Grazie a belnina per aver recensito il capitolo! Spero di non averti fatta aspettare molto, allora cosa dici? Cosa ne penserai di questo capitolo? Grazie ancora per i consigli :) E continua a dirmi cosa pensi della mia storia, mi raccomando! Un bacione!
Ottavo Capitolo
: Welcome to Paris (1° Parte)
Parigi!
Finalmente eravamo atterrati nella capitale francese! Eravamo in fila
ad
aspettare l’arrivo dei nostri bagagli, quando iniziai a
perdermi nei miei pensieri.
Il “Parigi Beauvais
Tillé” era un
aeroporto minore dell'area di Parigi, situato a circa
Parigi, costruita su un’ansa della Senna, era stata
classificata, di recente, tra le città più
importanti ed influenti del mondo,
nonché centro culturale, polito ed economico molto forte sia
a livello nazione
che internazionale.
Tra i monumenti e i musei più importanti che troveremo e
visiteremo in questi giorni, troviamo: il Louvre, straordinario ed
enorme museo
che richiama visitatori ed espone opere di tutto il mondo e di tutti i
tempi.
Il Panthéon, chiesa e tomba dei maggior eroi francesi tra
cui Voltaire, Victor Hugo, Jean Jaurès, Jean Moulin e Marie
Curie.
Il Palazzo del Luxembourg, la sede del Senato francese.
L'ampio parco centralissimo è attrezzato e assai frequentato.
<< Bella? >> la voce di Alice mi fece
sobbalzare, mi girai a guardarla << ti eri di nuovo persa
nelle tue
fantasie? >> avvampai, imbarazzata.
<< Ehm mi sa di si… scusa Alice!
>> risposi
mortificata
<< Tranquilla! Comunque eccoti la valigia, eri
così
assorta che non ti sei accorta che era arrivata >>
<< Oh grazie… >> risposi
prendendo il mio
trolley viola e nero. Mi guardai in torno, ma com’era
possibile? Non c’era
quasi più nessuno!
<< È rimasto solo il nostro gruppo, Bella
>>
mi disse Alice accorgendosi del mio smarrimento << ci
hanno divisi in
gruppi da cinque per raggiungere l’Hotel e lasciare i
bagagli, poi faremo un
pranzo veloce al sacco e cominceremo il giro della città!
>> mi spiegò
euforica.
Mi prese per il braccio e ci dirigemmo fuori. Ad
aspettarci
<< Bella, Alice finalmente! Ma quanto ci avete
messo? >> ci urlò Ben e solo quando, anche il
ragazzo e la ragazza si
voltarono, capii chi erano. Angela ed Edward. Ma cosa avevo fatto di
male?
Una domanda mi sorse spontanea. << Scusa Alice, ma
Lis? >>
<< Lei è andata con Rose, Emmett, Jasper e
Jason
>> rispose strizzandomi l’occhio.
<< Le fortune tutte a lei >> dissi a basso
voce con finta invidia
<< Dai Bella! Tutto sommato non ti è andata
così
male, no? >> e lanciò un’occhiata al
fratello.
<< Non è divertente Alice, non è
divertente
>> e rise
<< Andiamo Bella! Tre giorni a stretto contatto!
Non dirmi che non ti entusiasma! >>
<< Frena Alice! Come tre giorni a stretto contatto?
>> ero visibilmente allarmata! Cosa voleva dire?
<< Ah giusto! Tu eri assorta in chissà quali
pensieri! >> rispose allegramente. Ogni tanto ti veniva
voglia di
strozzarla! << i professori hanno detto che visiteremo la
città a blocchi
di due gruppi. Noi siamo con i Cullen e tua cugina, quindi per questi
tre
giorni, volente o no, tu e mio fratello starete insieme 24 ore su 24!
>>
sbarrai gli occhi, ma la vidi riflettere << ok, magari 24
ore su 24 no…
però la maggior parte del tempo! Ah e io e te siamo in
camera insieme! E prima
che tu lo chieda Lis è in stanza con Rosalie, proprio di
fronte alla nostra!
Non è bellissimo? Oh si che lo è!
