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Autore: _Aya_    24/11/2005    5 recensioni
Strawberry è un'orfana. Ryan è un cattivo ragazzo... ma un'amore sincero riuscirà a cambiarlo. Leggete e commentate!^^
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti

Ciao a tutti! Questo capitolo sarà molto triste… ç__ç come sono cattivaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!! ‘Mo me la prendo con me stessa… UU  ‘sta ff mi ha distrutto un po’ di neuroni, eh? Comunque commentate (non tiratemi uova marce però, eh? Mi raccomando…).

Ora vi lascio alla lettura del capitolo più triste della storia delle ff (Forse ho un po’ esagerato, eh?)… buona lettura!

 

Capitolo 6: Legame di Sangue - Addio

 

Quella mattina, Strawberry si svegliò presto: era un po’ preoccupata.

Quel giorno avrebbe conosciuto i genitori di Ryan, lui e lei avevano deciso di comune accordo di non dire loro che stavano insieme, ma…

Se l’avessero capito comunque?

O magari l’avrebbero talmente disprezzata che non l’avrebbero accettata neanche come semplice amica?

I suoi pensieri furono interrotti da un rumore.

TOC TOC

S: - Chi è?

R: - Sono io, Ryan! Sei pronta?

S: - Sì, ora arrivo…

Quando aprì la porta…

S: - Com’è che oggi ti sei svegliato così presto?

R: - Era la mia vendetta per avermi svegliato così presto l’altro giorno… ma è fallita, uffa…

S: - Eh eh…

R: - Perché eri già sveglia?

S: - …beh, ecco… pensavo che oggi… verranno i tuoi… e ho paura che non mi accettino…

R: - Non ti preoccupare, visto che sei una brava persona ti accetteranno, comunque per prima cosa diciamo loro che…

S: - Sì, lo so, ma se non mi accettassero neanche come tua amica?

R: - Dai, Strawberry, sii positiva! Tanto a me non me ne frega minimamente di quello che pensano loro…

S: - Grazie… ora andiamo?

 

Al bar…

R: - I vostri genitori verranno?

I: - Sì, verranno i miei genitori adottivi…

Y: - Mio padre… i tuoi, Shirogane?

R: - Mia madre di sicuro… se non ha impegni di lavoro, anche mio padre…

Y: - Glielo direte?

S: - Che cosa?

Y: - Indovina…

R: - No, abbiamo deciso che la presenterò solo come amica.

I: - Ah…

DRIIIN!!

S: - Ciao Iku, ciao Yui…

I, Y: - A dopo!

 

Dopo le lezioni…

R: - Andiamo all’ingresso, dovrebbero essere lì…

L’atrio era talmente pieno di gente che dopo un po’ Strawberry rimase indietro e non trovava più il biondo.

 

Dopo un po’, Ryan trovò sua madre

R: - Mamma… ciao…

Madre di Ryan [M.R]: - Ciao Ryan… ti sei comportato bene…?

La donna si stava avvicinando a lui, ma il biondo fece un passo indietro.

R: - …sì… tuo marito non c’è…?

Padre di Ryan [P.R]: - Eccomi! Ciao Ryan! Tutto bene?

R: - “Prima che voi foste qua sì…” …sì…

I genitori di Ryan erano molto tesi, il figlio era freddo e distaccato…

Era sempre così da quando avevano abbandonato quella bambina…

R: - …voi come state…?

P.R: - Bene, vero cara?

M.R: - …sì…

R: - …

P.R: - Beh Ryan, raccontaci qualcosa, no?

R: - …ah, dimenticavo… vi volevo presentare…

Il ragazzo si voltò ma non la vide.

R: - Aspettate un attimo che la recupero…

R: - Strawberry! Dove sei?

S: - Ryan! Scusa, ma ti avevo perso di vista…

R: - Niente, ora andiamo dai miei…

Dopo aver camminato un po’ tra la folla, i due raggiunsero i genitori del ragazzo.

R: - Mamma… papà… volevo presentarvi una mia amica…

Strawberry vide i volti delle due persone.

La sua mente fu attraversata da dei flash.

Delle immagini incerte… un padre… una madre… un bambino…

Una famiglia…

M.R: - Ma tu… tu… non ci posso credere…

P.R: - O mio Dio…

R, S: - ?__?

