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Autore: fanny80    20/11/2010    6 recensioni
L'eroe Del Mondo Magico decide di trasferirsi in Scozia dove intraprenderà speciali studi per poi entrare nell'Accademia Auror e si ritrova inaspettatamente a condividere il viaggio con Draco Malfoy...
(Dedicata a Narcissa63!)
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Yaoi | Personaggi: Blaise Zabini, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da VII libro alternativo
Capitoli:
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Harry ti presento... Draco.

 

Capitolo 2°

 

(Marzo 2009...)

 

“Io davvero non ti capisco...” Ronald Weasley si rivolse alla propria migliore amica, mentre distrattamente posava il tovagliolo sul tavolo.

Ormai avevano stabilito una sorta di rito: una volta ogni due settimane lui, Harry e Hermione si incontravano, soli, per pranzare insieme senza mogli, figli e fidanzati intorno come ai vecchi tempi.

“C’è poco da capire, sono una stupida, lo so” sbottò la ragazza, con tono avvilito.

“Sono mesi che te lo diciamo, devi farla finita, non vedi che non riesce ad esserti fedele? Per la miseria Herm, non mi va giù che lui ti tratti così, ed ancor meno mi piace essere costretto a rimanere a guardare mentre tu gli permetti di farlo!” la rimproverò il Golden Boy per l’ennesima volta.

La giovane donna sospirò e scosse il capo “L’idea di vivere senza di lui... non ce la faccio, ragazzi, so che dovrei, ma proprio non posso” asserì incapace di guardarli in faccia “Mi ha giurato che non accadrà più, voglio dargli questa possibilità, cercate di capirmi!”

“Io non ci riesco affatto” ribadì di nuovo Weasley “Così come non credo nemmeno per un minuto che Lucas abbia intenzione di cambiare; tuttavia è la tua vita, sappi solo che noi due ci saremo sempre per te e che... nel caso ci sia una prossima ci penseremo noi a prendere quell’idiota a calci nel sedere al posto tuo!”

I tre scoppiarono a ridere “Grazie ragazzi!” esclamò la Granger, afferrando il calice pieno di vino “A noi tre! Al tuo matrimonio, Ron, che sembra andare alla grande, e alla convivenza perfetta fra Harry ed Oliver. Alla fine possiamo essere felici tutti e tre con un po’ d’impegno...”

“Specie da parte tua!” la rimbeccò bonariamente il rosso, accorgendosi subito dopo di come il giovane Auror avesse cambiato umore.

“Che c’è Harry?” chiese Hermione, sorpresa dalla strana espressione comparsa d’improvviso sul suo volto.

“La mia storia con Oliver è finita” buttò lì con aria fin troppo tranquilla per essere credibile “Ci siamo lasciati da una settimana.”

“Da una settimana?!” sbraitò Weasley “E perché diavolo non ce l’hai detto?”

“Non volevo tediarvi con i miei problemi e poi sto bene, sul serio” asserì l’interpellato al quale non sfuggirono le smorfie scettiche degli altri due “Credo che alla fine volessimo  solo cose diverse, tutto qui, motivo per cui me ne sono fatto una ragione e non intendo piangermi a dosso. D’accordo, siamo stati insieme cinque anni ed ora è finita, che sarà mai?”

Ron lo studiò per qualche istante, poi scrollò le spalle “Gabrielle mi ripete in continuazione che tu e quel suo amico, Dan, sareste una coppia perfetta, magari è ora di presentartelo.”

“Io non credo proprio, non vedi che è a pezzi?” sbottò Herm scuotendo il capo con aria di rimprovero.

“Non sono a pezzi, sto benissimo!” la corresse Potter, poi rivolgendosi all’amico “In ogni caso, al momento non ho voglia di conoscere nessuno, perciò me ne starò buono e tranquillo, voglio prendermi un po’ di tempo per me stesso, senza impegni di sorta né relazioni.”

*°*°*

 

“Ma come diavolo è successo?!” domandò un incredulo Blaise Zabini, piegando il capo per guardare il suo migliore amico.

