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Autore: AyakoChan    22/11/2010    4 recensioni
Kagome,Inuyasha e Kikyo.Una ragazza,un mezzo-demone e una sacerdotessa già morta.Cosa accadrebbe se uno di loro potesse decidere della vita di un altro?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stessa scena parte nella mia mente al suono del suo nome.

Lei, Kikyo…

Il suo nome è come una tortura per me, mi perseguita da quando conosco lui.

Lui, Inuyasha…

 

 

Come sei furba Kikyo, travestirti da “Grande Monaco” per non farti riconoscere da nessuno.

Con chi credi di avere a che fare?

Inuyasha sarà pure tonto, ma non inganni certo me, Sango, Miroku e Shippo.

 

Vedo in lontananza il tuo Shinidamachu e lo seguo per incontrarti.

Le due bambine mi guardano, impassibili.

Allontano lo sguardo da loro e ti vedo, il tuo corpo morto galleggia nelle acque limpide della cascata che sta per diventare viola a causa del miasma.

“La sua vita sta per esaurirsi” mi dicono. “Il miasma si diffonde sempre di più nel suo corpo. Ora devi scegliere Kagome: solo tu puoi scegliere se salvarla o no”

“Devo scegliere?” perché proprio io devo scegliere? Nessun’altro può salvarla?

Che diritto ho di scegliere sulla sua vita?

Sono indecisa… la sua sola presenza mi svuota dentro.

Ma cosa sto dicendo?!

Come posso pensare queste cose, solo per la rivalità che c’è tra noi due?

Solo perché ostacola il mio rapporto con Inuyasha?

Sono davvero una persona così meschina?

No, non lo sono. Preferisco rinunciare all’amore di Inuyasha che lasciarti morire a causa di quest’ultimo.

 

Sai Kikyo, io sono diversa da te.

Io non penso solamente alla Sfera dei Quattro Spiriti, penso prima di tutto agli altri.

Io non sono come te.

Io non sarei MAI stata disposta a sacrificare la vita di Kohaku e Koga solo per completare la Sfera.

No, non avrei neanche potuto pensarci.

Ti ho sempre salvata, donandoti perfino un po’ della mia anima.

Alla fine ho sempre permesso ad Inuyasha di correrti dietro, quando con pura casualità, i nostri cammini si incontravano, come un cagnolino fedele rincorre la sua padrona.

Per amor suo l’ho sempre lasciato andare, rabbugliandomi nel mio dolore, nella mia sofferenza.

Tu, una volta ucciso Naraku, hai intenzione di portarlo con te nella morte.

No, questo non te lo permetterò! Lui deve vivere, deve essere felice!

 

Mi hanno sempre scambiato per te Kikyo, tutti mi definivano solamente la tua reincarnazione.

Non ero altro, solamente una tua copia.

Ma io sono Kagome e tu sei Kikyo, e io non sarò mai te! MAI!

Ma forse agli occhi di lui sono soltanto una sostituta, la tua sostituta.

Veramente per lui sono soltanto questo?

Quante volte ancora mi lascerai sola, correndo da lei, Inuyasha?

Qualcosa mi dice che non smetterai mai di farlo…

E che io non smetterò mai di perdonarti. Perché non ho il coraggio di starti lontano.

Sì, preferisco il dolore alla tua lontananza.

Ma a te credo non importi…

Ma io ho una cosa per cui vale lottare, per cui vale vivere.

L’amore.

 

Io sono fatta così: se davanti a me c’è una persona che può essere salvata in qualche modo, e nessun altro può farlo oltre a me, potete stare certi che la salverò!

 

“Ditemi come, ditemi che cosa devo fare” sembrano sorprese della mia decisione.

Che cosa si aspettavano? Che la lasciassi morire?

“Scegli di salvarla, allora?”

“Naturalmente, lo farò”

 

Mi getto in acqua, avvicinandomi al tuo corpo freddo.

Ti tocco, sperando di purificarti ma devo avere pazienza.

Poco dopo la ferita inizia a richiudersi e del miasma rimangono solamente delle chiazze violacee attorno a noi.

Sento le mie energie esaurirsi lentamente e le palpebre chiudersi.

Al mio risveglio non trovo né lei né le due bambine.

Figuriamoci se mi ringraziava… tipico di lei queste scappatoie…

Sento delle voci che si avvicinano: stanno arrivando Inuyasha e gli altri.

Sicuramente lui mi chiederà di lei e correrà via a cercarla e io lo lascerò fare.

E infine lo perdonerò, come sempre. Ormai succede sempre la stessa cosa…

“Kagome!” eccolo arrivare! C’è soltanto lui, deve aver seminato gli altri…

Poco dopo ci raggiungono, Shippo e Sango che corrono ad abbracciarmi.

“Oh Kagome! Eravamo seriamente preoccupati, dove eri finita?”

Inuyasha non dice altro, si gira e si rigira in cerca di qualcosa. O meglio, in cerca di qualcuno.

“Perché ti guardi attorno?” gli dico “Se è Kikyo che cerchi non c’è più, è scappata via dopo che la ho salvata. Perché non la insegui?”

“Kikyo era davvero qui allora?” stupido, è quello che ti ho appena detto! Immagino che quando ho parlato ti sei soffermato solo alla parola “KiKYO”.

“Inuyasha cosa pensi di fare? La inseguirai?” domanda Miroku.

“Kagome, è successo qualcosa con Kikyo? Ti vedo strana” chiede Inuyasha.

Non rispondo, no, non ci riesco.

“Kagome?” continui a chiamarmi.

Riesco solo a dire una cosa: “FALLA FINITA!” urlo “TI ODIO!”

Tu sbianchi di colpo, insieme agli altri.

Non te lo aspettavi, vero?

Ma io davvero lo odio? O sono soltanto parole uscite a causa del troppo nervosismo?

Beh dovrebbe essere facile per me odiarti, mi hai sempre considerato come una copia, mi hai sempre messa in un angolino per poi tornare da me quando ne avevi bisogno.

Non sono una bambola con cui giocare per poi riposarla sul mobile.

Vedo Sango e Miroku che mi guardano , pieni di compassione.

Basta! Sono stanca di essere pietosa agli occhi degli altri!

Mi allontano, stringendo le ginocchia la petto.

Sento gli occhi inumidirsi e qualche lacrima che mi scende prepotentemente dagli occhi.

Inuyasha non ha mai distolto lo sguardo dal mio e sinceramente la cosa inizia a darmi fastidio.

Conscia di non poter più fermare la lacrime, scappo via.

Nascondo sempre il mio dolore agli altri, l’ho sempre tenuto infondo al cuore.

Scappo, come sempre.

Non so fare altro.

 

Tu mi insegui e mi afferri il braccio.

“Ritira quello che mi hai detto prima Kagome” mi dici, severo “Hai detto chiaramente che mi odi, hai idea di quanto ci sia rimasto male?”  ah certo, magari ora dovrei anche scusarmi, Io!

Vedo la tua espressione triste, sofferente, le orecchie abbassate da cucciolo abbandonato e mi intenerisco.

Ti ho ferito così tanto?

Dannazione a me e a quanto ti amo!

“Scusa” sussurro. Ma per le sue adorabili orecchie è come averlo detto ad alta voce.

Sembra che tu sia ritornato tranquillo.

Mi trascini, riportandomi dagli altri, che al nostro arrivo sorridono sollevati del mio ritorno.

  
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