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Autore: Orihimechan    23/11/2010    5 recensioni
In ogni persona c'è un determinato momento della sua esistenza in cui si sa, o per lo meno ci si illude, di sapere come dovrà esattamente andare la propria vita; un momento in cui sai cosa dovrai fare del tuo futuro; un momento in cui sai con chi dovrai stare e chi vorresti diventare.
Pensi che tutto sia già scritto, ma è proprio questa la debolezza a cui nessun essere umano deve mai lasciarsi andare, perché a volte capita che il destino prenda una piega diversa da quella che tu avresti immaginato. Riusciranno Sana e Akito ad affrontare il loro destino?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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13. Non sempre accade ciò che ci si aspetta

Ho sempre pensato che per amicizia si potesse fare ogni cosa.
Questo però minava altamente la mia stabilità mentale.
Gettai un rapido sguardo alle nuvole che facevano capolino dal finestrino ovale.
Le invidiavo.
Riuscivo a percepire in loro una spensieratezza e liberà che io non avevo più.
Non avevano vincoli e della loro esistenza, se così poteva essere chiamata, ne facevano quel che volevano, un pò come i bambini, un pò come me un tempo.
E mentre un'altra nuvola si schiantava contro l'enorme ala di quella scatola volante pensai che stavo commettendo l'errore più grande della mia vita.
Sospirai.
Era decisamente troppo tardi per farsi assalire dai sensi di colpa.
Chiusi gli occhi e prestai attenzione alla vocina dell'hostess la quale ci informava di allacciare le cinture per l'imminente atterraggio.
Ero appena ritornata in Giappone.

                                                                                                                  * * *

Non appena le porte dell'hotel si chiusero dietro di me mi sentì sollevata.
Non avevo la ben che minima intenzione di far scoprire ai media del mio ritorno e men che meno che lo venissero a sapere i miei ormai ex amici.
Avrei trascorso i lunghi giorni che mi aspettavano dell'anonimato più assoluto e una volta terminato il mio lavoro sarei tornata a casa.
Rapido e indolore. Questo era il piano.
Quando iniziai a dare una veloce occhiata intorno mi resi conto che l'hotel in cui Nao avrebbe dovuto alloggiare era veramente lussuoso.
Lui amava la sua vita e tutti i benefici che da essa poteva trarne.
Notai l'uomo della reception guardarmi incerto, probabilmente nel tentativo di scoprire se io fossi veramente l'attrice famosa che tutti conoscevano o semplicemente una sosia. Accennando un leggero sorriso lo raggiunsi, il suo immediato cambio di espressione mi fece capire che non avrei avuto bisogno di presentazione.

“ Buona sera. .”  dissi continuando a sorridere  " dovrebbe esserci una prenotazione a nome di Naozumi Kamura.."

“ Certamente! Siamo stati avvisati del cambio di programma e ovviamente per noi è un onore averla quì signorina Kurata! “ con estrema gentilezza mi sorrise a sua volta.

Mi stupivo ancora vedere l'effetto che facevo alla gente. Mi rendeva enormemente felice sapere che tutti gli sforzi e i sacrifici che avevo fatto erano valsi a qualcosa.

“ La ringrazio infinitamente. Se era possibile avrei un favore da chiederle.. “

Nonostante fossi abituata a parlare con centinaia di persone il mio lato impacciato a volte prendeva inevitabilmente il sopravvento.

“ Siamo a sua completa disposizione.. “  L'espressione bonaria di quell'uomo mi tranquillizzò.

“ Le sarei veramente grata se manterrete la massima segretezza riguardo il mio ritorno a Tokyo. Nessuno dovrà venire a sapere della mia presenza in questo hotel,  è estremamente importante per il lavoro che dovrò svolgere. “

“ Certamente. Avrà da noi la massima discrezione. “

“ La ringrazio infinitamente! “

Rilassai finalmente i muscoli del mio corpo. Mi sentivo improvvisamente più tranquilla. L'uomo fece portare subito i miei bagagli in camera e una volta terminato di compilare gli ultimi documenti avevo bisogno di un bel bagno caldo per riprendermi.
305. Era questo il numero della mia stanza d'hotel, sempre se stanza fosse il termine adatto; aveva quasi le dimensioni del mio attico romano, di certo non avrei avuto carenza di comfort.
Senza pensarci, mi ritrovati con il telefono in mano intenta a chiamare Nao.

