Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: MedusaNoir    17/11/2010    0 recensioni
Intervista a un famoso personaggio del mondo magico!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Luna Lovegood, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi chiamo Madeleine Noir e la storia che sto per raccontarvi è accaduta qualche tempo fa…

Avevo sentito molto parlare di lei, radio e giornali trasmettevano  il suo nome, le sue foto risaltavano sulle pareti della mia camera… e ora, finalmente, l’avrei conosciuta.

Mi misi il cappotto e la sciarpa rossa, presi l’ombrello e mi avviai verso la porta della locanda in cui alloggiavo, battendo una mano in segni di saluto su un barattolo di vetro che conteneva uno scarafaggio: Rita Skeeter non avrebbe più osato tentare di togliermi il premio Pulitzer; premio che avrei sicuramente vinto con l’intervista esclusiva che il mio idolo aveva acconsentito a rilasciarmi. Avevo atteso tanto quel giorno e finalmente era arrivato.

Uscì in strada, percorrendo la via principale di Hogsmeade bagnata dalla pioggia, combattendo contro il vento che cercava di raggiungermi il viso nascosto sotto strati di sciarpe e vestiti. Camminavo sempre più veloce, quasi terrorizzata all’idea che il mio obiettivo primario da una vita potesse decidere di non rilasciarmi più l’intervista. Raggiunsi infine la porta della Testa di Porco, salutando con un cenno Aberforth che portava fuori dalla locanda la sua capra preferita per preparare la sua specialità, il Latte e Mou. Entrai nella locanda, con il cuore che batteva forte per l’emozione, e sbirciando in fondo al locale la vidi… China sulla sua Burrobirra, i capelli sporchi davanti al viso, si guardava intorno: Luna Lovegood aveva finalmente acconsentito a rilasciare un’intervista a Il Cavillo.

Luna mi notò e con un sorriso mi fece segno di avvicinarmi. Emozionata e un po’ intimorita, mi sedetti accanto a lei.

- Ciao! Tu devi essere Madeleine! – mi salutò con un abbraccio; rimasi immobile, avevo aspettato per anni quel momento, fin da quando lavoravo per giornali sovversivi durante la dittatura di Voldemort, e finalmente era arrivato. Con un grande sforzo inspirai e mi decisi a parlare.

- Sono felice di conoscerla, Mrs Scamandro - . Tentai un sorriso.

- Madeleine, non chiamarmi Mrs Scamandro, chiamami Luna, mi piace di più! – .

Mi piaceva quella ragazza. Aveva solo due anni meno di me, l’avevo notata immediatamente al suo Smistamento, era la più… originale dei nuovi studenti e lo sarebbe stata per tutto il tempo che sarebbe rimasta a Hogwarts. Avevo seguito con attenzione la sua carriera lavorativa, da quando aveva scritto alcuni articoli per il giornale del padre alle sue avventure in giro per il mondo con il suo futuro marito. Finalmente l’avevo di fronte ai miei occhi e potevo chiederle tutto quello che avrei sempre voluto sapere.

- Va bene, Luna, cominciamo con qualcosa che la maggior parte dei lettori vorrebbe sapere... Perché non hai mai voluto rilasciare interviste? – .

Luna smise di giocherellare con gli orecchini a forma di ravanello e mi guardò fissa con i suoi grandi occhi azzurri.

- Mi piace Il Cavillo, approvo tutto quello che papà scrive, è veramente un genio. Ho lavorato per lui, quindi non ho niente contro il suo giornale, ma non ho mai voluto rilasciare interviste a nessuna rivista perché nessuno me l’aveva mai chiesto; comunque non avrei rilasciato interviste per giornali che non fossero Il Cavillo – .

