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Autore: Hayley Black    15/11/2010    10 recensioni
«Ancora una volta abbiamo visite, signorina Granger.» trillò, sedendosi, mostrando che, ancora una volta, Fred Weasley era stato messo in punizione con lei.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Il trio protagonista, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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- Questa storia fa parte della serie 'Neutron star collision ~ '
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Marzo ormai era alle porte, portando con sé la pioggia e il vento. Hermione ora passava le sue giornate in Sala Comune e nelle classi, uscendo solo per pranzo e cena. I G.U.F.O. stavano arrivando, ma anche se tutti le dicevano che era troppo presto per cominciare a studiare, lei stava già scrivendo un catalogo di tutti i libri che le potevano servire.
Incredibile ma vero, a volte andava anche a vedere gli allenamenti di Quidditch dei Grifondoro, facendo il tifo. Era una cosa più unica che rara, che lei, Hermione Granger, partecipasse agli allenamenti della squadra.
L’allenamento del giovedì era appena finito, e i ragazzi stavano andando negli spogliatoi. La Grifondoro scese dagli spalti e seguì Harry, sorridente come non mai. Lui la guardò di traverso
-Hermione… devi entrare per forza anche negli spogliatoi? Ci stai torturando… vieni ogni volta..- mormorò disperato, entrando nello spogliatoio, lasciandola fuori. Lei allora andò sul campo, inspirando l’aria gonfia di pioggia. Si aggiustò la sciarpa sul collo e sorrise, si sentiva felice, felice e leggera. Quelle piccole scappatoie sul campo di Quidditch le facevano bene, stare all’aria aperta le svuotava la mente.
Poco dopo, uscirono tutti, ma all’appello mancava Fred, c’era soltanto il gemello.
-Hey George, e Fred?- chiese la ragazza, lui fece spallucce
-Sta ancora dentro- rispose, quindi si dileguò.
La ragazza intrecciò le dita e aspettò un altro po’, quindi andò a controllare nello spogliatoio. La porta era semichiusa, e uno spiraglio di luce usciva appena. Diede una sbirciata e… e desiderò di non essere mai andata a quell’allenamento, di non aver mai guardato dietro quella porta.
Fred Weasley. Appiccicato ad Angelina Johnson. Si girò e andò via, entrando per il grande portone, cercando di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di scendere. Si strinse nel cappotto, salendo le scale che portavano alla Sala Comune dei Grifondoro, cercando con tutte le sue forze di eliminare dalla mente la immagine di quei due che si sbaciucchiavano senza ritegno. Arrivò di fronte alla Signora Grassa che si esibiva in uno dei suoi lirici motivetti
-Parola d’ordine?- chiese, lei asciugò una lacrima che stava scivolando sulla sua guancia e rispose. Il varco si aprì e lei entrò, la Sala Comune era quasi vuota, ma lei non voleva rimanere lì. Salì dritta nel suo dormitorio, dove era sicura di rimanere sola per un bel po’. Le ragazze che lo condividevano con lei erano fuori a divertirsi. Eh, ovvio. Lei, Hermione Granger, era l’unica che a quell’ora era al dormitorio. Lei, la sola Hermione Granger. L’unica ragazza che si caricava di libri, l’unica ragazza che preferiva un libro a un vestito firmato.
Hermione Granger, Miss invisibile. E pensare che lei per un attimo, un solo attimo, aveva creduto che potesse risultare com’era davvero agli occhi di Fred. E invece? Ma certo, purtroppo “vincevano” sempre quelle sportive e belle, sempre perfette.
Sorrise tristemente, sedendosi sul letto. Accarezzò Grattastinchi, quindi si ricordò di dover finire quel rotolo di pergamena di Pozioni. Asciugò le lacrime e prese la piuma e il foglio di pergamena, cominciando a scrivere.

Hermione uscì dall’aula di Astrologia, finalmente le lezioni erano finite. Mise il libro sulle stelle nella borsa e sorrise, doveva incontrarsi con Ron e Harry in Sala Grande, quel pomeriggio avrebbero fatto i compiti di Difesa contro le Arti Oscure insieme. Aveva dormito abbastanza bene quella sera, si era svegliata presto, aveva fatto una buona colazione, e aveva anche affrontato la lezione di Pozioni con allegria. Pensò ai poveri Ron e Harry che sorbivano l’ultima ora di Divinazione, tra foglie di the, tazze magiche e sfere di vetro.
Scese velocemente le scale, con la borsa che penzolava colma di libri, un sorriso allegro sul volto; sembrava aver dimenticato tutto, o era quello che voleva far credere agli altri. Purtroppo  ricordo di quello che aveva visto il pomeriggio prima era ancora stampato nella sua mente.
In una decina di minuti era arrivata alla Sala Grande, e i suoi due amici l’aspettavano vicino una statua, con l’aria annoiata.
-‘Giorno!- sorrise lei contenta, Ron la guardò truce
-Lo sapevi che se sogni un vecchio con la barba lunga e bianca vuol dire che morirai affogato nella panna?- disse, i capelli scompigliati.
-Allora fai attenzione Ron!- rise la ragazza, aggiustandosi la borsa a tracolla.
-Andiamo, altrimenti non troviamo neanche un posto- commentò Harry, entrando in Sala Grande. Trovarono, fortunatamente, dei posti in fondo alla Sala del loro tavolo, e poco dopo la folla di gente incominciò a fluire nella Sala, occupando tutti i posti rimasti vuoti.
-Herm… ma che hai? Sei strana…- mormorò Ron, addentando una coscia di pollo. Possibile che l’ideale di quel ragazzo fosse mangiare fino a diventare un lardoso che non riesce a toccare le punte dei piedi? Scosse la testa, sorridendo sarcastica
-Strana? No Ron, io non ho niente- rispose lei, sorridente, mettendosi dell’acqua nel bicchiere. Quando la ragazza alzò gli occhi, si trovò davanti Fred e Angelina, seduti vicini, che conversavano sorridenti. Il suo umore mutò, il sorriso si spense, e fece cadere l’acqua sul tavolo.
-Mione!- esclamò Ron, puntando la bacchetta sull’acqua, aspirandola –ma che hai oggi? E non fare quel broncio… è solo un po’ d’acqua!- aggiunse, mettendo la bacchetta in tasca.
Lei non rispose, mangiando velocemente, quindi guardò Harry
-Vi aspetto in biblioteca- sorrise debolmente, quindi lanciò uno sguardo a Fred che la stava guardando, e uscì a passi svelti dalla Sala Grande, rischiando di far cadere i libri dalla borsa.
Bene, era il momento di essere una vera Grifondoro. Era anche lei una ragazza, dopotutto. Era il momento di far uscire il suo lato femminile, di girare la moneta, di mostrare l’altra faccia.
Era stanca di essere la ‘Miss Invisibile’. Doveva incominciare a far sentire la sua presenza, a far vedere che anche lei poteva essere femminile e aggraziata, non la solita ragazza con la schiena curva sui libri. Hermione Granger, ormai Miss Invisibile non sarà più adatto a te.

*Fugge via dalla folla imbestialita*
Nooo ç__ç vi prego! TT^TT *scappa sull'arca di Evan/Noè*
Perdonaaaaatemiii ç°°°°°°°ç scusate, anche se questo capitolo è corto... ç°ç però aggiornerò in fretta, ho colto l'ispirazione! ^^ ed è un'arancia! :')
Aw, Mioncina, cos'hai in mente? *sguardo ammiccante* chissà cosa combinerà MioneMioncinaMiao *o*
Spero che anche questo chappy vi piaccia, e spero che recensirete ^^

Sayonara!

 

   
 
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