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Autore: Mia Swatt    20/11/2010    2 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ciao a tutti, rieccomi. Non vi annoio con i soliti preamboli e vado dritta al sodo. Spero che questo capitolo sia all'altezza degli altri, purtroppo a causa dell'università l'ho preso e lasciato varie volte e non mi ha molto convinta, ma la mia fidata amica dice che è molto bello quindi eccolo anche a voi! Il prossimo capitolo sarà un Pov. Edward, ma devo ancora scriverlo. Comunque non abbiate timore, sicuramente per  il prossimo week end sarà postato. Grazie a chi commenta la mia storia e chi l'ha aggiunta nelle Preferite, nella Seguite e in quelle da Ricordare. Vi ricordo la Pagina di Fb che condivido con l'Ely (lilyanne89masen): Betrayed and Lilyanne's stories.

Grazie a
belnina per aver recensito il capitolo! Spero di non averti fatta aspettare molto, allora cosa dici? Cosa ne penserai di questo capitolo? Grazie ancora per i consigli :) E continua a dirmi cosa pensi della mia storia, mi raccomando! Un bacione!

Ottavo Capitolo  :  Welcome to Paris (1°  Parte)

Pov. Bella

Parigi! Finalmente eravamo atterrati nella capitale francese! Eravamo in fila ad aspettare l’arrivo dei nostri bagagli, quando iniziai a perdermi nei miei pensieri. Il “Parigi Beauvais Tillé” era un aeroporto minore dell'area di Parigi, situato a circa 85 km a settentrione della capitale, tra le località di Tillé e Beauvais.
Parigi, costruita su un’ansa della Senna, era stata classificata, di recente, tra le città più importanti ed influenti del mondo, nonché centro culturale, polito ed economico molto forte sia a livello nazione che internazionale.
Tra i monumenti e i musei più importanti che troveremo e visiteremo in questi giorni, troviamo: il Louvre, straordinario ed enorme museo che richiama visitatori ed espone opere di tutto il mondo e di tutti i tempi.
Il Panthéon, chiesa e tomba dei maggior eroi francesi tra cui Voltaire, Victor Hugo, Jean Jaurès, Jean Moulin e Marie Curie.
Il Palazzo del Luxembourg, la sede del Senato francese. L'ampio parco centralissimo è attrezzato e assai frequentato.
La Sorbona, l’università fondata in epoca medievale.
La Tour Eiffel, Place de la Concorde, gli Champs-Élysées, l'Arco di Trionfo, al centro della Piazza de l'Etoile, che celebra le vittorie della Francia e rende onore ai suoi caduti. E molto altro!
<< Bella? >> la voce di Alice mi fece sobbalzare, mi girai a guardarla << ti eri di nuovo persa nelle tue fantasie? >> avvampai, imbarazzata.
<< Ehm mi sa di si… scusa Alice! >> risposi mortificata
<< Tranquilla! Comunque eccoti la valigia, eri così assorta che non ti sei accorta che era arrivata >>
<< Oh grazie… >> risposi prendendo il mio trolley viola e nero. Mi guardai in torno, ma com’era possibile? Non c’era quasi più nessuno!
<< È rimasto solo il nostro gruppo, Bella >> mi disse Alice accorgendosi del mio smarrimento << ci hanno divisi in gruppi da cinque per raggiungere l’Hotel e lasciare i bagagli, poi faremo un pranzo veloce al sacco e cominceremo il giro della città! >> mi spiegò euforica.
Mi prese per il braccio e ci dirigemmo fuori. Ad aspettarci la Professoressa d’Arte ed altre tre persone, due ragazzi e una ragazza.
<< Bella, Alice finalmente! Ma quanto ci avete messo? >> ci urlò Ben e solo quando, anche il ragazzo e la ragazza si voltarono, capii chi erano. Angela ed Edward. Ma cosa avevo fatto di male?
Una domanda mi sorse spontanea. << Scusa Alice, ma Lis? >>
<< Lei è andata con Rose, Emmett, Jasper e Jason >> rispose strizzandomi l’occhio.
<< Le fortune tutte a lei >> dissi a basso voce con finta invidia
<< Dai Bella! Tutto sommato non ti è andata così male, no? >> e lanciò un’occhiata al fratello.