“E lo chiedi a me?” replicò questi sedendosi su di una panchina, nel bel mezzo di un parco vicino a DiagonAlley “Giuro che non ho idea di cosa sia cambiato, così all’improvviso. Da quando ci siamo trasferiti a Londra, Gordon è diventato strano, ma non credevo che lo fosse fino a questo punto!”

L’altro rimase in piedi a scrutarlo, Draco era così diverso, decisamente l’età gli donava un certo fascino, ma non era solo per quello, erano davvero li,  insieme, a parlare senza alcun imbarazzo. “E cosa ti ha detto?” domandò preoccupato.

Malfoy scosse il capo “L’altra sera quando sono tornato a casa ha esordito con un dobbiamo parlare...” iniziò a raccontare “Quelle due paroline vicine non promettono  mai nulla di buono. Così ha iniziato a dirmi che non era più sicuro di noi, del nostro matrimonio, che forse era stato un errore trasferirsi, che probabilmente avremmo dovuto prenderci una pausa” rise con stizza, mentre portava alle labbra una sigaretta per poi accenderla “Una pausa... assurdo! Allora gli ho chiesto se avesse smesso di amarmi e lui mi ha risposto che probabilmente il nostro non era davvero amore e che aveva bisogno di tempo per capirlo.”

L’espressione sconcertata di Zabini la diceva lunga “Ha per caso una relazione? No, scusami se te lo chiedo, ma non mi sembra esattamente un atteggiamento coerente, dopo cinque anni di matrimonio.”

“Oh, ma non è finita, senti questa, ha tentato di raggirarmi, di prendere in giro me come se fossi l’ultimo cretino al mondo!” Sbottò il biondo con aria furente “Ha detto che era intenzionato a trasferirsi, che un suo collega gli aveva trovato un buon posto e che era sicuramente la cosa più giusta da fare; si è avviato verso la porta e solo in quel momento mi sono accorto che i suoi bagagli erano lì! Era pronto ad andarsene, chissà da quanto tempo lo aveva pianificato, e non è tutto, l’amico che gli ha trovato una sistemazione gliel’ha trovata nel suo letto.”

“E come lo sai?” domandò Blaise sedendogli accanto.

“Le voci circolano, faccio il giornalista, ricordi?” ironizzò l’interpellato gettando via la cicca “E così mi ha mollato per un altro, uno che fa il Magiavvocato e che lavora al Ministero a stretto contatto con lui” poi si alzò passandosi le mani sul viso “Andiamo, ho bisogno di camminare” asserì avviandosi verso DiagonAlley.

L’altro lo imitò affiancandolo “Certo che, beh, non può essere successo tutto all’improvviso, ci saranno pur stati  dei segnali, no?”

“Se ci sono stati io non li ho colti” asserì il biondo “Dovevo aspettarmelo, non poteva essere tutto così perfetto, nei rapporti a due c’è sempre uno che alla fine rimane scottato, ed io che non mi sono mai fidato... poi arriva Gordon e mi rincretinisco fino a non capire più niente. Puoi star certo che non accadrà più!” continuò, svoltando l’angolo ed immettendosi sulla via principale.

A pochi passi da lui Harry Potter stava salutando un collega e, non appena si separarono, il Grifondoro si voltò, trovandosi davanti i due Serpeverde. Scrutò Malfoy come se fosse un fantasma e si ritrovò a stringergli la mano senza nemmeno accorgersene.

“Draco, avevo sentito che eravate rientrati a Londra, come stai?” domandò con cortesia.

“Tutto bene, direi” replicò questi, per poi voltarsi verso il proprio accompagnatore “Ti ricordi di Blaise Zabini, vero?”

“Certo!” asserì il giovane Auror.

“E’ stato un vero piacere rivederti, Potter” esclamò Blaise con uno strano sorriso “Spero non vi dispiaccia ma avrei delle faccende da sbrigare, dopotutto siete in buona compagnia, no?”

“Blay...” mormorò Malfoy fissandolo incredulo “Che diavolo...?”

