Note di Fanny_80: Questa storia è interamente dedicata a Narcissa63,
una persona davvero speciale, no forse dire speciale è riduttivo... Lei
è un’amica, una confidente, una beta eccezionale ed è l’unica persona al mondo
con la quale potrei condividere il mio povero neurone XD. Lo sai che qualunque
cosa per te mi sembra sempre troppo poco, ma spero ti piacerà e che sentirai
quanto affetto c’ho messo, è tutta per te, per le chiacchierate al telefono a
qualsiasi ora del giorno, per la tua santa pazienza, per le partite a carte
fino a mezzanotte XD, per il meraviglioso regalo che hai deciso di farmi
quest’anno per Natale... e per tutto il resto, per augurarti un BUON
COMPLEANNO!!!! Ti voglio bene tesoro e spero di essere in grado di
dimostrartelo, beh almeno ci provo! Lo so, sono in leggero anticipo, mancano ancora
dieci giorni al compleanno di Carla, ma volevo organizzarmi per pubblicarle
l’ultimo capitolo proprio il 23, in modo che la storia sia completa e lei non
debba aspettare troppo.
Beta d’eccezione: Kaory74, che ringrazio infinitamente,
grazie, grazie, grazie!
Pairing: Draco/Harry.
Rating: NC17.
Disclaimer: Harry Potter e gli altri personaggi della
saga, sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti.
Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non intende infrangere nessuna
legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa
fan fiction sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà. Scene e
linguaggio contengono descrizioni, anche dettagliate e riferimenti ESPLICITI a
rapporti di tipo omosessuale.
Prompt: la fic è basata su un film che amo davvero
moltissimo, alla fine credo sia uno dei miei preferiti: “Harry ti presento Sally”. Ovviamente ho dovuto adattare un po’ i
personaggi alla trama, che francamente ho deciso di rispettare abbastanza,
proprio perché adoro il film ed ero curiosa di vedere Harry e Draco in certe
situazioni, ma spero comunque che non risultino troppo OOC e che la storia
possa piacervi.
Gli avvenimenti si
svolgono a due anni dalla fine della guerra, Harry, Draco e gli altri hanno
frequentato l’ultimo anno a Hogwarts ed ora si accingono a trovare il loro
posto nel mondo. L’eroe Del Mondo Magico decide così di trasferirsi in Scozia
dove intraprenderà speciali studi per poi entrare nell’Accademia Auror e si
ritrova inaspettatamente a condividere il viaggio con Draco Malfoy, su
richiesta di Cormac McLaggen, compagno di Casa di Harry, che ha avuto negli
ultimi mesi una relazione con il biondo. Dopo la guerra Malfoy e Potter non
hanno stretto alcun legame di amicizia ma hanno imparato a sopportare con
cortesia la presenza dell’altro, per questo motivo il Golden Boy accetta di
condividere il viaggio con lui ed il biondo non si fa scappare l’occasione,
perfettamente cosciente che l’utilizzo di mezzi magici per una così lunga
distanza è sconsigliabile, così l’idea di viaggiare con Potter finisce col
sembrargli la soluzione migliore...
Harry
ti presento... Draco.
Capitolo
1°
(Settembre 1999...)
Svoltando
l’angolo Harry intravide due ragazzi impegnati in una intensa lotta di lingue nel bel mezzo della
strada. Sembrava che McLaggen avesse intenzione di divorare Malfoy,
impedendogli così di partire.
Sospirò
pesantemente, mentre la sensazione che quel viaggio sarebbe stato un vero
incubo diventava sempre più una certezza, ed accostò l’auto al marciapiede
sperando che uno dei due lottatori si
accorgesse di lui.
Vana
speranza ovviamente.
Alla
fine si ritrovò a tossicchiare rumorosamente una, due, tre volte, fino a quando
Cormac non si separò dal compagno voltandosi a guardarlo con aria svampita.
“Ah
eccoti qui!” esclamò sorridendo con espressione poco sincera, non sembrava
molto felice all’idea che il suo
Draco intraprendesse un viaggio così lungo con un affascinante Harry Potter.
“Da
cinque minuti almeno...” replicò quest’ultimo, senza celare il suo fastidio
“Dietro è aperto, ma dubito sinceramente che riuscirai a ficcarci dentro
quello” ironizzò scettico, indicando il baule del Serpeverde.