“ Sana? “

Mi rispose quasi subito.

“ Credo di aver sbagliato stanza sai. Mi aspettavo una comunissima camera d'hotel e invece sono capitata in una vera e propria reggia! “

Lo sentii ridere di gusto.
Sorridi anche io.
Sentirlo mi dava l'illusione di essere a casa. La mia seconda casa.

“ Deduco che sei appena arrivata.. “

“ Oh si. è stato un viaggio a dir poco massacrante! Non vedo l'ora di farmi un bel bagno e riposare un pò! Ma tu piuttosto, come stai? “

“ Molto meglio grazie! Ti sono veramente grato per quello che stai facendo per me! So che non è facile.. “

S'incupì improvvisamente.

“ Ma no! Cosa dici! Non è affatto un peso per me! E poi era un pò di tempo che pensavo di tornare a Tokyo. Ho solo accelerato un pò i tempi! “

Cercai di risultare il più naturale possibile nonostante sapessi di non poter riuscire a prendere in giro Nao.

“  Per qualsiasi cosa non esitare a chiamarmi intesi? “

Era sempre così premuroso.

“ Intesi “ la mia voce si addolcì. “ E cerca di non affaticarti molto! “

“Agli ordini capo! “

“ Scemo.. “ non c'era nessuna nota di rimprovero nella mia voce. Al contrario, suonò quasi come un complimento.

“ A domani Sana.. “

“ A domani.. “

Riposi il telefono in borsa stendendomi sul letto, che, mi ritrovai a pensare, era di una comodità sbalorditiva, tutto ciò che vidi prima di addormentarmi fu il meraviglioso lampadario di cristallo che adornava il soffitto.

                                                                                                                                           * * *

In lontananza percepii un fastidiosissimo rumore acuto al quale decisi volontariamente di non prestare attenzione e benché tenessi gli occhi chiusi potevo percepire il fascio di luce proveniente dall'esterno. Semi incosciente cercai di tornare in quel sogno dal quale non sarei mai più voluta uscire.
Ma quel maledetto rumore continuava a tormentarmi le orecchie e la mia fase di semi incoscienza era letteralmente andata a farsi benedire.
Strizzai gli occhi guardandomi intorno assonnata e quando capii che quel frastuono proveniva dal mio telefono quasi caddi dal letto nel tentativo di rispondere.

“ Pronto..? “ dalla fretta non ero riuscita neanche a leggere il nome sul display.

“ Scommetto tutto quello che ho che ti sei appena alzata! “

Scoppiai in una fragorosa risata. Nao mi conosceva  più di quanto potessi immaginare.

“ Più o meno.. ”  risposi ilare.

“ Dormito bene? “

“ Divinamente! Piuttosto, tu cosa fai? “

“ Che domande! Ti faccio da sveglia no? considerando il fatto che con molta probabilità avresti fatto tardi il tuo primo giorno di lavoro! “

In preda al panico sgranai gli occhi e mi sentii incredibilmente debole.

“ Per tutti i Kami!! “

Andai alla disperata ricerca di un orologio e quando constatai che tra meno di 40 minuti avrei dovuto essere in azienda posi fine alla telefonata con un misero  “ti chiamo io!! “ e mi precipitai in bagno nel tentativo di non peggiorare ulteriormente una giornata iniziata malissimo.
Con un ritardo di soli 13 minuti arrivai nell'azienda in cui avrei dovuto lavorare.
Un enorme edificio in vetro si ergeva nel posto in cui da piccola mi recavo sempre a prendere il mio gelato preferito.
Rimasi colpita dalla maestosità che emanava. Lo fissai per una manciata di minuti e una volta sistemata la mia chioma ramata, leggermente in disordine a causa della fretta, mi decisi ad entrare.
L'interno era ancora più bello di quanto io stessa avessi mai potuto immaginare. Era tutto troppo tecnologico, ma d'altronde cosa mi sarei potuta aspettare da un'azienda all'avanguardia come quella? Certamente dovevano avvalersi di un personale altamente qualificato. Sperai caldamente di non dover lavorare con un anziano orrendo e scorbutico, anche se considerando la mia fortuna mi ritrovai quasi a darlo per scontato.