M.R: - Ichigo… (NON è un errore, poi capirete perché l’ha chiamata così. NdAya)

R: - Ichigo? Ma che diavolo dici, mamma? Lei non è…

P.R: - Ichigo… se puoi, perdonaci…

S: - Scusi, credo che abbiate sbagliato persona… io non mi chiamo in quel modo…

P.R: - Ichigo…

Ancora dei flash… delle voci… che chiamano qualcuno… continuavano a ripetere un nome…

Ichigo…

Ora le sentiva più distintamente… una calda voce maschile… una flebile voce femminile… e la voce di un bambino…

R: - Basta, smettetela di chiamarla così, lei non è Ichigo!

M.R: - Ichigo… - la donna era in lacrime

P.R: - Pensavo… che non ti avremmo più rivista…

R: - Basta, ora lasciatela stare, lei non è…

P.R: - Sono… così contento…

L’uomo si avvicinò e abbracciò la ragazza.

Nella sua mente tornarono quelle immagini… ora però erano più nitide… una donna, un uomo, un bambino… le persone di quella foto… la gente che aveva davanti… la famiglia di Ryan… la sua famiglia…

S: - …papà…

Ryan rimase scioccato; si appoggiò ad un pilastro, altrimenti sarebbe sicuramente caduto a terra.

I suoi genitori, invece, erano contenti...

La ragazza si accorse di aver parlato solo dopo qualche secondo.

S: - Oddio, mi scusi, non so cosa mi sia preso…

P.R: - Ah, finalmente mi riconosci, Ichigo…

R: - adesso basta! Smettetela! Lei non si chiama ichigo! e non è la persona che credete voi! non è lei, non è lei, non è lei!! – diceva, mentre tirava calci al muro.

M.R: - Tu… sei nata il 15 marzo, vero?

S: - S-sì…

M.R: - E vivi all’orfanotrofio che si trova al centro di Osaka…

S: - Sì, ma lei come…

R: - Perché, perché, perché? Perché, dio, perché? – diceva mentre tirava pugni e testate contro il muro – Perché… - aggiunse, scoppiando a piangere.

S: - Ryan… - disse la ragazza, che ancora non capiva quello che stava succedendo – che ti succede…?

P.R: - Ma come Ryan, non sei contento di…

R: - No, no, certo che no! ma se ci penso… voi due che ve ne siete altamente fregati e io invece che la cercavo da quando avevo due anni… e in questi quindici anni, nell’unico giorno, nell’unica ora, nell’unico minuto, nell’unico secondo in cui non volevo vedere chi fosse l’ho trovata… perché, perché con i sei miliardi di popolazione che ci sono sulla terra, proprio tu, strawberry… proprio tu dovevi essere mia sorella…

Finalmente la ragazza capì.

Calde lacrime scesero sulle sue guance… perché, perché il suo parente doveva essere proprio lui?

La prima persona che avesse mai amato…

E sicuramente anche l’ultima…

I due ragazzi si misero uno di fronte all’altro.

Si fissavano negli occhi, ormai pieni di lacrime per entrambi…

R: - …no… Strawberry… non piangere… - disse, asciugandole gli occhi con la mano.

S: - … neanche tu… non… devi piangere per me…

R: - … beh… alla fine… le nostre previsioni… erano esatte… davvero… io sono tuo… tuo fratello… sembra davvero una soap-opera… eh…eh…

S: - …Ryan… - disse, passandogli un dito sulle labbra…

Chiuse gli occhi. Cercò di ricordarsi come fosse baciarlo visto che… sicuramente non lo avrebbero fatto mai più…

Strawberry corse via piangendo a dirotto.

R: - Perché, perché dovevate venire in questo maledetto giorno a rompermi le uova nel paniere? Vi odio, vi odio, vi detesto! – diceva, sempre tirando calci e pugni a quel muro.

M.R: - Ryan, ora basta, stai sanguinando…

R: - Non è niente, questo non è niente rispetto a quanto sono distrutto dentro!