>> quando Alice cominciava a parlare
non la finiva più. Tirai un sospiro arrivate al taxi. Edward
prese la valigia
di sua sorella, ignorandomi alla grande, e la caricò
sull’auto. Tutto
l’entusiasmo per quella gita scomparve all’istante.
Sarebbero stati tre lunghi
giorni. Molto, molto lunghi.
Tutto in torno a noi era arredato in oro e nero, con
rifiniture antiche sul grigio perla. Molto elegante e raffinato.
<< Bella! Noi siamo nella stanza 45! Terzo piano!
Su andiamo! >> disse Alice trascinandomi su per le scale.
<< Alice! Ma perché non possiamo salire in
ascensore? E le valigie? >> chiesi urlando, tanto non mi
ascoltava!
<< Oh e smettila di essere così perfettina! E
comunque le valigie le sta portando su Edward! >> disse
senza smettere di
salire e trascinarmi << e comunque Lis ci sta aspettando,
quindi muovi
quelle gambe! >>
<< E tu come sai che Lis ci sta aspettando?
>> la vidi titubare un attimo e poi il sorriso le
ritornò stampato in
faccia.
<< Perché io so tutto! >>
rispose sicura di
sé << e comunque è scontato, loro
sono già arrivati da un pezzo! Quindi…
>>
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega.
Ci trovammo davanti un lungo corridoio, aventi due grandi
lampadari antichi che penzolavano lungo il grande soffitto ed un
tappeto verde
in terra. Proprio come aveva detto Alice, mia cugina ci stava
aspettando
appoggiata alla porta, di quella che doveva essere la sua stanza,
mentre gesticolava
qualcosa a qualcuno all’interno di essa. Quando una chioma
bionda si fece
intravedere capii di chi si trattava. Rosalie.
<< Sono arrivate >> disse proprio
quest’ultima, uscendo dalla stanza.
<< Bella, Alice! Finalmente! >>
urlò Lis
venendoci in contro
<< Scusate, è colpa di Bella >>
disse Alice
in tono serio
<< Ehi! Ma cosa dici?! >> cercai di
difendermi. Che amica…
<< Si, lo avevo immaginato! >> le rispose
Lis. Che cugina!
Sentii e vidi Rose sghignazzare << Poverina
>> disse.
<< Ecco! Finalmente una che capisce! >>
dissi
guardando male Alice e Lis
<< Oh cugina, solo perché non ti conosce
ancora
bene! >> mi rispose Lis << dalle un
po’ di tempo e poi darà ragione
a noi! >> disse cingendo le spalle a Rosalie, la quale
sorrise
sussurrando un “ può darsi “.
Erano tutti contro di me!
<< Mary Alice Masen! >> una voce maschile,
ma
soprattutto molto arrabbiata, mi fece voltare
<< Si, mio bellissimo e adorato fratellone?
>> rispose Alice, voltandosi con un sorriso a trentadue
denti, sbattendo
le sue grandi ciglia verso Edward, il quale era pieno di badagli. La
sua
valigia, quella di sua sorella e perfino la mia!
<< Alice… >> riprese Edward
avvicinandosi
alla sorella, mentre con un tonfo lasciò cadere tutti i
bagagli sul pavimento
<< mi hai forse preso per il tuo facchino personale?
>>
<< No fratellone, ma cosa mi dici mai? >>
rispose lei con una vocina stridula
<< Alice, smettila di fare la bambina. Sono serio
>>
<< Uffa! >> rispose lei incrociando le
braccia al petto e sbuffando << non sai scherzare, prima
non eri così…
così… >> ci pensò su.
Così? << così perfettino! E noioso!
E
dittatore! Monotono, antipatico, sempre di cattivo umore… Ah
e poi… >>
Edward le mise una mano sulla bocca.
<< Ok Alice, grazie! Ho capito…
>> rispose
lui, evidentemente imbarazzato.
Edward si guardò in torno, grattandosi la nuca con la
mano destra e per mezzo secondo incrociò il mio sguardo.
Avvampai all’istante.
Un brivido mi percorse lungo la schiena. Le sentivo sempre queste
sensazioni.
