro.
Nick si alzò dalla sua sedia, e la sistemò proprio di fianco alla giovane.
Le sorrise, prendendo il suo viso tra le mani << Non capisco perché con te è tutto diverso, perché non voglio fare lo stronzo, perché non voglio vederti andare via mentre mi mandi a fanculo, perché voglio vederti restare e passare con te ore e ore, mentre tua nonna ci parla del suo amore eterno per tuo nonno e osservare te, mentre la guardi sognante, sperando che ti capiti lo stesso >>
Non appena udì quelle parole, Juliet si sentì morire, letteralmente.
Per qualche attimo dimenticò di respirare, il cuore non lo sentiva più, e un po’ di cibo le era rimasto incastrato in gola.
Lo guardò paralizzata per un paio di secondi, poi decise di bere un d’acqua, per cercarsi di calmarsi.
Non seppe perché reagì così, certo, sapeva che Nicholas fosse interessato a lei, ma non fino a quel punto.
Credeva che fosse una cosa puramente fisica, mirata ad un unico scopo, ma quella parole la fecero ricredere totalmente, e a tal punto, che mancò poco che non si alzasse dal posto e iniziasse a baciarlo come avrebbe tanto voluto fare.
Ma non lo fece, rimase lì composta a guardarlo sottecchi.
Capendo che doveva comunque rispondere alle parole del giovane, gli si avvicinò ulteriormente, respirò a fondo e sussurrò << E allora vedi di comportarti bene, perché.. Anche io voglio vedere cosa succederà tra noi, e mi dispiacerebbe mandarti a quel paese >>
Nick rise, baciandole dolcemente il capo << Vedrai che non succederà >>
Juliet sorrise << Altrimenti dovrò far intervenire la nonna, e non so quanto ti convenga >>
Lui ridacchiò, iniziando a giocare con una ciocca dei suoi capelli << Non ce ne sarà bisogno, vedrai.. >> girò il viso dei lei dalla sua parte, poi continuò a dire serio << Sarà tutto diverso >>

Dopo cena, Nick portò Juliet alla scogliera poco distante dalle loro case.
Lì, rimasero per diverse ore, stesi sulla spiaggia, a raccontarsi di loro, di chi fossero in realtà, di chi volessero diventare, di cosa volessero fare della propria vita.
In Nick, Juliet ritrovava tutte le caratteristiche del suo “ragazzo perfetto”, o almeno un piccolo ideale.
Lo aveva sempre desiderato abbastanza bello, con un sorriso smagliante, gli occhi non chiari, il fisico da non palestrato e per quanto riguardava il carattere, voleva che l’ascoltasse, che si facesse partecipe della propria vita, che l’accudisse, che fosse dolce, ma non eccessivamente, che fosse romantico al punto giusto, che fosse per lei, un solido supporto.
Ed in Nicholas, aveva ritrovato buona parte di questi punti.
Mentre per il giovane, Juliet era semplicemente perfetta.
Non solo fisicamente, ma anche mentalmente.
Perché non era come tutte quelle che aveva conosciuto, non era sciocca, era decisa e determinata, era timida, ma sapeva essere stronza e tosta, non aveva interessi banali e comuni, e aveva il potere di mandargli la testa in tilt anche solo con un sorriso, uno sguardo.
E non solo perché lei fosse così incredibilmente bella, ma perché nei suoi occhi, Nick riusciva a vedere qualcosa, a scorgere un’immensità che mai in nessuno, aveva anche solo intravisto.
Erano solo quei fottutissimi sei anni.
<< Credi che una volta tornati a Los Angeles ci rivedremo ancora? >> domandò Juliet, lanciando un sassolino in mare.
Nick alzò le spalle, guardando verso il cielo, in cerca di una risposta sincera << Se noi vogliamo.. Certo, volere è potere >> le ricordò con un mezzo sorriso.
<< Ma non è che mi verrai a dire che sono una ragazzina, e scoprirò che te la fai con la segretaria dello studio? >> ribattè lei, alzandosi in piedi.
<< Magari sarà la segretaria dello studio del signor Queens, l’architetto >> le rispose lui, alzandosi di sua volta.
<< Beh, ma io non vado in cerca del ragazzo di turno, ho bisogno di qualcuno che resti >> disse Juliet decisa, con occhi convinti.
<< Anche io ne ho bisogno >> concluse Nick, e subito dopo, attirò a se Juliet, iniziando a baciarla, rapito da una foga inaspettata.
Lasciò che la giovane si abituasse al bacio, poi cinse i suoi fianchi, carezzando leggermente la sua schiena.
Non osò andare oltre, perché non voleva.
Juliet invece, si aggrappò alle sue spalle, passando una mano tra i suoi folti ricci.
