Ho sempre
pensato che per
amicizia si potesse fare ogni cosa.
Questo però minava
altamente la mia stabilità mentale.
Gettai un rapido sguardo
alle nuvole che facevano capolino dal finestrino ovale.
Le invidiavo.
Riuscivo a percepire in
loro una spensieratezza e liberà che io non avevo
più.
Non avevano vincoli e
della loro esistenza, se così poteva essere chiamata, ne
facevano quel che
volevano, un pò come i bambini, un pò come me un
tempo.
E mentre un'altra nuvola
si schiantava contro l'enorme ala di quella scatola volante pensai che
stavo
commettendo l'errore più grande della mia vita.
Sospirai.
Era decisamente troppo
tardi per farsi assalire dai sensi di colpa.
Chiusi gli occhi e
prestai attenzione alla vocina dell'hostess la quale ci informava di
allacciare
le cinture per l'imminente atterraggio.
Ero appena ritornata in
Giappone.
Non
appena le porte
dell'hotel si chiusero dietro di me mi sentì sollevata.
Non avevo la ben che
minima intenzione di far scoprire ai media del mio ritorno e men che
meno che
lo venissero a sapere i miei ormai ex amici.
Avrei trascorso i lunghi
giorni che mi aspettavano dell'anonimato più assoluto e una
volta terminato il
mio lavoro sarei tornata a casa.
Rapido e indolore. Questo
era il piano.
Quando iniziai a dare una veloce occhiata intorno mi resi conto che
l'hotel in cui Nao avrebbe dovuto
alloggiare era veramente lussuoso.
Lui amava la sua vita e
tutti i benefici che da essa poteva trarne.
Notai l'uomo della
reception guardarmi incerto, probabilmente nel tentativo di scoprire se
io
fossi veramente l'attrice famosa che tutti conoscevano o semplicemente
una
sosia. Accennando un leggero sorriso lo raggiunsi, il suo immediato
cambio di
espressione mi fece capire che non avrei avuto bisogno di
presentazione.
“
Buona sera. .” dissi
continuando a sorridere " dovrebbe
esserci una prenotazione a nome di Naozumi Kamura.."
“
Certamente! Siamo stati
avvisati del cambio di programma e ovviamente per noi è un
onore averla quì
signorina Kurata! “ con estrema gentilezza mi sorrise a sua
volta.
Mi
stupivo ancora vedere
l'effetto che facevo alla gente. Mi rendeva enormemente felice sapere
che tutti
gli sforzi e i sacrifici che avevo fatto erano valsi a qualcosa.
“
La ringrazio
infinitamente. Se era possibile avrei un favore da chiederle..
“
Nonostante
fossi abituata
a parlare con centinaia di persone il mio lato impacciato a volte
prendeva inevitabilmente
il sopravvento.
“
Siamo a sua completa
disposizione.. “ L'espressione
bonaria
di quell'uomo mi tranquillizzò.
“
Le sarei veramente grata
se manterrete la massima segretezza riguardo il mio ritorno a Tokyo.
Nessuno
dovrà venire a sapere della mia presenza in questo hotel, è estremamente
importante per il lavoro che
dovrò svolgere. “
“
Certamente. Avrà da noi
la massima discrezione. “
“
La ringrazio
infinitamente! “
Rilassai
finalmente i
muscoli del mio corpo. Mi sentivo improvvisamente più
tranquilla. L'uomo fece
portare subito i miei bagagli in camera e una volta terminato di
compilare gli
ultimi documenti avevo bisogno di un bel bagno caldo per riprendermi.
305. Era questo il numero
della mia stanza d'hotel, sempre se stanza fosse il termine adatto;
aveva quasi
le dimensioni del mio attico romano, di certo non avrei avuto carenza
di
comfort.
Senza pensarci, mi ritrovati con il telefono in mano intenta a
chiamare Nao.
“
Sana? “
Mi
rispose quasi subito.
“
Credo di aver sbagliato
stanza sai. Mi aspettavo una comunissima camera d'hotel e invece sono
capitata in
una vera e propria reggia! “
Lo sentii
ridere di
gusto.