Sapevo delle verità scomode di Luna, quindi avrei potuto risparmiarmi la domanda. Forse non era difficile convincerla ad essere intervistata, ma non ne avevo mai avuto il coraggio e le poche volte che avevo provato a chiederlo a suo padre lui mi aveva risposto che per 253 giorni e 4 ore all’anno non sapeva dove si trovasse sua figlia. Ero riuscita a trovarla in uno di quei pochi periodi che passava a Londra per portare nuove scoperte da tramutare in articoli succulenti al padre.

- Volevo farti alcune domande sul tuo lavoro, però credo sia meglio cominciare dall’inizio. Parlami di te, della tua famiglia, dei tuoi studi –

- Va bene - , disse arrotolandosi una ciocca di capelli. – Sono nata a casa, papà non approvava gli ospedali come il San Mungo, diceva che i loro rimedi contro il dolore facevano male ai bambini e alle mamme; mia madre la pensava come lui, perciò mi hanno fatto nascere nell’orto, in mezzo a piante di cavoli e accanto al muro della casa su cui era stata disegnata dalla mamma durante la gravidanza un’enorme cicogna. Papà diceva che i Babbani scambiavano per leggende questi segni di buon augurio magici. Credo che abbiano funzionato, perché sono nata sana, senza alcun problema, solo con una spiccata preferenza per i cavoli: a colazione mangiavo latte di cavoli, a pranzo lasagne di cavoli e cavoli fritti, a cena risotto di cavoli e per i compleanni mia madre, finché era ancora viva, mi preparava torte di cavoli –

- A tale proposito, visto che l’hai nominata… ti sentiresti di parlare della morte di tua madre? – .

Mi vergognavo fortemente a chiederlo, ma suo padre mi aveva detto di affrontare qualunque discorso con Luna, perché prendeva tutto con tranquillità.

- Non preoccuparti – mi rassicurò con un sorriso. – Mi piace parlare di mia mamma, aveva un profumo di cavoli… credo fosse perché passava metà giornata a prepararmi stufati e dolci con i cavoli;  l’altra metà la trascorreva nel suo laboratorio di pozioni, è morta proprio lì, facendolo esplodere con un esperimento fallito. Ricordo bene la mia mamma: si vestiva sempre di giallo perché è un colore che secondo la mia famiglia porta fortuna; papà tiene attaccata su una parete la foto del loro matrimonio, erano entrambi vestiti di giallo. Mamma usava molte collane, una diversa per ogni giorno dell’anno: la mia preferita aveva un ciondolo enorme a forma di sole, la metteva per il mio compleanno. Amava cucirmi i vestiti e la sera mi pettinava sempre i capelli sulla riva del fiume che scorre vicino casa mia, diceva che quello era un gesto propiziatorio per trovare un uomo meraviglioso, come era accaduto a lei. Quando è morta papà ha pianto molto e io non potevo essere triste perché dovevo fargli forza; non lo sarei comunque stata, forse lei mi guardava mentre dormivo e non volevo che mi vedesse piangere, le avrei dato un grande dispiacere –

- Come ti trovavi con gli altri bambini? –

- Oh, non avevo amici, ho studiato a casa con mio padre, mi ha insegnato molte cose. Diceva che era inutile andare in un scuola Babbana se poi avrei dovuto andare a Hogwarts. Non ho vicini, quindi non ho avuto occasione di conoscere altre persone, ma stavo bene così, anche se mi sarebbe stata utile un po’ di compagnia nel periodo immediatamente successivo alla morte di mamma, perché papà preferiva passare molto tempo da solo –

