Ciao a tutti!
Questo capitolo sarà molto triste… ç__ç come sono
cattivaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! ‘Mo me la prendo con me stessa… UU ‘sta ff mi ha distrutto un po’ di neuroni,
eh? Comunque commentate (non tiratemi uova marce però, eh? Mi raccomando…).
Ora vi lascio alla
lettura del capitolo più triste della storia delle ff (Forse ho un po’
esagerato, eh?)… buona lettura!
Capitolo 6: Legame di Sangue -
Addio
Quella mattina,
Strawberry si svegliò presto: era un po’ preoccupata.
Quel giorno avrebbe
conosciuto i genitori di Ryan, lui e lei avevano deciso di comune accordo di
non dire loro che stavano insieme, ma…
Se l’avessero
capito comunque?
O magari
l’avrebbero talmente disprezzata che non l’avrebbero accettata neanche come
semplice amica?
I suoi pensieri
furono interrotti da un rumore.
TOC TOC
S: - Chi è?
R: - Sono io, Ryan!
Sei pronta?
S: - Sì, ora
arrivo…
Quando aprì la
porta…
S: - Com’è che oggi
ti sei svegliato così presto?
R: - Era la mia
vendetta per avermi svegliato così presto l’altro giorno… ma è fallita, uffa…
S: - Eh eh…
R: - Perché eri già
sveglia?
S: - …beh, ecco…
pensavo che oggi… verranno i tuoi… e ho paura che non mi accettino…
R: - Non ti
preoccupare, visto che sei una brava persona ti accetteranno, comunque per
prima cosa diciamo loro che…
S: - Sì, lo so, ma
se non mi accettassero neanche come tua amica?
R: - Dai,
Strawberry, sii positiva! Tanto a me non me ne frega minimamente di quello che
pensano loro…
S: - Grazie… ora
andiamo?
Al bar…
R: - I vostri
genitori verranno?
I: - Sì, verranno i
miei genitori adottivi…
Y: - Mio padre… i
tuoi, Shirogane?
R: - Mia madre di
sicuro… se non ha impegni di lavoro, anche mio padre…
Y: - Glielo direte?
S: - Che cosa?
Y: - Indovina…
R: - No, abbiamo
deciso che la presenterò solo come amica.
I: - Ah…
DRIIIN!!
S: - Ciao Iku, ciao Yui…
I, Y: - A dopo!
Dopo le lezioni…
R: - Andiamo
all’ingresso, dovrebbero essere lì…
L’atrio era
talmente pieno di gente che dopo un po’ Strawberry rimase indietro e non
trovava più il biondo.
Dopo un po’, Ryan
trovò sua madre
R: - Mamma… ciao…
Madre di Ryan
[M.R]: - Ciao Ryan… ti sei comportato bene…?
La donna si stava
avvicinando a lui, ma il biondo fece un passo indietro.
R: - …sì… tuo
marito non c’è…?
Padre di Ryan
[P.R]: - Eccomi! Ciao Ryan! Tutto bene?
R: - “Prima che voi
foste qua sì…” …sì…
I genitori di Ryan
erano molto tesi, il figlio era freddo e distaccato…
Era sempre così da
quando avevano abbandonato quella bambina…
R: - …voi come
state…?
P.R: - Bene, vero
cara?
M.R: - …sì…
R: - …
P.R: - Beh Ryan, raccontaci
qualcosa, no?
R: - …ah,
dimenticavo… vi volevo presentare…
Il ragazzo si voltò
ma non la vide.
R: - Aspettate un
attimo che la recupero…
R: - Strawberry!
Dove sei?
S: - Ryan! Scusa,
ma ti avevo perso di vista…
R: - Niente, ora
andiamo dai miei…
Dopo aver camminato
un po’ tra la folla, i due raggiunsero i genitori del ragazzo.
R: - Mamma… papà…
volevo presentarvi una mia amica…
Strawberry vide i
volti delle due persone.
La sua mente fu
attraversata da dei flash.
Delle
immagini incerte… un padre… una madre… un bambino…
Una
famiglia…
M.R: - Ma tu… tu…
non ci posso credere…
P.R: - O mio Dio…
R,
S: - ?__?