Sorridi anche io.
Sentirlo mi dava l'illusione di essere a casa. La mia seconda casa.
“
Deduco che sei appena
arrivata.. “
“
Oh si. è stato un
viaggio a dir poco massacrante! Non vedo l'ora di farmi un bel bagno e
riposare
un pò! Ma tu piuttosto, come stai? “
“
Molto meglio grazie! Ti
sono veramente grato per quello che stai facendo per me! So che non
è facile..
“
S'incupì
improvvisamente.
“
Ma no! Cosa dici! Non è
affatto un peso per me! E poi era un pò di tempo che pensavo
di tornare a
Tokyo. Ho solo accelerato un pò i tempi! “
Cercai di
risultare il
più naturale possibile nonostante sapessi di non poter
riuscire a prendere in
giro Nao.
“
Per qualsiasi cosa non
esitare a chiamarmi intesi? “
Era
sempre così
premuroso.
“
Intesi “ la mia voce si
addolcì. “ E cerca di non affaticarti molto!
“
“Agli
ordini capo! “
“
Scemo.. “ non c'era
nessuna nota di rimprovero nella mia voce. Al contrario,
suonò quasi come un
complimento.
“
A domani Sana.. “
“
A domani.. “
Riposi il telefono in borsa stendendomi sul letto, che, mi ritrovai a pensare, era di una comodità sbalorditiva, tutto ciò che vidi prima di addormentarmi fu il meraviglioso lampadario di cristallo che adornava il soffitto.
* * *
In
lontananza percepii un
fastidiosissimo rumore acuto al quale decisi volontariamente di non
prestare
attenzione e benché tenessi gli occhi chiusi potevo
percepire il fascio di luce
proveniente dall'esterno. Semi incosciente cercai di tornare in quel
sogno dal
quale non sarei mai più voluta uscire.
Ma quel maledetto rumore
continuava a tormentarmi le orecchie e la mia fase di semi incoscienza
era
letteralmente andata a farsi benedire.
Strizzai gli occhi
guardandomi intorno assonnata e quando capii che quel frastuono
proveniva dal
mio telefono quasi caddi dal letto nel tentativo di rispondere.
“
Pronto..? “ dalla fretta
non ero riuscita neanche a leggere il nome sul display.
“
Scommetto tutto quello
che ho che ti sei appena alzata! “
Scoppiai
in una fragorosa
risata. Nao mi conosceva più di quanto potessi
immaginare.
“
Più o meno.. ”
risposi ilare.
“
Dormito bene? “
“
Divinamente! Piuttosto, tu cosa
fai? “
“
Che domande! Ti faccio
da sveglia no? considerando il fatto che con molta
probabilità avresti fatto
tardi il tuo primo giorno di lavoro! “
In preda
al panico
sgranai gli occhi e mi sentii incredibilmente debole.
“
Per tutti i Kami!! “
Andai
alla disperata ricerca
di un orologio e quando constatai che tra meno di 40 minuti avrei
dovuto essere
in azienda posi fine alla telefonata con un misero
“ti chiamo io!! “ e mi precipitai in
bagno
nel tentativo di non peggiorare ulteriormente una giornata iniziata
malissimo.
Con un ritardo di soli 13
minuti arrivai nell'azienda in cui avrei dovuto lavorare.
Un enorme edificio in
vetro si ergeva nel posto in cui da piccola mi recavo sempre a prendere
il mio
gelato preferito.
Rimasi colpita dalla maestosità che emanava. Lo fissai per
una manciata di
minuti e una volta sistemata la mia chioma ramata, leggermente in
disordine a
causa della fretta, mi decisi ad entrare.
L'interno era ancora più
bello di quanto io stessa avessi mai potuto immaginare. Era tutto
troppo
tecnologico, ma d'altronde cosa mi sarei potuta aspettare
da un'azienda all'avanguardia come
quella? Certamente dovevano avvalersi di un personale altamente
qualificato. Sperai caldamente di non dover lavorare con un anziano
orrendo e scorbutico,
anche se considerando la mia fortuna mi ritrovai quasi a darlo per
scontato.