- Parlami di Hogwarts –

- Oh, è un posto stupendo! Ho conosciuto molte persone, ma mi hanno sempre presa per matta. Sull’Espresso indossavo un vestito giallo di buon augurio, mi hanno presa in giro dicendomi che sembravo un canarino; le cose sono peggiorate quando hanno scoperto che ero figlia del direttore de Il Cavillo, ma non capivo perché non credessero agli articoli di mio padre. Non avevo molti amici. Mi chiamavano “Lunatica” e prendevano in giro il mio modo di vestire e di parlare, arrivavano anche a nascondermi le cose, il che era divertente, ma la sera prima del rientro a casa dovevo passarla a cercarle. La mia migliore amica, anche perché era l’unica, era Ginevra Weasley, la settima figlia dopo sei maschi, che quindi capiva bene come si sentisse a essere messa un po’ da parte; però lei aveva una mamma che la amava, era fortunata, anche se la mia mamma mi aveva amata finché era viva. Ginny mi ha aiutata in molte situazioni, era una “forte”, se qualcuno mi prendeva in giro lei gli lanciava addosso un incantesimo, così la gente si teneva alla larga da me quando stavo con lei –

- E di Harry Potter cosa puoi dirmi? –

- Harry è un bravissimo ragazzo, adesso è il marito di Ginny, si amano tantissimo e hanno anche tre figli. Anche lui poteva capire come mi sentivo prima di conoscere lui e i suoi amici, era additato perché aveva detto di aver visto il ritorno del Signore Oscuro e nessuno gli aveva creduto; ma anche prima, quando non gli davano ancora del matto, era conosciuto da tutti ed è fastidioso che chiunque sappia chi sei. Con Harry ho conosciuto anche il fratello di Ginny, Ronald, sua moglie Hermione e Neville, un ragazzo un po’ pasticcione, ma dal cuore d’oro. Per la prima volta avevo degli amici: è stata una sensazione bellissima - .

Un’altra delle verità scomode di Luna… Sapevo che sarebbero state la risposta a molte mie domande, però dovevo andare avanti, anche se la cosa mi imbarazzava.

- Bene, Luna, ti va di parlarmi di un fatto accaduto durante il tuo quarto anno a Hogwarts… la battaglia nell’Ufficio Misteri? –

- Oh, è stata una bella serata, anche se poi siamo stati tutti molto tristi per la morte del padrino di Harry… E’ successo all’improvviso, un attimo prima chiamava Harry con il nome di suo padre e un attimo dopo era dietro il Velo –

- A proposito di questo… si è mormorato qualcosa dopo quel giorno… Tu sai cosa si cela dietro il Velo? –

- E’ ovvio. La risposta è talmente semplice che non serve nemmeno nominarla - .

Luna sorrise. Era una ragazza così semplice, così ingenua, eppure così intelligente. Avrei dovuto chiederle di essere più chiara, di spiegare meglio ai lettori che potevano non aver capito, ma sentivo che loro, come era appena accaduto a me, avrebbero compreso subito le sue parole. Le sorrisi di rimando.

- Hai detto che è stata una bella serata… Come mai dici così? –

- E’ stato molto divertente, finalmente mettevamo in pratica tutto quello che Harry ci aveva insegnato durante l’anno –

- Parli dell’Esercito di Silente? –

- Sì, è stata un’esperienza bellissima. Mi sentivo al settimo cielo quando nella mia tasca si illuminava il finto galeone che Harry usava per comunicarci il giorno e l’ora degli incontri. Mi sono esercitata molto e grazie all’Esercito ho potuto combattere al Ministero. Non mi sembra di essere andata male –

- Posso farti una domanda personale? –

- Chiedi pure – acconsentì sorridendo.

- Hai mai provato qualcosa nei confronti di uno dei tuoi amici? –

- Oh, è stato molto bello quando Harry mi ha invitato alla festa di Lumacorno durante il quinto anno! E’ stato veramente gentile, anche se so che avrebbe preferito andarci con Ginny. Lei è bellissima e veramente in gamba. Harry mi è sempre piaciuto, è una persona con cui è divertente passare il tempo, non si è nemmeno vergognato per come mi ero vestita quella sera, mentre penso che chiunque altro vedendomi mi avrebbe lasciata ad aspettare inutilmente –

- Eri innamorata di lui? –

- Oh, non saprei. Ho consultato le foglie del tè, ma non mi hanno dato nessun responso evidente. Però non lo avrei mai allontanato da Ginny, sono sempre stati fatti l’una per l’altro, quindi anche se le foglie mi avrebbero detto di avvicinarmi ancora di più a lui penso proprio che sarei andata contro il mio destino, ma senza nessun rimpianto –