“Ci sentiamo stasera” lo salutò prima di rivolgersi al Golden Boy “Arrivederci Harry!” disse svanendo fra la folla di DiagonAlley sotto lo sguardo allibito dei due.

“Andava proprio di fretta, eh?” affermò Potter con aria divertita.

“Non farci caso, credo che nella sua testolina malata avesse un valido motivo per comportarsi in quella maniera, magari più tardi me lo farò spiegare” rispose il biondo scrollando le spalle, poi si soffermò a guardare il proprio interlocutore con espressione curiosa “Ti va di prendere un caffè?”

Il Salvatore del Mondo Magico rimase dapprima sorpreso da quella proposta, tuttavia subito dopo accetto con un sorriso, avviandosi accanto al biondo lungo la strada. Raggiunsero il Paiolo Magico e presero posto allo stesso tavolo che avevano occupato cinque anni prima.

Il proprietario prese nota delle ordinazioni e poco dopo portò loro due caffè neri fumanti, lasciandoli nuovamente soli.

“Allora, sei poi andato a vivere con Baston?” s’informò Malfoy per rompere il ghiaccio.

L’interpellato arricciò il naso in una smorfia e scrollò le spalle “Sì, abbiamo vissuto insieme cinque anni, poi qualche settimana fa ci siamo lasciati.”

Il biondo rimase un po’ spiazzato da quell’informazione “Mi dispiace, non ne avevo idea, spero di non aver toccato un tasto dolente.”

“No, tranquillo, l’ho superata alla grande” rispose con un sorriso poco sincero.

“Sei un vero cavaliere Potter...” ridacchiò Draco “Qualunque persona al mondo a questo punto mi avrebbe chiesto di Gordon, ma tu avendo sentito i pettegolezzi sul nostro divorzio e sulla sua nuova relazione hai evitato di entrare in argomento.”

“Lavoro al Ministero e le notizie viaggiano in fretta” si scusò il moro “Non volevo essere indelicato, tutto qui. Da quando la mia relazione è finita, la gente non fa altro che domandare e domandare, una cosa alquanto irritante.”

“Quindi sarei indiscreto a chiederti cos’è successo fra di voi” constatò il giovane reporter, sorseggiando poi il liquidi nero bollente.

“No, affatto, ormai è passata una settimana, non m’importa più” gli assicurò Harry.

“Non sei mai stato bravo a mentire...” gli fece notare l’altro con un ghigno impertinente.

L’Auror abbassò  leggermente il capo, fissando i cerchi tremolanti che si espandevano sulla superficie del proprio caffè e sospirò “Non è poi così terribile, ci siamo solo persi,  per così dire” gli spiegò un po’ pensieroso “Vedi, quando ci siamo messi insieme era davvero tutto perfetto, volevamo le stesse cose, convivere senza sposarci, dedicarci entrambi alla carriera, non avevamo tempo per creare una famiglia, una di quelle vere, intendo. Poi una mattina mi sono guardato nello specchio e non ho visto altri che un uomo di trent’anni che non aveva costruito niente, niente di davvero concreto.” Mormorò per poi posare lo sguardo smeraldino sul biondo “Credo di volerlo, capisci? Una famiglia, un rapporto vero e stabile, potrei addirittura pensare di adottare un bambino, forse anche due, con la persona giusta. Semplicemente non era Oliver, lui non desidera queste cose, detesta persino l’idea di avere un figlio per casa, di avere la responsabilità di un altro essere umano, perciò alla fine abbiamo deciso che fosse meglio lasciarsi, così ha preso le sue cose e se n’è andato, tutto qui.” Terminò il suo resoconto sorprendendosi di aver raccontato quelle cose proprio all’arrogante Serpeverde, invece che ai suoi due migliori amici.

“E la cosa non ti fa sentire proprio benissimo, non è così?” domandò Draco a bruciapelo.

“Oh, ti sbagli, io sono sereno, è questo l’assurdo” gli garantì l’altro “Ho capito che non avrei mai potuto avere con lui ciò che desideravo, non è colpa mia, né sua, semplicemente avevamo bisogno di cose diverse, lui non ha intenzione di sposarsi e metter su famiglia, né con me, né con altri, perciò...”