“
Mi scusi.. “
Immersa
com'ero nei miei
pensieri non avevo notato l'esile figura di una ragazza accanto a me
che mi
osservava discreta.
In tutta risposta le
rivolsi una sguardo interrogativo.
A giudicare dal suo
aspetto doveva avere più o meno la mia stessa
età. Capelli neri come la notte
che le scivolavano morbidi sulla schiena, un paio di occhi verdi e uno
sguardo
deciso.
“
Lei è la signorina
Rossana Kurata vero? “
“
In persona “
“
La prego di seguirmi
allora, l'ingegner Takajii la sta aspettando ”
Senza
aspettare la mia
risposta mi volse le spalle iniziando a camminare, la seguii silenziosa.
Prendemmo l'ascensore
fermandoci al decimo piano, praticamente l'ultimo dell'edificio, in
assoluto
silenzio.
Stavo iniziando a
sentirmi leggermente a disagio.
Ero da sempre abituata a riempire i silenzi e
il non poterlo fare mi rendeva nervosa.
Quando finalmente il
lungo corridoio, che avevamo iniziato a percorrere una volta arrivate a
destinazione, terminò mi trovai di fronte ad una piccola
porta marrone. Lo sguardo
insistente e silenzioso della ragazza mi fece sorgere il sospetto che
con molta
probabilità sarei dovuta entrare solo io, così
dopo aver preso un profondo e
lungo sospiro bussai.
“Avanti
“ la persona che
mi stava aspettando aveva una voce grossa.
Senza
più pensare ad
altro entrai.
La stanza in cui mi
ritrovai non aveva niente a che vedere con tutto ciò che
avevo visto fino ad
ora.
L'arredamento era antico e questo rendeva l'atmosfera
più accogliente, nonostante fosse
in forte contrasto con la luce che trapelava dalle immense
vetrate.
Quadri di
ogni genere erano appesi sui muri, una libreria di medie dimensioni era
posizionata ad entrambi i lati della stanza nel cui centro c'era una
grande scrivania
con un paio di poltrone in pelle. Una di queste era occupata da un
ragazzo dai
capelli corvini che mi dava le spalle ed al suo fianco c'era un uomo
brizzolato, con dei baffi molto
folti
che mi venne subito incontro non appena mi vide entrare.
“
é un piacere averla qui
signorina Kurata! “ disse porgendomi la mano.
Immediatamente
io gli
porsi la mia.
“
Il piacere è tutto mio “
sorrisi. Un sorriso sincero e non di cortesia.
“
Io sono l'ingegner
Takajii. Il fondatore di questo gruppo. E.. “ si
voltò verso il ragazzo che
fino ad un attimo prima era accanto a lui
e che
ora gli era di fianco “
..questo è Ian Lenz. L'affiancherà in questo
progetto. Potrete considerarlo come il vostro assistente personale.
“
“
é un onore conoscerla “
Ian avanzò di pochi passi.
Lo guardai negli occhi e fu
quasi come
osservare il mare. Il suo azzurro candido mi stregò
completamente.
“
Puoi darmi del tu “
parlai senza pensarci, e quando mi resi conto di ciò che
avevo detto abbassai imbarazzata
lo sguardo. Questo mi permise comunque di sentirlo sorridere.
“
Bene. Ora che sono
state fatte le presentazione la prego di seguirmi. Le farò
conoscere
l'ingegnere che ha dato vita a questo progetto e tutto il nostro staff.
“
Segui il
signor Takajii
senza fiatare. Con Ian al mio fianco uscii dall'ufficio.
“
Il nostro gruppo è nato
da poco, questo progetto sarà il nostro trampolino di
lancio. Puntiamo molto su
di esso, sull'ingegnere che lo ha creato e naturalmente su di lei.
Probabilmente potrà sembrarle una sciocchezza avere
così tante aspettative da
una semplice pubblicità, ma per noi è di estrema
importanza che il
pubblico e di conseguenza i nostri possibili acquirenti
capiscano con che
genere di prodotto avranno a che fare. “
La
naturalezza con cui mi parlava mi stupì.
