Harry
ti presento... Draco.
Capitolo
2°
(Marzo
2009...)
“Io
davvero non ti capisco...” Ronald Weasley si rivolse alla propria migliore
amica, mentre distrattamente posava il tovagliolo sul tavolo.
Ormai
avevano stabilito una sorta di rito: una volta ogni due settimane lui, Harry e
Hermione si incontravano, soli, per pranzare insieme senza mogli, figli e
fidanzati intorno come ai vecchi tempi.
“C’è
poco da capire, sono una stupida, lo so” sbottò la ragazza, con tono avvilito.
“Sono
mesi che te lo diciamo, devi farla finita, non vedi che non riesce ad esserti
fedele? Per la miseria Herm, non mi va giù che lui ti tratti così, ed ancor
meno mi piace essere costretto a rimanere a guardare mentre tu gli permetti di
farlo!” la rimproverò il Golden Boy per l’ennesima volta.
La
giovane donna sospirò e scosse il capo “L’idea di vivere senza di lui... non ce
la faccio, ragazzi, so che dovrei, ma proprio non posso” asserì incapace di
guardarli in faccia “Mi ha giurato che non accadrà più, voglio dargli questa
possibilità, cercate di capirmi!”
“Io
non ci riesco affatto” ribadì di nuovo Weasley “Così come non credo nemmeno per
un minuto che Lucas abbia intenzione di cambiare; tuttavia è la tua vita, sappi
solo che noi due ci saremo sempre per te e che... nel caso ci sia una prossima
ci penseremo noi a prendere quell’idiota a calci nel sedere al posto tuo!”
I
tre scoppiarono a ridere “Grazie ragazzi!” esclamò la Granger, afferrando il
calice pieno di vino “A noi tre! Al tuo matrimonio, Ron, che sembra andare alla
grande, e alla convivenza perfetta fra Harry ed Oliver. Alla fine possiamo
essere felici tutti e tre con un po’ d’impegno...”
“Specie
da parte tua!” la rimbeccò bonariamente il rosso, accorgendosi subito dopo di
come il giovane Auror avesse cambiato umore.
“Che
c’è Harry?” chiese Hermione, sorpresa dalla strana espressione comparsa
d’improvviso sul suo volto.
“La
mia storia con Oliver è finita” buttò lì con aria fin troppo tranquilla per
essere credibile “Ci siamo lasciati da una settimana.”
“Da
una settimana?!” sbraitò Weasley “E perché diavolo non ce l’hai detto?”
“Non
volevo tediarvi con i miei problemi e poi sto bene, sul serio” asserì
l’interpellato al quale non sfuggirono le smorfie scettiche degli altri due “Credo
che alla fine volessimo solo cose
diverse, tutto qui, motivo per cui me ne sono fatto una ragione e non intendo
piangermi a dosso. D’accordo, siamo stati insieme cinque anni ed ora è finita,
che sarà mai?”
Ron
lo studiò per qualche istante, poi scrollò le spalle “Gabrielle mi ripete in
continuazione che tu e quel suo amico, Dan, sareste una coppia perfetta, magari
è ora di presentartelo.”
“Io
non credo proprio, non vedi che è a pezzi?” sbottò Herm scuotendo il capo con
aria di rimprovero.
“Non
sono a pezzi, sto benissimo!” la corresse Potter, poi rivolgendosi all’amico
“In ogni caso, al momento non ho voglia di conoscere nessuno, perciò me ne
starò buono e tranquillo, voglio prendermi un po’ di tempo per me stesso, senza
impegni di sorta né relazioni.”
*°*°*
“Ma
come diavolo è successo?!” domandò un incredulo Blaise Zabini, piegando il capo
per guardare il suo migliore amico.
“E
lo chiedi a me?” replicò questi sedendosi su di una panchina, nel bel mezzo di
un parco vicino a DiagonAlley “Giuro che non ho idea di cosa sia cambiato, così
all’improvviso. Da quando ci siamo trasferiti a Londra, Gordon è diventato
strano, ma non credevo che lo fosse fino a questo punto!”
