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Autore: Doralice    23/11/2010    5 recensioni
Una cacciatrice di licantropi in crisi esistenziale, un prete poco ortodosso che dispensa consigli sottoforma di bustine di the, un vampiro dandy che non si fa mai gli affari suoi, un'insospettabile infermiera dalla doppia vita, un armaiolo vegetariano-animalista-pacifista e un licantropo di sani principi ma dalla mente perversa... cosa volete di pi๙??
Genere: Commedia, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Teresa Lisbon, Un po' tutti | Coppie: Cho/Lisbon
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il cielo sopra Sacramento


Il lato seccante dell'essere un'ammazza-licantropi, ่ che non c'่ pioggia o vento che tenga: te ne devi stare all'erta una notte intera, negli angoli pi๙ schifosi di questa putrida cittเ, ad aspettare che qualche bestione puzzolente e sbavante ti piombi addosso con tutte le sue zanne.

E a volte prendi acqua per niente.

– Cos์ non va, Tess. –

Il lato seccante dell'essere me, ่ che hai sempre certi individui in mezzo alle palle.

– Troppa energia negativa. –

Alzo gli occhi al cielo: – Che vuoi Walt? –

– Sono venuto a trovarti. – dice con aria innocente.

Mi volto e incrocio il suo sguardo. Solo lui pu๒ restare figo anche cos์, arrampicato alla parete in quel modo innaturale.

Ed ecco che mi sfodera uno di quei suoi sorrisi capaci di stendere una santa.

– Grazie. – gongola.

– Finiscila. – gli ringhio contro.

Non lo sopporto quando si mette a leggermi nella mente.

– Ti piaceva una volta. – lo sento dire mentre riprendo ad osservare i dintorni.

– Si cambia. – ribatto a mezzabocca.

– Giเ. – sospira lui.

Un rumore leggero m'informa che finalmente si ่ degnato di assumere una posizione pi๙ umana. ศ qui per parlare e a me non va per niente. Ho solo voglia di far saltare la testa a qualche bestia.

– Non ti ruber๒ molto tempo. – dice conciliante e poi, con la sua solita coerenza, cambia discorso – Poco movimento stasera, eh? –

– Sai com'่, le chiacchiere allontanano i pesci. – faccio sibillina, sperando che colga il messaggio.

– Volevo solo... –

E proprio in quel momento, finalmente, si muove qualcosa.

– Era ora! – esclamo trionfante, estraendo la lupara dall'imbragatura sulla schiena – Sta gi๙! –

La presa salda sull'impugnatura, punto le canne verso la figura deforme che si muove sul tetto del palazzo davanti a me. La pioggia mi gocciola in faccia dal cappuccio, strizzo gli occhi infastidita.

– Merda! –

– ศ troppo in alto, devi... –

– Non dirmi come fare il mio lavoro! – sbotto correndo verso le scale antincendio.

Faccio gli scalini a tre a tre e arrivo sul tetto appena in tempo per vederlo atterrare sull'edificio affianco con un balzo. Il mio colpo va a vuoto e quello ovviamente ่ giเ sparito. Questo mi lascia solo un'opzione: l'inseguimento.

– Merda! – sibilo.

Io odio gli inseguimenti: sono stancanti e noiosi.

– E tu sei volgare. E monotona. – sento dire a Walt.

ศ dietro di me. Ovviamente non mostra il minimo segno di stanchezza: lo odio, l'ho giเ detto?

– Vuoi piantarla?! – faccio esasperata – E dammi una mano, cazzo! –

– Mi hai appena detto di non dirti come fare il tuo lavoro. – mi fa notare.

Braccia incrociate e posa rilassata. Quando fa cos์ vorrei solo prenderlo a sberle.

– Infatti io ti sto dicendo come fare, Walt. – ribatto assicurandomi il fucile sulla schiena e calcolando velocemente la parabola che dovrei fare per raggiungere il tetto di due edifici pi๙ in lเ – Lanciami. –

– Tess, l'ultima volta che ci abbiamo provato... –

– Ho detto lanciami! –

Un attimo dopo mi sento afferrare per la vita. L'accelerazione improvvisa mi toglie il fiato. Le mie gambe si agitano nel vuoto mentre i palazzi sotto di me si fanno di colpo piccoli e poi di nuovo vicini, sempre pi๙ vicini...