Sempre, da quando lui era arrivato a Forks. Sempre, quando incrociavo i
suoi
occhi.
<< Ehm prendo la… >> oddio come
si chiamava?
<< la mia valigia e… e… vado in
camera… >> dissi avvicinandomi ai
piedi di Edward per impossessarmi del mio piccolo Trolley.
Mi volta di scatto e, convinta che la porta della nostra
camera fosse aperta, mi ci fiondai dentro, o meglio addosso,
sbattendoci il
naso. Dio che dolore!
<< Bella stai bene? >> chiese Rosalie
avvicinandosi, mentre Alice e Lis se la stavano ridendo alla grande.
<< Si Rose, grazie. Ho solo sbattuto…
>>
davanti a Edward! Che vergogna!
<< Bella! >> cominciò a parlare
Alice tra le
risate << ma perché… ti
sei… buttata se non… avevo ancora…
aperto la
porta?! >>
<< Oddio! Muoio! >> disse Lis piegata in
due
dalle risate.
L’unica seria era Rosalie, di fianco a me e Edward, che
cercava di non ridere! La colpa era sue e rideva? Fantastico!
<< Non lo so! Ero convinta fosse aperta…
>>
dissi cercando di giustificare la mia imbarazzante goffaggine
<< A me sembrava più una fuga in piena regola
>> rispose Edward
<< Bhè nessuno ti ha chiesto nulla se
è per questo
>> risposi in tono acido ed irritato. Che nervi!
Un odore forte mi fece venire mal di stomaco. Qualcosa di
caldo e viscido mi era scivolato sulle labbra. Quando capii di cosa si
trattava
quasi non svenni sul pavimento. Sangue. Mi stava colando dal naso, a
causa
della grande botta presa pochi minuti prima.
Non so precisamente perché quella reazione, ma qualcosa
di strano successe. Alice smise all’istante di ridere e
fissava preoccupata
Rosalie, la quale era diventata più bianca del solito. Gli
occhi da oro erano
diventati neri come la pece, teneva la mascella serrata, rigida, come
la sua
posa affianco a me. Sembrava stesse lottando con se stessa. Edward
arrivò
velocemente e si mise tra me e Rose, la quale indietreggiò
lentamente, entrando
in camera sua, chiudendosi dietro la porta, senza salutare nessuno.
<< Guarda che hai combinato >> disse
Edward,
mentre posò la mano sotto il mio mento sollevandomi il viso.
Il cuore mi
batteva all’impazzata, mentre la mia faccia, credo, divenne
di un rosso acceso.
<< Sei sempre la solita pasticciona, Bella!
>> disse Lis fissando la porta della sua stanza. Alice se
ne accorse.
Vidi quest’ultima scambiarsi un’occhiata col
fratello e poi parlò.
<< Credo che Rose non possa vedere il sangue…
>>
il suo tono di voce era incerto, come se non sapesse cosa dire
<< avete
visto com’è sbiancata appena Bella ha cominciato a
sanguinare? Povera! >>
<< Forse è meglio che vada a
vedere… >> disse
Lis muovendosi << ci pensate voi a mia cugina?
>>
<< Aspetta! >> disse Edward afferrandola
per
il polso, lasciando libera me. Mi piaceva quando mi toccava…
meno quando non lo
faceva!
<< Che vuoi? >> rispose Lis divincolandosi
dalla sua stretta
<< Aspetta ad andare. Se ha problemi col sangue
come minimo ora si starà sentendo male e vorrà un
po’ di privacy, non credi?
>> rispose lui
<< Infatti! >> intervenne Alice
<< io
quando do di stomaco non vorrei nessuno in casa! Figurati in uno spazio
così
piccolo! Aspetta che ti chiami lei, Lis >>.
Non so perché, ma quelle loro ragioni mi sembravano tanto
delle scuse.
Vidi nello sguardo di mia cugina le stesse perplessità
che avevo anche io.
Lis era sempre più appiccicata a Jason, il quale non
sembrava lamentarsi. Eravamo al Louvre ed Alice era vicina a me,
intenta a
fissare Jasper.