“Sai Potter, non sei poi così male, forse potremmo...” affermò Malfoy scrutandolo.

“Non ci starai mica provando di nuovo con me?” esclamò Harry prendendolo in giro.

“Veramente stavo riconsiderando l’idea di poter essere amici, ma visto che la metti così...” ribatté indignato, vuotando la tazza in un solo sorso.

“E potresti riconsiderarlo se ti invitassi a cena una di queste sere?” propose il giovane Auror, con un sorriso.

Draco si ritrovò a ricambiarlo ed annuì “E chissà che per una volta tu non possa dimostrarmi che mi sbaglio.”

*°*°*

(Dicembre 2009...)

 

“Non riesco a credere di essermi fatto convincere da te!” sbottò un affannato Draco Malfoy, cercando di celare il suo divertimento.

“Ti lamenti sempre, avanti aiutami a tirarlo su” lo rimbeccò Harry cercando un modo per far stare in equilibrio l’albero di natale che aveva appena comprato.

“Ti ricordi della magia? Quella specie di dono che ti è stato fatto, Merlino solo sa il perché?” sbuffò la bionda Serpe cercando di non scivolare sulla neve.

“Siamo nella Londra babbana, non credi che sarebbe strano vedere un abete fluttuare per la strada?” ribadì il moro, ridacchiando “E poi ammettilo, ti stai divertendo anche tu!”

“Certo, ho sempre sognato di trascinare un tronco di venti tonnellate, su un marciapiede innevato...”

“Merlino quanto sei esagerato!” lo derise Potter; era davvero contento e quell’anno l’atmosfera natalizia sembrava avergli messo addosso una strana frenesia. L’esperimento pareva riuscito alla perfezione, lui è Malfoy erano diventati amici, inseparabili, da nove mesi a quella parte.

Harry gli aveva regalato un cellulare per il suo compleanno e, dopo un’iniziale scetticismo, il biondo aveva imparato ad usarlo, così oramai si sentivano tutte le sere prima di andare a letto. Lunghe chiacchierate a volte folli e senza senso, ma che riuscivano a rafforzare la loro amicizia. Avevano inoltre preso l’abitudine di cenare insieme, almeno una volta a settimana, raccontandosi l’un l’altro delle proprie relazioni occasionali che puntualmente finivano nell’ennesima delusione.

Una volta raggiunto il Paiolo Magico i due ragazzi entrarono a DiagonAlley, usando il passaggio nascosto. Lì Malfoy si sentì finalmente libero di stregare l’albero che iniziò a fluttuare a mezz’aria.

“Ora si che si ragiona!” esclamò sollevato.

“Attento che ti spezzi un’unghia...” lo prese in giro Harry beccandosi una palla di neve in viso.

“Muoviti se vuoi una mano per sistemare quest’orrore in casa tua!” lo rimbeccò il biondo, guidando il pesante fardello verso il palazzo in cui il giovane Auror viveva “Senti un po’, la notte di Capodanno sei occupato?”

Il giovane Auror scosse il capo “E tu?”

Draco gli gettò un’occhiata fugace “Alcuni miei colleghi danno una festa, non ho molta voglia di andarci da solo e mi chiedevo se tu fossi disposto a venire con me.”

“Con piacere, sempre meglio che restare a casa da solo... Ron è partito per la Francia, festeggeranno con i familiari di Gabrielle; Herm invece è impegnata con Lucas e francamente l’idea di passare l’ultimo dell’anno con quell’idiota non mi fa impazzire” accettò il Golden Boy con un sorriso, fermandosi davanti all’enorme portone di legno scuro “Adesso però mi aiuti anche a decorarlo.” Ridacchiò infine, iniziando a salire le scale seguito dall’amico, del tutto intenzionato a non muovere un dito.

*°*°*

Harry e Draco erano seduti al bar del locale,mentre la pista era invasa di coppie tutte intente a ballare e scambiarsi effusioni. Il biondo mandò giù il suo Firewhisky e  si alzò in piedi “Forza, usciamo a prendere una boccata d’aria” propose e l’altro accettò subito seguendolo sulla veranda.