M.R:
- Ichigo… (NON è un errore, poi capirete perché l’ha chiamata così. NdAya)
R: - Ichigo? Ma che
diavolo dici, mamma? Lei non è…
P.R:
- Ichigo… se puoi, perdonaci…
S:
- Scusi, credo che abbiate sbagliato persona… io non mi chiamo in quel modo…
P.R:
- Ichigo…
Ancora dei flash…
delle voci… che chiamano qualcuno… continuavano a ripetere un nome…
Ichigo…
Ora
le sentiva più distintamente… una calda voce maschile… una flebile voce
femminile… e la voce di un bambino…
R:
- Basta, smettetela di chiamarla così, lei non è Ichigo!
M.R:
- Ichigo… - la donna era in lacrime
P.R:
- Pensavo… che non ti avremmo più rivista…
R:
- Basta, ora lasciatela stare, lei non è…
P.R:
- Sono… così contento…
L’uomo
si avvicinò e abbracciò la ragazza.
Nella
sua mente tornarono quelle immagini… ora però erano più nitide… una donna, un
uomo, un bambino… le persone di quella foto… la gente che aveva davanti… la
famiglia di Ryan… la sua famiglia…
S:
- …papà…
Ryan
rimase scioccato; si appoggiò ad un pilastro, altrimenti sarebbe sicuramente
caduto a terra.
I
suoi genitori, invece, erano contenti...
La
ragazza si accorse di aver parlato solo dopo qualche secondo.
S:
- Oddio, mi scusi, non so cosa mi sia preso…
P.R:
- Ah, finalmente mi riconosci, Ichigo…
R:
- adesso basta! Smettetela! Lei non si
chiama ichigo! e non è la persona che credete voi! non è lei, non è lei, non è
lei!! – diceva, mentre tirava calci al muro.
M.R:
- Tu… sei nata il 15 marzo, vero?
S: - S-sì…
M.R:
- E vivi all’orfanotrofio che si trova al centro di Osaka…
S:
- Sì, ma lei come…
R:
- Perché, perché, perché? Perché, dio,
perché? – diceva mentre tirava pugni e testate contro il muro – Perché…
- aggiunse, scoppiando a piangere.
S:
- Ryan… - disse la ragazza, che ancora non capiva quello che stava succedendo –
che ti succede…?
P.R:
- Ma come Ryan, non sei contento di…
R:
- No, no, certo che no! ma se ci penso…
voi due che ve ne siete altamente fregati e io invece che la cercavo da quando
avevo due anni… e in questi quindici anni, nell’unico giorno, nell’unica ora,
nell’unico minuto, nell’unico secondo in cui non volevo vedere chi fosse l’ho
trovata… perché, perché con i sei miliardi di popolazione che ci sono sulla
terra, proprio tu, strawberry… proprio tu dovevi essere mia sorella…
Finalmente
la ragazza capì.
Calde
lacrime scesero sulle sue guance… perché, perché il suo parente doveva essere
proprio lui?
La
prima persona che avesse mai amato…
E
sicuramente anche l’ultima…
I
due ragazzi si misero uno di fronte all’altro.
Si
fissavano negli occhi, ormai pieni di lacrime per entrambi…
R:
- …no… Strawberry… non piangere… - disse, asciugandole gli occhi con la mano.
S:
- … neanche tu… non… devi piangere per me…
R:
- … beh… alla fine… le nostre previsioni… erano esatte… davvero… io sono tuo…
tuo fratello… sembra davvero una soap-opera… eh…eh…
S:
- …Ryan… - disse, passandogli un dito sulle labbra…
Chiuse
gli occhi. Cercò di ricordarsi come fosse baciarlo visto che… sicuramente non
lo avrebbero fatto mai più…
Strawberry
corse via piangendo a dirotto.
R:
- Perché, perché dovevate venire in
questo maledetto giorno a rompermi le uova nel paniere? Vi odio, vi odio, vi
detesto! – diceva, sempre tirando calci e pugni a quel muro.
M.R:
- Ryan, ora basta, stai sanguinando…
R:
- Non è niente, questo non è niente
rispetto a quanto sono distrutto dentro!
M.R:
- Ryan, tesoro, non riesco a capirti…
R:
- Sai che ti dico, eh? Fottiti, mamma! E
anche tu, papà! Vi odio! odio il fatto di essere nato in questa fottuta
famiglia! odio il fatto che abbiate abbandonato una bambina e non abbiate fatto
niente per ritrovarla! vi odio perché avete rovinato l’unico momento felice
della mia vita!