<< Non è divertente Alice, non è divertente >> e rise
<< Andiamo Bella! Tre giorni a stretto contatto! Non dirmi che non ti entusiasma! >>
<< Frena Alice! Come tre giorni a stretto contatto? >> ero visibilmente allarmata! Cosa voleva dire?
<< Ah giusto! Tu eri assorta in chissà quali pensieri! >> rispose allegramente. Ogni tanto ti veniva voglia di strozzarla! << i professori hanno detto che visiteremo la città a blocchi di due gruppi. Noi siamo con i Cullen e tua cugina, quindi per questi tre giorni, volente o no, tu e mio fratello starete insieme 24 ore su 24! >> sbarrai gli occhi, ma la vidi riflettere << ok, magari 24 ore su 24 no… però la maggior parte del tempo! Ah e io e te siamo in camera insieme! E prima che tu lo chieda Lis è in stanza con Rosalie, proprio di fronte alla nostra! Non è bellissimo? Oh si che lo è! >> quando Alice cominciava a parlare non la finiva più. Tirai un sospiro arrivate al taxi. Edward prese la valigia di sua sorella, ignorandomi alla grande, e la caricò sull’auto. Tutto l’entusiasmo per quella gita scomparve all’istante. Sarebbero stati tre lunghi giorni. Molto, molto lunghi.

Eravamo nella Hall dell’albergo. L’hotel Prince Albert Louvre era situato nel centro della capitale, tra i grandi magazzini, il Louvre, l’Opera e Piazza Vendome e i giardini des Tuileries.
Tutto in torno a noi era arredato in oro e nero, con rifiniture antiche sul grigio perla. Molto elegante e raffinato.
<< Bella! Noi siamo nella stanza 45! Terzo piano! Su andiamo! >> disse Alice trascinandomi su per le scale.
<< Alice! Ma perché non possiamo salire in ascensore? E le valigie? >> chiesi urlando, tanto non mi ascoltava!
<< Oh e smettila di essere così perfettina! E comunque le valigie le sta portando su Edward! >> disse senza smettere di salire e trascinarmi << e comunque Lis ci sta aspettando, quindi muovi quelle gambe! >>
<< E tu come sai che Lis ci sta aspettando? >> la vidi titubare un attimo e poi il sorriso le ritornò stampato in faccia.
<< Perché io so tutto! >> rispose sicura di sé << e comunque è scontato, loro sono già arrivati da un pezzo! Quindi… >>
In effetti il suo ragionamento non faceva una piega.
Ci trovammo davanti un lungo corridoio, aventi due grandi lampadari antichi che penzolavano lungo il grande soffitto ed un tappeto verde in terra. Proprio come aveva detto Alice, mia cugina ci stava aspettando appoggiata alla porta, di quella che doveva essere la sua stanza, mentre gesticolava qualcosa a qualcuno all’interno di essa. Quando una chioma bionda si fece intravedere capii di chi si trattava. Rosalie.
<< Sono arrivate >> disse proprio quest’ultima, uscendo dalla stanza.
<< Bella, Alice! Finalmente! >> urlò Lis venendoci in contro
<< Scusate, è colpa di Bella >> disse Alice in tono serio
<< Ehi! Ma cosa dici?! >> cercai di difendermi. Che amica…
<< Si, lo avevo immaginato! >> le rispose Lis. Che cugina!
Sentii e vidi Rose sghignazzare << Poverina >> disse.
<< Ecco! Finalmente una che capisce! >> dissi guardando male Alice e Lis
<< Oh cugina, solo perché non ti conosce ancora bene! >> mi rispose Lis << dalle un po’ di tempo e poi darà ragione a noi! >> disse cingendo le spalle a Rosalie, la quale sorrise sussurrando un “ può darsi “.
Erano tutti contro di me!
<< Mary Alice Masen! >> una voce maschile, ma soprattutto molto arrabbiata, mi fece voltare
<< Si, mio bellissimo e adorato fratellone? >> rispose Alice, voltandosi con un sorriso a trentadue denti, sbattendo le sue grandi ciglia verso Edward, il quale era pieno di badagli. La sua valigia, quella di sua sorella e perfino la mia!