– Ouch! –

Atterro sul cemento freddo e rotolo, tirando gi๙ tutti i santi. Estraggo di nuovo il fucile e lo punto contro il nulla.

Walt si ่ giเ materializzato l์: – Stai bene? –

– Dov'่ andato? –

Con un gesto affettato indica la strada oltre il parapetto: cinque metri sotto di noi, il licantropo si sta allontanando. Sta per uscire dal quartiere e inoltrarsi in una strada frequentata, e io non posso permetterlo.

– Guarda che non ti lancio di nuovo. – mi avverte.

Mi arrampico sul parapetto e lancio un'occhiata critica gi๙: – Ce la faccio. –

– Almeno ti trovo a casa pi๙ tardi? – mi chiede allargando le braccia.

– Ciao ciao Walt! – lo saluto ghignate, prima di balzare via.

~~~

– Santo cielo, Tess, ma che hai fatto per ridurti cos์?! –

Non rispondo, tanto so che sarebbe inutile. Grace lavora con me da anni e ancora non ha capito che lottare contro i licantropi implica farsi la bua.

– Non hai nemmeno un pezzetto sano! – esclama esaminando la mia malconcia anatomia.

– Resta qui. – mi ingiunge con quella che secondo lei dovrebbe essere un'aria truce – Non ti muovere. –

– Sissignora! –

Tira la tenda e si allontana. Esausta, mi stendo sulla brandina e chiudo gli occhi... solo per essere subito seccata da qualcun altro.

– Lisbon. –

– Signora. – borbotto riconoscendo la voce della Hightower.

Cazzo, ma questa donna non dorme mai?!

– Ha consumato undici cartucce per un solo soggetto. – dice sfogliando una cartella.

Soggetto. Lei li chiama cos์: “soggetti”.

– Era veloce. – mi giustifico – E pioveva. –

E c'era quel coglione di Walt a mettermi i bastoni tra le ruote.

La Hightower chiude la cartella e mi fissa.

– Non le devo ricordare quanto ci costa in denaro e fatica ogni singolo proiettile all'argento liquido, vero? – fa in tono pericolosamente tranquillo.

– No, signora. – rispondo stancamente – Ci pensa giเ Rigsby. –

– Per l'appunto. – replica lei prima di allontanarsi – Sarเ lei a comunicargli che dovrเ rifornirla di un altra partita. –

Mi strofino gli occhi e rispondo con un flebile “S์, signora”. La Hightower finalmente mi lascia in pace e in quel momento torna Grace. Com'่ che mi sembra di essere caduta dalla padella alla brace?

– Tesoro! – esclamo con un sorriso forzato – Che mi dici? Con Wayne come va? –

La vedo arrossire: colpita nel segno. Se sono fortunata riuscir๒ a deviare il discorso.

– Non mi freghi. – fa lei con voce stridula.

Ok, come non detto.

– Adesso mi spieghi come hai fatto ad incrinarti due costole. – mi ordina mentre si appresta a ricucirmi – Sembra che ti abbiano scaraventata gi๙ da un palazzo. –

Be', devo concederle che ci ha quasi azzeccato. Solo che non posso dirle di Walt: non ่ il caso che la sezione Anti-vampiri venga a sapere che un'agente del SBI ha avuto una tresca con un succhia-sangue. Mica per altro, Walt sarebbe perfettamente in grado di tenerli a bada... sarebbero loro a vedersela brutta se si mettessero contro un Antico.

– Sai com'่, quando ti piomba addosso un quintale di bestia... – ribatto stringendo i denti sotto l'ago.

– Sono stufa di rattopparti. – fa nervosa.

– ศ il mio lavoro, Grace. – sbuffo – Ed ่ anche il tuo: se non mi facessi male saresti disoccupata. E non avresti conosciuto il tuo Wayne. –

Mi guarda malissimo e non dice niente. Ho esagerato? Quando mi punge con l'ago fino a strapparmi una bestemmia, capisco che s์, stavolta ho proprio esagerato.

~~~

– Non dirmelo. –

Guardo Wayne negli occhi e mi sento improvvisamente colpevole. Di tutte le persone che mi ronzano intorno in questo stramaledetto lavoro, lui ่ l'unico che non rompe e ogni volta mi dispiace venire qui a seccarlo.

Allargo le braccia: – Era tosto. –

Lo ammetto, con le scuse sono davvero penosa.

– Me l'hanno detto. – sospira lui e mi fa un sorriso – Centotrenta chili, complimenti. –

Ci diamo il cinque. Mi ha giเ perdonata: lo adoro.