I loro respiri si fecero affannosi, e furono costretti ad interrompere il bacio per qualche secondo, ma appena ebbero fiato, ripreso a baciarsi ancora più intensamente di prima.
<< Andiamo via >> sussurrò Nicholas, mentre le baciava l’incavo del collo.
Lei annuì, lasciando che lui la conducesse fino all’auto.
Non appena arrivarono, Nick si precipitò alla portiera di Juliet per aiutarla a scendere e iniziare a baciarla.
Non si interessò del cancello che lasciò aperto, e neppure della porta che rimase socchiusa appena.
In quel momento, era con Juliet, il mondo poteva aspettare.
Aveva avuto tante ragazze, e quella non sarebbe stata la sua prima volta.
Ma quella giovane, così diversa, così sfacciata, bella, e dannatamente stronza, faceva sembrare tutto nuovo.
Ogni cosa intorno a lui prendeva una forma diversa quando erano insieme.
E li separavano solo sei anni e mezzo.
Anni che però sembravano essere un abisso per entrambi.
La loro relazione gli appariva sbagliata, impossibile, e del tutto fuori norma.
E perché?
Dopotutto le loro età non erano poi così distanti..
Solo sei anni.
E lei era poco più di una ventenne.
In vacanza con la propria nonna, per giunta.
Eppure per ora, nessuno dei due voleva pensare a quello che sarebbe successo dopo.
<< Non mi sono mai sentito come adesso >> disse lui, in un sussurro.
<< Così come? >> domandò lei, attirandolo a sé in un colpo.
<< Così preso, e totalmente perso >> rispose lui, circondando il suo collo con le braccia.
<< Anche io.. E, beh, non mi dispiace >> sussurrò Juliet al suo orecchio.
Nicholas, sorpreso, le sorrise felice.
<< Ho perso la testa per una ragazzina >>
Juliet rise, stringendolo forte << Puoi lasciarmi andare quando vuoi, se dici così >>
Ma lui le alzò il viso, baciandola dolcemente << Non voglio >>
<< Non farlo, non lasciarmi >> si affrettò a dire lei, guardandolo seria.
<< No, no, no.. >> continuò a dire, mentre la baciava.
Comunque sarebbe andata dopo, di certo quella notte non l’avrebbero scordata.
E non solo per quello.
Ma perché entrambi sentirono qualcosa di speciale, elettrico.
E l’avevano provato solo in quei giorni insieme.
Non era solo attrazione fisica.
Era molto, molto di più.
Solo che dovevano ancora capirlo.



<< E’ successo, ti si legge in faccia >> fece Joseph, mentre di fretta, Nicholas, raccoglieva le sue scarpe, lasciate all’ingresso.
<< Ma cosa diamine ti salta in testa! >> esclamò lui spalancando le braccia.
L’altro rise << Ti conosco troppo bene, sei mio fratello. E’ solo che stavolta non capisco cosa ti prende.. Di solito se succedeva, te ne venivi tutto orgoglioso >>
Nicholas sorrise amaramente << Sai cosa? E’ che penso d’essermi innamorato, e questo non va bene >>
<< E perché!? Magari è quella giusta >> continuò Joe risoluto.
<< E’ che.. L’età.. La vedo così piccola e fragile che ho paura di poterla ferire.. E non voglio >> rispose Nick serio.
Ed era così dannatamente vero.
Mai avrebbe voluto vederla soffrire, e a maggior ragione a causa sua.
Joe alzò le spalle, bevendo un po’ del suo succo << Ehi fratello, siete entrambi grandi e maggiorenni, qual è il problema? Me lo spieghi? >>
L’altro grugnì esasperato, buttandosi sul divano.
Qual era il problema?
In verità, c’era davvero questo problema?
Cosa c’era di sbagliato?
<< Ventun anni.. Io lavoro da due anni.. Lei ancora deve finire l’università.. E’ così difficile da spiegare.. >>
<< Ma ci sei andato a letto >> constatò Joe << E se la lasci dopo stanotte, sarà ancora peggio, lo sai vero? Avanti, non fare il cretino, lei ti piace, è una cosa diversa dalle altre, è evidente. Di solito te ne sbatti di quelle con cui stai. Stavolta no. Allora basta con queste cretinate sull’età. Incontratevi oggi, vedrai che sarà tutto diverso >>
<< E se qualcosa andasse storto? Se per una ragione qualunque tutto andasse all’aria? E se fosse colpa mia? >> Nicholas sembrava disperato,  le parole sembravano uscirgli senza controllo.
La verità è che aveva un paura matta di ferirla, di tradire il loro rapporto.
E mai come questa volta non voleva perdere quello che aveva.
