-The
Slytherin Vampire-
Capitolo
uno: “Occhi quasi dorati”
La Sala Grande era gremita di gente. Dai quattro
tavoli delle Case di Hogwards si levava un gran
chiacchiericcio. Studenti smaniosi di rivedere gli amici, si agitavano sulle
panche, facendole stridere rumorosamente, nell’intento di avvistarli.
Particolare chiasso si levava dal tavolo dei Serpeverde,
contenti di avere finalmente il professor Piton come
insegnante di Difesa contro le Arti Oscure. Al contrario, i Grifondoro
degli ultimi anni sedevano mogi, scambiando parole di disapprovazione e lievi
insulti, scrutando torvi i ragazzi verde-argento, che rispondevano a tono. Solo
uno non esultava, assorto nei suoi pensieri. Draco Malfoy non sembrò nemmeno accorgersi che la sua compagna Pansy gli stava rivolgendo la parola. Continuava
imperterrito a fissare il vuoto. – Il sesto anno ha inizio, Draco.
La data del Marchio è prevista per la fine di Giugno, appena avrai compiuto
diciassette anni.- Le parole di suo padre gli rimbombarono
nella testa, fredde e dure, come se fossero rivolte ad un suo subordinato. Lucius Malfoy non era dolce con
nessuno, nemmeno con la sua famiglia. Il suo destino era segnato, e lui non
poteva fare altro che fissare il vuoto e chiedersi se tra un anno si sarebbe
seduto ancora lì, a godersi la festa di inizio anno. Distolse la mente da quei pensieri
dolorosi e prese a guardare la tavolata dei professori. Silente stava per
accostarsi al leggio a forma di gufo, per fare, come consuetudine, il discorso
di inizio anno scolastico, quando le porte della Sala di spalancarono. All’istante
centinaia di teste si voltarono verso una figura alta e fiera, che camminava,
ignara della curiosità suscitata. Il preside non fu affatto sorpreso di quest’intrusione.
Al contrario, annuì in segno di assenso, come se fosse proprio ciò che si
aspettava. La ragazza aveva lunghi capelli ondulati sulle spalle del colore
dell’ebano, grandi occhi castani, quasi dorati , una pelle diafana e perfetta,
che risaltava le labbra rosate. Non indossava una divisa, era vestita come una
normale Babbana. Eppure, Draco
trovava improbabile il fatto che lo fosse. La misteriosa ragazza era arrivata
alla tavolata dei Serpeverde, quando per la prima
volta lui riuscì a guardarla negli occhi. Fu un attimo, e si sentì svuotato di
tutte le ansie, beato come in paradiso. Velocemente distolse lo sguardo. Lui
non si abbassava a quelle sdolcinatezze da film romantici. Intanto la
professoressa Mc Grannit aveva posizionato uno sgabello,
lo stesso usato per lo Smistamento, al centro della Sala, poggiandoci sopra il
consunto Cappello Parlante. Guardò dubbioso il suo amico Blaise.
Quella ragazza poteva avere circa quindici, forse sedici anni, non di meno. Non
era mai capitata una cosa del genere. Prima che potesse formulare una risposta,
il preside cominciò a parlare. – Buon anno a tutti studenti! A quelli vecchi e
a quelli nuovi- disse, guardando gli undicenni dall’aria sperduta seduti nelle rispettive
nuove Case. - Come vi sarete certamente accorti, quest’anno avremmo una nuova
studentessa, la signorina Mary Jane Atwood della
scuola di Durmstrang, che per motivi personali ha
deciso di frequentare il suo sesto anno qui ad Hogwars.
A breve verrà smistata in una Casa. - Con queste parole, si allontanò. Mary
Jane si sedette sullo sgabello, con aria perennemente sicura e uno strano
luccichio eccitato negli occhi. Posato il Cappello sulla sua testa, non attese
molto prima che formulasse una risposta. –Serpeverde!-
tuonò. Draco provò una fitta allo stomaco. Era nella
sua stessa Casa. Era stranamente felice, senza sapere il perché. La ragazza,
silenziosa, si avviò verso una saletta più piccola con in mano la divisa. Dopo
qualche minuto, uscì fuori e si avviò verso il suo tavolo. Il verde e l’argento
donavano particolarmente alla sua carnagione chiarissima, quasi marmorea. Draco, in quanto Prefetto, le si avvicinò. – Benvenuta a Serpeverde! Spero ti troverai bene.- le disse, freddo ma
con le labbra piegate in un sorriso. Mary piegò leggermente la testa di lato e
gli sorrise rigida. – Ti ringrazio.- rispose, rivolgendogli un ultimo sorriso,
e si diresse verso un gruppetto di ragazze.
Il bel Prefetto rimase incantato. La sua voce era a dir poco celestiale.
Per non parlare del modo in cui gli aveva sorriso. Bloccò bruscamente quel
flusso di pensieri che non gli si addicevano. Lui era un Malfoy,
non si innamorava. Al massimo era capace di provare attrazione fisica, niente
di piu. Così per tutta la notte cercò di convincersi
che doveva trattarsi proprio di quello: attrazione fisica.