L’altro
rimase in piedi a scrutarlo, Draco era così diverso, decisamente l’età gli
donava un certo fascino, ma non era solo per quello, erano davvero li, insieme, a parlare senza alcun imbarazzo. “E
cosa ti ha detto?” domandò preoccupato.
Malfoy
scosse il capo “L’altra sera quando sono tornato a casa ha esordito con un dobbiamo parlare...” iniziò a raccontare
“Quelle due paroline vicine non promettono
mai nulla di buono. Così ha iniziato a dirmi che non era più sicuro di
noi, del nostro matrimonio, che forse era stato un errore trasferirsi, che
probabilmente avremmo dovuto prenderci una pausa” rise con stizza, mentre
portava alle labbra una sigaretta per poi accenderla “Una pausa... assurdo!
Allora gli ho chiesto se avesse smesso di amarmi e lui mi ha risposto che
probabilmente il nostro non era davvero amore e che aveva bisogno di tempo per
capirlo.”
L’espressione
sconcertata di Zabini la diceva lunga “Ha per caso una relazione? No, scusami
se te lo chiedo, ma non mi sembra esattamente un atteggiamento coerente, dopo
cinque anni di matrimonio.”
“Oh,
ma non è finita, senti questa, ha tentato di raggirarmi, di prendere in giro me
come se fossi l’ultimo cretino al mondo!” Sbottò il biondo con aria furente “Ha
detto che era intenzionato a trasferirsi, che un suo collega gli aveva trovato
un buon posto e che era sicuramente la cosa più giusta da fare; si è avviato
verso la porta e solo in quel momento mi sono accorto che i suoi bagagli erano
lì! Era pronto ad andarsene, chissà da quanto tempo lo aveva pianificato, e non
è tutto, l’amico che gli ha trovato una sistemazione gliel’ha trovata nel suo letto.”
“E
come lo sai?” domandò Blaise sedendogli accanto.
“Le
voci circolano, faccio il giornalista, ricordi?” ironizzò l’interpellato
gettando via la cicca “E così mi ha mollato per un altro, uno che fa il Magiavvocato
e che lavora al Ministero a stretto contatto con lui” poi si alzò passandosi le
mani sul viso “Andiamo, ho bisogno di camminare” asserì avviandosi verso
DiagonAlley.
L’altro
lo imitò affiancandolo “Certo che, beh, non può essere successo tutto
all’improvviso, ci saranno pur stati dei
segnali, no?”
“Se
ci sono stati io non li ho colti” asserì il biondo “Dovevo aspettarmelo, non
poteva essere tutto così perfetto, nei rapporti a due c’è sempre uno che alla
fine rimane scottato, ed io che non mi sono mai fidato... poi arriva Gordon e
mi rincretinisco fino a non capire più niente. Puoi star certo che non accadrà
più!” continuò, svoltando l’angolo ed immettendosi sulla via principale.
A
pochi passi da lui Harry Potter stava salutando un collega e, non appena si
separarono, il Grifondoro si voltò, trovandosi davanti i due Serpeverde. Scrutò
Malfoy come se fosse un fantasma e si ritrovò a stringergli la mano senza
nemmeno accorgersene.
“Draco,
avevo sentito che eravate rientrati a Londra, come stai?” domandò con cortesia.
“Tutto
bene, direi” replicò questi, per poi voltarsi verso il proprio accompagnatore
“Ti ricordi di Blaise Zabini, vero?”
“Certo!”
asserì il giovane Auror.
“E’
stato un vero piacere rivederti, Potter” esclamò Blaise con uno strano sorriso
“Spero non vi dispiaccia ma avrei delle faccende da sbrigare, dopotutto siete
in buona compagnia, no?”
“Blay...”
mormorò Malfoy fissandolo incredulo “Che diavolo...?”
“Ci
sentiamo stasera” lo salutò prima di rivolgersi al Golden Boy “Arrivederci
Harry!” disse svanendo fra la folla di DiagonAlley sotto lo sguardo allibito
dei due.
“Andava
proprio di fretta, eh?” affermò Potter con aria divertita.