Perché si, si stava innamorando di Juliet, e non voleva perderla.
Voleva tenersela stretta quella giovane, che nonostante tutto, iniziava ad adorare con tutto sé stesso.
Per l’età, i dubbi, e le paranoie, ci sarebbe stato tempo dopo.
Ora voleva provare a viverla.

<< Quindi tua nonna è voluta andare con i tuoi genitori i montagna? >> domandò Tom, sedendosi su una sdraio di casa di Juliet.
Lei annuì, prendendo posto di fianco a lui << Direi di sì. La sono venuti a prendere stamattina >>
Il ragazzo annuì << E quindi credi che potrei disturbarti a tal punto che vorrai cacciarmi via a calci? >>
<< Tom, tu sei come un fratello per me, e certo che puoi, ma dillo a Vanessa che stai qui, non vorrei che si arrabbiasse >> gli raccomandò la giovane.
<< Non preoccuparti, appena posso la chiamo. Sai com’è, sta in quella Thailandia del cavolo >> sbuffò lui, incrociando le braccia.
<< Per ora, sarai il mio coinquilino gay >> propose Juliet con una risata.
<< Oh, tesoro! Quelle scarpe non si possono vedere! >> ribattè lui, atteggiandosi come un omosessuale.
<< Non è che dopo potresti aiutarmi a fare le unghie? >> continuò Juliet, alzandosi dal tavolo per andare in cucina e prendere due limonate.
<< Quando vuoi! Ma senti! Tu dovresti raccontarmi un paio di cose! >> esclamò lui, agitando le braccia.
Juliet rise, ritornando da lui con due enormi bicchieri.
Dopo aver dato un paio di sorsi alla sua limonata, guardò verso la casa di fianco, per accertarsi che non ci fosse nessuno, poi iniziò a dire << Siamo andati a cena al porto, abbiamo parlato un po’.. Mi ha detto che lui vuole stare con me, che non vuole fare più lo stronzo, ma che vorrebbe che io restassi con lui.. Insomma, cose di questo tipo >>
Tom la guardò scandalizzato << Quel Nicholas Jonas ti ha detto queste cose? Dio, Nel 2012 il mondo finisce sul serio.. >>
<< E dai! Non scherzare! >> lo richiamò Juliet, poi continuò a raccontare << Comunque.. Dopo, siamo andati in spiaggia qui vicino, e dopo aver parlato ancora ci.. Siamo baciati e poi.. Siamo andati via.. E.. >>
Non finì la frase, che subito Tom si affrettò a dire << Si, ho capito tutto, e Dio, è incredibile! >>
Juliet aggrottò la fronte << In che senso? >>
<< Beh, per com’era, questo tipo era il classico “una botta e via”, ed è incredibile tutto ciò. Quello che ti ha detto, dopo quanto vi conoscete, e quello è successo dopo un bel po’. Si vede che è davvero serio, altrimenti, lo sai che ti avrebbe già usata e scaricata già da un pezzo, vero? >>
Lei alzò le spalle, sospirando << Lo so.. E me lo ha anche detto.. Ma vedi, ho paura che a lui la differenza d’età che c’è tra di noi, lo spaventa. A me non cambia tanto, cioè, un po’ si, ma.. Lui mi piace veramente, e non riesco a pensare fino a che punto l’età possa dividerci.. Ma so che per lui è diverso >>
Pronunciò quelle ultime parole con una certa tristezza, quasi come se temesse che quello che stesse profetizzando, potesse avverarsi sul serio.
E non voleva, non voleva assolutamente.
Ma non poteva pretendere che Nicholas potesse adeguarsi a lei nonostante quello che le avesse detto.
Certo, frequentavano le stesse persone, vivevano nella stessa città, ma chi le garantiva che fosse realmente sincero?
Come faceva lei a fidarsi dei suoi occhi?
E se stesse mentendo?
Ne avrebbe sofferto solo lei.
Tom alzò le spalle << Senti Juls, io non  lo conosco, e non so distinguere se certe cose le senta o meno, ma un uomo non va dicendo ad una donna quelle cose perché gli va, ma perché le pensa sul serio. Tu cerca solo di capire se ti vuole davvero, se è disposto a superare il confine che vi divide.. E poi, saprai capire se ne vale la pena o meno >>
<< C’è solo un problema >> convenne lei gravemente.
<< E quale? >> domandò subito l’amico.
<< E se io mi stessi innamorando davvero? >> disse quelle parole così velocemente che quasi non si capì.
<< Quello potrebbe essere un problema >>


Appena Tom uscì per andare a fare la spesa, Juliet iniziò a fare un po’ di ordine in giro, giusto per rendere casa un po’ più accettabile.