Il
ragazzo corse fuori dalla scuola.
P.R:
- Ryan, ma dove…
M.R:
- Ma che diavolo sta succedendo a nostro figlio..?
Intanto
la ragazza rossa era sdraiata sul suo letto. Piangeva, piangeva, quasi le
lacrime non riuscivano più a scendere da quanto aveva pianto…
Completamente
sotto le coperte, anche con la testa, versava lacrime a dirotto… anche
quand’era all’orfanotrofio faceva così… si metteva in questa posizione per
piangere… chiedendosi che cosa avesse fatto di male per meritare un destino
così crudele…
Ryan
intanto andava in giro per la città, ‘sfogandosi’ rompendo vetri, manifesti,
auto…
Mentre
camminava vide una coppia: i due ragazzi erano sorridenti, e la ragazza teneva
il fidanzato a braccetto…
Prese
il polso della donna, e la scaraventò via.
Poi
cominciò a picchiare il malcapitato, riempiendolo di pugni e calci… gli ruppe
gli occhiali, poi lo spinse a terra continuando a dargliele di santa ragione.
Ragazza:
- Basta, smettila! Perché lo stai picchiando, che cosa ti ha fatto?
Gli
venne in mente Strawberry… anche lei gli diceva sempre che la violenza era
sbagliata… e lui, appena sentiva quella voce così dolce, si fermava…
R:
- Ma… che cavolo sto facendo…?
Il
ragazzo si fermò, si inginocchiò per terra e con la testa fra le mani ripeteva
‘perché’ all’infinito…
Ragazza:
- Dai Satoshi, andiamo…
Ragazzo:
- Aspetta un attimo, Natsumi… ehi ragazzo, che ti succede?
Quel
ragazzo… assomigliava alla sua fragolina… anche se la stava per violentare, lei
lo aveva perdonato… così, senza neanche pensarci due volte…
R:
- Ho scoperto… che la ragazza che amo più della mia stessa vita… è mia sorella…
Ragazza:
- E dai Satoshi, non vedi che è un drogato? Andiamo…
Il
ragazzo fu trascinato via dalla fidanzata, mentre riguardava Ryan provando
pietà per lui…
Intanto,
nella camera di Strawberry era entrata Iku
I:
- Ehi, ciao Strawberry! hai visto che casino c’era giù? E…
Solo
allora si accorse che l’amica era in lacrime.
I:
- Oddio Strawberry, che ti è…
S:
- Ti prego, lasciami in pace…
I:
- Dai, dimmi cosa ti è successo…
S:
- LASCIAMI STARE! VATTENE!
La
ragazza uscì dalla camera, andando da Yui.
I:
- Nomura, sai se è successo qualcosa a Strawberry?
Y:
- Perché?
I:
- Era in camera che piangeva a dirotto…
Y:
- Beh, non so se è per questo, però… hai visto il casino che c’era giù? Credo
che fosse stato causato da Shirogane. Non so esattamente cosa sia successo,
però l’ho visto mentre tirava pugni alla parete con le mani sanguinanti…
I:
- Oh mio Dio, che cosa sarà successo?
Y:
- Comunque, credo sia meglio lasciarla stare per adesso… poi magari quando sarà
in uno stato migliore glielo chiederemo…
I:
- Sì… hai ragione…
Ryan
era tornato a scuola.
Salì
le scale e andò in camera sua, si sdraiò sul letto e dopo un po’ si addormentò
(Ma come si fa a dormire in un momento simile? NdAya Guarda che la storia la
scrivi tu, cara ndRyan).
Ormai
era ora di cena.
Iku
chiese alla sua amica se avesse voglia di andare con lei, e dopo aver ricevuto
una risposta negativa si avviò da sola.
Ryan
andò anche lui da solo, silenziosamente. Avrebbe preferito non andare, ma
quando era triste sentiva un gran bisogno di affogarsi nel cibo per dimenticare
i suoi dispiaceri…
A
fine cena, Iku risalì in camera portando qualcosa per Strawberry…
I:
- Strawberry, ti ho portato qualcosa da mangiare…
S:
- … grazie, ma non ho fame…
I:
- …
L’indomani,
in classe, la professoressa stava facendo l’appello.