“Non
farci caso, credo che nella sua testolina malata avesse un valido motivo per
comportarsi in quella maniera, magari più tardi me lo farò spiegare” rispose il
biondo scrollando le spalle, poi si soffermò a guardare il proprio
interlocutore con espressione curiosa “Ti va di prendere un caffè?”
Il
Salvatore del Mondo Magico rimase dapprima sorpreso da quella proposta,
tuttavia subito dopo accetto con un sorriso, avviandosi accanto al biondo lungo
la strada. Raggiunsero il Paiolo Magico e presero posto allo stesso tavolo che
avevano occupato cinque anni prima.
Il
proprietario prese nota delle ordinazioni e poco dopo portò loro due caffè neri
fumanti, lasciandoli nuovamente soli.
“Allora,
sei poi andato a vivere con Baston?” s’informò Malfoy per rompere il ghiaccio.
L’interpellato
arricciò il naso in una smorfia e scrollò le spalle “Sì, abbiamo vissuto
insieme cinque anni, poi qualche settimana fa ci siamo lasciati.”
Il
biondo rimase un po’ spiazzato da quell’informazione “Mi dispiace, non ne avevo
idea, spero di non aver toccato un tasto dolente.”
“No,
tranquillo, l’ho superata alla grande” rispose con un sorriso poco sincero.
“Sei
un vero cavaliere Potter...” ridacchiò Draco “Qualunque persona al mondo a
questo punto mi avrebbe chiesto di Gordon, ma tu avendo sentito i pettegolezzi
sul nostro divorzio e sulla sua nuova relazione hai evitato di entrare in
argomento.”
“Lavoro
al Ministero e le notizie viaggiano in fretta” si scusò il moro “Non volevo
essere indelicato, tutto qui. Da quando la mia relazione è finita, la gente non
fa altro che domandare e domandare, una cosa alquanto irritante.”
“Quindi
sarei indiscreto a chiederti cos’è successo fra di voi” constatò il giovane
reporter, sorseggiando poi il liquidi nero bollente.
“No,
affatto, ormai è passata una settimana, non m’importa più” gli assicurò Harry.
“Non
sei mai stato bravo a mentire...” gli fece notare l’altro con un ghigno
impertinente.
L’Auror
abbassò leggermente il capo, fissando i
cerchi tremolanti che si espandevano sulla superficie del proprio caffè e
sospirò “Non è poi così terribile, ci siamo solo persi, per così dire” gli spiegò un po’ pensieroso “Vedi,
quando ci siamo messi insieme era davvero tutto perfetto, volevamo le stesse
cose, convivere senza sposarci, dedicarci entrambi alla carriera, non avevamo
tempo per creare una famiglia, una di quelle vere, intendo. Poi una mattina mi
sono guardato nello specchio e non ho visto altri che un uomo di trent’anni che
non aveva costruito niente, niente di davvero concreto.” Mormorò per poi posare
lo sguardo smeraldino sul biondo “Credo di volerlo, capisci? Una famiglia, un
rapporto vero e stabile, potrei addirittura pensare di adottare un bambino,
forse anche due, con la persona giusta. Semplicemente non era Oliver, lui non
desidera queste cose, detesta persino l’idea di avere un figlio per casa, di
avere la responsabilità di un altro essere umano, perciò alla fine abbiamo
deciso che fosse meglio lasciarsi, così ha preso le sue cose e se n’è andato,
tutto qui.” Terminò il suo resoconto sorprendendosi di aver raccontato quelle
cose proprio all’arrogante Serpeverde, invece che ai suoi due migliori amici.
“E
la cosa non ti fa sentire proprio benissimo, non è così?” domandò Draco a
bruciapelo.
“Oh,
ti sbagli, io sono sereno, è questo l’assurdo” gli garantì l’altro “Ho capito
che non avrei mai potuto avere con lui ciò che desideravo, non è colpa mia, né
sua, semplicemente avevamo bisogno di cose diverse, lui non ha intenzione di
sposarsi e metter su famiglia, né con me, né con altri, perciò...”
“Sai
Potter, non sei poi così male, forse potremmo...” affermò Malfoy scrutandolo.
“Non
ci starai mica provando di nuovo con me?” esclamò Harry prendendolo in giro.