<< Alice… >> riprese Edward avvicinandosi alla sorella, mentre con un tonfo lasciò cadere tutti i bagagli sul pavimento << mi hai forse preso per il tuo facchino personale? >>
<< No fratellone, ma cosa mi dici mai? >> rispose lei con una vocina stridula
<< Alice, smettila di fare la bambina. Sono serio >>
<< Uffa! >> rispose lei incrociando le braccia al petto e sbuffando << non sai scherzare, prima non eri così… così… >> ci pensò su. Così? << così perfettino! E noioso! E dittatore! Monotono, antipatico, sempre di cattivo umore… Ah e poi… >> Edward le mise una mano sulla bocca.
<< Ok Alice, grazie! Ho capito… >> rispose lui, evidentemente imbarazzato.
Edward si guardò in torno, grattandosi la nuca con la mano destra e per mezzo secondo incrociò il mio sguardo. Avvampai all’istante. Un brivido mi percorse lungo la schiena. Le sentivo sempre queste sensazioni. Sempre, da quando lui era arrivato a Forks. Sempre, quando incrociavo i suoi occhi.
<< Ehm prendo la… >> oddio come si chiamava? << la mia valigia e… e… vado in camera… >> dissi avvicinandomi ai piedi di Edward per impossessarmi del mio piccolo Trolley.
Mi volta di scatto e, convinta che la porta della nostra camera fosse aperta, mi ci fiondai dentro, o meglio addosso, sbattendoci il naso. Dio che dolore!
<< Bella stai bene? >> chiese Rosalie avvicinandosi, mentre Alice e Lis se la stavano ridendo alla grande.
<< Si Rose, grazie. Ho solo sbattuto… >> davanti a Edward! Che vergogna!
<< Bella! >> cominciò a parlare Alice tra le risate << ma perché… ti sei… buttata se non… avevo ancora… aperto la porta?! >>
<< Oddio! Muoio! >> disse Lis piegata in due dalle risate.
L’unica seria era Rosalie, di fianco a me e Edward, che cercava di non ridere! La colpa era sue e rideva? Fantastico!
<< Non lo so! Ero convinta fosse aperta… >> dissi cercando di giustificare la mia imbarazzante goffaggine
<< A me sembrava più una fuga in piena regola >> rispose Edward
<< Bhè nessuno ti ha chiesto nulla se è per questo >> risposi in tono acido ed irritato. Che nervi!
Un odore forte mi fece venire mal di stomaco. Qualcosa di caldo e viscido mi era scivolato sulle labbra. Quando capii di cosa si trattava quasi non svenni sul pavimento. Sangue. Mi stava colando dal naso, a causa della grande botta presa pochi minuti prima.
Non so precisamente perché quella reazione, ma qualcosa di strano successe. Alice smise all’istante di ridere e fissava preoccupata Rosalie, la quale era diventata più bianca del solito. Gli occhi da oro erano diventati neri come la pece, teneva la mascella serrata, rigida, come la sua posa affianco a me. Sembrava stesse lottando con se stessa. Edward arrivò velocemente e si mise tra me e Rose, la quale indietreggiò lentamente, entrando in camera sua, chiudendosi dietro la porta, senza salutare nessuno.
<< Guarda che hai combinato >> disse Edward, mentre posò la mano sotto il mio mento sollevandomi il viso. Il cuore mi batteva all’impazzata, mentre la mia faccia, credo, divenne di un rosso acceso.
<< Sei sempre la solita pasticciona, Bella! >> disse Lis fissando la porta della sua stanza. Alice se ne accorse. Vidi quest’ultima scambiarsi un’occhiata col fratello e poi parlò.
<< Credo che Rose non possa vedere il sangue… >> il suo tono di voce era incerto, come se non sapesse cosa dire << avete visto com’è sbiancata appena Bella ha cominciato a sanguinare? Povera! >>
<< Forse è meglio che vada a vedere… >> disse Lis muovendosi << ci pensate voi a mia cugina? >>
<< Aspetta! >> disse Edward afferrandola per il polso, lasciando libera me. Mi piaceva quando mi toccava… meno quando non lo faceva!
<< Che vuoi? >> rispose Lis divincolandosi dalla sua stretta
<< Aspetta ad andare. Se ha problemi col sangue come minimo ora si starà sentendo male e vorrà un po’ di privacy, non credi? >> rispose lui
<< Infatti! >> intervenne Alice << io quando do di stomaco non vorrei nessuno in casa! Figurati in uno spazio così piccolo! Aspetta che ti chiami lei, Lis >>.