Abe:
- …Momomiya… Strawberry Momomiya… non c’è… mi sembra strano che Momomiya faccia
un’assenza ingiustificata… qualcuno di voi ne sa qualcosa?
R:
- …Sì… ha detto… ha detto che stava poco bene…
Abe:
- Ok, grazie Shirogane. Ora cominciamo la lezione…
Intanto
la ragazza era in camera. Accese la radio.
Radio:
- …e ora ascoltiamo ‘Everybody Hurts’ dei R.E.M. …
When
the day is long
(Quando
il giorno è lungo)
And the night
(E
la notte)
The night is yours alone
(La
notte è solo tua)
When you’re sure you’ve had enough
(Quando
sei sicuro di averne avuto abbastanza)
Of this life
(Di
questa vita)
Well hang on
(Beh,
aspetta un attimo)
Don’t
let yourself go
(Non
lasciarti andare)
Everybody cries
(Tutti
piangono)
And everybody hurts
(E
tutti soffrono)
Sometimes
(A
volte)
Sometimes everything is wrong
(Qualche
volta tutto è sbagliato)
And it’s time to sing along
(Ed
è tempo di cantare insieme)
When
your day is night alone [hold on, hold on]
(Quando
il tuo giorno è una notte solitaria [tieni duro, tieni duro])
if you feel like letting go [hold on]
(Se
senti di non farcela più [tieni duro])
when you think you’ve had too much
(Quando
pensi di averne avuto abbastanza)
of this life
(Di
questa vita)
well hang on
(Beh,
aspetta un attimo)
Everybody
hurts
(Tutti
soffrono)
Take comfort in your friends
(Cerca
conforto nei tuoi amici)
Everybody hurts
(Tutti
soffrono)
Don’t throw your hand
(Non
arrenderti)
Oh no
(Oh
no)
Don’t throw your hand
(Non
arrenderti)
If you feel like you’re alone
(Se
hai la sensazione di essere solo)
No, no, no,
(No,
no, no,)
you’re not alone
(Non
sei solo)
if
you’re on your own
(Se
stai sulle tue)
in this life
(In
questa vita)
the days and nights are long
(I
giorni e le notti sono lunghe)
when you think you’ve had too much
(Quando
pensi di averne avuto abbastanza)
of this life
(Di
questa vita)
to hang on
(Per
aspettare)
Well
everybody hurts sometimes
(Beh,
tutti soffrono a volte)
Everybody cries
(Tutti
piangono)
And everybody hurts sometimes
(E
tutti soffrono a volte)
And everybody hurts sometimes
(E
tutti soffrono a volte)
Hold on
(Tieni
duro)
Hold on
(Tieni
duro)
S:
- Sì, devo farmi forza, devo tenere duro… però… non ce la faccio…
Per
almeno la ventesima volta in quella mattinata il suo cuscino si riempì di
lacrime.
Per
i due giorni successivi Strawberry rimase in quella camera: non uscì, non andò
a lezione, non mangiò, non parlò con le sue amiche… non fece niente di niente…
se ne stette in quella stanza piangendo…
I:
- Strawberry, ormai è da due giorni che non ti muovi da quella camera… dai,
fatti forza e vieni almeno a mangiare…
S:
- Va bene… verrò… “Non posso stare tutta la vita in questa stanza… solo per
quello che è successo. Devo affrontare la realtà…”
La
ragazza scese con l’amica a cenare… nell’atrio lo vide. Rivide lui, Ryan
Shirogane… ma non era solo. Con lui c’era una ragazza. E molto bella per
giunta. Prima sembrava stessero solo parlando, ma dopo un po’… si baciarono.
Sì, Ryan la baciò, con lo stesso sguardo, con le stesse labbra con cui aveva
baciato lei…
S:
- “E io… io che ho disperato per paura di perderlo… e ora bacia un’altra
ragazza… che cretina che sono… mi sono fatta abbindolare dalle sue parole… ‘Sei
l’unica per me’… infatti ho visto… lui… si è già dimenticato di me…”
I:
- Ma Strawberry, che…
Anche
Iku vedette la scena
I:
- O mio Dio… vabbè, dai Strawberry, non te la prendere, è solo un gran stronzo…
S:
- …sì, hai ragione…
Intanto…
R:
- Ti ringrazio infinitamente di avermi fatto questo piacere…
Ragazza:
- Figurati, il piacere è tutto mio! Comunque, hai detto che volevi farti
vedere, mentre mi baciavi, da quella ragazza… come mai?