Far restare da lei Tom era l’ideale, non solo perché con una presenza maschile in casa si sentiva più sicura, ma perché le faceva bene.
Una volta finito tutto, iniziò a spruzzare l’insetticida per la terrazza, con la speranza che nessuna di quelle odiose mosche le facessero visita come al solito.
Era nervosa. Troppo forse.
Possibile che dopo quel tipo di serata Nick non si fosse fatto vivo?
Insomma, non era mica una cosa niente.
Evidentemente non gli importava poi più di tanto come aveva detto.
<< Credevo che il tuo fidanzato non andasse più via >> fece  quella  voce dall’altra parte del muretto.
Juliet si voltò di scatto, ridendo  << Tornerà. E’ andato solo a fare la spesa >>
Nicholas alzò le spalle, scavalcando il muretto con disinvoltura << Pensi si ingelosisca se vengo a farti visita? >>
Le si avvicinò pericolosamente, cingendole i fianchi.
<< Credo sia abbastanza tollerante >> mormorò, lasciando cadere la bomboletta ai suoi piedi.
<< Allora non credo gli dispiaccia se ti bacio giusto un po’.. >> mormorò Nicholas, prima di attirare a sé la giovane, ed unire le loro bocche in un lento bacio.
Juliet non rispose, inutile continuare quella simpatica commediola, dopotutto, Nick sapeva che Tom non era realmente il suo fidanzato, non ci sarebbe stato da preoccuparsi.
Piuttosto lei, che ancora non riusciva a capire quali fossero le loro intenzioni.
Perché sì, non sapeva neanche lei cosa fare.
Era consapevole di provare qualcosa di inevitabile verso il giovane, ma era comunque frenata dalla sua età, da quei sei anni che fin da subito, le avevano precluso serenità.
Non avrebbe mai creduto di arrivare fino a quel punto, sperava che l’attrazione per Nicholas si potesse risolvere nella fisicità, in modo da non avere problemi successivamente, ma qualcuno doveva avercela con lei. Forse era sbagliato l’allineamento dei pianeti, forse il fato voleva così, o più semplicemente, non voleva ammettere che tutta quella situazione la intrigasse, e il fatto di piacere a qualcuno più grande, la rendeva ancora più presa da tutto.
Se Nicholas avesse avuto la sua età, molto probabilmente la faccenda dopo un po’ non le sarebbe più interessante; invece Nicholas di anni ne aveva quasi ventisette, ed era lo scapolo più affascinante che tutta Los Angeles avesse mai visto, e per ora, così sembrava, era interessato a lei.
Perché fare tante storie?
Appoggiò le mani sulle guance di lui, lasciando che la sorreggesse.
Dischiuse le labbra in un sorriso e disse << Pensavo che volessi fare lo stronzo, con qualche bigliettino la mattina dopo.. Ma poi ho pensato che non te ne potevi andare da casa tua >> rise <<  E ho pensato anche che io abito alla casa di fianco alla tua >>
Lui scoppiò a ridere, frenandosi solo per baciarla << Non mi credi ancora? >>
Juliet scrollò le spalle << Non mi fraintendere, non è questo.. E’ che ancora mi suona tutto un po’ strano >> ammise.
Nick le tirò uno scappellotto affettuoso, sorrise << Dammi solo un po’ di tempo, e vedrai che ti passerà qualsiasi tipo di dubbio >>
<< Non ho dubbi >> lo corresse lei << Ma sai, c’è in ballo una questione più grande >>
Ci fu improvvisamente silenzio.
Gli occhi di Nicholas si fecero consapevoli <<  L’età >> mormorò flebilmente.
Juliet si morse il labbro << L’età >>
Il giovane sospirò gravemente, passandosi una mano tra i capelli, cosa che gli costò il distacco dalla pelle della ragazza.
La verità è che lui ci aveva pensato più di Juliet, e non solo, si era crogiolato nelle ipotesi, nelle soluzioni, nella convinzione che l’età fosse solo un numero, che dopotutto, se l’amava, non potevano esserci problemi.
Gli piaceva pensare di poter vedere Juliet maturare con lui, poterla vedere festeggiare la sua laurea insieme, i suoi venticinque anni, la macchina nuova, l’appartamento da sola in centro.
Forse tutto ciò non sarebbe mai successo, ma a Nicholas non era mai capitato di vivere così.
Non aveva mai provato le emozioni forti e trascinanti che avvertiva con lei.
Non aveva mai guardato una persona come se fosse sempre la prima volta, non aveva mai sentito una sensazione di gelosia, protezione verso una persona.
E ora, a dividere il suo cuore, c’era il tempo.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers / Vai alla pagina dell'autore: itsbrie