Non so perché, ma quelle loro ragioni mi sembravano tanto delle scuse.
Vidi nello sguardo di mia cugina le stesse perplessità che avevo anche io.

La giornata, dopo quel piccolo incidente, passò tranquilla. Tra risate e divertimento e molta, molta storia e cultura! Rosalie si era scusata per l’incresciosa situazione, Edward dopo essersene andato nella sua stanza a sistemare le sue cose, non mi aveva degnato di uno sguardo, uscendosene con qualche sua solita assurda battuta da stronzo antipatico.
Lis era sempre più appiccicata a Jason, il quale non sembrava lamentarsi. Eravamo al Louvre ed Alice era vicina a me, intenta a fissare Jasper.
<< Ti piace proprio, eh? >> le chiesi dandole una leggera gomitata
<< Chi? >> rispose lei arrossendo
<< Come chi? Jasper. Si vede lontano un miglio che sei cotta di lui >>
<< Bella non dire sciocchezze >> mi rispose allontanandosi
<< Dai Alice, perché non lo ammetti? Cosa ci sarebbe di male? >>
<< Bhè tutto! Sarebbe tutto sbagliato! >> rimasi sconvolta. Stava urlando! Da quando la conoscevo non l’avevo mai vista perdere le staffe in quel modo, con me. Tutti si voltarono a fissarci. A fissarla.
<< Masen e Swan per cortesia >> ci richiamò il Professore
<< Scusi è colpa mia >> rispose Alice << vedi cosa mi fai fare? >> proseguì guardandomi e abbassando il tono di voce.
<< Ma scusa che ho fatto? >> non rispose. Mi scompigliò i capelli e sorrise aumentando il passo per raggiungere Angela. Mhà!
Emmett e Rosalie erano poco più avanti di me. Camminavano a braccetto e ogni tanto si scambiavano qualche tenero bacio. Erano molto belli insieme.
Jasper affiancava il Professore e la guida scambiando qualche parola con loro, mentre Ben era accanto ad Edward, il quale fissava un quadro.
La tela ritraeva due persone. Un uomo e una donna. Lei era molto bella, indossava un abito lungo sul verde pastello, aveva un ombrellino per il sole e fissava il ragazzo. Lui poco più lontano da lei, in secondo piano, aveva un completo marrone scuro e ricambiava lo sguardo. Erano in un giardino, all’aria aperta e c’era molto sole.
La cosa che mi colpii fu il viso della ragazza. Sembrava triste, molto triste, ma anche molto sola. Sembrava la classica ragazza ricca di quell’epoca, che aveva tutto e nello stesso tempo non aveva niente.
Un vento gelido mi fece rabbrividire. Mi voltai, cercando qualche corrente d’aria, ma non ve n’erano. Da dove veniva quel gelo allora? Che centrasse il dipinto? Ma perché? Cosa aveva risvegliato in me?
<< È inutile che la guardi >> la sua voce, accanto al mio orecchio, mi fece sobbalzare << quel vestito non ti donerebbe molto >> rise sommessamente e tornò con gli altri.
Perché era sempre così dannatamente stronzo con me? Se non gli stavo simpatica, perché non mi lasciava semplicemente in pace? Evitai di pensare a ciò che aveva detto Edward e tornai anche io dalle altre.

Erano le sette di sera ed eravamo tutti seduti a tavola. L’albergo ci copriva colazione e cena, oltre che la camera per la notte.
Io ero seduta con Lis, Alice, Rosalie ed Angela, mentre Ben ed Edward dividevano il tavolo con i ragazzi Cullen. Durante la cena, Tanya e Loren andarono varie volte da loro a fare le oche e la cosa ci irritava tutte non poche.
<< Cioè ma guarda Tanya! >> cominciava Lis << ma non l’ha capito che Jason non la fila per niente? >>
<< Solo Jason? Guarda come ci prova con Jasper! >> continuava Alice << e vanno in giro a dire quanto sia strano, quanto sia noioso e poi? Poi ci provano senza ritegno! >>
<< Dovete solo farci l’abitudine >> le riprese calma Angela << fanno così da sempre. Le cose sono due: fidarsi dei vostri ragazzi oppure farvi il sangue amaro >>
<< Nostri ragazzi?! >> dissero all’unisono Lis e Alice << stiamo solo facendo notare di quanto siano ipocrite e incoerenti! >>
<< Strano >> disse Rosalie << sembravate così gelose… >>
Entrambe arrossirono e presero un corso d’acqua senza più fiatare.