R:
- Lascia stare, è una storia lunga… diciamo che voglio farla soffrire meno di
quanto stia soffrendo ora…
I:
- Dai Strawberry, tirati su, quel cretino non ti merita! Tu sei stata così
gentile e disponibile e lui ti ha ripagato così! Dimenticalo!
Y:
- Sì, dai, Kadena ha ragione. Fregatene di quello lì.
Yui
e Iku si alzarono insieme usando come scusa che dovevano andare a prendere il
cibo, ma in realtà parlarono di quello che era successo.
I:
- Che gran stronzo quel Shirogane… povera Strawberry…
Y:
- Senti Kadena, se ti devo dire la mia, questa faccenda non mi quadra… secondo
me, lui la amava veramente… dai, se no perché si sarebbe dichiarato davanti a
tutta la scuola?
I:
- Beh, magari per accrescere la sua popolarità…
Y:
- No, questo lo escudo, Strawberry è una matricola, e poi diventare reginetta
fa accrescere la tua fama al massimo per una settimana, ma non ti fa entrare a
vita nel gruppo dei ‘giusti’… e poi quando sono venuti i suoi genitori,
Shirogane era letteralmente disperato… e non credo che questo si dimentichi in
due giorni… insomma, io penso che dev’esserci qualcosa sotto. Non sei riuscita
a farti dire niente da Strawberry?
I:
- …niente di niente…
Intanto
Strawberry si era alzata, dirigendosi verso Ryan.
S: - Ehi…ciao…
R:
- …ciao…
S:
- Beh, allora, come ti va…?
R:
- …
Ryan
non riusciva più a spiccicare parola. Ah, quanto avrebbe voluto abbracciarla,
baciarla… ma ormai non poteva. Quei due ragazzi, che tanto si amavano, ormai
non potevano più stare insieme… perché Dio aveva riservato loro un destino così
crudele? Loro… ne avevano passate tante, ma alla fine avevano trovato il modo
di essere felici… stando insieme… ma ormai non avevano più neanche quello…
R:
- …io…
Quanto,
quanto avrebbe voluto dirle ‘ti amo’… quanto avrebbe voluto pronunciare quelle
due semplici paroline… tanto semplici ma così cariche di sentimenti… ma non
poteva, non potevano, non era concesso loro di amarsi…!
R:
- …ti voglio bene…
S:
- Certo… anch’io… noi siamo fratello e sorella… no?
La
ragazza fece un sorriso, ma si vedeva lontano un miglio che era un sorriso
forzato.
R:
- “Prima o poi… riuscirò a dimenticarla…”
I:
- Oh, guarda Nomura, si stanno parlando!
Y:
- Sì, hai ragione… oh, ma sono già tornati ai propri tavoli… non credo sia
successo niente…
I:
- Ma… guarda… Shirogane… piange…
Infatti
il biondo stava piangendo e anche se cercava di non farsi notare, ormai se ne
erano accorti tutti, eccetto Strawberry, troppo chiusa nel suo dolore.
Yui
andò velocemente dal ragazzo.
Y:
- Shirogane?
R:
- …Cosa vuoi…?
Y:
- Posso sapere che diavolo è successo tra te e Strawberry?
R:
- Non sono affari tuoi.
Y:
- Ti prego, Strawberry sta malissimo, non è uscita dalla sua camera per tre
giorni, non ha mangiato, non ha bevuto, piangeva e piangeva tutto il giorno… e
non riusciamo a capire perché…
R:
- O mio Dio… davvero lei…
Yui
annuì con la testa.
R:
- È una storia troppo lunga e difficile da raccontare… sappi solo che non è né
colpa sua né mia…
Y:
- Allora… forse i tuoi genitori non vi permettono di stare insieme?
R:
- Magari… magari fosse così… almeno potremmo lottare contro qualcuno… mentre
nella situazione in cui siamo adesso… potremmo solo ammazzarci a vicenda…
Y:
- ?__?
R:
- Ti ho detto fin troppo. Ora lasciami solo, per favore.
Yui
tornò da Iku.