Draco
lo fissò con indifferenza, mentre il suo fidanzato
apriva il cofano dell’auto, per poi lanciare un incantesimo non verbale che
permettesse al suo amore di infilarci il voluminoso bagaglio.
Una
volta chiusa la portiera, McLaggen attirò il biondo a sé “Allora aspetto tue
notizie...” mormorò prima di avventarsi di nuovo su quella bocca peccaminosa.
Il
Golden Boy cercò di non perdere la pazienza, del resto aveva davanti a sé più
di dodici ore da condividere con Malfoy... passandosi una mano sul viso,
proprio mentre il giovane purosangue prendeva posto sul sedile del passeggero, pensò:
“Che il cielo mi aiuti!”
“Vogliamo
andare?” domandò questi con impazienza ed Harry fece leva su tutto il suo
autocontrollo per non mandarlo al diavolo all’istante.
“Visto che il tragitto sarà molto lungo e che
tu non guidi, temo che ci toccherà fare qualche sosta in più, ho bisogno di
riposare almeno un paio d’ore” spiegò Harry gettando uno sguardo fugace al
ragazzo sedutogli accanto.
Malfoy
sfoggiò un’espressione da “più fermate
faremo, più lungo sarà il viaggio... più tempo dovrò trascorrere con te...”,
tuttavia si limitò a sospirare pesantemente “Se credi sia proprio
necessario...” borbottò accomodandosi meglio contro lo schienale “Potremmo
comunque darci il cambio, se solo tu fossi ragionevole.”
“Se
solo tu avessi la patente...” ironizzò il Grifondoro.
Draco
sollevò un sopracciglio con aria scettica “Figurati se io potrei mai abbassarmi
a frequentare una scuola babbana, per ottenere uno stupidissimo pezzo di carta,
invece di usare la strada più semplice” replicò acido “Siamo maghi, Potter, hai
presente? Quel bastoncino di legno che porti con te non serve ad accendere un
fuoco d’emergenza...”
Harry
rise sarcastico “Oh, dimenticavo che qui abbiamo un esperto della magia!”
sibilò scuotendo il capo “Peccato che non si possa guidare senza quello stupidissimo pezzo di carta, a meno che
tu non voglia rischiare di fare il resto del viaggio a piedi.”
Il
Serpeverde alzò gli occhi al cielo “Merlino quanto la fai difficile, sono
dodici ore di macchina, se tu avessi il buon senso di stregarla...”
“Ok!”
lo interruppe Potter “Questa è la mia auto, se non gradisci il mio modo di
viaggiare sei liberissimo di scendere e proseguire da solo!”
Malfoy
si limitò a sbuffare, piegò il viso verso il finestrino e chiuse gli occhi.
*°*°*
“E
così hai deciso di frequentare quell’Accademia a Thurso, eh?” domandò Malfoy
dopo diverse ore, mentre il cielo si tingeva di un viola appena accennato.
“Ho
intenzione di diventare davvero bravo, capisci?” replicò Harry gettandogli
un’occhiata distratta.
“Oh, beh, certo... pensi che se sarai il
miglior Auror del Mondo Magico la gente smetterà di morire?” ironizzò l’altro
senza alcuna delicatezza “La guerra è finita da più di un anno ormai, vedi di
prenderne atto finalmente.”
“Guarda
che ne sono perfettamente consapevole, dico solo che per una volta nella vita voglio
fare tutto come dico io, voglio riuscire davvero in qualcosa e...”
“Perché
sconfiggere il più grande Mago Oscuro di tutti i tempi per te è stata una
cosina da niente,vero?! Complimenti Potty!” lo derise il biondo con aria
annoiata.
“Parlare
con te è impossibile!” sbottò il Ragazzo Sopravvissuto “Riesci a comunicare col
prossimo come un essere umano normale? Senza rispondere sempre a una domanda
con un'altra domanda, per Merlino?!”
“Ok,
hai ragione, tregua, va bene?” si affrettò a dire il Serpeverde, vedendo il
moro sospirare frustrato “Io invece voglio fare il giornalista...” aggiunse
dopo diversi minuti di silenzio “è per questo motivo che vado a Thurso.”