<< Ti piace proprio, eh? >> le chiesi
dandole
una leggera gomitata
<< Chi? >> rispose lei arrossendo
<< Come chi? Jasper. Si vede lontano un miglio che sei
cotta di lui >>
<< Bella non dire sciocchezze >> mi rispose
allontanandosi
<< Dai Alice, perché non lo ammetti? Cosa ci
sarebbe di male? >>
<< Bhè tutto! Sarebbe tutto sbagliato!
>>
rimasi sconvolta. Stava urlando! Da quando la conoscevo non
l’avevo mai vista
perdere le staffe in quel modo, con me. Tutti si voltarono a fissarci.
A
fissarla.
<< Masen e Swan per cortesia >> ci
richiamò
il Professore
<< Scusi è colpa mia >> rispose
Alice
<< vedi cosa mi fai fare? >>
proseguì guardandomi e abbassando il
tono di voce.
<< Ma scusa che ho fatto? >> non rispose.
Mi
scompigliò i capelli e sorrise aumentando il passo per
raggiungere Angela. Mhà!
Emmett e Rosalie erano poco più avanti di me. Camminavano
a braccetto e ogni tanto si scambiavano qualche tenero bacio. Erano
molto belli
insieme.
Jasper affiancava il Professore e la guida scambiando
qualche parola con loro, mentre Ben era accanto ad Edward, il quale
fissava un
quadro.
La tela ritraeva due persone. Un uomo e una donna. Lei
era molto bella, indossava un abito lungo sul verde pastello, aveva un
ombrellino per il sole e fissava il ragazzo. Lui poco più
lontano da lei, in
secondo piano, aveva un completo marrone scuro e ricambiava lo sguardo.
Erano
in un giardino, all’aria aperta e c’era molto sole.
La cosa che mi colpii fu il viso della ragazza. Sembrava
triste, molto triste, ma anche molto sola. Sembrava la classica ragazza
ricca
di quell’epoca, che aveva tutto e nello stesso tempo non
aveva niente.
Un vento gelido mi fece rabbrividire. Mi voltai, cercando
qualche corrente d’aria, ma non ve n’erano. Da dove
veniva quel gelo allora?
Che centrasse il dipinto? Ma perché? Cosa aveva risvegliato
in me?
<< È inutile che la guardi >> la
sua voce,
accanto al mio orecchio, mi fece sobbalzare << quel
vestito non ti donerebbe
molto >> rise sommessamente e tornò con gli
altri.
Perché era sempre così dannatamente stronzo con
me? Se
non gli stavo simpatica, perché non mi lasciava
semplicemente in pace? Evitai
di pensare a ciò che aveva detto Edward e tornai anche io
dalle altre.
Io ero seduta con Lis, Alice, Rosalie ed Angela, mentre
Ben ed Edward dividevano il tavolo con i ragazzi Cullen. Durante la
cena, Tanya
e Loren andarono varie volte da loro a fare le oche e la cosa ci
irritava tutte
non poche.
<< Cioè ma guarda Tanya! >>
cominciava Lis
<< ma non l’ha capito che Jason non la fila per
niente? >>
<< Solo Jason? Guarda come ci prova con Jasper!
>> continuava Alice << e vanno in giro a
dire quanto sia strano,
quanto sia noioso e poi? Poi ci provano senza ritegno! >>
<< Dovete solo farci l’abitudine
>> le
riprese calma Angela << fanno così da sempre.
Le cose sono due: fidarsi
dei vostri ragazzi oppure farvi il sangue amaro >>
<< Nostri ragazzi?! >> dissero
all’unisono
Lis e Alice << stiamo solo facendo notare di quanto siano
ipocrite e
incoerenti! >>
<< Strano >> disse Rosalie <<
sembravate così gelose… >>
Entrambe arrossirono e presero un corso d’acqua senza
più
fiatare.
Io guardai tutto in silenzio. E la scena che vidi mi fece
passare la fame. Tanya si sedette sulle gambe di Edward dicendogli
qualcosa
all’orecchio, lui rise, lei si alzò,
accarezzandogli la guancia, tornando al
tavolo delle oche.