M.R: - Ryan, tesoro, non riesco a capirti…

R: - Sai che ti dico, eh? Fottiti, mamma! E anche tu, papà! Vi odio! odio il fatto di essere nato in questa fottuta famiglia! odio il fatto che abbiate abbandonato una bambina e non abbiate fatto niente per ritrovarla! vi odio perché avete rovinato l’unico momento felice della mia vita!

Il ragazzo corse fuori dalla scuola.

P.R: - Ryan, ma dove…

M.R: - Ma che diavolo sta succedendo a nostro figlio..?

 

Intanto la ragazza rossa era sdraiata sul suo letto. Piangeva, piangeva, quasi le lacrime non riuscivano più a scendere da quanto aveva pianto…

Completamente sotto le coperte, anche con la testa, versava lacrime a dirotto… anche quand’era all’orfanotrofio faceva così… si metteva in questa posizione per piangere… chiedendosi che cosa avesse fatto di male per meritare un destino così crudele…

 

Ryan intanto andava in giro per la città, ‘sfogandosi’ rompendo vetri, manifesti, auto…

Mentre camminava vide una coppia: i due ragazzi erano sorridenti, e la ragazza teneva il fidanzato a braccetto…

Prese il polso della donna, e la scaraventò via.

Poi cominciò a picchiare il malcapitato, riempiendolo di pugni e calci… gli ruppe gli occhiali, poi lo spinse a terra continuando a dargliele di santa ragione.

Ragazza: - Basta, smettila! Perché lo stai picchiando, che cosa ti ha fatto?

Gli venne in mente Strawberry… anche lei gli diceva sempre che la violenza era sbagliata… e lui, appena sentiva quella voce così dolce, si fermava…

R: - Ma… che cavolo sto facendo…?

Il ragazzo si fermò, si inginocchiò per terra e con la testa fra le mani ripeteva ‘perché’ all’infinito…

Ragazza: - Dai Satoshi, andiamo…

Ragazzo: - Aspetta un attimo, Natsumi… ehi ragazzo, che ti succede?

Quel ragazzo… assomigliava alla sua fragolina… anche se la stava per violentare, lei lo aveva perdonato… così, senza neanche pensarci due volte…

R: - Ho scoperto… che la ragazza che amo più della mia stessa vita… è mia sorella…

Ragazza: - E dai Satoshi, non vedi che è un drogato? Andiamo…

Il ragazzo fu trascinato via dalla fidanzata, mentre riguardava Ryan provando pietà per lui…

 

Intanto, nella camera di Strawberry era entrata Iku

I: - Ehi, ciao Strawberry! hai visto che casino c’era giù? E…

Solo allora si accorse che l’amica era in lacrime.

I: - Oddio Strawberry, che ti è…

S: - Ti prego, lasciami in pace…

I: - Dai, dimmi cosa ti è successo…

S: - LASCIAMI STARE! VATTENE!

La ragazza uscì dalla camera, andando da Yui.

I: - Nomura, sai se è successo qualcosa a Strawberry?

Y: - Perché?

I: - Era in camera che piangeva a dirotto…

Y: - Beh, non so se è per questo, però… hai visto il casino che c’era giù? Credo che fosse stato causato da Shirogane. Non so esattamente cosa sia successo, però l’ho visto mentre tirava pugni alla parete con le mani sanguinanti…

I: - Oh mio Dio, che cosa sarà successo?

Y: - Comunque, credo sia meglio lasciarla stare per adesso… poi magari quando sarà in uno stato migliore glielo chiederemo…

I: - Sì… hai ragione…

 

Ryan era tornato a scuola.

Salì le scale e andò in camera sua, si sdraiò sul letto e dopo un po’ si addormentò (Ma come si fa a dormire in un momento simile? NdAya Guarda che la storia la scrivi tu, cara ndRyan).

 

Ormai era ora di cena.

Iku chiese alla sua amica se avesse voglia di andare con lei, e dopo aver ricevuto una risposta negativa si avviò da sola.

Ryan andò anche lui da solo, silenziosamente. Avrebbe preferito non andare, ma quando era triste sentiva un gran bisogno di affogarsi nel cibo per dimenticare i suoi dispiaceri…

 

A fine cena, Iku risalì in camera portando qualcosa per Strawberry…

I: - Strawberry, ti ho portato qualcosa da mangiare…

S: - … grazie, ma non ho fame…

I: - …

 

L’indomani, in classe, la professoressa stava facendo l’appello.

