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Autore: LenoreF    17/11/2010    1 recensioni
Sono Sidney Becher, ma mi considero Sidney e basta, visto che non ho idea di dove siano i miei genitori. Ho 13 anni. Segni particolari: senza futuro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Green Day and Me'
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Scendemmo a fare colazione. C'erano, come al solito, i miei adorati cornetti caldi e tutto il resto.
«Hei Sidney, hai ancora freddo?» chiese Trè.
«Cazzo Trè, se tremo c'è un motivo» dissi.
«Secondo me tu ti sei ammalata» disse Mike.
«Probabile» dissi addentando un cornetto.
«Come ci tieni alla tua salute» disse Billie, portando la tazza di latte alla bocca.
Risi.
«Stanotte ho sverginato Sidney» disse Trè all'improvviso, tranquillamente.


Mi andò il cornetto di traverso e iniziai a tossire.
Billie sputò tutto il caffe-latte che aveva in bocca e Mike alzò lo sguardo verso Trè.
«Tre!» urlai, ancora tossendo. Sentivo la faccia bruciare dal rossore.
«Che c'è?» chiese Trè, guardandomi.
Lo guardai malissimo.
Billie si asciugò la bocca, bagnata dal latte, cercando di non ridere.
Anche Mike cercava di non ridere.
«E..hem..Davvero Sidney?» chiese, cercando di mantenere un'espressione seria.
Annuii. «Guarda che potete ridere, non vi mangio» dissi.
Mike e Billie scoppiarono a ridere.
Avevo lo sguardo basso, mi vergognato davvero tantissimo.
Avrei voluto strozzare Trè, che intanto continuava a mangiare tranquillo.
«E come mai è successo?» chiese Mike, quando smise di ridere.
«Storia lunga» disse Trè.
«E come è stato?» chiese Billie, interessato.
«Ma..Billie!» dissi, ancora più rossa.
«Cazzo, è brava. Davvero, è bravissima» iniziò a raccontare Trè. Billie ascoltava con attenzione.
«E poi, ha un culo stupendo» disse Trè.
Lo diceva come se stesse parlando tranquillamente di una cosa normale.
Mi alzai. «Me ne vado in bagno» dissi, sempre con lo sguardo basso. Trè stava per morire.

Mi sciaquai la faccia. Non sapevo se ridere o piangere. Ero incazzatissima con Trè.
Lo aveva detto così apertamente, chiunque avrebbe potuto sentirlo. Speravo che non c'erano giornalisti in giro.
Sospirai. Mi poggiai al muro, aspettando che il nervosismo passasse. Tormentavo il pearcing che avevo sul labbro.
Poco dopo entrò Mike.
«Stai bene?» chiese. Lo guardai.
«Ti sembra che ho una faccia di una che sta bene?»
«No. Sembra la faccia di una ragazzina che si vergogna a morte e che è incazzata, anche molto direi» disse.
Mike indovinava sempre. Non so come facesse. Forse me lo leggeva negli occhi, forse aveva qualche potere.
«Beh, hai centrato in pieno» dissi.
«Calmati, non è successo nulla»
«Non è successo nulla? Oh si, far sapere in giro che hai appena perso la verginità a 13 anni con uno di 37, non è successo nulla»
«Perchè l'hai fatto, allora» mi chiese.
«Perchè volevo farlo»
«Su, calmati. Non è successo niente. Io e Billie non siamo arrabbiati, non ti uccideremo o faremo qualche altra cosa» disse.
«Ma io mi vergogno..»
«Di cosa? Hai perso la verginità, prima o poi tutti la perdono. E' una cosa normalissima, Sidney»
«Anche a 13 anni è normale?»
«No. Ma infondo chissene frega» disse.
Mi aveva convinto, più o meno. Tirai un lungo sospiro.
«E' tutto apposto» mi disse, mettendomi una mano sulla spalla.
Adoravo Mike. C'era sempre quando ero in difficoltà.
«Grazie Mike» gli dissi.
«Di niente» mi rispose sorridendo.
«Sai, sarebbe meglio uscire da qui. Non so se te ne sei accorto, ma questo è il bagno per le donne, e tu non sei una donna» dissi ridendo.
«Già, sarebbe meglio uscire» disse, avviandosi verso la porta. Lo seguii verso il tavolo.


«A che ora vengono gli altri?» chiese Billie.
«Passano tra un po, sbrigatevi» disse Mike.
«Voi avete le valigie pronte?» chiese Trè.
«Si» risposero gli altri due.
«Perchè? Dove andiamo?» chiesi.
«Trè, non gliel'hai detto?» chiese Billie.
«Beh..Mi sono scordato» disse.
«Cosa dovevi dirmi Trè?» chiesi.
«Che oggi partiamo per New York» rispose Mike.
«Ah, bene, potevi dirmelo quando eravamo lì, no?» dissi.
«Scusami» disse Trè.
«Fa niente» risposi.
Ero arrabbiata con Trè. Poteva almeno avvisarmi che gliel'avrebbe detto, mi sarei preparata psicologicamente..
Tornammo nelle camere.
«Billie, il mio borsone è da te» dissi.
«Lo so» rispose.
«Posso venire a prenderlo?»
Billie mi fece entrare. Lo presi e lo portai fuori.
Mi sedetti sul borsone, aspettando che anche gli altri uscissero.
E, per mia sfortuna, per primo uscì Trè.
«E' tutto ok?» mi chiese.
«Si» risposi, cercando di non sembrare scocciata.
«Volevi che non glielo dicessi?»
«Non così all'improvviso»
«Scusa» mi disse.
Non avevo intenzione di guardarlo. Dovevo aspettare che l'incazzatura passasse.
Trè si abbassò davanti a me.
Vidi i suoi occhi azzurri spuntare davanti ai miei.
Lentamente si avvicinò, per darmi un altro bacio.
Come al solito ero incapace di scappare, col suo sguardo colorato di azzurro chiaro e bellissimo riusciva ad immobilizzarmi.
«Alla fine riesci sempre a farti perdonare» dissi scocciata.
Lui rise e mi diede un bacio sulla fronte.





Perfavore ditemi quando divento troppo sdolcinata, io mi faccio prendere la mano poi D:



 

   
 
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