2.
Ore
sette e trenta del mattino. Capelli rossi e occhi incredibilmente verdi fissano
occhi azzurro chiaro. La madre culla quella piccola dimostrazione d’amore.
Angelica ha ormai due anni, gli occhi del padre e i capelli ‘foglie d’autunno’
della madre. Dal salotto proviene uno schiocco secco. La donna guarda sollevata
l’orologio alla parete, che le ha relegato la madre.
Il nome di suo marito sulla lancetta si è mosso da ‘lavoro’ a ‘casa’. “Pa –
pà!” sillaba Angelica battendo le mani. “Sì!” annuisce la donna. Ormai la bambina, anche se ancora piccola ha associato lo schiocco
della materializzazione all’arrivo del padre. Ginevra Weasly si alza dal
tavolo e raggiunge il salotto. Suo marito, Harry Potter, sta appoggiando
all’attaccapanni il cappello e il mantello verde bottiglia. “Pa – pà!” grida
ancora Angelica. Harry le sorride. “Ciao piccola mia!” la prende in braccio.
L’adora. Ginny gli posa una mano sul braccio. “Bentornato amore”
“Grazie
tesoro mio” le risponde facendo sedere Angelica sul divano. La bacia con
passione, quasi non aspettasse altro. “Com’è andata
stanotte?” chiede Ginny premurosa mentre tutti e tre stanno seduti vicini sul
divano. Harry sbadiglia. “Mmm, non male. Nessuna segnalazione. Sono tempi
tranquilli!”
“Per
fortuna. Vero amore?”
“Certo,
però, nemmeno un po’ d’azione!” scherza Harry allargando le braccia. Ginny
soffoca una risata, tirandogli un pugno nelle costole. “Ehi, stavo scherzando!”
si difende lui. “Quando dovrebbe arrivare Molly?”
chiede accarezzando la guancia della moglie.
Ginny
sorrise. “Tra poco” risponde. Harry sospira. “Meno male. Ho voglia di stare con
te!”
“Non sei
stanco?” gli domanda guardandolo con curiosità. Lui
sorrise malizioso.
“Per
stare con te non sono mai stanco!” le dice prima di baciarla. Pochi secondi
dopo uno schiocco precede la materializzazione di
Molly Weasly. La donna li saluta con un sorriso.
“Buongiorno
ragazzi miei!”. La sua allegria agli occhi di Harry appare più che forzata. Il
sorriso è tirato sui denti bianchi e i lineamenti del viso non sono distesi,
gli occhi gelidi. La scomparsa di suo figlio ha gettato un’ombra di tristezza
sulla Molly di un tempo. Non è più la buona e cara Molly con i suoi pasticci e
le caramelle mou. Adesso la sua sola gioia è Angelica. Una volta a settimana la
nonna va a prendere la nipotina e la tiene con sé tutto il giorno finché la
sera o il padre o la madre vanno a riprenderla. Sua
figlia Ginny lavora come inviata alla Gazzetta del Profeta, e quel giorno non
deve lavorare. È felice per loro due. Harry è un gran bravo ragazzo, sicuro e
coscienzioso, anche se qualche volta un po’ avventato, ma in fondo è buono. Ha terminato da poco il corso per Auror e da un po’ lavora
di notte. “Ma solo fino a martedì prossimo, poi posso
tornare al mio turno normale” la informa mentre si salutano. Angelica sparisce
insieme alle sue cose da bambina agitando la mano verso il padre.
“E adesso a noi due, mia principessa!” Harry afferra per la
vita la sua Ginny, sollevandola da terra. “Harry! Ti fai male così! Ma dove le prendi tutte queste energie!” protesta ridendo la
donna mentre lui la porta nella loro camera da letto. Entrambi si tuffano sul letto, ridendo. “Da quanto non facciamo l’amore,
Gin?” chiede Harry accarezzandole la guancia. Lei sorride.
“Quasi
una settima, tesoro” risponde maliziosa. Lui le bacia il collo, affondando le
mani nei suoi capelli. “Allora dobbiamo rimediare… che ne dici?” domanda Harry
al suo orecchio. Ginny annuisce. È così che lo vuole. Pronto
a dare quello che lei è disposta a prendere.