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Autore: Ein    21/11/2005    1 recensioni
In un futuro dove le macchine minacciano l'incolumità umana, nasce un'attrazione segreta fra un umano e un Cyborg, ma fra due mondi tanto diversi come si può accettare un amore tanto folle? Un nuovo mondo fantastico vi si aprirà davanti a voi e fra le diversità di classi e il razzismo contro le macchine, assisterete alla nascita di un nuovo futuro...
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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IL ROMBO ROSSO..

IL ROMBO ROSSO

UN AMORE IMPOSSIBILE

 

 

 

1.L'INVENZIONE DEL SECOLO

 

 

Anno 2525

Era una notte tempestosa e l'acqua cadeva fitta sui tetti.

I fari di un'auto illuminarono un vecchio cancello in ferro battuto.

Un colpo di clacson e il cancello si aprì con un rumore sordo, lasciando passare l'automobile, che si diresse verso un vecchio castello illuminato dai fulmini.

Dal mezzo di trasporto ne uscì un uomo alto che indossava un camice bianco, dopo pochi passi bussò alla porta della rocca, che si aprì con un cigolio.

L'uomo iniziò a percorrere un lungo corridoio. Le mura erano colme di ritratti di persone un po’ strane. All'improvviso una mano, sbucando dal nulla, si posò sulla spalla dell'uomo.

<<Finalmente Richard, credevo non arrivassi più!>> un altro uomo, con uno strano candelabro nella mano destra, che emanava scintille elettriche che illuminava tutto ciò che stesse ad un metro di distanza, sbucò dal nulla.

<<Alla fine sono arrivato, dov'è la sala Alan?>>.

<<Da questa parte>> disse dirigendosi verso una di scalinata in pietra, che portarono ad un seminterrato freddo e buio. Un lieve gocciolio si sentiva dal fondo della scalinata.

<<Non si vede un palmo dal naso>> disse Richard.

In quell’istante la stanza s’illuminò e una marea di computer e strumenti bizzarri, uscirono allo scoperto.

<<Bisogna dire che hai fatto le cose in grande>> disse stupefatto Richard.

<<Sono o no della quinta classe?>>.

<<Sempre a vantartene>>.

<<Vieni, ho una cosa da farti vedere>> disse Alan dirigendosi verso un grosso cilindro coperto da un telo nero.

Lo scienziato, con un colpo secco, tolse il telo e...

...Nell'enorme cilindro c'era una bella ragazza dai capelli castani, sembrava che dormisse, ed era circondata da un liquido giallastro, al collo portava una collana di cotone con ricamato su un numero: 525. Sulla bocca aveva una mascherina che le permetteva di respirare.

<<Cosa ne pensi?>> chiese fiero Alan.

<<E' fantastico! Ma è un...>>

<<...Cyborg, sarà la scoperta del secolo, l'arma più potente del mondo...>>.

<<L'arma più potente? E cos'è quel numero su quella collana che porta al collo?>>.

<<E' il suo numero di serie, il 525, proprio per ricordare quest'anno indimenticabile, il 2525 non dimenticherà...L'ANGELO DELLA MORTE, è così che si chiamerà. Tutti dovranno piegarsi al mio volere>>.

<<Non credi di esagerare? Cos'ha questo coso in più agli altri Cyborg?>> chiese un po’ impaurito Richard.

<< Mi chiedi che cos'ha? Guarda e sbalordisciti>> prese un progetto e lo mostrò all'amico << Ha la forza pari a quella di sessanta uomini, è fedele e soprattutto è un'arma. Guarda al suo interno, ha cinque mine sparse per il corpo, sulle mani ci sono cip elettrostatici speciali, che possono uccidere chiunque la tocchi, i raggi X agli occhi e altri vari strumenti>>.

<<Ma potrebbe ribellarsi>>.

<<È molto difficile, ma in tal caso c’è l’auto distruzione. La sua esplosione è ineguagliabile, è pari a duecento bombe normali>>.