“Veramente
stavo riconsiderando l’idea di poter essere amici, ma visto che la metti
così...” ribatté indignato, vuotando la tazza in un solo sorso.
“E
potresti riconsiderarlo se ti invitassi a cena una di queste sere?” propose il
giovane Auror, con un sorriso.
Draco
si ritrovò a ricambiarlo ed annuì “E chissà che per una volta tu non possa
dimostrarmi che mi sbaglio.”
*°*°*
(Dicembre
2009...)
“Non
riesco a credere di essermi fatto convincere da te!” sbottò un affannato Draco
Malfoy, cercando di celare il suo divertimento.
“Ti
lamenti sempre, avanti aiutami a tirarlo su” lo rimbeccò Harry cercando un modo
per far stare in equilibrio l’albero di natale che aveva appena comprato.
“Ti
ricordi della magia? Quella specie di dono che ti è stato fatto, Merlino solo
sa il perché?” sbuffò la bionda Serpe cercando di non scivolare sulla neve.
“Siamo
nella Londra babbana, non credi che sarebbe strano vedere un abete fluttuare
per la strada?” ribadì il moro, ridacchiando “E poi ammettilo, ti stai
divertendo anche tu!”
“Certo,
ho sempre sognato di trascinare un tronco di venti tonnellate, su un
marciapiede innevato...”
“Merlino
quanto sei esagerato!” lo derise Potter; era davvero contento e quell’anno
l’atmosfera natalizia sembrava avergli messo addosso una strana frenesia.
L’esperimento pareva riuscito alla perfezione, lui è Malfoy erano diventati
amici, inseparabili, da nove mesi a quella parte.
Harry
gli aveva regalato un cellulare per il suo compleanno e, dopo un’iniziale
scetticismo, il biondo aveva imparato ad usarlo, così oramai si sentivano tutte
le sere prima di andare a letto. Lunghe chiacchierate a volte folli e senza
senso, ma che riuscivano a rafforzare la loro amicizia. Avevano inoltre preso
l’abitudine di cenare insieme, almeno una volta a settimana, raccontandosi l’un
l’altro delle proprie relazioni occasionali che puntualmente finivano
nell’ennesima delusione.
Una
volta raggiunto il Paiolo Magico i due ragazzi entrarono a DiagonAlley, usando
il passaggio nascosto. Lì Malfoy si sentì finalmente libero di stregare
l’albero che iniziò a fluttuare a mezz’aria.
“Ora
si che si ragiona!” esclamò sollevato.
“Attento
che ti spezzi un’unghia...” lo prese in giro Harry beccandosi una palla di neve
in viso.
“Muoviti
se vuoi una mano per sistemare quest’orrore in casa tua!” lo rimbeccò il
biondo, guidando il pesante fardello verso il palazzo in cui il giovane Auror
viveva “Senti un po’, la notte di Capodanno sei occupato?”
Il
giovane Auror scosse il capo “E tu?”
Draco
gli gettò un’occhiata fugace “Alcuni miei colleghi danno una festa, non ho
molta voglia di andarci da solo e mi chiedevo se tu fossi disposto a venire con
me.”
“Con
piacere, sempre meglio che restare a casa da solo... Ron è partito per la
Francia, festeggeranno con i familiari di Gabrielle; Herm invece è impegnata
con Lucas e francamente l’idea di passare l’ultimo dell’anno con quell’idiota
non mi fa impazzire” accettò il Golden Boy con un sorriso, fermandosi davanti
all’enorme portone di legno scuro “Adesso però mi aiuti anche a decorarlo.”
Ridacchiò infine, iniziando a salire le scale seguito dall’amico, del tutto
intenzionato a non muovere un dito.
*°*°*
Harry
e Draco erano seduti al bar del locale,mentre la pista era invasa di coppie
tutte intente a ballare e scambiarsi effusioni. Il biondo mandò giù il suo
Firewhisky e si alzò in piedi “Forza,
usciamo a prendere una boccata d’aria” propose e l’altro accettò subito
seguendolo sulla veranda.