Abe: - …Momomiya… Strawberry Momomiya… non c’è… mi sembra strano che Momomiya faccia un’assenza ingiustificata… qualcuno di voi ne sa qualcosa?

R: - …Sì… ha detto… ha detto che stava poco bene…

Abe: - Ok, grazie Shirogane. Ora cominciamo la lezione…

 

Intanto la ragazza era in camera. Accese la radio.

Radio: - …e ora ascoltiamo ‘Everybody Hurts’ dei R.E.M. …

 

When the day is long

(Quando il giorno è lungo)
And the night

(E la notte)
The night is yours alone

(La notte è solo tua)
When you’re sure you’ve had enough

(Quando sei sicuro di averne avuto abbastanza)
Of this life

(Di questa vita)
Well hang on

(Beh, aspetta un attimo)

Don’t let yourself go

(Non lasciarti andare)
Everybody cries

(Tutti piangono)
And everybody hurts

(E tutti soffrono)
Sometimes

(A volte)
Sometimes everything is wrong

(Qualche volta tutto è sbagliato)
And it’s time to sing along

(Ed è tempo di cantare insieme)

 

When your day is night alone [hold on, hold on]

(Quando il tuo giorno è una notte solitaria [tieni duro, tieni duro])
if you feel like letting go [hold on]

(Se senti di non farcela più [tieni duro])
when you think you’ve had too much

(Quando pensi di averne avuto abbastanza)
of this life

(Di questa vita)
well hang on

(Beh, aspetta un attimo)

 

Everybody hurts

(Tutti soffrono)
Take comfort in your friends

(Cerca conforto nei tuoi amici)
Everybody hurts

(Tutti soffrono)
Don’t throw your hand

(Non arrenderti)
Oh no

(Oh no)
Don’t throw your hand

(Non arrenderti)
If you feel like you’re alone

(Se hai la sensazione di essere solo)
No, no, no,

(No, no, no,)
you’re not alone

(Non sei solo)

 

if you’re on your own

(Se stai sulle tue)
in this life

(In questa vita)
the days and nights are long

(I giorni e le notti sono lunghe)
when you think you’ve had too much

(Quando pensi di averne avuto abbastanza)
of this life

(Di questa vita)
to hang on

(Per aspettare)

 

Well everybody hurts sometimes

(Beh, tutti soffrono a volte)
Everybody cries

(Tutti piangono)
And everybody hurts sometimes

(E tutti soffrono a volte)
And everybody hurts sometimes

(E tutti soffrono a volte)
Hold on

(Tieni duro)
Hold on

(Tieni duro)

 

 

S: - Sì, devo farmi forza, devo tenere duro… però… non ce la faccio…

Per almeno la ventesima volta in quella mattinata il suo cuscino si riempì di lacrime.

 

Per i due giorni successivi Strawberry rimase in quella camera: non uscì, non andò a lezione, non mangiò, non parlò con le sue amiche… non fece niente di niente… se ne stette in quella stanza piangendo…

I: - Strawberry, ormai è da due giorni che non ti muovi da quella camera… dai, fatti forza e vieni almeno a mangiare…

S: - Va bene… verrò… “Non posso stare tutta la vita in questa stanza… solo per quello che è successo. Devo affrontare la realtà…”

La ragazza scese con l’amica a cenare… nell’atrio lo vide. Rivide lui, Ryan Shirogane… ma non era solo. Con lui c’era una ragazza. E molto bella per giunta. Prima sembrava stessero solo parlando, ma dopo un po’… si baciarono. Sì, Ryan la baciò, con lo stesso sguardo, con le stesse labbra con cui aveva baciato lei…

S: - “E io… io che ho disperato per paura di perderlo… e ora bacia un’altra ragazza… che cretina che sono… mi sono fatta abbindolare dalle sue parole… ‘Sei l’unica per me’… infatti ho visto… lui… si è già dimenticato di me…”

I: - Ma Strawberry, che…

Anche Iku vedette la scena

I: - O mio Dio… vabbè, dai Strawberry, non te la prendere, è solo un gran stronzo…

S: - …sì, hai ragione…

 

Intanto…

R: - Ti ringrazio infinitamente di avermi fatto questo piacere…

Ragazza: - Figurati, il piacere è tutto mio! Comunque, hai detto che volevi farti vedere, mentre mi baciavi, da quella ragazza… come mai?