“ Mi scusi.. “

Immersa com'ero nei miei pensieri non avevo notato l'esile figura di una ragazza accanto a me che mi osservava discreta.
In tutta risposta le rivolsi una sguardo interrogativo.
A giudicare dal suo aspetto doveva avere più o meno la mia stessa età. Capelli neri come la notte che le scivolavano morbidi sulla schiena, un paio di occhi verdi e uno sguardo deciso.

“ Lei è la signorina Rossana Kurata vero? “

“ In persona “

“ La prego di seguirmi allora, l'ingegner Takajii la sta aspettando ”

Senza aspettare la mia risposta mi volse le spalle iniziando a camminare,  la seguii silenziosa.
Prendemmo l'ascensore fermandoci al decimo piano, praticamente l'ultimo dell'edificio, in assoluto silenzio.
Stavo iniziando a sentirmi leggermente a disagio.
Ero da sempre abituata a riempire i silenzi e il non poterlo fare mi rendeva nervosa.
Quando finalmente il lungo corridoio, che avevamo iniziato a percorrere una volta arrivate a destinazione, terminò mi trovai di fronte ad una piccola porta marrone. Lo sguardo insistente e silenzioso della ragazza mi fece sorgere il sospetto che con molta probabilità sarei dovuta entrare solo io, così dopo aver preso un profondo e lungo sospiro bussai.

“Avanti “ la persona che mi stava aspettando aveva una voce grossa.

Senza più pensare ad altro entrai.
La stanza in cui mi ritrovai non aveva niente a che vedere con tutto ciò che avevo visto fino ad ora. 
L'arredamento era antico e questo rendeva  l'atmosfera più accogliente, nonostante fosse in forte contrasto con la luce che trapelava dalle immense vetrate. 
Quadri di ogni genere erano appesi sui muri, una libreria di medie dimensioni era posizionata ad entrambi i lati della stanza nel cui centro c'era una grande scrivania con un paio di poltrone in pelle. Una di queste era occupata da un ragazzo dai capelli corvini che mi dava le spalle ed al suo fianco c'era un uomo brizzolato, con dei baffi  molto folti che mi venne subito incontro non appena mi vide entrare.

“ é un piacere averla qui signorina Kurata! “ disse porgendomi la mano.

Immediatamente io gli porsi la mia.

“ Il piacere è tutto mio “ sorrisi. Un sorriso sincero e non di cortesia.

“ Io sono l'ingegner Takajii. Il fondatore di questo gruppo. E.. “ si voltò verso il ragazzo che fino ad un attimo prima era accanto a lui  e  che ora gli era di fianco  “ ..questo è Ian Lenz. L'affiancherà in questo progetto. Potrete considerarlo come il vostro assistente personale. “

“ é un onore conoscerla “ Ian avanzò di pochi passi.

 Lo guardai negli occhi e fu quasi come osservare il mare. Il suo azzurro candido mi stregò completamente.

“ Puoi darmi del tu “ parlai senza pensarci, e quando mi resi conto di ciò che avevo detto abbassai imbarazzata lo sguardo. Questo mi permise comunque di sentirlo sorridere.

“ Bene. Ora che sono state fatte le presentazione la prego di seguirmi. Le farò conoscere l'ingegnere che ha dato vita a questo progetto e tutto il nostro staff. “

Segui il signor Takajii senza fiatare. Con Ian al mio fianco uscii dall'ufficio.

“ Il nostro gruppo è nato da poco, questo progetto sarà il nostro trampolino di lancio. Puntiamo molto su di esso, sull'ingegnere che lo ha creato e naturalmente su di lei. Probabilmente potrà sembrarle una sciocchezza avere così tante aspettative da una semplice pubblicità, ma per noi è di estrema importanza che il pubblico e di conseguenza i nostri possibili acquirenti capiscano con che genere di prodotto avranno a che fare. “

La naturalezza con cui mi parlava mi stupì.