<< Ragazze io credo che andrò in camera
>>
dissi alzandomi
<< Non hai fame? >> chiese Lis
<< No, Lis. Onestamente mi è passata
>>
<< Bella, non puoi farti condizionare la gita da
lui >> mi disse Alice
<< Alice ha ragione >> intervenne Rose
<< Grazie ragazze, ma davvero non ho più fame
>> sorrisi alle mie amiche e salii in camera.
La stanza era molto carina. Aveva un letto matrimoniale,
che avrei condiviso con Alice. Le pareti erano di un tenue color
pesca-arancio,
il soffitto bianco, al centro un grosso lampadario in oro. Le tende
erano
bianche, sotto, e un arancio più intenso sopra, decorate con
enormi fiori
rossi. A lato della porta vi era una scrivania, con appoggiato sopra un
piccolo
televisore a schermo piatto e, seguendo la parete, trovavi la porta del
bagno.
Era molto carino anch’esso, come colore richiamava tutte le
tonalità del verde
pastello. Decisi così di farmi una doccia per rilassarmi.
Presi la mia roba e l’accappatoio e mi chiusi dentro, ma
prima di mettermi sotto il getto d’acqua qualcuno
bussò alla porta.
<< Bella, sono Alice. Mi apri? >>
Lasciai che l’acqua diventasse bella calda e mi
precipitai ad aprire alla mia compagna di stanza, nonché
migliore amica.
<< Eccomi Alice, arrivo! >>
Quando aprii la porta, la trovai come al solito sorridente.
<< Uh ti stavi facendo la doccia? >> chiese
<< Si Alice, così dopo il bagno era tutto tuo!
>>
<< Benissimo! Allora io ti lascio tranquilla, al
massimo faccio due chiacchiere con Rose e Lis. Lasciami la chiave
magnetica
>> annuii e gliela diedi. Mi stampò un bacio
sulla guancia e mi lasciò da
sola. Quando tornai in bagno il calore mi avvolse. L’acqua
aveva raggiunto una
bella temperatura. Tolsi i vestiti ed entrai.
<< Ed…Edward? >>
Lui si voltò e solo allora mi resi conto di quello che
teneva in mano. Un piccolo indumento celeste. Il mio reggiseno! Mi
catapultai
verso di lui e glielo strappai di mano.
<< Ma come ti permetti di toccare la mia roba?!
>>
<< Scusa! Pensavo fosse di Alice! >>
cercò di
giustificarsi
<< E fammi capire, maniaco che non sei altro, tu
tocchi la biancheria di tua sorella?! >>
<< Certo che no! >> e solo in quel momento
si
accorse di ciò che avevo addosso. Sgranò i suoi
fantastici occhi verdi e
proseguì << ma tu sei…
cioè sei nuda là sotto? >>
Avvampai. Dio che vergogna!
<< Ma che razza di domande fai? >> urlai
<< Domande sensate. Ma che ci fai in asciugamani?
>>
<< Magari sono appena uscita dalla doccia?
>>
<< Giusto, si. Ha senso >> disse
continuando
a fissarmi
<< Edward! Puoi guardare da un’altra parte?
>>
<< Perché? >> ma era tutto
suonato!
<< Come perché?! >> ero allibita
<<
perché sono nuda, con solo un asciugamani addosso!
>>
Iniziò ad avvicinarsi ed io, non so bene perché,
indietreggiai, fino a sbattere contro il muro. Ero tra la parete ed il
suo
corpo e mi piaceva… mi sfiorò i capelli bagnati
seguendo le loro onde con le
dita.
<< Fresia e lavanda >> disse sussurrando.
Le
labbra mi sfioravano l’orecchio destro, dandomi sensazioni
mai provate prima
<< quanto mi è mancato questo odore
>> non ci stavo più capendo
niente. Avrebbe potuto farmi quello che voleva, ero in mano sua.
Completamente.
Tremavo, ma non di freddo, e anche la presa
sull’asciugamani si stava facendo faticosa da prolungare.