“Merlino, se vedo qualcun altro darsi un bacio, potrei anche vomitare!” sbottò Potter, scambiandosi un’occhiata con l’amico, poi entrambi scoppiarono a ridere.

“Tutto sommato mi sto divertendo” ammise quest’ultimo con un’alzata di spalle.

“Si anche io!” esclamò l’Auror, sperando che l’altro non avesse frainteso, stava bene con Draco solo sentiva la mancanza di una relazione, di una persona con cui scambiare il bacio alla mezzanotte.

“Forse dovresti uscire con qualcuno...” lo spronò il biondo “Una scopata ti risolleverebbe il morale.”

“Senti da che pulpito, neanche tu esci con qualcuno da molto tempo” lo rimbrottò Potter.

“Sbagliato” preciso Malfoy “Ogni tanto mi capita di uscire e... trattenermi per la notte, per così dire.”

“Ah beh, allora i miei complimenti per le tue avventure di letto, serie e durature!”sbottò il moro.

“Siamo proprio ridotti male” brontolò Malfoy scuotendo il capo “Blaise s’è messo in testa di presentarmi un tizio, e questo rende bene l’idea di come io appaia patetico ai suoi occhi.”

“S’è per questo anche Hermione ha intenzione di farmi conoscere un suo amico, insiste da un po’ di tempo e fin’ora le ho sempre detto di no.”

Il biondo lo scrutò come se avesse appena avuto una folgorazione improvvisa “Che ne diresti di uscire tutti insieme? Così se quei due non ci piacciono possiamo sempre trovare una scusa per andar via” propose poi, vedendo il volto del moro illuminarsi.

“E’ un’idea magnifica!” esclamò infatti “saremo in sei e quindi non sarà esattamente un appuntamento al buio, solo degli amici che cenano in compagnia.”

“Esatto” confermò il biondo, mentre dentro iniziava a gran voce il conto alla rovescia.

Tre! Due! Uno! Buon Anno!!!

Draco guardò il Grifondoro, si avvicinò e gli sfiorò le labbra per un solo istante, un tocco fugace che però lo lasciò del tutto spiazzato “Così non potrai dire che nessuno ti ha baciato a mezzanotte...” mormorò la bionda serpe “Buon anno nuovo, Harry.”

“Anche a te” annuì questi limitandosi a sorridere “E se l’anno prossimo saremo ancora sigle, considerati prenotato.”

“Accidenti, non credevo che un solo bacio potesse fare un simile miracolo!” ridacchiò Malfoy, mettendogli un braccio intorno al collo “Considerati impegnato anche tu allora, una sorta di nostra piccola tradizione di fine anno...”

*°*°*

(Maggio 2010...)

 

Quel fatidico appuntamento, avvenuto circa cinque mesi prima, era stato lo show del ridicolo... Blaise aveva cercato in tutti i modi di spingere Draco verso un certo Charles Durand, un francese snob e poco loquace, trasferitosi a Londra per lavoro. Neanche a dirlo, il biondo Serpeverde lo aveva preso subito in antipatia, ed aveva evitato per tutta la sera di rivolgergli la parola. Dal canto suo Harry aveva tentato disperatamente di non dare troppa retta all’amico di Hermione, d’accordo, l’aspetto fisico non era sempre importante, ma... porca Morgana, com’era venuto in mente alla sua migliore amica che quello potesse essere il suo tipo? In più non aveva fatto altro che ridere tutto il tempo e guardarlo come se fosse ricoperto d’oro, e la cosa l’aveva a dir poco fatto rabbrividire.

Sorprendentemente però a fine serata c’era stato un colpo di scena incredibile... Blaise aveva invitato Hermione a cena fuori per la sera successiva e da allora sembrava che il rapporto fra i due andasse alla grande. Obbiettivamente Potter era molto felice per lei, da quel momento Herm aveva definitivamente rotto con Lucas ed ora, a distanza di pochi mesi lei e Zabini avevano deciso di andare a vivere insieme.