“Merlino,
se vedo qualcun altro darsi un bacio, potrei anche vomitare!” sbottò Potter,
scambiandosi un’occhiata con l’amico, poi entrambi scoppiarono a ridere.
“Tutto
sommato mi sto divertendo” ammise quest’ultimo con un’alzata di spalle.
“Si
anche io!” esclamò l’Auror, sperando che l’altro non avesse frainteso, stava
bene con Draco solo sentiva la mancanza di una relazione, di una persona con
cui scambiare il bacio alla mezzanotte.
“Forse
dovresti uscire con qualcuno...” lo spronò il biondo “Una scopata ti risolleverebbe
il morale.”
“Senti
da che pulpito, neanche tu esci con qualcuno da molto tempo” lo rimbrottò
Potter.
“Sbagliato”
preciso Malfoy “Ogni tanto mi capita di uscire e... trattenermi per la notte, per così dire.”
“Ah
beh, allora i miei complimenti per le tue avventure di letto, serie e
durature!”sbottò il moro.
“Siamo
proprio ridotti male” brontolò Malfoy scuotendo il capo “Blaise s’è messo in
testa di presentarmi un tizio, e questo rende bene l’idea di come io appaia patetico
ai suoi occhi.”
“S’è
per questo anche Hermione ha intenzione di farmi conoscere un suo amico,
insiste da un po’ di tempo e fin’ora le ho sempre detto di no.”
Il
biondo lo scrutò come se avesse appena avuto una folgorazione improvvisa “Che
ne diresti di uscire tutti insieme? Così se quei due non ci piacciono possiamo
sempre trovare una scusa per andar via” propose poi, vedendo il volto del moro
illuminarsi.
“E’
un’idea magnifica!” esclamò infatti “saremo in sei e quindi non sarà
esattamente un appuntamento al buio, solo degli amici che cenano in compagnia.”
“Esatto”
confermò il biondo, mentre dentro iniziava a gran voce il conto alla rovescia.
Tre! Due! Uno! Buon Anno!!!
Draco
guardò il Grifondoro, si avvicinò e gli sfiorò le labbra per un solo istante,
un tocco fugace che però lo lasciò del tutto spiazzato “Così non potrai dire
che nessuno ti ha baciato a mezzanotte...” mormorò la bionda serpe “Buon anno
nuovo, Harry.”
“Anche
a te” annuì questi limitandosi a sorridere “E se l’anno prossimo saremo ancora
sigle, considerati prenotato.”
“Accidenti,
non credevo che un solo bacio potesse fare un simile miracolo!” ridacchiò
Malfoy, mettendogli un braccio intorno al collo “Considerati impegnato anche tu
allora, una sorta di nostra piccola tradizione di fine anno...”
*°*°*
(Maggio
2010...)
Quel
fatidico appuntamento, avvenuto circa cinque mesi prima, era stato lo show del
ridicolo... Blaise aveva cercato in tutti i modi di spingere Draco verso un
certo Charles Durand, un francese snob e poco
loquace, trasferitosi a Londra per lavoro. Neanche a dirlo, il biondo
Serpeverde lo aveva preso subito in antipatia, ed aveva evitato per tutta la
sera di rivolgergli la parola. Dal canto suo Harry aveva tentato disperatamente
di non dare troppa retta all’amico di Hermione, d’accordo, l’aspetto fisico non
era sempre importante, ma... porca Morgana, com’era venuto in mente alla sua
migliore amica che quello potesse essere il suo tipo? In più non aveva fatto
altro che ridere tutto il tempo e guardarlo come se fosse ricoperto d’oro, e la
cosa l’aveva a dir poco fatto rabbrividire.
Sorprendentemente
però a fine serata c’era stato un colpo di scena incredibile... Blaise aveva
invitato Hermione a cena fuori per la sera successiva e da allora sembrava che
il rapporto fra i due andasse alla grande. Obbiettivamente Potter era molto
felice per lei, da quel momento Herm aveva definitivamente rotto con Lucas ed
ora, a distanza di pochi mesi lei e Zabini avevano deciso di andare a vivere
insieme.
“Allora,
hai idea di cosa regalare a quei due?” domandò Potter a Malfoy, mentre
camminavano per le vie di DiagonAlley.