Io guardai tutto in silenzio. E la scena che vidi mi fece passare la fame. Tanya si sedette sulle gambe di Edward dicendogli qualcosa all’orecchio, lui rise, lei si alzò, accarezzandogli la guancia, tornando al tavolo delle oche.
<< Ragazze io credo che andrò in camera >> dissi alzandomi
<< Non hai fame? >> chiese Lis
<< No, Lis. Onestamente mi è passata >>
<< Bella, non puoi farti condizionare la gita da lui >> mi disse Alice
<< Alice ha ragione >> intervenne Rose
<< Grazie ragazze, ma davvero non ho più fame >> sorrisi alle mie amiche e salii in camera.
La stanza era molto carina. Aveva un letto matrimoniale, che avrei condiviso con Alice. Le pareti erano di un tenue color pesca-arancio, il soffitto bianco, al centro un grosso lampadario in oro. Le tende erano bianche, sotto, e un arancio più intenso sopra, decorate con enormi fiori rossi. A lato della porta vi era una scrivania, con appoggiato sopra un piccolo televisore a schermo piatto e, seguendo la parete, trovavi la porta del bagno. Era molto carino anch’esso, come colore richiamava tutte le tonalità del verde pastello. Decisi così di farmi una doccia per rilassarmi.
Presi la mia roba e l’accappatoio e mi chiusi dentro, ma prima di mettermi sotto il getto d’acqua qualcuno bussò alla porta.
<< Bella, sono Alice. Mi apri? >>
Lasciai che l’acqua diventasse bella calda e mi precipitai ad aprire alla mia compagna di stanza, nonché migliore amica. << Eccomi Alice, arrivo! >>
Quando aprii la porta, la trovai come al solito sorridente.
<< Uh ti stavi facendo la doccia? >> chiese
<< Si Alice, così dopo il bagno era tutto tuo! >>
<< Benissimo! Allora io ti lascio tranquilla, al massimo faccio due chiacchiere con Rose e Lis. Lasciami la chiave magnetica >> annuii e gliela diedi. Mi stampò un bacio sulla guancia e mi lasciò da sola. Quando tornai in bagno il calore mi avvolse. L’acqua aveva raggiunto una bella temperatura. Tolsi i vestiti ed entrai.

Non so quanto stetti sotto l’acqua, ma mi ero rilassata davvero molto! Mi resi conto di aver lasciato accappatoio e vestiti sul letto quando ero andata ad aprire ad Alice. Cavolo! Così mi avvolsi in un piccolo asciugamani bianco e uscii. Ma restai di sasso appena aprii la porta. Cosa diavolo ci faceva qui? Ed io ero davvero in asciugamani davanti a lui? Dannazione!
<< Ed…Edward? >>
Lui si voltò e solo allora mi resi conto di quello che teneva in mano. Un piccolo indumento celeste. Il mio reggiseno! Mi catapultai verso di lui e glielo strappai di mano.
<< Ma come ti permetti di toccare la mia roba?! >>
<< Scusa! Pensavo fosse di Alice! >> cercò di giustificarsi
<< E fammi capire, maniaco che non sei altro, tu tocchi la biancheria di tua sorella?! >>
<< Certo che no! >> e solo in quel momento si accorse di ciò che avevo addosso. Sgranò i suoi fantastici occhi verdi e proseguì << ma tu sei… cioè sei nuda là sotto? >>
Avvampai. Dio che vergogna!
<< Ma che razza di domande fai? >> urlai
<< Domande sensate. Ma che ci fai in asciugamani? >>
<< Magari sono appena uscita dalla doccia? >>
<< Giusto, si. Ha senso >> disse continuando a fissarmi
<< Edward! Puoi guardare da un’altra parte? >>
<< Perché? >> ma era tutto suonato!
<< Come perché?! >> ero allibita << perché sono nuda, con solo un asciugamani addosso! >>
Iniziò ad avvicinarsi ed io, non so bene perché, indietreggiai, fino a sbattere contro il muro. Ero tra la parete ed il suo corpo e mi piaceva… mi sfiorò i capelli bagnati seguendo le loro onde con le dita.