“Allora, hai idea di cosa regalare a quei due?” domandò Potter a Malfoy, mentre camminavano per le vie di DiagonAlley.

“Questa si che è una bella domanda, hanno praticamente tutto!” rise quest’ultimo, scrollando le spalle “Qualcosa di babbano? Del resto la Granger potrebbe persino essere in grado di farlo funzionare, se prima Blaise non lo fa saltare in aria.”

Il buonumore del biondo però svanì nel momento stesso in cui si ritrovò davanti l’ex marito con il nuovo compagno. Davies non si scompose e salutò entrambi con aria cortese.

“Come stai, Draco?”si informò dopo scrutandolo quasi con compassione.

“Benissimo, grazie” replicò freddamente “Ed immagino che anche tu stia bene...” alluse gettando un’occhiata all’uomo che stringeva la mano di Gordon.

“Oh, certo” annuì quest’ultimo “Scusatemi, non vi ho presentati, Daniel, loro sono Harry Potter e Draco Malfoy, lui e Daniel Williams.”

I tre si scambiarono le solite parole formali, poi Davies sorrise loro e si congedò “Arrivederci, allora” mormorò, attese un cenno di saluto dai due ed infine si avviò verso il lato opposto della strada con la sua nuova fiamma.

Harry si voltò verso Draco e posò una mano sulla sua spalla “Stai bene?” domandò cauto.

“Sicuro, bene...” annuì l’interpellato “Doveva capitare prima o poi, giusto? Ora è capitato, il ghiaccio è rotto e siamo tutti più felici” sbottò con un tono che non prometteva niente nulla di buono “Senti, credo vada bene una pianta, possiamo prenderla al vivaio qui d’avanti.” Propose poi cambiando argomento.

Il Golden Boy decise di assecondarlo, ma questo non fu sufficiente a farlo sbollire... una volta giunti a casa di Blaise e Hermione trovarono i due intenti a discutere su di un quadro che la giovane donna non voleva assolutamente appendere al muro.

“Ma è perfetto, non vedi?” le assicurò Blaise “Draco, diglielo tu!”

“Assolutamente perfetto...” si limitò a replicare l’interpellato.

“Ma come fate a dirlo, è orrendo, e poi proprio qui, nel salottino, potresti appenderlo nel tuo studio” insistette Herm vedendolo scuotere il capo “Oh, avanti Harry, diglielo tu che è davvero orribile!”

“Effettivamente...” mormorò l’Auror un po’ in difficoltà.

I due ospiti rimasero in disparte, sorbendosi la stupida discussione dei due padroni di casa, fino a che Malfoy non perse le staffe.

“Volete smetterla una volta per tutte!?” sbraitò al limite della pazienza “E’ così che si comincia, sapete? Ci si fa in quattro per arredare casa, mobili, quadri, libri... o per Merlino, i libri! Ricordatevi di scrivere il vostro nome su quelli che vi appartengono, perché alla fine si litiga persino per uno stupidissimo tomo vecchio!”

“Draco, penso dovresti smetterla adesso...” lo rimproverò Harry, ma l’altro non sembrava intenzionato ad ascoltarlo.

“E perché mai?” domandò invece “E’ giusto che io li metta in guarda, vista la mia esperienza in fatto di divorzi! Perché sapete all’inizio sembra tutto perfetto, ma poi senza sapere nemmeno come ci siete arrivati, cercherete di farvi a pezzi, pur di ottenere il massimo dalla vostra separazione. È così che finisce, litigherete per quello stupidissimo quadro, quell’assurdo, pidocchioso, ridicolo quadro!” ringhiò prima di uscire e sbattere la porta con forza.

Potter guardò i due fidanzati e scrollò le spalle “Dovete perdonarlo, oggi ha incontrato Davies e... beh, credo sia un po’ sconvolto” detto questo si precipitò fuori alla ricerca del Serpeverde, trovandolo seduto sui gradini della veranda con la testa fra le mani.

Questi alzò il capo sospirando “Lo so, non avrei dovuto...” ammise, prima che l’altro potesse dire alcunché.