- Devo farti una domanda che riguarda un periodo un po’ duro per te… Com’è stato vivere segregata a Malfoy Manor? –

- E’ stato orribile. A Hogwarts con Ginny e gli altri studenti fedeli al professor Silente ci siamo impegnati molto contro il professor Piton e i seguaci di Voldemort, ricevendo dure punizioni e a volte non potendoci vedere per giorni interi, ma è totalmente diverso rimanere sola in balia dei Mangiamorte. Quando mi hanno circondata sull’Espresso per Hogwarts che avevo preso durante le vacanze di Natale, mi sono sentita impotente di fronte a loro e ho pensato erroneamente che l’Esercito di Silente non fosse servito a molto; però, anche se in quel momento non mi uscivano incantesimi dalla bocca, gli insegnamenti di Harry mi erano stati utili al Ministero e ora il legame che si era creato tra i suoi più fedeli membri mi dava la certezza che i miei amici sarebbero venuti a liberarmi. Durante la mia prigionia ho incontrato di nuovo, dopo sei anni, il signor Olivander, quindi per fortuna non ero costretta alla solitudine. E’ stato molto carino con me, mi stimolava ogni giorno a non abbandonare le speranze e la fiducia nei miei amici e io lo incitavo nello stesso modo –

- Ti hanno torturata? –

- L’unica persona cattiva era Bellatrix Lestrange, torturava me e il signor Olivander solo per passare il tempo; ma i Malfoy si stavano allontanando dal pensiero dei Mangiamorte, volevano solo ricominciare a vivere come una famiglia normale. Ogni tanto, durante la notte, Draco Malfoy scendeva nei sotterranei fino alla nostra cella e mentre fingevo di dormire lo vedevo che ci guardava dispiaciuto e spaventato: erano le notti dei giorni in cui Bellatrix ci torturava. Una volta gli ho rivolto la parola salutandolo e lui mi ha chiesto se mi facevano male le ferite, ma non ha potuto ascoltare la risposta perché ha sentito il rumore dei passi della zia e penso non volesse farsi trovare lì. Non è un cattivo ragazzo, ha fatto scelte sbagliate, ma ora che è cresciuto è migliorato molto e ha scelto per il bene –

- Adesso le ultime domande... Parlami della tua vita dopo la morte di Voldemort. Sei tornata a scuola –

- Si, ho studiato duramente come altri miei compagni per finire gli studi in tempo, studiando durante il settimo anno anche il programma della seconda metà del sesto; molti si sono ritrovati come me, altri, come Hermione, hanno dovuto ripetere tutto l’ultimo anno. E’ stato un po’ pesante, ma era bello studiare finalmente con una ragazza come Hermione: io, lei e Ginny passavamo le serate in biblioteca per prepararci ai MAGO. Le materie in cui ho ottenuti risultati migliori sono state Erbologia e Cura delle creature magiche e questo mi ha aiutato molto per il mio futuro lavoro –

- A questo proposito, volevo chiederti come ti è venuta l’idea del tuo lavoro –

- Papà è un mago molto in gamba, ma era sempre più difficile trovare nuovi articoli da scrivere: all’inizio è stato abbastanza semplice, gran parte de Il Cavillo era dedicato alla sconfitta di Voldemort, alla situazione del mondo magico, alle persone che erano sopravvissute; però con il tempo le notizie andavano diminuendo e la gente era poco interessata a sentire papà parlare del Ricciocorno Schiattoso senza che lui avesse mai dato a suoi lettori prove certe della sua esistenza: purtroppo gran parte della gente ha bisogno di accertarsi totalmente di qualcosa prima di dargli credito. Un giorno ho ritrovato il diploma di Hogwarts e ho fatto caso alle materie in cui avevo preso “Eccellente”: la conoscenza che ne avevo era tale da potermi sentire in grado di lavorare in giro per il mondo per Il Cavillo. Così ho preso la mia scopa, ho lasciato un biglietto a papà e sono andata in Amazzonia: ero curiosa di vedere quel posto pieno di magia e leggende indios; da lì mi sono poi spostata attraverso tutti i continenti e continuo ancora adesso, tornando ogni tanto a Londra per portare alla redazione il frutto dei miei viaggi –