Dovevo fare qualcosa
per allontanarlo. Ma cosa? E domanda più importante, lo
volevo davvero?
<< Edward… che stai facendo? >>
dissi con
voce bassa e tremante
<< Shh… >> mi zittì
lui posando il pollice
sulle mie labbra, mentre con il resto della mano mi sfiorava la guancia
<< non parlare. Non roviniamo tutto, non di nuovo.
Viviamo il momento
Bella, solo questo… >>.
Il cuore quasi mi usciva dal petto e quando vidi le sue
labbra avvicinarsi non capii più nulla. Volevo quel bacio.
Lo volevo dalla
prima volta che incrociai i suoi occhi.
<< Bella hai finito? >> Alice
aprì la porta e
si fiondò dentro, facendo spezzare l’idillio
<< non vorrei turbarti, ma
sapevo che Edw… >> quando ci vide si
zittì all’istante << ops!
>>
<< Cosa ops? >> chiese Lis dietro di lei
<< ah ma allora tuo fratello non è scemo come
credevo! >> proseguì
non appena ci notò.
<< Ehm ecco io non sapevo… cioè,
non volevo
interrompere nulla, nel senso… >> Alice era
mortificata.
Edward si staccò da me improvvisamente e si voltò
verso la
sorella.
<< Non hai interrotto nulla >> disse
freddo,
duro e distaccato << dovevo chiederti una cosa e sono
passato >>
<< Che… che cosa volevi fratellone?
>> chiese
lei incerta
<< Non me lo ricordo più. Evidentemente non
era
importante >> superò mia cugina ed Alice e
uscì dalla stanza più in
fretta possibile.
Le gambe non mi ressero. Scivolai a terra sconvolta.
<< Oddio Bella! Scusami! >> disse Alice
inginocchiandosi davanti a me, sul pavimento << non
pensavo che saresti
uscita così e che lui ci provasse! Se lo avessi saputo non
sarei mai entrata
così! Cioè davvero scusa! Non volevo! Mannaggia a
me! Che ho combinato!
>>
<< Alice, Alice calma >> non so descrivere
la
mia voce in quel momento << va tutto bene. Mi stava solo
provando o non…
non sarebbe mai scappato via così. Va bene, mi hai risparmia
un grosso errore
>>
<< Non sarebbe stato un errore, lo sai anche tu
>> a quell’affermazione non risposi. Mi alzai e
andai a cambiarmi. Quando
rientrai in stanza notai che Lis era ancora qui ed Alice la stava
pregando di
raccontare qualcosa.
<< No! Alice devi aspettare che… oh Bella
finalmente! Devo dirvi una cosa! >> disse Lis super
contenta.
<< Dicci tutto cuginetta >> la
esordì
<< Io e Jason ci siamo baciati! >>.
Strillammo tutte e tre, mentre io ed Alice ci buttammo su
Lis.
Ci spiegò che era successo neanche mezzora prima, nel
salone della musica, vicino alla Hall. Lo aveva trovavo a leggere su
una
poltrona, lei non aveva ancora voglia di cambiarsi per andare a
dormire, così
scese a farsi un giretto per l’Hotel. Appena l’ha
vista, Jason l’ha fermata e
mentre stavano chiacchierando lui l’ha tirata a sé
baciandola, dicendo “ Non
resistevo più “.
Lis aveva gli occhi che le brillavano mentre raccontava,
era felice. Semplicemente e assolutamente felice.
Ero contenta per lei, ma non riuscivo a non pensare a
quello che era accaduto che stava per accadere tra me ed Edward poco
prima.
Perché aveva detto quelle cose? Non trovavo il nesso. E
perché mi aveva quasi
baciata, per poi comportarsi in quel modo? E cosa sarebbe successo se
non
fossero entrare nella stanza Alice e Lis? Mi avrebbe baciata davvero? E
poi?
Cosa sarebbe successo dopo? Quanti interrogativi… E nessuna
risposta.
Mi scuso se ci sono errori di battitura o altri, ma non ho una Beta e questa settimana è stata pienissima! Mi raccomando commentate... Al prossimo capitolo! Kiss, kiss! B.