“
Capisco bene
l'importanza che riveste per lei. Molte volte gli spot pubblicitari
sono
sottovalutati, è proprio grazie a questi che un prodotto
riesce ad essere conosciuto arrivando al successo. Ci
tenevo a farle sapere che ho preso questo lavoro con la dovuta e
massima
serietà, so che aspettavate uno sponsor diverso ma
sfortunatamente il mio collega
ha avuto un incidente.. “
“
Devo ammetterle che
inizialmente ho avuto forti dubbi su questo repentino cambio di
programma ma so
che lei è molto efficiente e preparata nel suo lavoro, di
conseguenza non
potevo mettere questo progetto in mani migliori.. ”
Credevo
sinceramente a
ciò che mi aveva detto, nonostante parlasse senza guardarmi
in volto e
continuando a camminare qualcosa dentro di me mi diceva che potevo
fidarmi. Le
sue parole mi fecero dimenticare tutte le paure e il malumore nati dal
momento
in cui avevo deciso di tornare a Tokyo. Se con il mio lavoro avrei
potuto portare
al successo quest'azienda non avrei esitato ad impegnarmi.
“
La ringrazio per la
fiducia che mi ha dato. L'assicuro che non la deluderò.
“
Il signor
Takajii si
voltò verso di me sorridente.
“
Ne sono certo “
Era
proprio una brava
persona.
“
Siamo arrivati ” disse
poi una volta usciti dall'ascensore.
Una
stanza immensa, larga
circa il triplo di quella che avevo appena visto, mi si parò
davanti.
Gran
parte dello spazio ero occupato da enormi macchinari di cui io non
conoscevo
minimamente la funzione.
“
Tranquilla, la maggior
parte di questi servono solo a fare scena “ tentò
di rassicurarmi la voce di
Ian.
Quando mi
girai per guardarlo il suo
volto era pericolosamente vicino al mio. Colta di sorpresa mi
allontanai
leggermente.
“
Fingerò di crederci. “ sperai che il mio
tono di voce suonasse calmo.
Con la
coda dell'occhio
lo vidi sorridere e mettere le mani in tasca.
Imbarazzata come non mai
cercai di riprendere il controllo di me stessa e del mio cuore.
Nonostante fosse sorprendentemente
grande c'erano moltissime persone che si muovevano frettolose.
“
Bene ” il signor
Takajii riprese a parlare facendomi cenno di superarlo “
Signorina Kurata le
presento il creatore del il prodotto che lei andrà a
pubblicizzare. “
Avanzai
leggermente, quel tanto che mi permise di cogliere due occhi color
ambra che mi
fissavano increduli.
Un brivido di
freddo mi percorse tutto il corpo. Il chiacchiericcio delle persone
intorno a
me divenne lontano, schiusi leggermente le labbra e percepii le mie
pupille
dilatarsi.
“
Lui è l'ingegner Akito
Hayama. Da oggi in poi lavorerete insieme. “
Fu in
quel momento esatto che il mio cuore
riprese a martellare.
Un battito accelerato e
violento che non poteva minimamente essere paragonato a quello di
attimo prima.
Sono secoli che non aggiorno lo so e mi scuso per questo.
Nella speranza che mi perdoniate ecco qui il tredicesimo capitolo! Ho
scritto anche il secondo capito della mia seconda storia. Devo
semplicemente trascrierlo al pc e pubblicarlo cosa che farò
a
breve. Allora, che dire di quest'ultimo aggiornamento.. Finalmente ecco
il tanto atteso incontro tra Sana e Akito. La nostra Sana non
si
aspettava minimamente di potersi trovare di fronte una situazione del
genere sarà addiritturà costretta a lavorarci
insieme..
xD Ne vedremo delle belle! :)
Ovviamente spero che questo nuovo capitolo sia di vostro gradimento e
non esitate a farmi sapere cosa ne pensate!
Un grosso bacio.
Lidia.