“Questa
si che è una bella domanda, hanno praticamente tutto!” rise quest’ultimo,
scrollando le spalle “Qualcosa di babbano? Del resto la Granger potrebbe
persino essere in grado di farlo funzionare, se prima Blaise non lo fa saltare
in aria.”
Il
buonumore del biondo però svanì nel momento stesso in cui si ritrovò davanti l’ex
marito con il nuovo compagno. Davies non si scompose e salutò entrambi con aria
cortese.
“Come
stai, Draco?”si informò dopo scrutandolo quasi con compassione.
“Benissimo,
grazie” replicò freddamente “Ed immagino che anche tu stia bene...” alluse
gettando un’occhiata all’uomo che stringeva la mano di Gordon.
“Oh,
certo” annuì quest’ultimo “Scusatemi, non vi ho presentati, Daniel, loro sono
Harry Potter e Draco Malfoy, lui e Daniel Williams.”
I
tre si scambiarono le solite parole formali, poi Davies sorrise loro e si
congedò “Arrivederci, allora” mormorò, attese un cenno di saluto dai due ed
infine si avviò verso il lato opposto della strada con la sua nuova fiamma.
Harry
si voltò verso Draco e posò una mano sulla sua spalla “Stai bene?” domandò
cauto.
“Sicuro,
bene...” annuì l’interpellato “Doveva capitare prima o poi, giusto? Ora è
capitato, il ghiaccio è rotto e siamo tutti più felici” sbottò con un tono che
non prometteva niente nulla di buono “Senti, credo vada bene una pianta,
possiamo prenderla al vivaio qui d’avanti.” Propose poi cambiando argomento.
Il
Golden Boy decise di assecondarlo, ma questo non fu sufficiente a farlo
sbollire... una volta giunti a casa di Blaise e Hermione trovarono i due
intenti a discutere su di un quadro che la giovane donna non voleva
assolutamente appendere al muro.
“Ma
è perfetto, non vedi?” le assicurò Blaise “Draco, diglielo tu!”
“Assolutamente
perfetto...” si limitò a replicare l’interpellato.
“Ma
come fate a dirlo, è orrendo, e poi proprio qui, nel salottino, potresti
appenderlo nel tuo studio” insistette Herm vedendolo scuotere il capo “Oh,
avanti Harry, diglielo tu che è davvero orribile!”
“Effettivamente...”
mormorò l’Auror un po’ in difficoltà.
I
due ospiti rimasero in disparte, sorbendosi la stupida discussione dei due
padroni di casa, fino a che Malfoy non perse le staffe.
“Volete
smetterla una volta per tutte!?” sbraitò al limite della pazienza “E’ così che
si comincia, sapete? Ci si fa in quattro per arredare casa, mobili, quadri,
libri... o per Merlino, i libri! Ricordatevi di scrivere il vostro nome su
quelli che vi appartengono, perché alla fine si litiga persino per uno
stupidissimo tomo vecchio!”
“Draco,
penso dovresti smetterla adesso...” lo rimproverò Harry, ma l’altro non
sembrava intenzionato ad ascoltarlo.
“E
perché mai?” domandò invece “E’ giusto che io li metta in guarda, vista la mia
esperienza in fatto di divorzi! Perché sapete all’inizio sembra tutto perfetto,
ma poi senza sapere nemmeno come ci siete arrivati, cercherete di farvi a
pezzi, pur di ottenere il massimo dalla vostra separazione. È così che finisce,
litigherete per quello stupidissimo quadro, quell’assurdo, pidocchioso,
ridicolo quadro!” ringhiò prima di uscire e sbattere la porta con forza.
Potter
guardò i due fidanzati e scrollò le spalle “Dovete perdonarlo, oggi ha
incontrato Davies e... beh, credo sia un po’ sconvolto” detto questo si
precipitò fuori alla ricerca del Serpeverde, trovandolo seduto sui gradini
della veranda con la testa fra le mani.
Questi
alzò il capo sospirando “Lo so, non avrei dovuto...” ammise, prima che l’altro
potesse dire alcunché.