“Tu
vuoi fare cosa?” chiese l’altro con aria incredula.
“Beh,
che c’è di strano?” asserì Malfoy guardandolo malissimo “Sono un bravo
osservatore, cosa credi?”
“Oh,
no, non intendevo... è solo che pensarti impegnato in qualcosa, tu che lavori,
insomma...”
“Hai
reso l’idea Potter, non credevo avessi una così alta opinione di me” replicò
sarcastico Draco. Quando Harry si voltò a guardarlo, però, gli concesse un
mezzo sorriso.
“Che
ne diresti di fermarci a mangiare qualcosa? Ho bisogno di una pausa, sono a
pezzi” propose quest’ultimo ricevendo in risposta un cenno d’assenso.
*°*°*
“Oh,
andiamo Potter, tu ti scandalizzi per niente, te ne rendi conto?” esclamò
Malfoy ridendo divertito, mentre prendeva posto su di una panca, all’interno di
una tavola calda.
Avevano
visto l’insegna luminosa lungo la strada e Harry si era fermato sperando così
di sfuggire alla discussione che il biondo aveva intavolato sul sesso “Non
credo che le mie esperienze in proposito siano affar tuo!” replicò infastidito.
“Questo
solo perché non hai molto da raccontare, ed evidentemente quel poco non è
neppure di grande qualità” lo stuzzicò il biondo.
Il
Golden Boy afferrò il menù e lo aprì con stizza “Tanto non lo saprai mai,
Malfoy.”
“Perché
vedi, ci sono solo due spiegazioni a questo tuo rifiuto di comunicare con me
riguardo al sesso: o è stato così scarso e deludente che te ne vergogni, oppure
non l’hai mai fatto, e sinceramente spero per te che non sia così.”
Harry
sbatté sul tavolo il libricino delle vivande e lo guardò torvo “Si da il caso
che io abbia fatto sesso ed anche il migliore che si possa immaginare, perciò
Malfoy, adesso chiudi il becco!” gli altri clienti della taverna si voltarono a
guardarlo, ma lui tentò di ignorare la cosa e, con tutta la dignità che gli fu
possibile racimolare in quel momento, riprese a consultare il menù, mentre
Malfoy sghignazzava senza ritegno.
“Uhm,
uhm...” annuì infine “posso immaginare, considerando la gente che frequentavi...”
biascicò a bassa voce.
Il
Grifondoro gli lanciò un’occhiataccia “Cosa vorresti dire?” sibilò irritato.
“Oh,
andiamo, i tuoi gusti in fatto di uomini sono assolutamente discutibili, per
non parlare del tuo esordio con
quella Corvonero, com’è che si chiamava?”
“Cho
Chang...” suggerì il moro, tutto sommato curioso di sapere dove diavolo volesse
arrivare.
“Ora
rendiamoci conto, una con un nome così cosa vuoi che possa fare nella vita?”
domandò Draco con evidente retorica spulciando la lista delle vivande “Diciamo
che forse potrebbe cavarsela con le mani,
non so se mi spiego, ma per il resto...”
Il
Salvatore del Mondo Magico spalancò gli occhi indignato “Cosa ne vuoi sapere tu
delle donne?!”
Proprio
in quel momento la cameriera si avvicinò al tavolo “Allora, cosa vi porto?”
domandò con aria scocciata, i ragazzi ordinarono velocemente e lei se ne andò,
tornando poco dopo e trovandoli ancora a studiarsi in silenzio. Posò i piatti
sul piano di legno, diede loro lo scontrino ed attese. Harry fu costretto a
pagare per entrambi visto che naturalmente il Lord Purosangue non aveva con sé soldi babbani e, quando la donna
si fu allontanata, consumarono la cena scambiandosi appena poche parole.
Alla
fine uscirono dal locale e Draco si poggiò contro la macchina accendendo una
sigaretta e scrutando il suo compagno di viaggio “Tornando al discorso lasciato
in sospeso, Potter, per comprendere fino a che punto sia ampia la mia
conoscenza sulle donne dovresti sapere che prima di ammettere quanto preferissi
il genere maschile, mi sono impegnato
con quello femminile e nessuna si è mai lamentata” alluse Malfoy.