Mi siedo sul bancone: – Il record di centocinquanta ่ ancora imbattuto. –

– Non sarเ cos์ per molto. – dice con sguardo ammiccante.

– Cos'hai di nuovo per me? –

Sparisce un momento sotto il bancone e ne riemerge con un fucile, un modello nuovo. Me lo porge e resta in attesa della mia reazione.

– Non ho mai visto niente del genere. – commento senza fiato.

– Perch้ ่ unico. – fa lui, eccitato come un bambino – Ti ricordi cosa mi dicevi? Che il rinculo ti faceva perdere tempo e che la gittata era troppo breve... –

Annuisco e lui mi indica orgoglioso tutti i particolari: – Vedi? In questa maniera il contraccolpo si attutisce e ha una gittata massima di centocinquanta metri. –

– Fico! – esclamo maneggiandolo – Ed ่ leggerissimo! –

– ศ fatto apposta per una nana come te. – ribatte lui scompigliandomi i capelli.

– Taci, non tutti sono un incrocio tra un gigante e una valchiria! – lo rimprovero, per poi addolcirmi immediatamente – Grazie Wayne, ่... semplicemente perfetto! –

Lui mi fa un buffo inchino: – Per servirla. –

~~~

A casa mi aspetta Coso, miagolante e disperatamente affamato come sempre. Mi slaccio l'imbragatura, e lascio fucile e cartucce nel baule di papเ, sull'ingresso.

– S์, s์, adesso... – mugugno togliendomi il cappotto e stiracchiandomi.

Gli riempio la ciotola con la sensazione di essere presa per il culo: ่ sempre pi๙ grassa questa palla di pelo.

Lo accarezzo distrattamente e butto un occhio all'orologio: sono le quattro. Ho bisogno di una doccia e di dormire – sopratutto di dormire. Mi annuso: rettifico, ho decisamente bisogno di una doccia.

Sono in mutande e canottiera, i capelli ancora bagnati, pronta per infilarmi a letto per il meritato riposo, quando sento il tipico picchiettare alla finestra. Impreco tra me: l'avevo dimenticato. Che palle...

– Vedo che non sei affatto cambiata: difetti sempre di memoria. –

Mi siedo sul davanzale della finestra, le braccia incrociate sul petto.

– E tu sei il solito invadente, Walt. – ribatto – Allora? –

– Mia cara, devo metterti a parte di alcune... – si blocca e tasta il vuoto davanti a s้.

Lo guardo con un sopracciglio inarcato, trattenendo una risata.

– Patrick ่ stato qui? – dice seccato e stupito.

Gli ho fatto benedire l'appartamento giusto un mese fa. Fortunatamente almeno in questo Walt ่ identico ad un qualsiasi vampiro: certe regole valgono per tutti.

– Perdonami, ma non ่ che fossi molto rilassata all'idea che tu avessi libero accesso a casa mia. – faccio sarcastica.

Si porta una mano al petto e mi guarda addolorato: – Ci๒ mi ferisce profondamente. –

Non mi smuovo di un millimetro.

– Andiamo Tess, dammi il permesso di entrare. – mi fa mellifluo come un serpente.

Ma ormai non casco pi๙ nei suoi trucchetti.

– Possiamo parlare tranquillamente anche cos์. – dico impettita.

– Ma ่ scomodo. – protesta.

– Per me, forse. – scrollo le spalle – E questo significa che ti devi sbrigare. –

– D'accordo. – sospira – C'่ un po' di agitazione ai piani alti. –

Mi acciglio: – Di nuovo lotte tra clan? –

– Oh, no. – sorride appena – Si stanno ancora leccando le ferite dall'ultima guerra dinastica. –

– ศ il governo che ci preoccupa. – aggiunge tornando serio.

– Cosa? – faccio stupita – Hanno violato l'accordo? –

– Non sappiamo cosa stanno combinando, ma non ่ niente di buono. – spiega.

Non ho sentito alcuna voce di dissidi tra il governo e i vampiri. L'accordo stipulato all'inizio del secolo ่ stato rinnovato pochi anni fa, con qualche modifica che non ha intaccato il succo: il governo non intralcia i vampiri, finch้ questi si limitano a nutrirsi dello stretto necessario e non vampirizzano pi๙ di un certo numero di persone all'anno.

– E sappiamo che ha a che fare con i licantropi. – lo sento precisare.

Sgrano gli occhi: – Questo non ่ possibile. –