Y:
- Ora ci capisco meno di prima…
S:
- “Ormai… tra noi due non c’è più niente… lui sta con un’altra… non riusciamo
neanche più a parlarci… è finita, è tutto finito…”
Il
giorno dopo, Strawberry tornò a lezione.
Abe:
- Bentornata, Momomiya!
S:
- Sì… scusi se non ho avvertito, ma…
Abe:
- Sì, sì, Shirogane ha provveduto a dirmi che stavi male…
S:
- …ah…
Abe:
- Ora ricomincia la lezione! Oggi ripasseremo gli argomenti della verifica…
Strawberry
ricordò… quella verifica… era quella che aveva fatto male… e che poi aveva
recuperato grazie a Ryan… quando… si stavano per baciare, e poi era arrivata
Iku… quando non stavano ancora insieme… in fondo era un bel ricordo, e almeno
le belle cose di quella storia le voleva salvare…
Abe:
- Momomiya, hai capito quello che ho detto?
S:
- Sì…
Abe:
- Ripeti…
S:
- Allora, x è uguale a 5 e y è uguale a 0…
Abe:
- Bene, Momomiya! – disse segnando un giudizio positivo sul registro.
Strawberry
non aveva seguito niente della lezione… si era semplicemente ricordata ciò che
le aveva detto il biondo quel pomeriggio…
Alla
fine delle lezioni…
Abe:
- Momomiya, vieni un attimo…
S:
- Subito, professoressa…
Arrivata
alla cattedra…
S:
- Che cosa c’è, professoressa?
Abe:
- No, volevo solo chiederti se ti fosse successo qualcosa… di solito sei così
attenta… invece oggi eri assente… inoltre… beh, scusa se mi permetto, ma… hai
lo sguardo spento… di solito sei così… non so come dire…
S:
- Sì, ho capito. Sì, mi è successa una cosa…
Abe:
- Io sono una tua insegnante, quindi se ti vuoi confidare con me…
S:
- È difficile per me dirlo… non l’ho ancora confidato a nessuno…
Abe:
- Se non vuoi parlarne, non importa…
S:
- No. Glielo dirò. Non riesco più a tenermi tutto dentro. Beh, io… mi ero
fidanzata con Ryan Shirogane da qualche giorno… però… non si metta a ridere,
perché è vero… tre giorni fa… ho scoperto che lui… lui e io… siamo fratelli.
Abe:
- Scherzi?
S:
- Ecco, lo sapevo che non mi avrebbe creduto…
Abe:
- No, no, ti credo… oh mio Dio, che situazione spiacevole…
S:
- Lui… è l’unica persona che io abbia mai amato… - poi aggiunse, iniziando a
piangere – in tutta la mia vita… nessuno mi ha mai voluto bene… lui invece…
anche se mi voleva fare del male, anche se mi aveva trattato in quel modo… lui
mi ha amato…
Abe:
- Dai, non fare così… non piangere… sii forte… non sei contenta… di aver
ritrovato la tua famiglia?
S:
- Sì, bella famiglia di merda… che mi abbandona in mezzo ad una strada…
Abe:
- Come?
S:
- Sì… i suoi genitori mi hanno abbandonato…
La
professoressa rimase sbigottita.
S:
- Che succede, professoressa?
Abe:
- No… niente… dev’essere una coincidenza… sì, è per forza così…
S:
- ?__? Beh, professoressa, io la saluto… grazie…
Abe:
- Niente, è un piacere aiutare i miei studenti anche al di fuori delle scienze
matematiche! ^.-
S:
- Grazie ancora…
La
ragazza andò in camera.
Pensò
che forse aveva ragione la prof… in fondo, l’amore può svanire, ma un legame di
sangue dura per tutta la vita, anche se non si vuole…
Però
a Strawberry questo non bastava.
La
rossa andò fino alla stanza di Ryan; la porta era aperta ed entrò.
R:
- Ah… ciao… te l’ha mai detto nessuno che…
La
ragazza lo zittì con un bacio.
S:
- Ryan, io ti amo e non ce la faccio più a reprimere i miei sentimenti…
Strawberry
lo buttò sul letto continuando a baciarlo.