“Ahahah!” Harry poggiò entrambe le mani sul cofano dell’auto
ridendo come un matto “Si, certo... perché credi che te l’avrebbero detto? Sai Draco, questa volta hai fatto cilecca!”
scimmiottò continuando a prenderlo in giro, ma quando indirizzò lo sguardo
smeraldino sul suo interlocutore, lo trovò tutto intento a fissarlo “Beh, che
ti prende adesso, non ti sarai mica offeso?”
“No,
figurati, neanche faccio caso a quello che dici” replicò continuando nella sua
opera di osservazione “Stavo pensando che tutto sommato non sei così male, non
me n’ero accorto, sarà forse che prima d’ora non ti avevo mai visto ridere.”
Il
Golden Boy lo scrutò allibito e boccheggiò incapace di emettere alcun un suono,
mentre il biondo sogghignava compiaciuto.
“Avanti,
non ti ho mica fatto delle avance...” ridacchiò questi divertito.
“Vorrei
ben vedere!” sbottò l’altro, con tanto d’occhi “Ti ricordo che solo poche ore
fa eri tutto intento a ficcare la tua lingua giù per la gola di un mio amico,
hai presente?”
“E
allora?” domandò il biondo sollevando un sopracciglio “Non starai pensando che
io voglia sedurti?” rise “Tu non ci staresti mai, non sono così stupido.”
“Certo
che no, puoi scommetterci!” affermò il Grifondoro con decisione.
“Ne
sei proprio sicuro?” insistette Malfoy e lì Harry perse le staffe.
“Senti,
noi non siamo neanche capaci di essere amici, figurarsi qualcos’altro! Ed ora
sali in macchina e smettila di fare questi discorsi assurdi se non vuoi che ti
molli qui, in mezzo al nulla!” lo minacciò sedendosi sul suo sedile e sbattendo
con forza lo sportello.
“Su
una cosa però hai ragione” rifletté il Serpeverde una mezz’ora dopo.
“Merlino,
mi hai appena dato ragione su qualcosa? Devo portarti al più vicino Ospedale
Magico, ne conosci qualcuno da questa parti?” domandò caustico l’altro.
Draco
fece una smorfia stizzita e poi sospirò “Mio malgrado questa volta hai visto
giusto...” ribadì scrutandolo “Noi due non potremo mai essere amici.”
“Temo
tu stia per propinarmi un’altra delle tue assurde teorie” mormorò avvilito il
moro “Avanti, sentiamo perché.”
“Tu
sei gay, Potter.”
Harry
piegò il capo, fissandolo perplesso “Sai, ho come la sensazione di non essere
l’unico” buttò lì con tono derisorio.
“Sì,
si, appunto...” confermò Malfoy.
“Mi
dispiace, ma non riesco a seguire i voli pindarici della tua mente malata,
potresti essere più chiaro?” lo pregò il Grifondoro.
“Se
c’è di mezzo il sesso, non può esistere alcuna amicizia, mi pare ovvio” ribadì
il biondo.
“Non
ricordo di essere mai stato a letto con te e posso garantirti fin da ora che
non accadrà mai” precisò l’altro ancora in alto mare.
Il
giovane Lord sospirò rassegnato “Però, ipoteticamente, potremmo essere attratti
l’uno dall’altro” spiegò “E lo stesso vale per un uomo ed una donna etero, non
capisci? Uno dei due potrebbe sentirsi tentato dell’altro, vedendolo come un
possibile partner di letto, ed in quel caso l’amicizia non sarebbe sincera, il
rapporto sarebbe compromesso comunque dal sesso.”
“Tu
sei malato, Malfoy, sul serio...” biascicò il moro con aria perplessa “Io ho un
sacco di amici gay ma non per questo penso di andare a letto con loro.”
“Però
non puoi sapere se loro abbiano delle mire su di te...” lo contraddisse Draco
“E ce l’hanno, credimi, ce l’hanno eccome, tu sei il Salvatore del Mondo
Magico!”
Potter
gli gettò un’occhiata fugace, decidendo all’istante che fosse il caso di dargli
ragione, sperando così di mettere fine a quelle assurde osservazioni “Perfetto,
allora noi non saremo mai amici” asserì convinto “Ti senti meglio adesso?”