R: - Lascia stare, è una storia lunga… diciamo che voglio farla soffrire meno di quanto stia soffrendo ora…

 

I: - Dai Strawberry, tirati su, quel cretino non ti merita! Tu sei stata così gentile e disponibile e lui ti ha ripagato così! Dimenticalo!

Y: - Sì, dai, Kadena ha ragione. Fregatene di quello lì.

Yui e Iku si alzarono insieme usando come scusa che dovevano andare a prendere il cibo, ma in realtà parlarono di quello che era successo.

I: - Che gran stronzo quel Shirogane… povera Strawberry…

Y: - Senti Kadena, se ti devo dire la mia, questa faccenda non mi quadra… secondo me, lui la amava veramente… dai, se no perché si sarebbe dichiarato davanti a tutta la scuola?

I: - Beh, magari per accrescere la sua popolarità…

Y: - No, questo lo escudo, Strawberry è una matricola, e poi diventare reginetta fa accrescere la tua fama al massimo per una settimana, ma non ti fa entrare a vita nel gruppo dei ‘giusti’… e poi quando sono venuti i suoi genitori, Shirogane era letteralmente disperato… e non credo che questo si dimentichi in due giorni… insomma, io penso che dev’esserci qualcosa sotto. Non sei riuscita a farti dire niente da Strawberry?

I: - …niente di niente…

 

Intanto Strawberry si era alzata, dirigendosi verso Ryan.

S: - Ehi…ciao…

R: - …ciao…

S: - Beh, allora, come ti va…?

R: - …

Ryan non riusciva più a spiccicare parola. Ah, quanto avrebbe voluto abbracciarla, baciarla… ma ormai non poteva. Quei due ragazzi, che tanto si amavano, ormai non potevano più stare insieme… perché Dio aveva riservato loro un destino così crudele? Loro… ne avevano passate tante, ma alla fine avevano trovato il modo di essere felici… stando insieme… ma ormai non avevano più neanche quello…

R: - …io…

Quanto, quanto avrebbe voluto dirle ‘ti amo’… quanto avrebbe voluto pronunciare quelle due semplici paroline… tanto semplici ma così cariche di sentimenti… ma non poteva, non potevano, non era concesso loro di amarsi…!

R: - …ti voglio bene…

S: - Certo… anch’io… noi siamo fratello e sorella… no?

La ragazza fece un sorriso, ma si vedeva lontano un miglio che era un sorriso forzato.

R: - “Prima o poi… riuscirò a dimenticarla…”

 

I: - Oh, guarda Nomura, si stanno parlando!

Y: - Sì, hai ragione… oh, ma sono già tornati ai propri tavoli… non credo sia successo niente…

I: - Ma… guarda… Shirogane… piange…

Infatti il biondo stava piangendo e anche se cercava di non farsi notare, ormai se ne erano accorti tutti, eccetto Strawberry, troppo chiusa nel suo dolore.

Yui andò velocemente dal ragazzo.

Y: - Shirogane?

R: - …Cosa vuoi…?

Y: - Posso sapere che diavolo è successo tra te e Strawberry?

R: - Non sono affari tuoi.

Y: - Ti prego, Strawberry sta malissimo, non è uscita dalla sua camera per tre giorni, non ha mangiato, non ha bevuto, piangeva e piangeva tutto il giorno… e non riusciamo a capire perché…

R: - O mio Dio… davvero lei…

Yui annuì con la testa.

R: - È una storia troppo lunga e difficile da raccontare… sappi solo che non è né colpa sua né mia…

Y: - Allora… forse i tuoi genitori non vi permettono di stare insieme?

R: - Magari… magari fosse così… almeno potremmo lottare contro qualcuno… mentre nella situazione in cui siamo adesso… potremmo solo ammazzarci a vicenda…

Y: - ?__?

R: - Ti ho detto fin troppo. Ora lasciami solo, per favore.

Yui tornò da Iku.