R:
- No, Strawberry, non possiamo farlo…
S:
- Dai, lo so che mi vuoi…
Effettivamente,
Ryan aveva tutta la voglia di questo mondo di farlo…
Però,
quella ragazza era sua sorella… sì, lui la amava, ma prima o poi l’avrebbe
dimenticata… però se avessero superato quel limite sarebbe stato tutto ancora
più difficile di quanto non lo era in quel momento…
Alla
fine, però, i sentimenti che provava prevalsero su quel ragionamento razionale
e i due si unirono.
La
mattina seguente, i due si svegliarono insieme.
R:
- Strawberry, non avremmo dovuto farlo, è stato un gravissimo errore…
S:
- Perché, è stato bello, no?
R:
- Ti prego, non mi rendere le cose più difficili di quanto già siano…
S:
- Ma…
R:
- basta! Ora taci! Anch’io ti amo, ti
amo più di quanto tu possa immaginare, ma purtroppo non potremmo mai stare
insieme! Quindi… io voglio interrompere qui il nostro rapporto… non
voglio soffrire più di quanto stia soffrendo ora… e non voglio che soffra
neanche tu…
S:
- …sì… hai ragione… almeno… però… concedimi un bacio… d’addio…
Il
volto del ragazzo sì avvicinò a quello di lei e le loro labbra si unirono in un
bacio tanto dolce quanto amaro…
Dopo
che si staccarono, la ragazza tornò nella sua camera piangendo…
Anche
il biondo versava lacrime a dirotto… ormai… l’aveva persa per sempre…
Accese
la radio.
Ripenserai
agli angeli
Al
caffè caldo svegliandoti
Mentre
passa distratta la notizia di noi due
Dicono
che mi servirà
Se
non uccide fortifica
Mentre
passa distratta la tua voce alla tv
Tra
la radio e il telefono risuonerà il tuo addio
Di
sere nere
Che
non c'è tempo
Non
c'è spazio
E
mai nessuno capirà
Puoi
rimanere
Perché
fa male, male
Male
da morire
Senza
te
Senza
te
Senza
te
Ripenserei
che non sei qua
Ma
mi distrae la pubblicità
Tra
gli orari ed il traffico lavoro e tu ci sei
Tra
il balcone e il citofono ti dedico i miei guai
Di
sere nere
Che
non c'è tempo
Non
c'è spazio
E
mai nessuno capirà
Puoi
rimanere
Perché
fa male, male
Male
da morire
Senza
te
Ho
combattuto il silenzio parlandogli addosso
E
levigato la tua assenza solo con le mie braccia
E
più mi vorrai e meno mi vedrai
E
meno mi vorrai e più sarò con te
E
più mi vorrai e meno mi vedrai
E
meno mi vorrai e più sarò con te
E
più sarò con te, con te, con te
Lo
giuro
Di
sere nere
Che
non c'è tempo
Non
c'è spazio
E
mai nessuno capirà
Puoi
rimanere
Perché
fa male, male
Male
da morire
Senza
te
Senza
te
Senza
te
[Tiziano
Ferro – Sere Nere]
R:
- Questa canzone… esprime proprio come mi sento ora…
Intanto
la ragazza era entrata in camera in lacrime.
I:
- Strawberry, che ti è successo?
S:
- Lui… mi ama… io lo amo… però… ci siamo detti addio…
Iku
abbracciò la ragazza rossa per consolarla.
Il
giorno dopo, durante le lezioni di matematica (Che fantasia… ndTutti), un uomo
irruppe nella stanza. Era Soichiro Shirogane, il padre di Ryan, e quindi anche
di Strawberry.
P.R
[forse sarebbe il caso di scrivere P.R&S
XD ndAya]: - Mi scusi se sono entrato in questo modo, ma devo…
Abe:
- Soichiro?
P.R:
- Ma tu… tu sei Sakura?
To Be Continued…
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Ehilà,
ragazzi! Come va la vita? Triste ‘sto capitolo, eh? Figuratevi che quando l’ho
riletto mi sono messa a piangere… non scherzo! Che pazza che sono…
Allora,
vi devo spiegare perché i genitori di Ryan hanno chiamato Strawberry “Ichigo”.
Ebbene, questo è il nome con il quale loro, di comune accordo con la madre
naturale, avevano scelto di chiamare Strawberry. All’orfanotrofio, però, le
cambiarono nome e cognome per far sì che i suoi cattivi genitori non la
potessero rintracciare.
Beh,
non ho più niente da dirvi, ciao e alla prossima!
Bye ByAya