“Esattamente,
non avresti dovuto farlo!” confermò l’Auror “Quei due hanno deciso di
affrontare la vita insieme e non hanno bisogno che qualcuno gli dica che
falliranno, fa già abbastanza paura così!”
“D’accordo
Potter, ho capito, al dipartimento Auror vi fanno continui corsi
d’aggiornamento sulla buona educazione, la prossima volta invitami, magari mi
sarà utile!” sbottò alzandosi ed avviandosi giù per i gradini.
“Ti
rendi conto di quanto sia assurdo il tuo atteggiamento?” domandò l’altro
seguendolo “Capisco che tu sia arrabbiato, ma non puoi scaricare tutto su di
me, o sui nostri amici!”
“Noi
due siamo molto diversi, io non sono come te!” sibilò il reporter “Tu non ti
arrabbi mai, non esiste al mondo una cosa in grado di sconvolgerti o turbarti!
Nemmeno la fine del tuo rapporto con Baston ti ha smosso, non ti ho visto in
crisi nemmeno per un secondo, si può sapere come diavolo fai? Avanti,
spiegamelo!”
Harry
lo fissò con aria ferita e gli voltò le spalle “Ok, quando tornerai in te fammelo
sapere, prima di allora non ho intenzione di discutere!” sbottò avviandosi
verso le scale, ma Draco gli si parò d’avanti.
“E’
questo quello che fai, scappi!” lo attaccò frustrato “Te ne stai lì a sfoggiare
la tua aria da uomo duro, però non fai niente, non esci con nessuno, per non
parlare del sesso, da quando non ti fai una bella scopata, eh?”
“Non
vedo cosa centri questo” lo rimbeccò il moro “Credi che il sesso risolva tutto?
A me non sembra che tu stia molto meglio solo perché hai scopato con metà
popolazione magica nell’ultimo anno! Ho lasciato Oliver proprio perché volevo
più di qualcuno che mi scaldasse il letto, e se fino ad ora non ho trovato la
persona giusta non è certo colpa mia, io non uso il sesso per vendicarmi, come
se questo potesse ferire Gordon. Sai quanto gliene possa fregare a lui che
cambi partner tutte le sere?!”
“Hai
finito?” domandò Malfoy dopo un attimo di silenzio, vide l’altro annuire e
sospirò prima di avvicinarsi ed abbracciarlo “Scusami, mi dispiace...”
bisbigliò al suo orecchio, consapevole di averlo ferito.
“Non
importa” sussurrò Harry prima di sciogliere quel contatto “Va tutto bene, sul
serio.”
“Andiamo,
ti offro la cena per farmi perdonare” propose il Serpeverde sorridendogli
appena.
“Ecco
io...”
“Non
vorrai tenermi il muso?” lo schernì l’altro “Avanti, mi sono persino scusato!”
“No,
non è questo...” mormorò ancora il Golden Boy “Vedi, in realtà io avrei un
appuntamento, non volevo dirtelo perché ti ho visto così giù in questo periodo
e poi... beh, stiamo passando così tanto tempo insieme, mi sembrava di farti un
torto.”
“Ma
che diavolo dici?” esclamò il biondo sforzandosi di apparire contento “E’
magnifico, non hai motivo di sentirti in imbarazzo, sono davvero felice per
te!”
“Sarebbe
ora che anche tu trovassi qualcuno con cui uscire, magari anche per più di una
sola volta” asserì Potter, mentre insieme rientravano in casa della nuova
felice coppietta. Peccato che Draco non riuscisse proprio a scacciare quella
sensazione di divorante fastidio allo stomaco, nel pensare Harry in compagnia
di chissà chi.
*°*°*
Note
finali:
Ringrazio
tutte per i commenti e per aver letto la storia *__* mi sono accorta solo ora
che è stata inserita la possibilità di rispondere ai commenti, perciò ora
cercherò di capire come funziona XD
Per
tutte quelle interessate al Sequel di “Dolce e Amara è la Vendetta...” vi
informo che inizierò a pubblicarlo il 1° di Dicembre, si si...
di quest’anno XD.
Un
bacio a tutte
Fanny