Y: - Ora ci capisco meno di prima…

 

S: - “Ormai… tra noi due non c’è più niente… lui sta con un’altra… non riusciamo neanche più a parlarci… è finita, è tutto finito…”

 

Il giorno dopo, Strawberry tornò a lezione.

Abe: - Bentornata, Momomiya!

S: - Sì… scusi se non ho avvertito, ma…

Abe: - Sì, sì, Shirogane ha provveduto a dirmi che stavi male…

S: - …ah…

Abe: - Ora ricomincia la lezione! Oggi ripasseremo gli argomenti della verifica…

Strawberry ricordò… quella verifica… era quella che aveva fatto male… e che poi aveva recuperato grazie a Ryan… quando… si stavano per baciare, e poi era arrivata Iku… quando non stavano ancora insieme… in fondo era un bel ricordo, e almeno le belle cose di quella storia le voleva salvare…

Abe: - Momomiya, hai capito quello che ho detto?

S: - Sì…

Abe: - Ripeti…

S: - Allora, x è uguale a 5 e y è uguale a 0…

Abe: - Bene, Momomiya! – disse segnando un giudizio positivo sul registro.

Strawberry non aveva seguito niente della lezione… si era semplicemente ricordata ciò che le aveva detto il biondo quel pomeriggio…

 

Alla fine delle lezioni…

Abe: - Momomiya, vieni un attimo…

S: - Subito, professoressa…

Arrivata alla cattedra…

S: - Che cosa c’è, professoressa?

Abe: - No, volevo solo chiederti se ti fosse successo qualcosa… di solito sei così attenta… invece oggi eri assente… inoltre… beh, scusa se mi permetto, ma… hai lo sguardo spento… di solito sei così… non so come dire…

S: - Sì, ho capito. Sì, mi è successa una cosa…

Abe: - Io sono una tua insegnante, quindi se ti vuoi confidare con me…

S: - È difficile per me dirlo… non l’ho ancora confidato a nessuno…

Abe: - Se non vuoi parlarne, non importa…

S: - No. Glielo dirò. Non riesco più a tenermi tutto dentro. Beh, io… mi ero fidanzata con Ryan Shirogane da qualche giorno… però… non si metta a ridere, perché è vero… tre giorni fa… ho scoperto che lui… lui e io… siamo fratelli.

Abe: - Scherzi?

S: - Ecco, lo sapevo che non mi avrebbe creduto…

Abe: - No, no, ti credo… oh mio Dio, che situazione spiacevole…

S: - Lui… è l’unica persona che io abbia mai amato… - poi aggiunse, iniziando a piangere – in tutta la mia vita… nessuno mi ha mai voluto bene… lui invece… anche se mi voleva fare del male, anche se mi aveva trattato in quel modo… lui mi ha amato…

Abe: - Dai, non fare così… non piangere… sii forte… non sei contenta… di aver ritrovato la tua famiglia?

S: - Sì, bella famiglia di merda… che mi abbandona in mezzo ad una strada…

Abe: - Come?

S: - Sì… i suoi genitori mi hanno abbandonato…

La professoressa rimase sbigottita.

S: - Che succede, professoressa?

Abe: - No… niente… dev’essere una coincidenza… sì, è per forza così…

S: - ?__? Beh, professoressa, io la saluto… grazie…

Abe: - Niente, è un piacere aiutare i miei studenti anche al di fuori delle scienze matematiche! ^.-

S: - Grazie ancora…

 

La ragazza andò in camera.

Pensò che forse aveva ragione la prof… in fondo, l’amore può svanire, ma un legame di sangue dura per tutta la vita, anche se non si vuole…

Però a Strawberry questo non bastava.

 

La rossa andò fino alla stanza di Ryan; la porta era aperta ed entrò.

R: - Ah… ciao… te l’ha mai detto nessuno che…

La ragazza lo zittì con un bacio.

S: - Ryan, io ti amo e non ce la faccio più a reprimere i miei sentimenti…

Strawberry lo buttò sul letto continuando a baciarlo.