Draco
sorrise scrollando le spalle e, quando poche ore dopo raggiunsero Thurso, i due
si separarono senza rimpianti, augurandosi cordialmente buona fortuna per il
futuro.
(Maggio 2004...)
Il
chiacchiericcio all’interno del Paiolo Magico sembrava non dar alcun fastidio
ai due ragazzi
seduti ad un tavolo nell’angolo più appartato del locale. Dalla morte del
vecchio proprietario Tom, suo figlio aveva rilevato il locale ormai quasi a
pezzi e ne aveva fatto un punto di ritrovo per Maghi. Harry Potter, dal suo
ritorno a Londra avvenuto pochi mesi prima, aveva preso l’abitudine
d’incontrarsi lì con Oliver Baston, ex compagno di Casa e famoso giocatore di
Quidditch, con il quale faceva ormai coppia fissa.
“Non senti mai
nostalgia di New York?” chiese Oliver, scostandogli una ciocca di capelli dal
viso.
“Sono rimasto
veramente pochi mesi, quindi direi di no, troppo caotica per i miei gusti”
replicò Potter sorridendogli “Certo quel corso di aggiornamento Auror è stato
uno dei migliori ch’io abbia mai fatto.”
L’altro si avvicinò a
sfiorargli le labbra “Sono davvero felice che tu sia tornato.”
A quel punto il
Golden Boy si avventò su quelle labbra mordicchiandole dolcemente, mentre la
mano del compagno scivolava dietro la sua nuca per rendere più intimo il
contatto. Solo quando si decisero a separarsi, Harry si accorse che un altro
ragazzo, in piedi davanti al bancone, continuava a fissarlo in modo strano.
Riconoscerlo e alzarsi in piedi fu quasi automatico, mentre questi, con un
sorriso allegro, si avvicinava, porgendogli la mano.
“Harry Potter!”
esclamò dandogli un’amichevole pacca sulle spalle.
“Non riesco a credere
che tu sia qui” asserì l’interpellato con tono sorpreso “Come stai?”
“Oh, tutto a
meraviglia, son qui per... motivi di cuore,
diciamo” il giovane ridacchiò “Credo mi fermerò a lungo, davvero a lungo!”
“Sono felice per te!”
asserì il Grifondoro, voltandosi poi verso il proprio fidanzato “Oliver, lui è
Gordon Davies, abbiamo frequentato il corso d’aggiornamento americano insieme,
Davies, lui è il mio compagno, Oliver Baston.”
“Per, Merlino, quel
Baston!?” domandò sorpreso il nuovo arrivato.
“Eh già” annuì questi
stringendogli la mano.
“E’ davvero un
piacere, dovremmo vederci qualche volta, magari per un’uscita a quattro”
propose Gordon, mentre due braccia lo cingevano da dietro. Si voltò a salutare
un affascinante biondo e non si accorse dell’espressione stupita di Potter
nello scoprire che il partner del suo collega fosse Draco Malfoy.
“Tesoro, sei
arrivato!” mormorò lasciandosi baciare.
“Scusa per il
ritardo” replicò il Serpeverde.
“Nessun problema, ho
casualmente incontrato un mio vecchio amico, ti presento Harry Potter!”si
affrettò a farli conoscere Davies “Harry, lui è Draco Malfoy, il mio fidanzato,
stiamo per sposarci.”
“Da... Davvero? Per
Merlino, Malfoy, hai buon occhio!” esclamò il Ragazzo Sopravvissuto, sorridendo
e stringendo la mano al suo ex compagno di scuola.
“Avevi dei dubbi?”
domandò questi con aria divertita, prima di rivolgersi Gordon “Abbiamo
frequentato Hogwarts insieme.” Gli spiegò notando la sua espressione perplessa.
“Bene, allora sarebbe
carino cenare insieme” asserì con convinzione, prima di mettersi il mantello
sulle spalle “Ora dobbiamo proprio andare, però dobbiamo proprio tenerci in contatto.”
“Certamente!” esclamò
Harry salutandolo, mentre Oliver stringeva la mano a Malfoy “Arrivederci.”
I quattro si
congedarono in modo cortese, e subito dopo Potter tornò a sedersi accanto al
proprio fidanzato, lasciandosi baciare e dimenticandosi completamente
dell’incontro appena fatto.