<<Ma così morirebbero anche chi le sta accanto>>.

<<Ma per chi mi hai preso? Naturalmente chi indosserà questa spilla e sarà nel suo raggio di protezione avrà salva la vita, grazie al meccanismo di respinsione che è al suo interno>> e porse una spilla, di ferro, a forma di rombo all’amico.

<<Però, hai pensato proprio a tutto, ma hai dimenticato che i Cyborg non sono molto affidabili soprattutto in questo periodo, nessuno li acquista più, che speranza dai ai tuoi clienti?>>.

<<Richard hai mai visto una ragazza giovane e bella che combatte? Io mai. Persuaderà il nemico con la sua bellezza e se collaborerà avrà salva la vita altrimenti…>> fece un gesto che fece intendere la morte.

<<Stai vaneggiando Alan, anche se l’idea fosse quella giusta, non hai probabilità di riuscita>>.

<<Tu credi che stia vaneggiando? Niente affatto e te ne accorgerai molto presto. L’antico marchio della mia famiglia sarà riaffermato grazie a questa meraviglia >> disse indicando la ragazza.

<<Stai parlando del Rombo Rosso? Sei ancora adirato con la Cerchia Nera?>>.

<<Come potrei non disprezzarli, hanno rubato l’idea mio trisavolo mandando la mia famiglia alla prima classe, noi che appartenevamo alla quinta. Il Rombo Rosso risorgerà e sbaraglierà la concorrenza proprio come un tempo, le grandi armi saranno solo della nostra casata>>.

<<Alan sono passati anni ormai, ora tu e la tua famiglia siete ritornati alla quinta classe, sei uno degli uomini più ricchi della nazione…>>.

<<Ricco? Certo, ma non abbastanza>>.

Lo scienziato Alan, si diresse verso un diploma inchiodato al muro, il diploma riportava il sigillo del Rombo Rosso e una scritta in blu con un cinque.

Dopo il 2145 il governo mondiale aveva diviso la popolazione in cinque classi: alla prima appartenevano le persone che a malapena potevano permettersi il pane quotidiano.

Alla seconda invece appartenevano famiglie meno disagiate, come del resto erano i membri della terza e quarta classe, media e alta borghesia.

La classe però che dominava le altre era senza alcun dubbio la quinta, che godeva di un’eccellente stato di vita.

<<Ma funzionerà questa macchina?>>chiese Richard osservando il cilindro e il progetto in modo scettico.

<<Certo, te l’ho ripeto, è programmata per uccidere e obbedire solo ai miei ordini, è la macchina perfetta>> rispose Alan fiero.

In quell’istante un fulmine colpì un cavo elettrico esterno, che mandò in corto tutte le strutture e luci si spensero facendo calare il buio assoluto. Nella stanza regnava il silenzio, rotto solamente dal respiro irregolare e impaurito dei due scienziati. Poi però quella lugubre assenza di suoni, si squarciò con un sordo rumore di vetri rotti.

<<Alan cosa succede?>> gridò Richard preso dal panico.

<<Dev’essere un corto circuito, sta calmo, ora ci penso io>> disse Alan dirigendosi verso il computer centrale e cercando di ripristinare l’elettricità.

<<Alaaan…>>.

Lo scienziato si voltò lentamente verso l’amico e solo allora vide l’uomo, con i piedi sospesi da terra che si divincolava da una due mani che gli serravano il collo. Un lampo, in seguito, illuminò la stanza e la vide, la ragazza che prima era rinchiusa nel cilindro ora era in piedi davanti a lui e la sue mani non accennavano a lasciar Richard. Poi ci fu un "crac" e lo scienziato cadde a terra privo di vita.

Alan indietreggiò a fatica, era impietrito dalla paura, i suoi occhi incrociarono quelli rossi e assetati di sangue della sua creatura, che si avviava, con passo deciso, verso di lui.

<<No, non puoi…io…io ti ho creata…no…no…Noooo>>.

  
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