<< Fresia e lavanda >> disse sussurrando. Le labbra mi sfioravano l’orecchio destro, dandomi sensazioni mai provate prima << quanto mi è mancato questo odore >> non ci stavo più capendo niente. Avrebbe potuto farmi quello che voleva, ero in mano sua. Completamente.
Tremavo, ma non di freddo, e anche la presa sull’asciugamani si stava facendo faticosa da prolungare. Dovevo fare qualcosa per allontanarlo. Ma cosa? E domanda più importante, lo volevo davvero?
<< Edward… che stai facendo? >> dissi con voce bassa e tremante
<< Shh… >> mi zittì lui posando il pollice sulle mie labbra, mentre con il resto della mano mi sfiorava la guancia << non parlare. Non roviniamo tutto, non di nuovo. Viviamo il momento Bella, solo questo… >>.
Il cuore quasi mi usciva dal petto e quando vidi le sue labbra avvicinarsi non capii più nulla. Volevo quel bacio. Lo volevo dalla prima volta che incrociai i suoi occhi.
<< Bella hai finito? >> Alice aprì la porta e si fiondò dentro, facendo spezzare l’idillio << non vorrei turbarti, ma sapevo che Edw… >> quando ci vide si zittì all’istante << ops! >>
<< Cosa ops? >> chiese Lis dietro di lei << ah ma allora tuo fratello non è scemo come credevo! >> proseguì non appena ci notò.
<< Ehm ecco io non sapevo… cioè, non volevo interrompere nulla, nel senso… >> Alice era mortificata.
Edward si staccò da me improvvisamente e si voltò verso la sorella.
<< Non hai interrotto nulla >> disse freddo, duro e distaccato << dovevo chiederti una cosa e sono passato >>
<< Che… che cosa volevi fratellone? >> chiese lei incerta
<< Non me lo ricordo più. Evidentemente non era importante >> superò mia cugina ed Alice e uscì dalla stanza più in fretta possibile.
Le gambe non mi ressero. Scivolai a terra sconvolta.
<< Oddio Bella! Scusami! >> disse Alice inginocchiandosi davanti a me, sul pavimento << non pensavo che saresti uscita così e che lui ci provasse! Se lo avessi saputo non sarei mai entrata così! Cioè davvero scusa! Non volevo! Mannaggia a me! Che ho combinato! >>
<< Alice, Alice calma >> non so descrivere la mia voce in quel momento << va tutto bene. Mi stava solo provando o non… non sarebbe mai scappato via così. Va bene, mi hai risparmia un grosso errore >>
<< Non sarebbe stato un errore, lo sai anche tu >> a quell’affermazione non risposi. Mi alzai e andai a cambiarmi. Quando rientrai in stanza notai che Lis era ancora qui ed Alice la stava pregando di raccontare qualcosa.
<< No! Alice devi aspettare che… oh Bella finalmente! Devo dirvi una cosa! >> disse Lis super contenta.
<< Dicci tutto cuginetta >> la esordì
<< Io e Jason ci siamo baciati! >>.
Strillammo tutte e tre, mentre io ed Alice ci buttammo su Lis.
Ci spiegò che era successo neanche mezzora prima, nel salone della musica, vicino alla Hall. Lo aveva trovavo a leggere su una poltrona, lei non aveva ancora voglia di cambiarsi per andare a dormire, così scese a farsi un giretto per l’Hotel. Appena l’ha vista, Jason l’ha fermata e mentre stavano chiacchierando lui l’ha tirata a sé baciandola, dicendo “ Non resistevo più “.
Lis aveva gli occhi che le brillavano mentre raccontava, era felice. Semplicemente e assolutamente felice.
Ero contenta per lei, ma non riuscivo a non pensare a quello che era accaduto che stava per accadere tra me ed Edward poco prima. Perché aveva detto quelle cose? Non trovavo il nesso. E perché mi aveva quasi baciata, per poi comportarsi in quel modo? E cosa sarebbe successo se non fossero entrare nella stanza Alice e Lis? Mi avrebbe baciata davvero? E poi? Cosa sarebbe successo dopo? Quanti interrogativi… E nessuna risposta.

Mi scuso se ci sono errori di battitura o altri, ma non ho una Beta e questa settimana è stata pienissima! Mi raccomando commentate... Al prossimo capitolo! Kiss, kiss! B.

  
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