*°*°*
Harry
attese che le porte dell’ascensore si aprissero. Aveva appena finito il suo
turno al Ministero e non vedeva l’ora di uscire da quel posto, visto che quella
era davvero stata una giornata da incubo.
Quanto
i due battenti si aprirono, il moro pensò che per una giornata di merda serviva
proprio una degna conclusione... Malfoy infatti era in piedi ,all’interno della
cabina, che lo fissava con un sopracciglio alzato.
“Sta
diventando un’abitudine a quanto pare” asserì entrando ed un attimo dopo
l’ascensore riprese la sua discesa.
“Così
sembra” annuì il biondo “Sono stato dal Primo Ministro per un’intervista, e tu?
Finito il tuo turno?”
“Già”
confermò Potter “Ora avrei bisogno di un caffè a dire il vero, credo stia per
venirmi un’emicrania non indifferente.”
“Se
non ti scoccia troppo trascorrere qualche minuto con me, te lo offro io”
propose Draco “Avevo giusto intenzione di andare al Paiolo Magico per una
pausa.”
Il
giovane Auror si sorprese non poco quando si rese conto di aver accettato senza
nemmeno rifletterci su. Così, insieme, lasciarono il Ministero camminando per
le strade di DiagonAlley e, una volta raggiunto il locale, presero posto uno di
fronte all’altro, ordinando subito due caffè al barista.
Harry
si ritrovò a scrutare quel volto familiare eppure così diverso, probabilmente
in quegli anni anche lui doveva essere cambiato, ma Malfoy sembrava più maturo
ed affascinante.
“Allora
davvero stai per sposarti?” domandò a bruciapelo incapace di trattenersi.
Il giornalista gli sorrise “Eh, sì” confermò
con un ghignetto e davanti a quella risposta il moro non riuscì a trattenersi
dal ridere “Beh, che c’è?” chiese l’altro aggrottando la fronte.
“Tu
che ti sposi?” ridacchiò ancora il Golden Boy.
“Cosa
ci vedi di così divertente?” s’informò il biondo scuotendo il capo.
“Avanti
Malfoy, durante l’ultimo anno a Hogwarts scopavi qualunque cosa si muovesse per
il castello, per non parlare delle tue teorie sul sesso che hai avuto la
gentilezza di propinarmi per tutto il tragitto da qui a Thurso!” esclamò il
Golden Boy “Senza considerare che all’epoca c’hai persino provato con me...”
“Io
non c’ho provato con te!” protestò il Serpeverde.
“Certo
che l’hai fatto” ribadì Potter scrutandolo con rimprovero.
“Nient’affatto,
era solo... oh, d’accordo, forse un pochino, ma in ogni caso non sarei mai
andato fino in fondo” Draco sospirò alzando gli occhi al cielo “E comunque quel
che è stato è stato, ciò non significa che io non sia in grado di innamorarmi
davvero e prendere un impegno serio.”
“Beh,
è magnifico!” asserì l’Auror con sincerità sorseggiando il caffè che il
cameriere aveva appena portato “Sono davvero felice per voi due.”
“E
credo che per un po’ andremo a vivere in America, del resto il giornalista
posso farlo anche lì” raccontò Malfoy rigirandosi la tazza fra le mani.
“Ah...
così ti trasferisci?” mormorò l’altro cercando di domare quella strana
sensazione di delusione.
“Sì,
ma Gordon mi ha promesso che sarà solo per qualche anno. Del resto lo sai, non
mi piace vivere lontano da casa.” continuò il biondo “E tu hai intenzione di
sposare Baston?”
Harry
scosse il capo “Direi proprio di no!” dichiarò con enfasi “Stiamo pensando di
andare a vivere insieme e credo che per il momento possa bastare così.”
Rimasero
seduti a quel tavolo ancora per un po’, a chiacchierare sul futuro, mentre il
Salvatore del Mondo Magico si domandava come mai l’idea che Malfoy partisse
oltreoceano l’avesse tanto colpito...
*°*°*
Note
Finali:
Ringrazio tutte quelle che vorranno lasciarmi
un segno del loro passaggio!
Fanny
P.S. Per chi ancora non lo sapesse ho aperto un
profilo su Facebook, se volete richiedere la mia amicizia vi basta cercare
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