- Hai compiuto importanti scoperte –

- Sì, ma papà è rimasto un po’ deluso dal fatto che io non sia riuscita a trovare prove dell’esistenza del Ricciocorno Schiattoso e ha dovuto ammettere che era solo una leggenda che circolava nella sua famiglia. Gli ho però portato informazioni utili su altri animali magici, come la Piumadoro Alpina e il Mandrillo Aborigeno; ho supportato l’esistenza anche di alcune creature che si credevano appartenenti solo a leggende greche, celtiche e indiane, e ho dato il nome di Ricciocorno Schiattoso a un piccolo insetto con un corno sulla schiena per fare un regalo a mio padre –

- Durante questi viaggi hai conosciuto un naturalista, parlaci di lui - .

Luna arrossì: da lei non me lo sarei mai aspettato.

- Ho incontrato Rolf Scamandro in Australia, stava facendo delle ricerche anche lui per conto di suo padre, ma era un po’ ottuso: era assolutamente convinto a non dare nessuna possibilità alle leggende babbane, non le riteneva attendibili. Abbiamo passato la sera in una locanda australiana a discutere di questo, lui era diventato rosso e sudato agitandosi nel vedere che io non mi convertivo alle sue credenze e alla fine ha dovuto cedere, anche perché il giorno dopo ho trovato una creatura che supportava le mie teorie sulle leggende aborigene. Abbiamo cominciato a viaggiare insieme, ci siamo innamorati e ora abbiamo due gemelli, Lorcan e Lysander –

- Attualmente in cosa siete impegnati? –

- Stiamo aiutando, insieme a Neville Paciock, la nostra amica Hermione in una campagna per migliorare la situazione delle creature magiche: il suo impegno in queste cause è partito a Hogwarts con il CREPA e si è evoluto facendo appassionare anche me e la mia famiglia - .

Guardai l’orologio: era passata un’ora e mezza dall’inizio dell’intervista… Avrei voluto durasse di più, ero incantata dal modo di parlare di Luna, che durante l’intervista aveva gesticolato, sorriso, fatto cadere la sua Burrobirra, giocato con i capelli. Non volevo lasciarla così presto, ma non trovavo scuse per trattenerla, poteva avere molti impegni per quei pochi giorni che trascorreva a Londra...

- Bene, Luna, l’intervista è finita... Mi ha fatto piacere la tua compagnia, ti ringrazio molto per la disponibilità… - .

Luna mi fissava: a occhi spalancati, con un enorme sorriso, smettendo per un attimo di giocare con i capelli.

- Ehm… ora io dovrei andare… è stato un piacere… -

- Non vuoi chiedermi altro? - .

Non sapevo se ne avrei avuto il coraggio. C’erano molte cose che volevo chiederle che non avevano niente a che fare con l’intervista, ma non sapevo come rivolgermi a lei, che era stata il mio mito per tutti quegli anni, con la sua originalità, il suo ottimismo, la sua perseveranza... Mi feci forza.

- Hai fatto tu quegli orecchini? - .

Mi sorrise.

- Sì, ho utilizzato il legno di un ramo che ho trovato vicino casa da bambina, non è stato difficile... - .

Finalmente parlavo con il mio eroe di sempre: Luna Lovegood, una donna realizzata, sempre allegra, convinta delle sue idee tanto da poter affrontare a testa alta qualunque scettico l’avesse derisa, forte, decisa, diversa; Luna.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: MedusaNoir