“ Capisco bene l'importanza che riveste per lei. Molte volte gli spot pubblicitari sono sottovalutati, è proprio grazie a questi che un prodotto riesce ad essere conosciuto arrivando al successo. Ci tenevo a farle sapere che ho preso questo lavoro con la dovuta e massima serietà, so che aspettavate uno sponsor diverso ma sfortunatamente il mio collega ha avuto un incidente.. “

“ Devo ammetterle che inizialmente ho avuto forti dubbi su questo repentino cambio di programma ma so che lei è molto efficiente e preparata nel suo lavoro, di conseguenza non potevo mettere questo progetto in mani migliori.. ”

Credevo sinceramente a ciò che mi aveva detto, nonostante parlasse senza guardarmi in volto e continuando a camminare qualcosa dentro di me mi diceva che potevo fidarmi. Le sue parole mi fecero dimenticare tutte le paure e il malumore nati dal momento in cui avevo deciso di tornare a Tokyo. Se con il mio lavoro avrei potuto portare al successo quest'azienda non avrei esitato ad impegnarmi.

“ La ringrazio per la fiducia che mi ha dato. L'assicuro che non la deluderò. “

Il signor Takajii si voltò verso di me sorridente.

“ Ne sono certo “

Era proprio una brava persona.

“ Siamo arrivati ” disse poi una volta usciti dall'ascensore.

Una stanza immensa, larga circa il triplo di quella che avevo appena visto, mi si parò davanti. 
Gran parte dello spazio ero occupato da enormi macchinari di cui io non conoscevo minimamente la funzione.

“ Tranquilla, la maggior parte di questi servono solo a fare scena “ tentò di rassicurarmi la voce di Ian.

Quando mi girai per guardarlo il suo volto era pericolosamente vicino al mio. Colta di sorpresa mi allontanai leggermente.

 “ Fingerò di crederci. “ sperai che il mio tono di voce suonasse calmo.

Con la coda dell'occhio lo vidi sorridere e mettere le mani in tasca.
Imbarazzata come non mai cercai di riprendere il controllo di me stessa e del mio cuore.

 Scossi impercettibilmente il capo e tornai a focalizzarmi sulla stanza. 
Nonostante fosse sorprendentemente grande c'erano moltissime persone che si muovevano frettolose.

“ Bene ” il signor Takajii riprese a parlare facendomi cenno di superarlo “ Signorina Kurata le presento il creatore del il prodotto che lei andrà a pubblicizzare. “

Avanzai leggermente, quel tanto che mi permise di cogliere due occhi color ambra che mi fissavano increduli. 
Un brivido di freddo mi percorse tutto il corpo. Il chiacchiericcio delle persone intorno a me divenne lontano, schiusi leggermente le labbra e percepii le mie pupille dilatarsi.

“ Lui è l'ingegner Akito Hayama. Da oggi in poi lavorerete insieme. “

Fu in quel momento esatto che il mio cuore riprese a martellare.
Un battito accelerato e violento che non poteva minimamente essere paragonato a quello di attimo prima.

 

E per tutti quelli che mi hanno dato per dispersa rispondo dicendomi eccomi quì! xD 
Sono secoli che non aggiorno lo so e mi scuso per questo. 
Nella speranza che mi perdoniate ecco qui il tredicesimo capitolo! Ho scritto anche il secondo capito della mia seconda storia. Devo semplicemente trascrierlo al pc e pubblicarlo cosa che farò a breve. Allora, che dire di quest'ultimo aggiornamento.. Finalmente ecco il tanto atteso incontro tra Sana e Akito.  La nostra Sana non si aspettava minimamente di potersi trovare di fronte una situazione del genere sarà addiritturà costretta a lavorarci insieme.. xD Ne vedremo delle belle! :) 
Ovviamente spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento e non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!
Un grosso bacio. 
Lidia.

  
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