Licantropi e vampiri appartengono a mondi completamente diversi e, in un certo senso, addirittura opposti. Sono da sempre rivali nella caccia e questo ovviamente ha creato un mucchio di casini, che nei millenni si sono tradotti in guerre sanguinarie. Alla fine le due parti sono arrivate alla conclusione di avere la stessa forza, il che impedisce di stabilire un vincitore. Ne ่ seguita una tregua a tempo indeterminato, che nessuno ha alcuna intenzione di rompere.

Walt ed io ci guardiamo e capisco che sta facendo le mie stesse considerazioni, ma ่ comunque turbato. A dire il vero, non l'ho mai visto cos์ teso in vita mia.

– Se tra i vertici dei licantropi si stesse muovendo qualcosa, lo saprei. – considero – Non posso dire lo stesso del governo, per๒. I federali sono delle merde. –

– Per una volta concordo con la tua triviale definizione. – sogghigna – Non ่ detto che i vertici siano coinvolti. –

– Sono stupidi, ma non fino al punto di farsi manipolare. – ribatto, incredula – Hanno degli accordi anche con loro, lo sai. –

– E tu sai che questo non ่ mai servito ha fermarli. – replica senza guardarmi.

S์, lo so bene. Ne ho sentito parlare quando sono entrata al SBI e Walt mi ha raccontato la storia. Solo una volta, ma non la dimenticher๒ mai.

Verso metเ secolo il governo, con l'assurda convinzione di poterla avere vinta, fece uno scherzetto ai vampiri: con la complicitเ di una spia, tesero una trappola ai capi clan in riunione. Vennero massacrati tutti. Questo, ben lontano dall'indebolire i vampiri, li rese furiosi. Oltretutto avvenne un crollo del potere interno: l'anarchia dur๒ per decenni, fino a che finalmente non si stabil์ un nuovo assetto di potere. E la prima cosa che fecero fu una spedizione punitiva. Walt, che nell'agguato aveva perso una sua Figlia di Sangue, vi partecip๒ con estremo entusiasmo.

Da allora il governo ha imparato la lezione. O forse no? A pensarci bene, con i licantropi non ci hanno ancora provato.

– Cosa vuoi che faccia? –

Walt alza lo sguardo su di me. E per un momento il flusso dei nostri pensieri si unisce e sento tutto l'affetto che ancora prova per me e una sconfinata preoccupazione per qualcosa che non mi ่ dato sapere. Ma ่ solo un momento, appunto: sono cose che capitano quando tra te e un Antico c'่ stato qualcosa di cos์ profondo. Esiste un legame tra di noi, e nonostante tutto non si spezzerเ mai – ่ un fatto che mi sono messa via da tempo.

– Vorrei che stessi attenta. – mi dice semplicemente.

Annuisco. Non mi ่ mai piaciuto questo suo modo di fare paternalistico e iperprotettivo, e lui lo sa bene, ma comprendo che agli occhi di supervampiro di cinquecento anni io debba apparire debole e indifesa come un pulcino.

Walt abbassa gli occhi e quando li rialza capisco che vorrebbe aggiungere qualcosa, ma che non pu๒ – o non vuole. Non mi da fastidio: lui ha i suoi segreti e col tempo ho imparato che ficcanasare nella vita degli altri non ่ cos์ proficuo. Sopratutto quando si stratta di creature soprannaturali.

– Tess, tu sei speciale. –

Sorrido tra me, colta da una specie di nostalgia.

– Me lo dicevi sempre. – sussurro.

Allungo la mano oltre la finestra – oltre la barriera invisibile ricreata da Patrick – e gli consento di prenderla tra le sue.

– Era vero. vero. – dice stringendola e baciandola piano – Io... ti scongiuro, non fidarti di nessuno. E chiamami se avessi bisogno di aiuto. –

Ancora una volta sento che vorrebbe dirmi altro, ma che si sta trattenendo. Mi lascia andare la mano con occhi speranzosi.

– D'accordo. – lo rassicuro – Se sento qualcosa di strano sarai il primo ad essere informato. –

Lui annuisce, l'aria un po' pi๙ tranquilla.

– Buonanotte, Tess. –

Il tempo di rispondere al suo saluto ed ่ giเ svanito nel nulla. Scuoto la testa: sempre teatrale, lui.

   
 
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