Ore
10.
"Cielo
piuttosto terso per --..." Sebastian interruppe i suoi pensieri quando
vide la sorella:
“Irys…ti
sembra il caso di ostentare il tuo
sangue standotene così al sole?”
“Perché
no, è caldo…” e Sebastian,
sapeva benissimo che il calore di cui Irys aveva bisogno andava ben
oltre la
superficie della pelle.
“E
tu sei affamata!Quando pensi di
andare a caccia?”
“Appena
mi va…”
Sul
terrazzo pieno di ombre, Irys se
ne stava nell’unico angolo invaso dal sole e sapeva benissimo
che questo gesto
avrebbe dato molto fastidio a Sabrina. L’aveva sentita
muoversi nel fresco
della sua stanza, irrequieta, forse per via della sua presenza o forse
per altro ma pensò comunque: “Non
vedo perché non comportarmi come farebbe lei!”
Senza
capire bene perché, per un
attimo rivide gli occhi di Alec, sorrise al ricordo delle ciglia lunghe
e si
azzardò a immaginarne la carezza sulla pelle. Fu costretta a
scuotersi dai suoi
pensieri perché i suoi sensi lo sentirono arrivare. Molto
umanamente, forse
troppo umanamente, non aveva potuto far a meno di abbassarsi gli
occhiali da
sole sul naso mentre passava per guardarlo meglio: era assolutamente
normale
sentire il suo corpo reagire al passaggio di un’appetibile
ragazzo in tuta da
meccanico, “No che non lo è!”, ma
già il giorno prima, solo sentendo il suo
odore aveva sentito una morsa stringerle lo stomaco. Mentre lei
pensava, Alec
si era fermato a guardarla: in una casa di vampiri è
piuttosto raro vederne uno
che prende il sole e poi Irys, era decisamente un bello spettacolo.
“Buongiorno,
Alec” si sentiva così
umana mentre pronunciava quelle parole, poteva sentire il battito del
suo cuore
più forte del solito, cosa che accadeva
raramente… quasi quanto vedere un
vampiro prendere il sole.
“Buongiorno
a te, se hai bisogno di
qualcosa sai dove trovarmi.”
Per
la prima volta Alec sorrise puntando con il
pollice verso il garage e Irys, maledicendo il calore del sole
d’Agosto pensò a
tutto fuorché alle macchine. Una leggera folata di vento
estivo le fece
arrivare l’odore di Alec e insieme, inaspettatamente, un
po’ dei suoi pensieri.
Tra
questi… c’era anche lei …