R: - No, Strawberry, non possiamo farlo…

S: - Dai, lo so che mi vuoi…

Effettivamente, Ryan aveva tutta la voglia di questo mondo di farlo…

Però, quella ragazza era sua sorella… sì, lui la amava, ma prima o poi l’avrebbe dimenticata… però se avessero superato quel limite sarebbe stato tutto ancora più difficile di quanto non lo era in quel momento…

Alla fine, però, i sentimenti che provava prevalsero su quel ragionamento razionale e i due si unirono.

 

La mattina seguente, i due si svegliarono insieme.

R: - Strawberry, non avremmo dovuto farlo, è stato un gravissimo errore…

S: - Perché, è stato bello, no?

R: - Ti prego, non mi rendere le cose più difficili di quanto già siano…

S: - Ma…

R: - basta! Ora taci! Anch’io ti amo, ti amo più di quanto tu possa immaginare, ma purtroppo non potremmo mai stare insieme! Quindi… io voglio interrompere qui il nostro rapporto… non voglio soffrire più di quanto stia soffrendo ora… e non voglio che soffra neanche tu…

S: - …sì… hai ragione… almeno… però… concedimi un bacio… d’addio…

Il volto del ragazzo sì avvicinò a quello di lei e le loro labbra si unirono in un bacio tanto dolce quanto amaro…

Dopo che si staccarono, la ragazza tornò nella sua camera piangendo…

 

Anche il biondo versava lacrime a dirotto… ormai… l’aveva persa per sempre…

Accese la radio.

 

Ripenserai agli angeli

Al caffè caldo svegliandoti

Mentre passa distratta la notizia di noi due

Dicono che mi servirà

Se non uccide fortifica

Mentre passa distratta la tua voce alla tv

Tra la radio e il telefono risuonerà il tuo addio

 

Di sere nere

Che non c'è tempo

Non c'è spazio

E mai nessuno capirà

Puoi rimanere

Perché fa male, male

Male da morire

Senza te

Senza te

Senza te

 

Ripenserei che non sei qua

Ma mi distrae la pubblicità

Tra gli orari ed il traffico lavoro e tu ci sei

Tra il balcone e il citofono ti dedico i miei guai

 

Di sere nere

Che non c'è tempo

Non c'è spazio

E mai nessuno capirà

Puoi rimanere

Perché fa male, male

Male da morire

Senza te

 

Ho combattuto il silenzio parlandogli addosso

E levigato la tua assenza solo con le mie braccia

E più mi vorrai e meno mi vedrai

E meno mi vorrai e più sarò con te

E più mi vorrai e meno mi vedrai

E meno mi vorrai e più sarò con te

E più sarò con te, con te, con te

Lo giuro

 

Di sere nere

Che non c'è tempo

Non c'è spazio

E mai nessuno capirà

Puoi rimanere

Perché fa male, male

Male da morire

Senza te

Senza te

Senza te

[Tiziano Ferro – Sere Nere]

R: - Questa canzone… esprime proprio come mi sento ora…

 

Intanto la ragazza era entrata in camera in lacrime.

I: - Strawberry, che ti è successo?

S: - Lui… mi ama… io lo amo… però… ci siamo detti addio…

Iku abbracciò la ragazza rossa per consolarla.

 

Il giorno dopo, durante le lezioni di matematica (Che fantasia… ndTutti), un uomo irruppe nella stanza. Era Soichiro Shirogane, il padre di Ryan, e quindi anche di Strawberry.

P.R [forse sarebbe il caso di scrivere P.R&S  XD ndAya]: - Mi scusi se sono entrato in questo modo, ma devo…

Abe: - Soichiro?

P.R: - Ma tu… tu sei Sakura?

 

To Be Continued…

 

*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*

Ehilà, ragazzi! Come va la vita? Triste ‘sto capitolo, eh? Figuratevi che quando l’ho riletto mi sono messa a piangere… non scherzo! Che pazza che sono…

Allora, vi devo spiegare perché i genitori di Ryan hanno chiamato Strawberry “Ichigo”. Ebbene, questo è il nome con il quale loro, di comune accordo con la madre naturale, avevano scelto di chiamare Strawberry. All’orfanotrofio, però, le cambiarono nome e cognome per far sì che i suoi cattivi genitori non la potessero rintracciare.

 

Beh, non ho più niente da dirvi, ciao e alla prossima!

Bye ByAya

  
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