“Esattamente, non avresti dovuto farlo!” confermò l’Auror “Quei due hanno deciso di affrontare la vita insieme e non hanno bisogno che qualcuno gli dica che falliranno, fa già abbastanza paura così!”

“D’accordo Potter, ho capito, al dipartimento Auror vi fanno continui corsi d’aggiornamento sulla buona educazione, la prossima volta invitami, magari mi sarà utile!” sbottò alzandosi ed avviandosi giù per i gradini.

“Ti rendi conto di quanto sia assurdo il tuo atteggiamento?” domandò l’altro seguendolo “Capisco che tu sia arrabbiato, ma non puoi scaricare tutto su di me, o sui nostri amici!”

“Noi due siamo molto diversi, io non sono come te!” sibilò il reporter “Tu non ti arrabbi mai, non esiste al mondo una cosa in grado di sconvolgerti o turbarti! Nemmeno la fine del tuo rapporto con Baston ti ha smosso, non ti ho visto in crisi nemmeno per un secondo, si può sapere come diavolo fai? Avanti, spiegamelo!”

Harry lo fissò con aria ferita e gli voltò le spalle “Ok, quando tornerai in te fammelo sapere, prima di allora non ho intenzione di discutere!” sbottò avviandosi verso le scale, ma Draco gli si parò d’avanti.

“E’ questo quello che fai, scappi!” lo attaccò frustrato “Te ne stai lì a sfoggiare la tua aria da uomo duro, però non fai niente, non esci con nessuno, per non parlare del sesso, da quando non ti fai una bella scopata, eh?”

“Non vedo cosa centri questo” lo rimbeccò il moro “Credi che il sesso risolva tutto? A me non sembra che tu stia molto meglio solo perché hai scopato con metà popolazione magica nell’ultimo anno! Ho lasciato Oliver proprio perché volevo più di qualcuno che mi scaldasse il letto, e se fino ad ora non ho trovato la persona giusta non è certo colpa mia, io non uso il sesso per vendicarmi, come se questo potesse ferire Gordon. Sai quanto gliene possa fregare a lui che cambi partner tutte le sere?!”

“Hai finito?” domandò Malfoy dopo un attimo di silenzio, vide l’altro annuire e sospirò prima di avvicinarsi ed abbracciarlo “Scusami, mi dispiace...” bisbigliò al suo orecchio, consapevole di averlo ferito.

“Non importa” sussurrò Harry prima di sciogliere quel contatto “Va tutto bene, sul serio.”

“Andiamo, ti offro la cena per farmi perdonare” propose il Serpeverde sorridendogli appena.

“Ecco io...”

“Non vorrai tenermi il muso?” lo schernì l’altro “Avanti, mi sono persino scusato!”

“No, non è questo...” mormorò ancora il Golden Boy “Vedi, in realtà io avrei un appuntamento, non volevo dirtelo perché ti ho visto così giù in questo periodo e poi... beh, stiamo passando così tanto tempo insieme, mi sembrava di farti un torto.”

“Ma che diavolo dici?” esclamò il biondo sforzandosi di apparire contento “E’ magnifico, non hai motivo di sentirti in imbarazzo, sono davvero felice per te!”

“Sarebbe ora che anche tu trovassi qualcuno con cui uscire, magari anche per più di una sola volta” asserì Potter, mentre insieme rientravano in casa della nuova felice coppietta. Peccato che Draco non riuscisse proprio a scacciare quella sensazione di divorante fastidio allo stomaco, nel pensare Harry in compagnia di chissà chi.

 

*°*°*

 

Note finali:

Ringrazio tutte per i commenti e per aver letto la storia *__* mi sono accorta solo ora che è stata inserita la possibilità di rispondere ai commenti, perciò ora cercherò di capire come funziona XD

Per tutte quelle interessate al Sequel di “Dolce e Amara è la Vendetta...” vi informo che inizierò a pubblicarlo il 1° di Dicembre, si si... di quest’anno XD.

Un bacio a tutte

Fanny

 

 

 

 

   
 
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